Una notte con Bukowski
di
Alice Ayres
genere
etero
Mi trovo ad una serata open mic, dopo essermi sorbita un paio di ballate malinconiche cantate in acustico un ragazzo sale sul palco accompagnato da un bicchiere di birra e inizia a leggere.
La prima cosa che mi colpisce è la sua voce. Mi fa tremare le gambe all'inizio e bagnare la fica alla fine. Il ragazzo esordisce: "Io dico alle donne che la faccia è la mia esperienza e le mani sono la mia anima. Qualunque cosa, pur di tirare giù quelle mutandine." Molti ridono pensando che sia l’inizio di uno spettacolo comico, ignorando l'incipit tratto dal “Taccuino di un vecchio sporcaccione" di Charles Bukowski. Alza lo sguardo dopo l’ultima battuta, mi vede e ci riconosciamo. Due anime affamate. Si avvicina al bancone e gli offro da bere perché odio gli stereotipi. Non abbassiamo lo sguardo nemmeno per un attimo, sentiamo scosse di piacere senza neppure sfiorarci. Appoggia il bicchiere e mi bacia. Sa di tabacco e porcate. Senza dire una parola mi fa intendere di seguirlo dietro al palco, entriamo in una stanza adibita a camerino, sul tavolo sono appoggiati dei libri di Bukowski, ne prende uno in mano e me lo porge poi mi slaccia i pantaloni e infila due dita dentro la fica sussurrandomi all’orecchio “Inizia a leggere da pagina 5“. Leggo la prima riga e con fatica riesco a finirla mentre mi tira giù i pantaloni e inizia a leccarmela con fare esperto, mi aggrappo al tavolo e getto il libro a terra. Ansimo, accompagnata dalla musica del locale in sottofondo. Mi aggrappo ai suoi capelli nel momento in cui sto per esplodere, gli vengo sulla lingua. Sorride divertito, si toglie pantaloni e mutande, me lo fa leccare quel poco che basta a farlo diventare durissimo ma mi stacca subito per infilarmelo dentro, sento tutta la voglia che ha di fottermi mentre me lo spinge dentro. Scopiamo in piedi appoggiati al tavolo, vengo di nuovo, viene anche lui. Cerco di riprendere fiato, si accende un drum e si appoggia su una poltrona. Raccolgo il libro e lo rimetto al suo posto, mi tolgo i vestiti, so che entrambi ne vogliamo ancora. Allunga una mano verso di me e mi fa cenno di raggiungerlo, mentre finisce la sigaretta mi inginocchio e lo prendo in bocca. Mi gusto il suo sapore aspettando che torni duro, non passa molto tempo che lo sento risvegliarsi dentro la mia bocca, al tocco della mia lingua sulla cappella lui gode e mi supplica di prenderlo fino in gola, mi prende per i capelli e me lo spinge giù, io lo scopo con la bocca fino a che non mi chiede di alzarmi “vieni sopra di me” mi mette con il culo rivolto verso di lui e lo scopo al contrario da seduta, lui mi stringe le tette godendo come un matto e godo anche io “voglio il tuo culo” dice stringendolo forte, allora mi alzo e mi appoggio al tavolo aprendo le gambe e aprendo le natiche con una mano. Il mio sguardo basta a farlo alzare, lui si inginocchia dietro di me e inizia a leccarmi il buco del culo, io inizio a masturbarmi e sento che sto per venire di nuovo. Mi infila un dito dentro facendomi sussultare, sento il suo corpo caldo contro il mio. “Sei pronta?” sussurra di nuovo, il suono della sua voce mi fa bagnare enormemente. Scivola dentro come se lo facesse tutti i giorni, e io godo così forte che lui mi mette una bocca davanti alla bocca, con l’altra mano mi prende per la vita mentre mi sbatte il cazzo dentro, toglie la mano dalla mia bocca nel momento in cui vengo e l’appoggia sulla mia, per sentire gli umori scendere sulle dita, un attimo dopo viene anche lui, lo sento esplodere dentro. Rimaniamo fermi, nello sballo provocato dal piacere. “Birra?” Chiede lui dopo un po’. Sappiamo che la notte è ancora lunga.
