L'ultima notte
di
Alice Ayres
genere
etero
"Sei sicura di volerlo fare? Sarà una lunga notte"
"Sono sicura"
"Quando inizieremo, non potró più trattenermi."
"È l'ultima notte, divertiamoci."
Così inizió l'ultima volta che lo vidi, per l'occasione eravamo fuggiti in montagna, in una baita cullata dalla notte e dal silenzio.
Banale? Forse.
Le aspettative erano alte, l'attesa che aveva fatto crescere l'emozione non aiutava.
Eravamo disposti a tutto pur di darci piacere un’ultima volta.
Il posto è un appartamento soppalcato con travi a vista e vetrate enormi, rimaniamo in mezzo alla stanza ad ammirare senza fiato il panorama per un bel pezzo fino a che non sento il suo cazzo indurirsi e sfiorare il mio sedere. Un basso gemito mi sfugge dalle labbra.
Il calore si accumula tra le mie gambe e il cuore mi martella nel petto mentre da dietro mi infila due dita nella fica. Siamo ancora vestiti con addosso i cappotti ma la situazione ha giá iniziato a scaldarsi, mi appoggio alla sua spalla godendomi quell'attimo. Ha una mano sulla mia pancia e l'altra in mezzo alle mie gambe, spinge le dita su e giù e mi fa bagnare.
"Ti prego" mugolo mentre accosto le mie labbra alle sue.
Lui mormora il mio nome mentre le sue labbra si posano sulle mie.
Dopo alcuni momenti di tensione massima, non riuscendo più a trattenerci, colmiamo il divario in un bacio appassionato e acceso. Ingoio il gemito che emetto mentre dischiudo le labbra per lui e approfondisco il bacio.
Mi giro, gli slaccio i pantaloni.
La passione esplode quando intrecciamo le lingue e ci artigliamo l'un l'altro. Tutta la compostezza persa nel momento in cui entra in contatto con le mie labbra e mi ringhia in bocca mentre mi strappa i vestiti. Io mi adeguo alla sua intensità mentre gli strattono camicia e pantaloni. Ci spogliamo a vicenda e abbassiamo i nostri corpi sul pavimento, annaspando.
La nostra prima, istintiva scopata finisce in due minuti. Abbiamo rotto il ghiaccio.
Nel momento in cui alzo lo sguardo e osservo lui muoversi al semibuio completamente nudo emetto un gemito involontario.
Respiro profondamente con la fica che pulsa e cola dall'orgasmo precedente mentre mi aiuta ad alzarmi.
Mi avvicino al frigorifero e stappo una bottiglia di vino, riempio due calici e brindo "A noi" dico sorridendo.
Faccio scorrere le mani sul suo petto: "Voglio che me la lecchi e poi mi scopi per bene e a lungo stavolta" sussurro mentre assaporo la sensazionde della sua pelle sotto le mie dita.
Ci spostiamo di sopra, dove ci aspetta un letto grande e comodo.
Una ritrovata disperazione si impadronisce di entrambi, mentre una nuova scarica di calore ci attraversa. Mi tira contro di sé mentre prende le mie labbra in un altro bacio appassionato. Tengo le mani sul suo petto mentre mi abbandono a lui, passa le dita sui miei capezzoli, sibilando contro di me mentre il suo cazzo si contrae tra i nostri corpi.
"Cazzo, piccola", geme tra un bacio e l'altro, mentre le sue mani vagano lungo il mio corpo. Mi stringe i seni tra le sue grandi mani e assapora il gemito che emetto.
Mi dimeno contro di lui nel disperato tentativo di ottenere un po' di attrito contro la mia fica dolorante e vogliosa, provocando in entrambi i casi dei mugolii sommessi. Lui si aggrappa al mio fianco con una mano, mentre con l'altra serpeggia con la lingua tra le mie gambe.
Il mio respiro si mozza a quell'emozione e raggiungi in fretta l'apice "Brava piccola vieni per me" dice con voce tesa mentre lotta per trattenersi e aspettarmi, non desidera altro che sentire il mio orgasmo sotto le tue dita.
"Sì", rispondo con il fiato corto "sto arrivando.. cazzo si..".
Lui mi prende a coppa la figa e si beve tutto il mio succo.
