La famiglia 7 - Incesti venuti da lontano

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incesti

La storia di quella famiglia così originale, trasgressiva ma incredibilmente legata dall'amore reciproco, dalla esuberante sessualità senza freni e dalla complice promiscuità, veniva da assai lontano.

Tutto era cominciato quando la mamma di Sergio (Il papà al centro di questa storia), una donna brasiliana dalle forme statuarie e dalle insaziabili voglie sessuali, aveva deciso di emarginare il marito dalla sua vita intima in quanto non in grado di soddisfarla come lei avrebbe voluto e per di più, incapace di darle un figlio.

Quell'uomo aveva un carattere mite e remissivo e non le era stato difficile dunque, sostituirlo nel proprio letto coniugale, col fratello "Fratello di lei" che giunto in Italia da pochi mesi, era stato ospitato a casa loro.

Il loro rapporto era assai stretto e già da adolescenti in Brasile, facevano sesso tra loro anche in presenza dei loro genitori.

Era un sesso senza freni in cui tutto era permesso compreso fantastici pompini con ingoio e inculate selvagge.

Capitava anche che ospitassero altri maschi che la montavano in doppia o triple riempiendole di cazzi e di sperma ogni foro disponibile.

Tutto ciò era possibile grazie al fatto che la mamma, non appena capito di che pasta fosse fatta la figlia, le aveva fatto prendere la pillola.

Lei si era trasferita in Italia che aveva meno di venti anni e quasi subito aveva conosciuto Antonio che dopo pochi mesi, l'aveva sposata in chiesa senza conoscere i suoi precedenti in Brasile e neanche l'esuberante sessualità.

Per alcuni giorni dall'arrivo del fratello in Italia, avevano ripreso a scopare in modo clandestino sino a che lei, parlando col marito aveva chiarito ogni cosa ed aveva trasferito in una cameretta con un armadio ed un lettino singolo tutti i suoi vestiti e gli effetti personali insieme a lui, ovviamente!

Quella nuova sistemazione aveva subito sortito i suoi effetti e dopo 9 mesi era nato Sergio figlio del rapporto incestuoso della mamma col fratello.

L'anno successivo era nata un'altra bella bambina.

Sin da piccoli la mamma aveva lasciato che i figli scoprissero i loro corpi e la loro sessualità sino a che, non ancora adolescenti li aveva sorpresi a fare sesso orale.

La vista di quella scena l'aveva sconvolta non per il fatto in se che sapeva sarebbe successo prima o poi, ma era rimasta come ipnotizzata dalla vista del cazzo del figlio che già a quella età era più grosso di quello del suo amante/fratello.

A quel punto inesorabile era esplosa la troia che c'era in lei e senza alcun ritegno, si era inginocchiata davanti al figlio e gli aveva succhiato il cazzo sino a farlo godere.

Il ragazzo aveva si un membro gigantesco ma non essendo ancora maturo, non aveva emesso neanche una goccia di sperma.

Da quel momento lei aveva iniziato a seguirne lo sviluppo con maggiore attenzione riuscendo tuttavia a controllare i suoi impulsi anche quando aveva visto spuntare le prime gocce di sperma che diligentemente la sorellina ripuliva con la lingua.

Era ancora adolescente quando la donna aveva deciso che fosse giunta l'ora di svezzare definitivamente quel gioiello e metterne a frutto le qualità.

L'occasione si era presentata che suo fratello era fuori per commissioni ed in casa vi erano lei ed il marito coi due ragazzi nella loro camera a studiare.

La mamma con un pretesto era andata a chiamare il figlio e senza tanti preamboli lo aveva portato in bagno per fare la doccia insieme.

Il solo fatto di averlo nudo accanto a se mentre lo insaponava le procurava dei brividi alla schiena per non parlare poi, dell'effetto che le faceva quando, prendendolo in mano per lavarlo come fosse un grosso salame, le faceva già bagnare la fica.

Quando gli si era inginocchiato davanti per lavarlo meglio, se lo era visto crescere davanti agli occhi come se fosse un rettile vivo e pulsante.

Naturalmente, non aveva saputo resistere ed infilatoselo a stenti tra le labbra per via dello spropositato spessore, lo aveva leccato e spompinato sulla cappella sino a farselo sborrare in bocca.

Il ragazzo aveva goduto con incredibile naturalezza emettendo solo un respiro più forte nel momento in cui si scioglieva riempiendole il cavo orale con il solo glande infilato tra le labbra della mamma.

Poi, dopo essersi asciugati, la mamma lo aveva preso per mano e insieme a lui era andata verso la camera da letto.

Attraversando il soggiorno completamente nudi, avevano incrociato il marito di lei (Padre legale del ragazzo) intento a bagnare le piante: "Vieni anche tu Antonio a vedere come è fatto un vero maschio!" gli aveva detto la moglie.

Lui, ubbidiente come un cagnolino li aveva seguiti in camera sino a quello che molti anni prima era stato il suo letto coniugale.

La mamma, dopo aver fatto distendere il ragazzo in posizione supina ed essersi inginocchiata tra le sue cosce con la verga tra le dita esibite come uno scettro, posizionando nel contembo le natiche verso l'alto, rivolgendosi al marito gli aveva detto:

-Guarda anche tu come è fatto un maschio e poi leccami la fica per preparamela a ricevere questo cannone!-

Mentre lei leccava i testicoli del figlio e la sua verga liscia, bianca e dura come il marmo pennellandola sino alla cappella gonfia e livida, il marito le si era disteso dietro e le leccava la fica come fosse un cagnolino.

