Il falso confessore -2-

di
genere
dominazione

Normalmente non veniva penetrata con gli oggetti, ma in qualche occasione nella quale era particolarmente eccitata ordinava ad una suora di entrare con le dita nella figa, penetrarla con tutta la mano, e masturbarla con violenza sino al completo sfinimento.

Nel sentire dalla sua viva voce raccontare queste avventure, mi è venuta la voglia di poter entrare in contatto con questa realtà, e l’ho contattata per sapere come sarebbe stato possibile entrare in convento.

Alla sua risposta mi è maturata l'idea di un piano.

Poiché il convento era a pochi minuti d'auto da casa mia, non ho avuto difficoltà a raggiungerlo nel pomeriggio seguente.

Prima mi ero recato in un negozio che affittava costumi da teatro, e in un sexy shop dove ho acquistato alcuni gadget.

Quindi travestito da frate, e con un mini registratore in tasca, ho raggiunto le vicinanze del convento, ho lasciato la macchina in un luogo appartato e mi sono avviato a piedi al portone.

Ho suonato la campanella, e dopo pochi istanti una suora mi ha aperto la porta chiedendomi cosa desiderassi in quel luogo.

Mi sono presentato come un frate confessore, mandato dalla Curia.

Dovevo vedere la Madre Superiora.

Mi ha fatto entrare ed accomodare in una piccola stanzetta, dove si trovava una panca di legno, un tavolino e un inginocchiatoio, poi si è allontanata per chiamare la Superiora che è arrivata poco dopo.

Si è mostrata stupita della mia presenza, dicendomi che mia nessun frate era mai arrivato al loro convento.

Infatti, quando dovevano confessarsi, si recavano alla chiesa del paese vicino.

Le ho fatto presente che appartenevo ad un Ordine di frati confessori, e che giravo i conventi di tutto il Piemonte su ordine del Cardinale.

Avrei dovuto raccogliere prima la sua confessione, e poi quella delle altre suore.

Ha creduto alla mia storia e si è inginocchiata sull'inginocchiatoio, mentre io prendevo posto sulla panchetta.

Non esistendo un confessionale vero e proprio, era l'unico modo di raccogliere le sue confessioni.

Ha iniziato dicendomi:

” Perdonatemi Padre perché ho peccato, non mi confesso da moltissimo tempo e ho commesso gravi mancanze. Ho utilizzato per motivi personali denaro raccolto con le questue per comperare un televisore nuovo per la mia camera, e ho acquistato del profumo per uso personale, anche se è vietato dal nostro Ordine.

Spesso commetto peccati di superbia con le mie consorelle, che dovrei trattare e servire umilmente”

“Che tipo di peccati?”

“ Le maltratto e le punisco anche per lievi mancanze”

“ Ditemi come”

“Padre, sono imbarazzata, non c'è una grata del confessionale a dividerci e mi vergogno”

“ Non dovete vergognarvi, il Signore vi comprenderà e perdonerà”

“ Quando commettono errori le colpisco con un rametto di salice”

“E come le colpite, su quale parte del corpo abbattete i colpi”

“ Sul sedere”

“Ma l'abito monacale non permetterà di sentire dolore”

“No, faccio scoprire il sedere”

“Fate rialzare l'abito ?”

“Le faccio spogliare nude, con solo il velo sul capo”

CONTINUA ...
di
scritto il
2021-10-29
6 . 3 K
visite
2
voti
valutazione
5
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Il falso confessore -1-

racconto sucessivo

Il falso confessore -3-
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.