Mentre sono ancora in preda agli ultimi spasmi dell'orgasmo lui che ha il cazzo di pietra ormai, mi ordina con voce ferma
"Girati" mi guarda negli occhi aspettando che io esegua.
Scivola nel mio culo senza dire una parola e come se non aspettasse altro, il buco si allarga ed è subito pronto.
Si spinge dentro di me e mi scopa il culo come la prima volta, mi giro verso di lui giusto in tempo per vederlo a bocca aperta mentre esplode, tirandomi i capelli.
Riprendiamo fiato sdraiandoci per qualche minuto, siamo giá sudati e disidratati ma affatto sazi.
Tra una chiacchera e l'altra afferro il suo cazzo e lo accarezzo. Lo metto in bocca e inizio a leccarlo con gentilezza. "Vieni qui" mi tira su "mettimi la fica in faccia" io mi sistemo a 69 e allargo con le mani la fica davanti alla sua faccia "Brava cosi"gode lui "adesso prendilo di nuovo in bocca e fammi godere" ricomincio a succhiarlo, stavolta con più foga e mentre lui spinge due dita dentro di me e ringhia quando sente che sono praticamente di nuovo fradicia. Mentre spinge le dita dentro e fuori di me con un ritmo veloce, io pompo il suo cazzo con la stessa intensità.
Gemiti e mugolii riempiono la stanza mentre io e lui ci lavoriamo a vicenda sul letto. Sento il suo cazzo denso nella bocca e mi viene l'acquolina in bocca al pensiero di avere tutta la sua sborra dentro di me. Il lamento di lui che sta per venire mi accende, toglie le mani dalle mie gambe e mi tiene giù la testa mentre mi sborra dentro, io mi sgrilletto il clitoride più e più volte e vengo. Mi gira la testa, l'orgasmo clitorideo mi alleggerisce.
"Non possiamo sporcare tutti i letti della casa.. altrimenti dormiremo per terra" dice lui riprendendo fiato.
Sono piena in bocca, nella passera e nel culo.
È ora di farsi una doccia.
Il bagno ha una vasca idromassaggio naturalmente, dove ci rilassiamo per un'oretta, bevendo e mangiando qualche stronzata. Parliamo, ricordiamo. Guardiamo le stelle sopra di noi, in silenzio.
Torniamo di sotto, ci sediamo sul divano davanti al camino, siamo di nuovo nudi. Ricomncio a giocare con il suo uccello che si sveglia subito tra le mie mani, la mia fica è super sensibile e sotto il suo tocco inizia a bagnarsi. Ci baciamo a lungo, toccandoci ed eccitandoci e proprio quando lui raggiunge il punto giusto dentro di me e il suo pollice sfiora il mio clitoride, vengo con un forte urlo. Mentre vengo, stringo più forte il suo cazzo e vengo nelle sue dita. Lui ė ancora duro come una roccia e sentiamo di nuovo una pulsazione tra le gambe.
"Merda", respirate entrambi contemporaneamente, lo desidero terribilmente.
I miei occhi risalgono lentamente il suo corpo per incontrare il suo sguardo: "Scopami" sussurro mentre gli avvolgo le braccia intorno al collo e tiro le sue labbra contro le mie in un bacio disperato.
In un lampo, mi trovo sulla schiena con il suo corpo sopra il mio. I suoi occhi sono vitrei e cupi di lussuria mentre si infila dentro di me con un unico, rapido movimento. Io grido quando mi sento riempita, è un grido di pura estasi. I suoi grugniti mi arrivano dritti al cuore e sento il calore che irradia il mio corpo e il suo.
Bastano poche spinte perché lui sborri con un basso gemito e il modo in cui si spinge dentro di me con tutto se stesso mi fa perdere il controllo subito dopo di lui. Tremo mentre lui cavalca il climax di entrambi, ma ancora una volta nessuno dei due è sazio. Con un ringhio lui mi fa girare e si spinge di nuovo nel mio culo e io grido, sopraffatta dalle emozioni.
Il sudore cola da entrambe le nostre sopracciglia mentre lui mi crolla sopra con il cazzo ancora dentro di me. Entrambi ansimiamo pesantemente.
Il mugolio bisognoso di disperazione che emetto fa contrarre il suo cazzo e con uno sforzo quasi nullo lui mi gira e mi spruzza in faccia, a tradimento. Accolgo la sua sborra, a bocca aperta, è pieno.