Quando lei si era sentita ben lubrificata ed il cazzo del ragazzo era al massimo del suo turgore, rivolgendosi al marito in tono perentorio gli aveva ordinato di afferrarlo con entrambe le mani e guidarlo dentro la sua fica allargata al massimo dalle cosce divaricate e dalle mani che tenevano aperte le grandi labbra mentre lei si calava a candela su quell'incredibile palo di carne.

La cappella e metà del gambo erano scivolati dentro senza particolare problema.

L'altra metà però, era entrata di colpo schiantandosi sulla bocca dell'utero provocandole un dolore lancinante e strappandole un acuto grido di dolore:

-Ahi.. ahi.. ohi.. ohi.. Sergio stai fermo.. non muoverti!

Ahi! Mi hai sfondato l'utero col tuo cazzone.

Per alcuni lunghi minuti, lei era rimasta ferma, impalata su quel doloroso nerbo sino a che, ripresasi dal dolore e stimolata dal senso di pieno che le dava il cazzo del figlio, aveva cominciato a muoversi ricevendo i contraccolpi del giovane che alternavano fitte di dolore a sensazioni di gusto mai provate prima.

L'effetto di quel massaggio di alterno piacere/dolore, le aveva procurato già due orgasmi quando il figlio ululando come un giovane lupo, aveva cominciato a spararle sull'utero i suoi fiotti di sborra densi e bollenti.

Il marito aveva assistito a tutta la scena masturbandosi seduto su una sedia accanto al letto.

Quando il fratello di lei (Padre naturale del ragazzo che la stava chiavando) era rientrato dal suo giro di commissioni, li aveva trovati così abbracciati con lei distesa sul figlio con ancora in corpo il suo bastone di carne ancora duro ed il marito seduto con una chiazza di sperma sullo scendiletto vicino ai piedi scalzi.

Il seguito di quella prima volta era stato che lei era stata chiavata per tutta la notte dal fratello e dal figlio che l'hanno fatta godere davvero come una gran troia, come quando da ragazza in Brasile, veniva montata da più maschi insieme al fratello.

La tresca poi era continuata sino a quando Sergio non aveva ingravidato la mamma.

Successivamente, mentre lei continuava a farsi scopare dal figlio col pancione, avevano inserito nei loro giochi anche la sorella la quale però, era stata sverginata dal padre giacché, l'enorme verga del fratello avrebbe potuto creare qualche danno a quel giovane e implume corpo.

Dopo nove mesi, la mamma aveva partorito una bellissima bambina figlia di suo figlio.

La bambina, Lia, era bellissima ed era cresciuta vispa e sana accudita dall'amore della mamma (Che le era anche nonna) e dal padre (Che le era anche il fratello grande)sino a che, di sua iniziativa una notte, era andata ad intrufolarsi tra la mamma ed il papà sul lettone mentre facevano l'amore.

In quella circostanza, aveva regalato seppure in modo assai doloroso, la sua verginità al padre rimanendone ferita e convalescente per due settimane.

Alla fine della convalescenza però, la sorpresa: Era anche lei incinta dal padre!

Le difficoltà sorta a gestire quella situazione avevano spinto la mamma, il fratello, la figlia ed il marito cornuto a trasferirsi a Rio dove avrebbero ricostituito una famiglia in cui lei ed il fratello erano marito e moglie con una figlia e col nonno (Il cornuto!)
addetto ad accudire la casa e le necessità di famiglia.

-Ecco!-

Aveva concluso Sergio quella prima parte del racconto:

-Ecco! Quella bambina sei tu Lia che ora sei incinta ed aspetti un bambino da me, tuo padre e fratello.

IL bambino sei tu Edo e la tua mamma che ha in grembo tuo figlio, altri non è che mia figlia e mia sorella nata dal rapporto incestuoso con mia madre.

Quanto a te Lia, credo che la mamma di Elio (Il promesso sposo) confidi nel fatto che tu riesca a salvare l'onore della sua famiglia e di suo figlio con la creatura che porti nel tuo ventre e che esibirai davanti a tutti i suoi amici, parenti e conoscenti che hanno denigrato, deriso e stalkerizzato il figlio sin da quando andava alle medie.

Ascoltando le parole di quel lungo e incredibile racconto, i ragazzi che dapprima si erano rabbuiati in volto, dopo un complice sguardo d'intesa, si erano alzati e dopo essersi spogliati completamente, lei aveva preso i padre per mano e l'aveva trascinato verso la camera da letto mentre lui, aveva prima spogliato anche la mamma e poi insieme a lei avevano raggiunto il padre e la figlia che già stavano limonando nudi sul letto.

Niente di particolarmente nuovo in quell'intreccio di corpi se si esclude il fatto che essendo le due donne già gravide, i due maschi potevano godere e depositare il loro seme in qualunque buco senza correre il rischio di sbagliare l'utero da inseminare.

Nei giorni a seguire, le pance della mamma e della figlia divenivano sempre più vistose mentre fervevano i preparativi per quel matrimonio estemporaneo e pieno di sorprese.

segue



















scritto il
2022-03-08
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