La donna del mistero -12-

di
genere
dominazione

Andai al p.c. e vidi due messaggi non letti.

Uno la mia donna, il secondo era di Gabriella.

Lessi quello della mia donna, che si scusava perché il lavoro l'aveva trattenuta a non potevamo incontrarci.

Poi aprii quello di Gabriella, e lessi solo un grazie.

Questa volta l'avevo sicuramente resa felice.

La mia lingua, le mie mani, le avevano dato sicuramente ciò che lei voleva, un orgasmo intenso e prepotente.

Spensi il p.c, e come ogni sera prima di andare a dormire, bevvi un bicchiere di ottimo vino.

Mi coricai e aprii gli occhi solo il tardo pomeriggio del giorno dopo.

Alzatomi dal letto vidi l'ora.

Come mai avevo dormito così a lungo? non avevo sentito la sveglia.

Andai a controllare il cellulare.

Verificati e vidi che non avevo ricevuto nessuna chiamata.

Allora accesi il p.c., per vedere se avevo ricevuto messaggi.

Ce n'era uno solo.

La mia donna che mi scriveva

“buon giorno amore “.

Cercai di riprendermi dal lungo sonno, e per rafforzare il mio orgoglio decisi di rileggere il messaggio di Gabriella inviatomi la sera prima.

Quando cercai quel nome, non esisteva nessuna Gabriella nei miei contatti.

Che era successo? avevo forse sognato tutto?

Non era possibile, ricordavo troppo bene gli incontri, le bocche, le mani, i sapori le emozioni.

Cosa stava succedendo?

Sentivo in me una strana confusione.

Decisi allora di uscire a camminare per schiarirmi le idee.

Attraversai tutto il parco, e girai per oltre un'ora prima di tornarmene a casa.

I giorni passarono, ma Gabriella non mi contattava.

Decisi di non pensarci più o sarei impazzito.

Una sera, la casella dei messaggi si illuminò.

Era lei, Gabriella, che mi scriveva dandomi un nuovo appuntamento per il giorno dopo alle 19 solito posto.

Passai i due giorni d'attesa tra dubbi e fantasie.

Alle 19 precise ero davanti a quella porta, che come sempre si aprì da sola.

Ad accogliermi non c'era nessuno.

La porta si richiuse dietro me e sentii nell'aria una voce suadente che diceva

“vieni pure ti stiamo aspettando”

Seguendo questo richiamo, come la voce di sirena, giunsi in un'ampia stanza tutta legno e moquette.

Al centro della stessa, si trovava il trono sul quale era seduta Gabriella.

CONTINUA ...
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2021-12-06
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