Londata

di
genere
comici

"Ciao stronzo, vieni a fanculizzati, ne vedremo delle brutte! Se ti piace, non essere pirla chiama e chiava."

Ma signora è sicura del testo?

Certo, l'ho pensato a lungo ed è proprio così che lo deve scrivere.

Uhm... secondo me sta sbagliando, ma se lo vuole così, d'altronde è lei che paga.

Esatto io pago, quindi io scelgo e lei scrive, non mi faccia perdere altro tempo.

Sicuro.

Questo dialogo surreale si svolgeva all'interno della redazione de Londata di Gianfranco Londa, un noto giornale di annunci a distribuzione gratuita, dove da tempo ai soliti annunci di compravendita, si erano affiancati anche quelli a carattere erotico, molto più remunerativi.

La settimana successiva all'uscita della rivista con quell'annuncio le telefonate in redazione si susseguirono incessanti, tanto che Londa fu costretto ad assumere altro personale.

E non fu neppure facile trovarne coi giusti requisiti, dato il tenore delle telefonate.

In redazione era tutto un susseguirsi di "vaffanculo", "stronzo", "cazzone" e "trombiamo sgorbio", tanto che oramai ci si esprimeva solo col turpiloquio, anche durante la pausa caffè.

Anzi, alcune "novizie" chiedevano suggerimenti sul lessico con il quale esprimersi al telefono con i clienti, era diventato talmente comune che oramai ci si salutava anche tra colleghe con un "a domani puttanella mia" al che si rispondeva con un non sempre gioviale "fanculo" seguito dal dito medio alzato.

In ogni caso, stante la miriade di telefonate, il signor Giancarlo gongolava, le percentuali sulle chiamate facevano alzare gli introiti del giornale e soprattutto il suo conto personale.

Ma si sa, le cose belle durano poco e sono destinate a cadere all'improvviso, ad esempio al suono di un campanello, alle cinque di mattina, nell'ora in cui nulla può succedere, tranne la visita improvvisa della guardia di finanza.

Oramai le entrate de Londata erano arrivate a quote elevatissime, facendo suonare vari campanelli d'allarme, ma non solo, i residenti che abitavano a breve distanza dalla redazione del giornale avevano notato il traffico di signore e ragazze che entravano e uscivano continuamente a qualsiasi ora del giorno e della notte, e avevano chiamato i carabinieri, pensando a chissà quali loschi traffici.

Così mentre continuava la perquisizione della guardia di finanza, arrivarono pure i carabinieri per arrestare il povero signor Gianfranco, il quale fu portato via in manette con l'accusa di riciclaggio di denaro, truffa e favoreggiamento della prostituzione.

Ma non solo, mentre entrava nell'auto dei carabinieri, con un occhio scorse una multa per divieto di sosta che occhieggiava sul parabrezza della sua auto, una BMW nuovissima appena comperata.

Beffa su beffa, si ricordò la data di quel giorno infausto, venerdì 17 novembre.

E gli uscì di bocca una parola che stranamente non era ancora stata usata nel frasario che si era venuto a creare nella sua azienda. Merda!
scritto il
2022-01-19
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