Una fredda mattina d'inverno

Non aveva ancora aperto gli occhi eppure vedeva la luce attraverso le palpebre.
Li tenne chiusi, le orecchie si aprirono al rumore sordo della neve che scendeva e si poggiava a terra, il suo olfatto fu svegliato dal profumo dei pini e del legno dentro la baita; tirò verso di sè il piumone gustandosi il caldo, indossava solo le mutande. Le sue mani cercarono lui, che dormiva ancora al suo fianco.
Toccò il suo membro per svegliarlo, poi s'infilò sotto alle coperte. Lo prese in bocca mentre lo masturbava piano, iniziò a leccarlo su e giù, si soffermò sulla punta. Lui aprì gli occhi, il suo corpo iniziava a scaldarsi e ad eccitarsi, pochi secondi dopo era sveglio. Sospirò mente il suo cazzo diventava sempre più duro, il piacere aumentó e lui iniziò a gemere, lei lo prese in bocca tutto e lasciò che lui le inondasse la gola. Lo accolse tutto e ingoió, soddisfatta, continuando a leccarlo per pulirlo bene. Emerse da sopra le lenzuola per riprendere fiato. Inizió a toccarsi, era bagnata e non resisteva più dalla voglia di avere un orgasmo. Mentre si toccava lui la osservó, le bació i capezzoli, le labbra, il collo. Nel frattempo lui si toccava per farlo diventare di nuovo duro, al più presto, perchè voleva scoparla. Proprio quando lei stava per venire lui si mise sopra di lei e la penetró, lei gridó, godeva e tremeva mentre lui continuava a spingere per prolungare il piacere. "Voglio esploderti nel culo" disse lui e quando sentì che era duro abbastanza le bagnó per bene il buchetto e infiló un dito, rimanendo sopra di lei che tratteneva il respiro, "respira" sussurró lui, lei chiuse gli occhi e in un attimo fu travolta dal calore del piacere, di nuovo. Sentì il buco allargarsi e lui inondarla poco dopo come la prima volta. Lui si sdraió accanto a lei, rimasero così in silenzio, in una fredda mattina d'inverno.