L'infermiera (ottava parte)

di
genere
dominazione

Marta entrò di soppiatto nella stanza, avendo cura di non fare rumore, e, al buio, dopo essersi spogliata, si infilò nel letto cercando il corpo di Sonia.
Grande fu la sua sorpresa quando, allungando la mano toccò il fianco di Marco. Incredula accese la luce del comodino e vide i due che dormivano abbracciati.
Stette a guardarli indecisa sul da farsi, poi si accostò a Marco aderendo alla sua schiena e li abbracciò entrambi.
Sonia fu la prima a svegliarsi e si stupì, aprendo gli occhi, di vedere, alla fioca luce che proveniva dal comodino, il bel viso di Marta che le sorrideva beata.
Si protese verso di lei per baciarla e così facendo gravò con tutto il suo peso su Marco che si svegliò a sua volta.
Stretto tra le due ragazze, in un primo momento credette di sognare, poi, realizzato che invece si trattava della pura realtà, si crogiolò in questa situazione fantastica, cominciando a tastare a destra e a manca, accarezzando ora un seno, ora una natica, baciando ora l’una, ora l’altra e presentando all’attenzione delle due fanciulle un’erezione invidiabile.
Delle due fu Marta a prendersi cura del suo membro, suggendolo delicatamente, facendogli caro caro con la lingua, leccandogli le palle, solleticandogli il buco del culo fino a farlo esplodere in un orgasmo liberatorio. Era il secondo orgasmo che Marta gli procurava, uno meglio dell’altro.
Con la bocca impiastricciata di sperma Marta cercò quella di Sonia e le due ragazze condivisero il suo seme.
A questo punto Sonia pretese la sua parte di piacere e Marta si diede da fare per soddisfarla. Lo spettacolo eccitò Marco che ritrovò in men che non si dica una discreta erezione e, approfittando della situazione, Marta accovacciata con la testa tra le cosce di Sonia ed il culo all’aria, cercò di penetrarla da dietro ma, vuoi per imperizia, vuoi per eccessiva foia, bussò all’uscio sbagliato.
Non l’avesse mai fatto, Marta lasciò in asso Sonia e si rivoltò sorprendendo Marco che perse l’equilibrio e cadde in avanti tra le braccia di Sonia.
- Ma che ti sei messo in testa? Me lo volevi mettere nel culo, così… a secco, ma sei impazzito?
Ora ti faccio vedere io.
E rivolta alla sua amica
- Tienilo fermo che gli insegno la buona educazione.
Sonia non se lo fece ripetere due volte e lo strinse a sé avviluppandolo con braccia e gambe in un abbraccio da boa constrictor.
Marta con un balzo superò i due e dal cassetto del comodino di Sonia estrasse un dildo di una ventina di centimetri.
Portandosi alle spalle di Marco appoggiò le mani sul suo culo dicendo
- Meriteresti che te lo infilassi a secco, come avresti voluto fare tu con me. Ma io sono una signora e sarò gentile.
Marco non si era ancora reso ben conto della situazione. Era passato da uno stato di grande piacere ed eccitazione, a trovarsi in una situazione estremamente critica con la prospettiva molto realistica di essere inculato a breve.
Tentò di divincolarsi ma invano, Sonia non mollava di un centimetro, lo teneva stretto a sé con tutte le sue forze, ma senza cattiveria. Anzi cercava di confortarlo sussurrandogli frasi di incoraggiamento
- Rilassati e vedrai che andrà tutto bene. Non ti contrarre, lascia che Marta faccia quel che deve senza cercare di opporti. Sono sicura che finirà col piacerti, tanto prima o poi doveva accadere. Stai tranquillo Marta è bravissima, sai…qualche volta lo fa anche a me.
Marco cerco di seguire i consigli, rilassò i glutei e si predispose ad accogliere quell’affare che gli era parso gigantesco.
Sentì le mani di Marta allargargli le natiche e provò un brivido quando gli spalmò del lubrificante sull’ano, poi sentì qualcosa appoggiarsi al suo sfintere e spingere. Il vibratore entrò quasi senza fatica, provò una sensazione di pienezza e strano a dirsi, non l’avrebbe mai immaginato, nessun dolore.
Sonia aveva ragione, Marta era proprio brava, davvero un’inculatrice provetta.
Quell’aggeggio andava avanti e indietro nel suo culo procurandogli delle sensazioni nuove, mai provate fino a quel momento. Intanto Marta aveva impugnato il suo cazzo e iniziato a massaggiarlo cercando di sincronizzare i suoi movimenti con il ritmo dell’inculata. Ben presto Marco eiaculò provando un piacere sconvolgente, qualcosa di mai provato prima e si accasciò esausto su Sonia che aveva imbrattata col suo sperma.
Lei allentò la stretta e prese ad abbracciarlo affettuosamente carezzandogli le natiche
- Ti abbiamo sverginato, siamo state le prime a mettertelo nel culo, ora sei nostro per sempre. Sarai sempre il nostro giocattolo sessuale, ti avremo quando e come vorremo.
Il tutto detto però senza cattiveria, quasi con affetto, riempiendolo di bacini e coccole. Mentre Marta alle sue spalle gli massaggiava delicatamente il buco del culo, infilandogli nel foro ormai ammorbidito la prima falange del pollice, in un lento movimento avanti/indietro che perpetuò ancora per un po’ il piacere che andava sfumando.


Continua…

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scritto il
2021-11-16
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