Un altro gemito mi sfugge dalle labbra, perché è tutto ciò di cui sono capace al momento.
Un misto di sperma suo cola sul mio collo mentre il godimento che la mia fica non riesce piú a trattenere mi inzuppa l'interno delle cosce.
Raccolgo con le dita il suo seme e mi lecco le labbra, il suo gemito mi arriva dritto al cuore.
Ci fermiamo per bere un po' d' acqua, siamo di nuovo sudati e disidratati.
Ci baciamo, adoro le sue mani grandi che strizzano il mio sedere. Sono ore che siamo nudi insieme e non sono ancora stanca di guardarlo. Di sentire il suo sapore, il suo odore.
Torniamo di sopra e ci stendiamo nel letto, basta poco e ci addormentiamo.
All'alba mi sveglia il suo cazzo duro che si infila discretamente dentro la mia fica da dietro, si spinge sempre piú su, esce e rientra facendomi sospirare, questa volta quasi al rallentatore, per farmelo sentire bene. Mi stringe i seni, sento la sua pelle calda contro la mia, è dolce e amaro allo stesso tempo, è la scopata più bella che abbiamo mai fatto. Dopo qualche minuto arriva l'ultima spinta di cui abbiamo bisogno. Il mio orgasmo scatena il suo e, con il mio nome sulle labbra, viene dentro di me un'ultima volta. Continua a spingersi dentro con un ritmo lento ma costante, finché non siamo entrambi completamente spossati da un enorme orgasmo.
Una volta ripreso fiato, lui esce lentamente da me.
“Sono esausta.” dico a bassa voce
“Lascia che ti dia una ripulita.” è la prima volta che mi parla in tono così dolce, il preludio dell'addio.
Con estrema cura, prende un asciugamano per togliermi il sudore dal viso e il disordine tra le gambe. Una volta finito, mi aiuta ad alzarmi e ci spostiamo in un'altra stanza, su un letto più pulito e non macchiato dai nostri umori.
“Credo che sarai a posto per una vita eh?” ridacchia lui;
lo guardo senza dire niente, la verità è che non so come vivere senza poterlo fare di nuovo.
Dopo quella volta lui partì lontano e non lo rividi mai più.
"Sono sicura"
"Quando inizieremo, non potró più trattenermi."
"È l'ultima notte, divertiamoci."
Così inizió l'ultima volta che lo vidi, per l'occasione eravamo fuggiti in montagna, in una baita cullata dalla notte e dal silenzio.
Banale? Forse.
Le aspettative erano alte, l'attesa che aveva fatto crescere l'emozione non aiutava.
Eravamo disposti a tutto pur di darci piacere un’ultima volta.
Il posto è un appartamento soppalcato con travi a vista e vetrate enormi, rimaniamo in mezzo alla stanza ad ammirare senza fiato il panorama per un bel pezzo fino a che non sento il suo cazzo indurirsi e sfiorare il mio sedere. Un basso gemito mi sfugge dalle labbra.
Il calore si accumula tra le mie gambe e il cuore mi martella nel petto mentre da dietro mi infila due dita nella fica. Siamo ancora vestiti con addosso i cappotti ma la situazione ha giá iniziato a scaldarsi, mi appoggio alla sua spalla godendomi quell'attimo. Ha una mano sulla mia pancia e l'altra in mezzo alle mie gambe, spinge le dita su e giù e mi fa bagnare.
"Ti prego" mugolo mentre accosto le mie labbra alle sue.
Lui mormora il mio nome mentre le sue labbra si posano sulle mie.
Dopo alcuni momenti di tensione massima, non riuscendo più a trattenerci, colmiamo il divario in un bacio appassionato e acceso. Ingoio il gemito che emetto mentre dischiudo le labbra per lui e approfondisco il bacio.
Mi giro, gli slaccio i pantaloni.
La passione esplode quando intrecciamo le lingue e ci artigliamo l'un l'altro. Tutta la compostezza persa nel momento in cui entra in contatto con le mie labbra e mi ringhia in bocca mentre mi strappa i vestiti. Io mi adeguo alla sua intensità mentre gli strattono camicia e pantaloni. Ci spogliamo a vicenda e abbassiamo i nostri corpi sul pavimento, annaspando.
La nostra prima, istintiva scopata finisce in due minuti. Abbiamo rotto il ghiaccio.
