Un posto accogliente

di
genere
etero

Era una calda notte di ottobre, ma l'aria sapeva di estate.
Si erano incontrati in campagna, vicino alla città ma abbastanza lontano dalla folla e dalla gente che non poteva vederli insieme.
Il marito di lei era fuori casa e lui aveva trovato la scusa perfetta per venire in città, nessuno lo aspettava prima del giorno dopo.
Stavano gustando del buon vino nella veranda dell’agriturismo, in un angolo dove potevano sentire il suono rilassante della gente che chiacchierava in lontananza, senza essere disturbati.
Avevano prenotato una stanza lì per potersi godere la cena senza fretta, si raccontavano, la maggior parte delle cose le dicevano attraverso il linguaggio del corpo.
Tutti se ne erano andati ed erano rimasti solo loro due, lui avvicinò la sedia e la baciò a lungo, lentamente, sfiorandole la coscia fino a raggiungere la fica.
"Sei già bagnata" le sussurrò all'orecchio, lei prese il vino in una mano, i bicchieri nell'altra e si diressero verso la stanza.
Cominciò a spogliarsi davanti a lui, voleva che la guardasse mentre con una mano si stringeva il seno e con l'altra si stimolava il clitoride, lui rimase fermo, in piedi accanto all'armadio, si spogliò quando lei lo invitò ad avvicinarsi, con lo sguardo.
Era già duro, lei allargò le gambe e se lo infilò dentro, lui la scopò dapprima piano, poi più forte, sopra il tavolo all'ingresso, lei soffocò un gemito sulla sua spalla, bastarono poche spinte perché venissero insieme. Fu breve, per la lunga attesa, ma molto intenso.
La notte era appena iniziata.
Si ricomposero e lei versò del vino nei bicchieri porgendone uno a lui, brindarono alla fortuna di potersi godere la vita.
Rimasero seduti sul letto uno di fronte all'altra a parlare delle loro vite per un po', ma lei non riusciva a smettere di guardare il suo corpo nudo e non ci volle molto perché si avvicinasse e prendesse il suo cazzo in mano, infilandoselo in bocca e leccandolo bene dalle palle alla cappella e viceversa per farlo tornare duro. Lui sospirò, mormorando qualcosa a voce bassa e tenendole ferma la testa, facendola impazzire, lei si alzò e si mise a cavalcioni su di lui girata di schiena, facendo scivolare il suo cazzo nella fica umida e muovendosi molto lentamente su e giù. Lei era sempre più bagnata e sentiva il suo cazzo pulsare di piacere, fu allora che lui le disse di alzarsi, scese dal letto e le intimò di sdraiarsi sulla schiena, lei attorcigliò le gambe intorno alla vita di lui che la scopò con forza, spingendolo dentro mentre la guardava negli occhi e le diceva di fare silenzio. Lei venne per prima questa volta e disse che voleva vederlo venire, così lui si tirò fuori e si masturbò davanti a lei, che lo accolse tra le sue tette. Qualche schizzo le finì anche in faccia, lui raccolse lo sperma dal suo viso e glielo fece ripulire tutto infilandoglielo in bocca.
Fecero una doccia, mentre lei era davanti allo specchio completamente nuda lui si inginocchiò e cominciò a baciarle la fica, spingendo la lingua all'interno e facendole tremare le gambe dall'eccitazione, si alzò e la fece girare contro il lavandino, facendola piegare appena, la prese per i capelli e guardandola attraverso lo specchio disse "voglio farti venire di nuovo" si spinse lentamente dentro di lei, tirandolo fuori per poi farlo di nuovo, sempre più velocemente. Quando la sentì esplodere intorno al suo cazzo raggiunse il climax ancora una volta.
Esausti, si addormentarono e si svegliarono qualche ora dopo.
"Vado a casa a cambiarmi... vieni in ufficio?", chiese lei.
"Certo, sono qui per questo" rispose lui con un occhiolino.
scritto il
2023-10-27
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