Una parola di troppo
di
Alice Ayres
genere
etero
Si trovava ad una noiosa cena di lavoro, stanca, nell'ultimo posto in cui avrebbe voluto essere quella sera.
Aveva fatto una doccia al volo, si era cambiata in fretta e si sentiva uno schifo. Sperava solo di annebbiare la mente con del buon vino, farsi due risate con l'unico collega italiano perchè non ne poteva più di parlare inglese e crollare in hotel. Poi lo vide. Entró nella stanza e aveva un sorriso autentico. Qualcosa nel suo sguardo le era familiare. Lesse l'interesse nei suoi occhi non appena lui si sedette poco lontano da lei. Con la scusa di scendere a fumare insieme lei gli disse chiaramente che se non fosse stata sposata ci avrebbe provato con lui, cosa che stava evidentemente già facendo. Di fronte al suo sguardo stupito e divertito allo stesso tempo capì che sarebbe stata un'ottima scopata. Non aveva mai tradito suo marito prima d'ora ma c'era qualcosa in quell'uomo che la spingeva a fregarsene delle conseguenze, non era solo un'intesa fisica ma anche mentale.
Sarebbe stato semplice se suo marito non fosse stato anche un suo collega, in viaggio con lei in quei giorni, e se lei avesse accettato di dormire in due camere diverse che per sbaglio gli erano state assegnate. E invece.
Il giorno dopo si rividero e lei, sfacciatamente, gli chiese che programmi avesse per la serata. Lui aveva una cena, lei un'altra cena ma dopo, suggerì di nuovo lei ancora più sfacciatamente, avrebbero potuto vedersi in hotel dove entrambi alloggiavano a bere qualcosa. Un'idea molto innocente. Lui le porse il telefono ignorando che lei era già bagnata fradicia e mentre lei salvava il numero, suo marito era a pochi passi da loro che parlava con alcuni clienti e non si accorgeva di nulla. La serata passó lenta ma lei era più energica perchè era eccitata solo all'idea di averlo fra le mani. Lei gli scrisse mentre stava tornando in hotel ma lui era ancora a cena. Si attardó nella hall e bevve qualcosa insieme ai colleghi, suo marito non c'era e non l'avrebbe rivisto fino alla mattina dopo, ma lui non arrivava. A quel punto c'era troppa gente che conosceva al bar dell'hotel e decise di andare in camera. Fece una doccia lunga e il suo telefono squilló. Lui le disse che era appena entrato in hotel, lei era appena uscita dalla doccia e gli disse che l'avrebbe raggiunto in camera. Invió un messaggio a suo marito per assicurarsi che non sarebbe tornato di li a poco, ma conoscendolo non sarebbe tornato prima di notte fonda e in ogni caso abbastanza ubriaco da non fare caso ai dettagli. Si infiló un vestito senza nulla sotto, gli stivali e scese al terzo piano. Bussó alla sua porta e quando aprì, aveva di nuovo quel sorriso.
Non fece in tempo a chiudersi la porta alle spalle che le loro labbra erano già attaccate, le lingue intrecciate, lei con la schiena contro la porta e lui che le sbatteva il cazzo già duro contro. La prese per i capelli mentre le baciava il collo, le sue dita non indugiarono a infilarsi sotto al vestito e non appena lui capì che sotto era nuda sussurró qualcosa in tedesco che lei non capì ma che la fece bagnare. Mentre lui la sditalinava lei si toglieva il vestito e lui affondó il viso in mezzo alle sue tette piene, morse prima un capezzolo e poi l'altro mentre lei cercava di soffocare i gemiti. Lei prese il suo cazzo in mano, era duro come una roccia, tutto quello che voleva era prenderlo in bocca e glielo fece capire con uno sguardo. Si inginocchió e lo accolse fra le labbra, prima leccandolo per bene e poi infilandoselo tutto in gola, succhiando con entusiasmo. Capì che stava per venire quando le prese la testa e con movimenti veloci del bacino accompagnó il suo orgasmo. Lei lo leccó tutto per bene, fino all'ultima goccia. "Adesso tocca a me" disse lui con il poco fiato rimasto. Lei si sdraió sul letto e aprì le gambe davanti a lui, aveva la fica completamente depilata. Lui si chinó a baciarla fra le cosce, sempre più su fino a leccarla per bene dentro e fuori la fica, era talmente bagnata da fare versi assurdi mentre la assaporava, nel frattempo le stringeva le tette. "Sto per .." sospiró lei quando lui le stuzzicó il clitoride con la lingua. "Lasciati andare" rispose lui e accolse il suo orgasmo con le mani guardandola venire. Si lasció cadere sul letto accanto a lei, il suo cazzo era di nuovo duro. Lei si chinó a baciarlo, guardó davanti a sè, c'era uno specchio. Si alzó e si mise sopra di lui, con la fica gocciolante. Lui le scivoló dentro e iniziarono le danze. Lui la prese per il sedere, stringendolo e schiaffeggiandolo, lei si spingeva su e giù e lui si lasciava scopare. Poi lei si alzó, andó in bagno e si asciugó la fica perchè lo volevo sentire bene, tornó sul letto e sotto lo sguardo interrogativo di lui disse "lo voglio da dietro" lei si posizionó davanti allo specchio e lui dietro di lei, a scoparla mentre si guardavano dallo specchio. La prendeva per i fianchi e lo sbatteva forte dentro, lei tentava di restare in silenzio ma era quasi impossibile tanto che lui dovette coprirle la bocca con una mano quando arrivarono al culmine e vennero insieme. Lei si rivestì e fece per andarsene, poi si giró verso di lui "Ci rivedremo" e si chiuse la porta alle spalle.