Nel momento in cui alzo lo sguardo e osservo lui muoversi al semibuio completamente nudo emetto un gemito involontario.
Respiro profondamente con la fica che pulsa e cola dall'orgasmo precedente mentre mi aiuta ad alzarmi.
Mi avvicino al frigorifero e stappo una bottiglia di vino, riempio due calici e brindo "A noi" dico sorridendo.
Faccio scorrere le mani sul suo petto: "Voglio che me la lecchi e poi mi scopi per bene e a lungo stavolta" sussurro mentre assaporo la sensazionde della sua pelle sotto le mie dita.
Ci spostiamo di sopra, dove ci aspetta un letto grande e comodo.
Una ritrovata disperazione si impadronisce di entrambi, mentre una nuova scarica di calore ci attraversa. Mi tira contro di sé mentre prende le mie labbra in un altro bacio appassionato. Tengo le mani sul suo petto mentre mi abbandono a lui, passa le dita sui miei capezzoli, sibilando contro di me mentre il suo cazzo si contrae tra i nostri corpi.
"Cazzo, piccola", geme tra un bacio e l'altro, mentre le sue mani vagano lungo il mio corpo. Mi stringe i seni tra le sue grandi mani e assapora il gemito che emetto.
Mi dimeno contro di lui nel disperato tentativo di ottenere un po' di attrito contro la mia fica dolorante e vogliosa, provocando in entrambi i casi dei mugolii sommessi. Lui si aggrappa al mio fianco con una mano, mentre con l'altra serpeggia con la lingua tra le mie gambe.
Il mio respiro si mozza a quell'emozione e raggiungi in fretta l'apice "Brava piccola vieni per me" dice con voce tesa mentre lotta per trattenersi e aspettarmi, non desidera altro che sentire il mio orgasmo sotto le tue dita.
"Sì", rispondo con il fiato corto "sto arrivando.. cazzo si..".
Lui mi prende a coppa la figa e si beve tutto il mio succo.
Mentre sono ancora in preda agli ultimi spasmi dell'orgasmo lui che ha il cazzo di pietra ormai, mi ordina con voce ferma
"Girati" mi guarda negli occhi aspettando che io esegua.
Scivola nel mio culo senza dire una parola e come se non aspettasse altro, il buco si allarga ed è subito pronto.
Si spinge dentro di me e mi scopa il culo come la prima volta, mi giro verso di lui giusto in tempo per vederlo a bocca aperta mentre esplode, tirandomi i capelli.
Riprendiamo fiato sdraiandoci per qualche minuto, siamo giá sudati e disidratati ma affatto sazi.
Tra una chiacchera e l'altra afferro il suo cazzo e lo accarezzo. Lo metto in bocca e inizio a leccarlo con gentilezza. "Vieni qui" mi tira su "mettimi la fica in faccia" io mi sistemo a 69 e allargo con le mani la fica davanti alla sua faccia "Brava cosi"gode lui "adesso prendilo di nuovo in bocca e fammi godere" ricomincio a succhiarlo, stavolta con più foga e mentre lui spinge due dita dentro di me e ringhia quando sente che sono praticamente di nuovo fradicia. Mentre spinge le dita dentro e fuori di me con un ritmo veloce, io pompo il suo cazzo con la stessa intensità.
Gemiti e mugolii riempiono la stanza mentre io e lui ci lavoriamo a vicenda sul letto. Sento il suo cazzo denso nella bocca e mi viene l'acquolina in bocca al pensiero di avere tutta la sua sborra dentro di me. Il lamento di lui che sta per venire mi accende, toglie le mani dalle mie gambe e mi tiene giù la testa mentre mi sborra dentro, io mi sgrilletto il clitoride più e più volte e vengo. Mi gira la testa, l'orgasmo clitorideo mi alleggerisce.
"Non possiamo sporcare tutti i letti della casa.. altrimenti dormiremo per terra" dice lui riprendendo fiato.
Sono piena in bocca, nella passera e nel culo.
È ora di farsi una doccia.
Il bagno ha una vasca idromassaggio naturalmente, dove ci rilassiamo per un'oretta, bevendo e mangiando qualche stronzata. Parliamo, ricordiamo. Guardiamo le stelle sopra di noi, in silenzio.
