Il percorso di Marina, mamma e troia -3-
di
LanA
genere
bisex
Altra notte travagliata, pensieri, e con l'idea la mattina seguente di farle capire che mi piaceva.
Sperando di non prendere il Cartellino rosso ed essere espulso.
Puntuale all'appuntamento, solito bar, solito caffè.
“ Sai Marina che hai proprio una bella famiglia”, lei sogghigna e mi lascia di stucco:
“ vista da fuori sembra quella del mulino bianco, ma in realtà...i problemi ci sono, soprattutto quelli di coppia, Matteo pensa sempre e solo al lavoro, giorno e notte, e io mi sento trascurata”
Rimasi senza parole, ma avevo capito che mi aveva aperto la porta, ora toccava a me spingere per aprirla.
La mattina seguente era bella come il sole, riposata, elegante, intrigante.
In macchina le appoggiai una mano sul ginocchio, non me la tolse.
Ero eccitato, lei non parlava.
“ Marina, mi piaci un sacco, e dopo quello che mi hai detto, avrei pensato che.....potremmo provare a farci compagnia e magari conoscerci meglio....che ne dici?”
Qualche secondo di silenzio che mi sembrava eterno, finalmente parlò:
“ anche tu sei un uomo affascinante, ok....proviamo a conoscerci, ma.....alle mie condizioni !”
Eravamo arrivati e scese dalla macchina al volo, era in ritardo, ed io rimasi tutto il giorno frastornato, soprattutto per la frase finale
“alle mie condizioni”....e quali saranno....? Ma ero pronto a tutto!
Dopo pochi minuti le mandai un whatsapp: “ sai sto ripensando alla frase che mi hai detto, ma cosa intendi....?”
La sua risposta dopo poco:
“ ne parliamo domani mattina quando andremo al lavoro, piuttosto visto che fra qualche giorno rientrerà Matteo, trova magari per domani pomeriggio una location tranquilla, avremo modo di parlare un'oretta in pace. Buona giornata”
Ero come intontito, frastornato, incredulo, ma ora dovevo darmi da fare, cercare un posto tranquillo e fuori mano.
La prima cosa che mi venne in mente è che nella zona di Cavoretto, periferia comoda di Torino mi avevano parlato di alcuni hotel molto discreti.
Nella pausa pranzo andai a dare una sbirciata, e ne prenotai uno molto anonimo, ma sicuramente nascosto.
Prenotazione per il pomeriggio seguente.
Vi tralascio la notte burrascosa che passai. La potete immaginare.
La mattina seguente, appena salita in macchina, avvolta in un tubino nero, la prima cosa che le dissi fu:
“ sei spettacolare Marina, dai parlami delle tue condizioni.”
“ cercherò di spiegarmi in poche parole: vedi ho conosciuto mio marito sui banchi di scuola, e da allora siamo sempre stati uniti.
Ma lui è un tipo troppo tradizionalista, banale.
E visto che nella mia testa mi sento una monella, e che l'età avanza......!
CONTINUA ...
Sperando di non prendere il Cartellino rosso ed essere espulso.
Puntuale all'appuntamento, solito bar, solito caffè.
“ Sai Marina che hai proprio una bella famiglia”, lei sogghigna e mi lascia di stucco:
“ vista da fuori sembra quella del mulino bianco, ma in realtà...i problemi ci sono, soprattutto quelli di coppia, Matteo pensa sempre e solo al lavoro, giorno e notte, e io mi sento trascurata”
Rimasi senza parole, ma avevo capito che mi aveva aperto la porta, ora toccava a me spingere per aprirla.
La mattina seguente era bella come il sole, riposata, elegante, intrigante.
In macchina le appoggiai una mano sul ginocchio, non me la tolse.
Ero eccitato, lei non parlava.
“ Marina, mi piaci un sacco, e dopo quello che mi hai detto, avrei pensato che.....potremmo provare a farci compagnia e magari conoscerci meglio....che ne dici?”
Qualche secondo di silenzio che mi sembrava eterno, finalmente parlò:
“ anche tu sei un uomo affascinante, ok....proviamo a conoscerci, ma.....alle mie condizioni !”
Eravamo arrivati e scese dalla macchina al volo, era in ritardo, ed io rimasi tutto il giorno frastornato, soprattutto per la frase finale
“alle mie condizioni”....e quali saranno....? Ma ero pronto a tutto!
Dopo pochi minuti le mandai un whatsapp: “ sai sto ripensando alla frase che mi hai detto, ma cosa intendi....?”
La sua risposta dopo poco:
“ ne parliamo domani mattina quando andremo al lavoro, piuttosto visto che fra qualche giorno rientrerà Matteo, trova magari per domani pomeriggio una location tranquilla, avremo modo di parlare un'oretta in pace. Buona giornata”
Ero come intontito, frastornato, incredulo, ma ora dovevo darmi da fare, cercare un posto tranquillo e fuori mano.
La prima cosa che mi venne in mente è che nella zona di Cavoretto, periferia comoda di Torino mi avevano parlato di alcuni hotel molto discreti.
Nella pausa pranzo andai a dare una sbirciata, e ne prenotai uno molto anonimo, ma sicuramente nascosto.
Prenotazione per il pomeriggio seguente.
Vi tralascio la notte burrascosa che passai. La potete immaginare.
La mattina seguente, appena salita in macchina, avvolta in un tubino nero, la prima cosa che le dissi fu:
“ sei spettacolare Marina, dai parlami delle tue condizioni.”
“ cercherò di spiegarmi in poche parole: vedi ho conosciuto mio marito sui banchi di scuola, e da allora siamo sempre stati uniti.
Ma lui è un tipo troppo tradizionalista, banale.
E visto che nella mia testa mi sento una monella, e che l'età avanza......!
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