La donna del mistero -11-
di
LanA
genere
dominazione
Il mio cazzo era duro, turgido, ponto ad esplodere, ma le due donne con sapiente conoscenza del mestiere sapevano quando fermarsi e quando ripartire.
Rendevano la mia voglia ed il mio desiderio sempre più forte.
In me c'era un turbinio di emozioni, che aumentarono quando una iniziò a leccami natiche e l’ano.
Le sentivo ansimare, sopraffatte dal piacere, che la lingua sotto di loro le stava dando.
Era una situazione eccitante e unica.
Poi sentii qualcosa entrare in me.
Cercai di ritrarmi, ma le due donne mi bloccarono e infilarono un dildo nel mio culo.
Dopo un attimo di dolore il mio piacere raddoppiò.
Travolto da quella frenesia, cominciai a muovere il bacino, sentii la voglia salire fino a che esplosi in un orgasmo così intenso che pensai di svenire.
Con me sentii esplodere anche i loro orgasmi.
Il mio sperma era dappertutto.
Sfinito mi lasciai cadere sulle ginocchia.
Le luci cominciarono a riprender vita, e le compagne di gioco si apprestarono ad andarsene, ma prima mi liberarono dalle catene.
Rimasto solo, vidi che Gabriella era ancora lì, seduta sul trono che mi guardava.
Aveva assistito senza muoversi.
Mi disse
“ora vieni da me”
Io ubbidiente, mi avvicinai a lei.
Mi fece inginocchiare, prese la mia testa e la infilò fa le sue gambe ordinandomi di iniziare a leccarla.
Ero sfinito, ma la visione della sua figa mi sovrastava.
Così cominciai a leccare e succhiare le sue piccole e grandi labbra ed il clitoride, come non avevo mai fatto.
La desideravo, e la mia bocca voleva nutrirsi di lei.
Succhiavo e leccavo.
Poi misi due dita dentro lei e cominciai a muoverle in modo frenetico.
Sentivo il suo corpo vibrare, la sua figa farsi sempre più umida e bagnata, il suo ventre che muovendosi mi faceva capire il piacere da lei provato.
Continuai così fino a quando lei non urlò il suo orgasmo.
Allora con la lingua andai più giù fino a bere tutto il suo miele.
Poi. come sempre, mi rivestii ed uscii da quella casa.
Ero sfinito ma appagato.
Giunto a casa, mi buttai sul letto senza neppure farmi la doccia, ero troppo stanco l'avrei fatta l'indomani.
Stavo chiudendo gli occhi, quando mi ricordai del messaggio lasciato alla mia fidanzata.
Chissà se lo aveva letto o se invece mi aveva chiamato.
CONTINUA ...
Rendevano la mia voglia ed il mio desiderio sempre più forte.
In me c'era un turbinio di emozioni, che aumentarono quando una iniziò a leccami natiche e l’ano.
Le sentivo ansimare, sopraffatte dal piacere, che la lingua sotto di loro le stava dando.
Era una situazione eccitante e unica.
Poi sentii qualcosa entrare in me.
Cercai di ritrarmi, ma le due donne mi bloccarono e infilarono un dildo nel mio culo.
Dopo un attimo di dolore il mio piacere raddoppiò.
Travolto da quella frenesia, cominciai a muovere il bacino, sentii la voglia salire fino a che esplosi in un orgasmo così intenso che pensai di svenire.
Con me sentii esplodere anche i loro orgasmi.
Il mio sperma era dappertutto.
Sfinito mi lasciai cadere sulle ginocchia.
Le luci cominciarono a riprender vita, e le compagne di gioco si apprestarono ad andarsene, ma prima mi liberarono dalle catene.
Rimasto solo, vidi che Gabriella era ancora lì, seduta sul trono che mi guardava.
Aveva assistito senza muoversi.
Mi disse
“ora vieni da me”
Io ubbidiente, mi avvicinai a lei.
Mi fece inginocchiare, prese la mia testa e la infilò fa le sue gambe ordinandomi di iniziare a leccarla.
Ero sfinito, ma la visione della sua figa mi sovrastava.
Così cominciai a leccare e succhiare le sue piccole e grandi labbra ed il clitoride, come non avevo mai fatto.
La desideravo, e la mia bocca voleva nutrirsi di lei.
Succhiavo e leccavo.
Poi misi due dita dentro lei e cominciai a muoverle in modo frenetico.
Sentivo il suo corpo vibrare, la sua figa farsi sempre più umida e bagnata, il suo ventre che muovendosi mi faceva capire il piacere da lei provato.
Continuai così fino a quando lei non urlò il suo orgasmo.
Allora con la lingua andai più giù fino a bere tutto il suo miele.
Poi. come sempre, mi rivestii ed uscii da quella casa.
Ero sfinito ma appagato.
Giunto a casa, mi buttai sul letto senza neppure farmi la doccia, ero troppo stanco l'avrei fatta l'indomani.
Stavo chiudendo gli occhi, quando mi ricordai del messaggio lasciato alla mia fidanzata.
Chissà se lo aveva letto o se invece mi aveva chiamato.
CONTINUA ...
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