Torniamo di sotto, ci sediamo sul divano davanti al camino, siamo di nuovo nudi. Ricomncio a giocare con il suo uccello che si sveglia subito tra le mie mani, la mia fica è super sensibile e sotto il suo tocco inizia a bagnarsi. Ci baciamo a lungo, toccandoci ed eccitandoci e proprio quando lui raggiunge il punto giusto dentro di me e il suo pollice sfiora il mio clitoride, vengo con un forte urlo. Mentre vengo, stringo più forte il suo cazzo e vengo nelle sue dita. Lui ė ancora duro come una roccia e sentiamo di nuovo una pulsazione tra le gambe.
"Merda", respirate entrambi contemporaneamente, lo desidero terribilmente.
I miei occhi risalgono lentamente il suo corpo per incontrare il suo sguardo: "Scopami" sussurro mentre gli avvolgo le braccia intorno al collo e tiro le sue labbra contro le mie in un bacio disperato.
In un lampo, mi trovo sulla schiena con il suo corpo sopra il mio. I suoi occhi sono vitrei e cupi di lussuria mentre si infila dentro di me con un unico, rapido movimento. Io grido quando mi sento riempita, è un grido di pura estasi. I suoi grugniti mi arrivano dritti al cuore e sento il calore che irradia il mio corpo e il suo.
Bastano poche spinte perché lui sborri con un basso gemito e il modo in cui si spinge dentro di me con tutto se stesso mi fa perdere il controllo subito dopo di lui. Tremo mentre lui cavalca il climax di entrambi, ma ancora una volta nessuno dei due è sazio. Con un ringhio lui mi fa girare e si spinge di nuovo nel mio culo e io grido, sopraffatta dalle emozioni.
Il sudore cola da entrambe le nostre sopracciglia mentre lui mi crolla sopra con il cazzo ancora dentro di me. Entrambi ansimiamo pesantemente.
Il mugolio bisognoso di disperazione che emetto fa contrarre il suo cazzo e con uno sforzo quasi nullo lui mi gira e mi spruzza in faccia, a tradimento. Accolgo la sua sborra, a bocca aperta, è pieno.
Un altro gemito mi sfugge dalle labbra, perché è tutto ciò di cui sono capace al momento.
Un misto di sperma suo cola sul mio collo mentre il godimento che la mia fica non riesce piú a trattenere mi inzuppa l'interno delle cosce.
Raccolgo con le dita il suo seme e mi lecco le labbra, il suo gemito mi arriva dritto al cuore.
Ci fermiamo per bere un po' d' acqua, siamo di nuovo sudati e disidratati.
Ci baciamo, adoro le sue mani grandi che strizzano il mio sedere. Sono ore che siamo nudi insieme e non sono ancora stanca di guardarlo. Di sentire il suo sapore, il suo odore.
Torniamo di sopra e ci stendiamo nel letto, basta poco e ci addormentiamo.
All'alba mi sveglia il suo cazzo duro che si infila discretamente dentro la mia fica da dietro, si spinge sempre piú su, esce e rientra facendomi sospirare, questa volta quasi al rallentatore, per farmelo sentire bene. Mi stringe i seni, sento la sua pelle calda contro la mia, è dolce e amaro allo stesso tempo, è la scopata più bella che abbiamo mai fatto. Dopo qualche minuto arriva l'ultima spinta di cui abbiamo bisogno. Il mio orgasmo scatena il suo e, con il mio nome sulle labbra, viene dentro di me un'ultima volta. Continua a spingersi dentro con un ritmo lento ma costante, finché non siamo entrambi completamente spossati da un enorme orgasmo.
Una volta ripreso fiato, lui esce lentamente da me.
“Sono esausta.” dico a bassa voce
“Lascia che ti dia una ripulita.” è la prima volta che mi parla in tono così dolce, il preludio dell'addio.
Con estrema cura, prende un asciugamano per togliermi il sudore dal viso e il disordine tra le gambe. Una volta finito, mi aiuta ad alzarmi e ci spostiamo in un'altra stanza, su un letto più pulito e non macchiato dai nostri umori.
“Credo che sarai a posto per una vita eh?” ridacchia lui;
lo guardo senza dire niente, la verità è che non so come vivere senza poterlo fare di nuovo.
Dopo quella volta lui partì lontano e non lo rividi mai più.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Rilasciare la tensione - videogame editionracconto sucessivo
Una parola di troppo
Commenti dei lettori al racconto erotico