Il percorso di Marina, mamma e troia -13-
di
LanA
genere
bisex
Ma in quel preciso momento, mentre la vedo avvicinarsi al tavolo con quel culo piccolo, tondo e sodo, cambio strategia.
“ ecco signora, salga sul tavolo e si metta a pancia in giù, sopra questi cuscini, oggi vorrei iniziare da dietro”
Marina mi guarda quasi stupita, non era pronta, non l'aveva previsto, ma senza fiatare sale sul tavolo, e si mette prona con due cuscini sotto le anche.
Per lo spettacolo che mi si prospetta davanti non ho parole per descrivervelo.
Ha la testa girata su un lato, il seno schiacciato sul tavolo, e i cuscini le sollevano il bacino, ho ben davanti sia la sua figa che il suo buco del culo.
Indosso i guanti e sono pronto per sentirla gemere, la sua emozione è palpabile.
“ signora, si rilassi” le mie mani sulle sue natiche, un leggero fremito, poi giù verso l'interno cosce, ha i brividi, con un dito tocco leggermente il suo buchetto posteriore.
Dio se le piace, pure questo, è nata per godere, è una macchina del sesso in tutte le sue forme!
Con un goccino di saliva inumidisco il dito, che continua a roteare su quel buchino, vorrei spingerlo dentro, ma aspetto, voglio che si ecciti al 100%.
Inizia ad ansimare, sempre più velocemente, e il suo ano ha delle leggere contrazioni.
Le avverto sotto il polpastrello, e le vedo, si stringe e si rilassa con un bel ritmo, è pronta.
Ma prima controllo con l'altra mano la sua fighettina.
Altro che pronta...è come l'altra volta allagata, gonfia, inarca la schiena per potersi far toccare meglio.
Riassunto: con un dito le sto titillando il culetto, con l'altra mano le sgrilletto la patata.
Che razza di ginecologo....!
Una cosa l'avevo capita, ovunque la toccassi, riuscivo a metterla in moto, non aveva un solo pulsante per lo start, ne aveva sparsi ovunque su quel suo corpo minuto e voglioso.
Affondo un dito nel suo culo, solo qualche centimetro, entra facile, mi fermo non lo muovo, lo contrae.
Lo sente, lo stringe e lo rilassa, allora spingo in profondità.
La sento parlottare ma non capisco, non mi importa di capire, entro e esco, lentamente, la figa gocciola sul tavolo i suoi umori, il suo culo è aperto.
Ora le dita dietro sono due, non oppone resistenza, anzi, spinge.
Mugola di piacere, ora è il momento di provare il fisting vaginale.
La lubrificazione è più che abbondante, sembra abbia aperto il rubinetto, chiudo le dita a cuneo.
L'indice tocca il mignolo, la mia mano non è piccola anzi, vediamo se riuscirò, spero di non provocarle dolore.
La appoggio sulla sua figa, le labbra sono aperte, lei ora è messa a pecorina, si è messa in ginocchio sul tavolo per meglio “farsi vistare”.
Spingo le dita verso il suo interno, le prime falangi entrano senza nessun problema.
“ Ma Dottore, cosa mi sta facendo, mi vuole penetrare con la mano??”
“ signora si rilassi e lasci fare, mi dica solo se le faccio male”
Continuo a spingere, sono arrivato alle nocche, mi fermo, ritraggo la mano, le si dimena.
Mi fa capire che la rivuole dentro di se, rispingo di nuovo fino alle nocche, è il punto più critico, se riesco a farle entrare.....il resto verrà di conseguenza.
Non era semplice, benché molto bagnata e le sue 3 gravidanze, ma sentivo di poter riuscire.
CONTINUA ...
“ ecco signora, salga sul tavolo e si metta a pancia in giù, sopra questi cuscini, oggi vorrei iniziare da dietro”
Marina mi guarda quasi stupita, non era pronta, non l'aveva previsto, ma senza fiatare sale sul tavolo, e si mette prona con due cuscini sotto le anche.
Per lo spettacolo che mi si prospetta davanti non ho parole per descrivervelo.
Ha la testa girata su un lato, il seno schiacciato sul tavolo, e i cuscini le sollevano il bacino, ho ben davanti sia la sua figa che il suo buco del culo.
Indosso i guanti e sono pronto per sentirla gemere, la sua emozione è palpabile.
“ signora, si rilassi” le mie mani sulle sue natiche, un leggero fremito, poi giù verso l'interno cosce, ha i brividi, con un dito tocco leggermente il suo buchetto posteriore.
Dio se le piace, pure questo, è nata per godere, è una macchina del sesso in tutte le sue forme!
Con un goccino di saliva inumidisco il dito, che continua a roteare su quel buchino, vorrei spingerlo dentro, ma aspetto, voglio che si ecciti al 100%.
Inizia ad ansimare, sempre più velocemente, e il suo ano ha delle leggere contrazioni.
Le avverto sotto il polpastrello, e le vedo, si stringe e si rilassa con un bel ritmo, è pronta.
Ma prima controllo con l'altra mano la sua fighettina.
Altro che pronta...è come l'altra volta allagata, gonfia, inarca la schiena per potersi far toccare meglio.
Riassunto: con un dito le sto titillando il culetto, con l'altra mano le sgrilletto la patata.
Che razza di ginecologo....!
Una cosa l'avevo capita, ovunque la toccassi, riuscivo a metterla in moto, non aveva un solo pulsante per lo start, ne aveva sparsi ovunque su quel suo corpo minuto e voglioso.
Affondo un dito nel suo culo, solo qualche centimetro, entra facile, mi fermo non lo muovo, lo contrae.
Lo sente, lo stringe e lo rilassa, allora spingo in profondità.
La sento parlottare ma non capisco, non mi importa di capire, entro e esco, lentamente, la figa gocciola sul tavolo i suoi umori, il suo culo è aperto.
Ora le dita dietro sono due, non oppone resistenza, anzi, spinge.
Mugola di piacere, ora è il momento di provare il fisting vaginale.
La lubrificazione è più che abbondante, sembra abbia aperto il rubinetto, chiudo le dita a cuneo.
L'indice tocca il mignolo, la mia mano non è piccola anzi, vediamo se riuscirò, spero di non provocarle dolore.
La appoggio sulla sua figa, le labbra sono aperte, lei ora è messa a pecorina, si è messa in ginocchio sul tavolo per meglio “farsi vistare”.
Spingo le dita verso il suo interno, le prime falangi entrano senza nessun problema.
“ Ma Dottore, cosa mi sta facendo, mi vuole penetrare con la mano??”
“ signora si rilassi e lasci fare, mi dica solo se le faccio male”
Continuo a spingere, sono arrivato alle nocche, mi fermo, ritraggo la mano, le si dimena.
Mi fa capire che la rivuole dentro di se, rispingo di nuovo fino alle nocche, è il punto più critico, se riesco a farle entrare.....il resto verrà di conseguenza.
Non era semplice, benché molto bagnata e le sue 3 gravidanze, ma sentivo di poter riuscire.
CONTINUA ...
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