Aveva fatto una doccia al volo, si era cambiata in fretta e si sentiva uno schifo. Sperava solo di annebbiare la mente con del buon vino, farsi due risate con l'unico collega italiano perchè non ne poteva più di parlare inglese e crollare in hotel. Poi lo vide. Entró nella stanza e aveva un sorriso autentico. Qualcosa nel suo sguardo le era familiare. Lesse l'interesse nei suoi occhi non appena lui si sedette poco lontano da lei. Con la scusa di scendere a fumare insieme lei gli disse chiaramente che se non fosse stata sposata ci avrebbe provato con lui, cosa che stava evidentemente già facendo. Di fronte al suo sguardo stupito e divertito allo stesso tempo capì che sarebbe stata un'ottima scopata. Non aveva mai tradito suo marito prima d'ora ma c'era qualcosa in quell'uomo che la spingeva a fregarsene delle conseguenze, non era solo un'intesa fisica ma anche mentale.
Sarebbe stato semplice se suo marito non fosse stato anche un suo collega, in viaggio con lei in quei giorni, e se lei avesse accettato di dormire in due camere diverse che per sbaglio gli erano state assegnate. E invece.
Il giorno dopo si rividero e lei, sfacciatamente, gli chiese che programmi avesse per la serata. Lui aveva una cena, lei un'altra cena ma dopo, suggerì di nuovo lei ancora più sfacciatamente, avrebbero potuto vedersi in hotel dove entrambi alloggiavano a bere qualcosa. Un'idea molto innocente. Lui le porse il telefono ignorando che lei era già bagnata fradicia e mentre lei salvava il numero, suo marito era a pochi passi da loro che parlava con alcuni clienti e non si accorgeva di nulla. La serata passó lenta ma lei era più energica perchè era eccitata solo all'idea di averlo fra le mani. Lei gli scrisse mentre stava tornando in hotel ma lui era ancora a cena. Si attardó nella hall e bevve qualcosa insieme ai colleghi, suo marito non c'era e non l'avrebbe rivisto fino alla mattina dopo, ma lui non arrivava. A quel punto c'era troppa gente che conosceva al bar dell'hotel e decise di andare in camera. Fece una doccia lunga e il suo telefono squilló. Lui le disse che era appena entrato in hotel, lei era appena uscita dalla doccia e gli disse che l'avrebbe raggiunto in camera. Invió un messaggio a suo marito per assicurarsi che non sarebbe tornato di li a poco, ma conoscendolo non sarebbe tornato prima di notte fonda e in ogni caso abbastanza ubriaco da non fare caso ai dettagli. Si infiló un vestito senza nulla sotto, gli stivali e scese al terzo piano. Bussó alla sua porta e quando aprì, aveva di nuovo quel sorriso.
Non fece in tempo a chiudersi la porta alle spalle che le loro labbra erano già attaccate, le lingue intrecciate, lei con la schiena contro la porta e lui che le sbatteva il cazzo già duro contro. La prese per i capelli mentre le baciava il collo, le sue dita non indugiarono a infilarsi sotto al vestito e non appena lui capì che sotto era nuda sussurró qualcosa in tedesco che lei non capì ma che la fece bagnare. Mentre lui la sditalinava lei si toglieva il vestito e lui affondó il viso in mezzo alle sue tette piene, morse prima un capezzolo e poi l'altro mentre lei cercava di soffocare i gemiti. Lei prese il suo cazzo in mano, era duro come una roccia, tutto quello che voleva era prenderlo in bocca e glielo fece capire con uno sguardo. Si inginocchió e lo accolse fra le labbra, prima leccandolo per bene e poi infilandoselo tutto in gola, succhiando con entusiasmo. Capì che stava per venire quando le prese la testa e con movimenti veloci del bacino accompagnó il suo orgasmo. Lei lo leccó tutto per bene, fino all'ultima goccia. "Adesso tocca a me" disse lui con il poco fiato rimasto. Lei si sdraió sul letto e aprì le gambe davanti a lui, aveva la fica completamente depilata. Lui si chinó a baciarla fra le cosce, sempre più su fino a leccarla per bene dentro e fuori la fica, era talmente bagnata da fare versi assurdi mentre la assaporava, nel frattempo le stringeva le tette. "Sto per .." sospiró lei quando lui le stuzzicó il clitoride con la lingua. "Lasciati andare" rispose lui e accolse il suo orgasmo con le mani guardandola venire. Si lasció cadere sul letto accanto a lei, il suo cazzo era di nuovo duro. Lei si chinó a baciarlo, guardó davanti a sè, c'era uno specchio. Si alzó e si mise sopra di lui, con la fica gocciolante. Lui le scivoló dentro e iniziarono le danze. Lui la prese per il sedere, stringendolo e schiaffeggiandolo, lei si spingeva su e giù e lui si lasciava scopare. Poi lei si alzó, andó in bagno e si asciugó la fica perchè lo volevo sentire bene, tornó sul letto e sotto lo sguardo interrogativo di lui disse "lo voglio da dietro" lei si posizionó davanti allo specchio e lui dietro di lei, a scoparla mentre si guardavano dallo specchio. La prendeva per i fianchi e lo sbatteva forte dentro, lei tentava di restare in silenzio ma era quasi impossibile tanto che lui dovette coprirle la bocca con una mano quando arrivarono al culmine e vennero insieme. Lei si rivestì e fece per andarsene, poi si giró verso di lui "Ci rivedremo" e si chiuse la porta alle spalle.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
L'ultima notteracconto sucessivo
Una notte a Praga
Commenti dei lettori al racconto erotico