Una presentazione memorabile
di
Alice Ayres
genere
etero
Era stata lei ad invitarlo, avrebbe presentato il suo libro in città ed entrambi avevano pensato che sarebbe stata una buona occasione per rivedersi.
Lo aspettò nella sua stanza d'albergo, sdraiata sul divano avvolta in un accappatoio bianco ad ascoltare il suono del camino vibrare nella stanza.
Bussarono alla porta e andò ad aprire a piedi nudi. Lui sorrise, lei abbassò gli occhi timidamente lasciandolo entrare. Lui studiò per un attimo la stanza, poi le cinse la vita e mentre la baciava con ardore le slacciò l'accappatoio lasciando scivolare una mano lungo i suoi seni, sulla pancia fino a solleticarle la passera, poi entrò con due dita e la sentì gemere e bagnarsi completamente. Allora la spinse contro la porta, che lei chiuse a chiave previdente, si inginocchiò e gli leccò la passera per quello che le sembrò un tempo infinito, mentre lei stringeva i suoi ricci fra le dita e godeva fino a venire. Si spogliarono entrambi, completamente presi dalla voglia di possedersi. Lo fece sedere sul divano e iniziò a cavalcarlo, prima piano, mentre lui leccava i suoi seni, più grandi di quello che ricordava, e le strizzava i capezzoli, poi sempre più forte, con movimenti circolari ma decisi. Lei cercò di resistere alla voglia di lasciarsi andare a suoni di piacere e non appena lui decise di prenderla da dietro venne copiosamente e tramortiti, caddero l'una sopra l'altro. Qualche bacio dopo si trovarono a terra, davanti al camino, lui in ginocchio e lei china sul suo uccello pronta ad accoglierlo nella sua bocca voluttuosa; lo leccò per bene, raccogliendo lo sperma rimasto, e lo infilò giù in gola mentre la fica le faceva il solletico dal godimento. Iniziò a gemere, a trastullarsi il clitoride con le dita, lui ansimava, lei piangeva e allora la girò, con il viso contro il fuoco che bruciava, a quattro zampe, la scopò da dietro e senza avvisarla dopo averle bagnato per un attimo il buco del culo la penetrò, lei questa volta non resistette ed urlò, un suono rauco, di dolore e di piacere assieme. Venne di nuovo, raccolse il suo orgasmo sulle mani e glielo mise in bocca, lui leccò le sue dita e poi venne dentro al suo culo e di nuovo, tramortirono a terra.
Lo aspettò nella sua stanza d'albergo, sdraiata sul divano avvolta in un accappatoio bianco ad ascoltare il suono del camino vibrare nella stanza.
Bussarono alla porta e andò ad aprire a piedi nudi. Lui sorrise, lei abbassò gli occhi timidamente lasciandolo entrare. Lui studiò per un attimo la stanza, poi le cinse la vita e mentre la baciava con ardore le slacciò l'accappatoio lasciando scivolare una mano lungo i suoi seni, sulla pancia fino a solleticarle la passera, poi entrò con due dita e la sentì gemere e bagnarsi completamente. Allora la spinse contro la porta, che lei chiuse a chiave previdente, si inginocchiò e gli leccò la passera per quello che le sembrò un tempo infinito, mentre lei stringeva i suoi ricci fra le dita e godeva fino a venire. Si spogliarono entrambi, completamente presi dalla voglia di possedersi. Lo fece sedere sul divano e iniziò a cavalcarlo, prima piano, mentre lui leccava i suoi seni, più grandi di quello che ricordava, e le strizzava i capezzoli, poi sempre più forte, con movimenti circolari ma decisi. Lei cercò di resistere alla voglia di lasciarsi andare a suoni di piacere e non appena lui decise di prenderla da dietro venne copiosamente e tramortiti, caddero l'una sopra l'altro. Qualche bacio dopo si trovarono a terra, davanti al camino, lui in ginocchio e lei china sul suo uccello pronta ad accoglierlo nella sua bocca voluttuosa; lo leccò per bene, raccogliendo lo sperma rimasto, e lo infilò giù in gola mentre la fica le faceva il solletico dal godimento. Iniziò a gemere, a trastullarsi il clitoride con le dita, lui ansimava, lei piangeva e allora la girò, con il viso contro il fuoco che bruciava, a quattro zampe, la scopò da dietro e senza avvisarla dopo averle bagnato per un attimo il buco del culo la penetrò, lei questa volta non resistette ed urlò, un suono rauco, di dolore e di piacere assieme. Venne di nuovo, raccolse il suo orgasmo sulle mani e glielo mise in bocca, lui leccò le sue dita e poi venne dentro al suo culo e di nuovo, tramortirono a terra.
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