La prima cosa che mi colpisce è la sua voce. Mi fa tremare le gambe all'inizio e bagnare la fica alla fine. Il ragazzo esordisce: "Io dico alle donne che la faccia è la mia esperienza e le mani sono la mia anima. Qualunque cosa, pur di tirare giù quelle mutandine." Molti ridono pensando che sia l’inizio di uno spettacolo comico, ignorando l'incipit tratto dal “Taccuino di un vecchio sporcaccione" di Charles Bukowski. Alza lo sguardo dopo l’ultima battuta, mi vede e ci riconosciamo. Due anime affamate. Si avvicina al bancone e gli offro da bere perché odio gli stereotipi. Non abbassiamo lo sguardo nemmeno per un attimo, sentiamo scosse di piacere senza neppure sfiorarci. Appoggia il bicchiere e mi bacia. Sa di tabacco e porcate. Senza dire una parola mi fa intendere di seguirlo dietro al palco, entriamo in una stanza adibita a camerino, sul tavolo sono appoggiati dei libri di Bukowski, ne prende uno in mano e me lo porge poi mi slaccia i pantaloni e infila due dita dentro la fica sussurrandomi all’orecchio “Inizia a leggere da pagina 5“. Leggo la prima riga e con fatica riesco a finirla mentre mi tira giù i pantaloni e inizia a leccarmela con fare esperto, mi aggrappo al tavolo e getto il libro a terra. Ansimo, accompagnata dalla musica del locale in sottofondo. Mi aggrappo ai suoi capelli nel momento in cui sto per esplodere, gli vengo sulla lingua. Sorride divertito, si toglie pantaloni e mutande, me lo fa leccare quel poco che basta a farlo diventare durissimo ma mi stacca subito per infilarmelo dentro, sento tutta la voglia che ha di fottermi mentre me lo spinge dentro. Scopiamo in piedi appoggiati al tavolo, vengo di nuovo, viene anche lui. Cerco di riprendere fiato, si accende un drum e si appoggia su una poltrona. Raccolgo il libro e lo rimetto al suo posto, mi tolgo i vestiti, so che entrambi ne vogliamo ancora. Allunga una mano verso di me e mi fa cenno di raggiungerlo, mentre finisce la sigaretta mi inginocchio e lo prendo in bocca. Mi gusto il suo sapore aspettando che torni duro, non passa molto tempo che lo sento risvegliarsi dentro la mia bocca, al tocco della mia lingua sulla cappella lui gode e mi supplica di prenderlo fino in gola, mi prende per i capelli e me lo spinge giù, io lo scopo con la bocca fino a che non mi chiede di alzarmi “vieni sopra di me” mi mette con il culo rivolto verso di lui e lo scopo al contrario da seduta, lui mi stringe le tette godendo come un matto e godo anche io “voglio il tuo culo” dice stringendolo forte, allora mi alzo e mi appoggio al tavolo aprendo le gambe e aprendo le natiche con una mano. Il mio sguardo basta a farlo alzare, lui si inginocchia dietro di me e inizia a leccarmi il buco del culo, io inizio a masturbarmi e sento che sto per venire di nuovo. Mi infila un dito dentro facendomi sussultare, sento il suo corpo caldo contro il mio. “Sei pronta?” sussurra di nuovo, il suono della sua voce mi fa bagnare enormemente. Scivola dentro come se lo facesse tutti i giorni, e io godo così forte che lui mi mette una bocca davanti alla bocca, con l’altra mano mi prende per la vita mentre mi sbatte il cazzo dentro, toglie la mano dalla mia bocca nel momento in cui vengo e l’appoggia sulla mia, per sentire gli umori scendere sulle dita, un attimo dopo viene anche lui, lo sento esplodere dentro. Rimaniamo fermi, nello sballo provocato dal piacere. “Birra?” Chiede lui dopo un po’. Sappiamo che la notte è ancora lunga.
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