18 - Il Collegio (Parte IV) Anna viene sverginata e impara a fare i pompini.
di
Ivofosco
genere
prime esperienze
Seguito del racconto 17 - Il Collegio (parte III)
Anna era la ragazza dai capelli rossi che si era ribellata durante la somministrazione del clistere e sarebbe già stata punita se non fosse una delle ragazze “colorate”. Prima di castigarla dovevo chiedere il permesso al direttore.
-Buongiorno direttore volevo sapere come comportarmi con Anna la ragazza che…
-Buongiorno a te Giovanni, ho saputo dell’inconveniente e penso proprio che dovremo darle una bella lezione. La ragazzina è una ribelle che ancora non ha capito che qui dentro deve obbedire e sottostare alle regole. Sapessi quanto ho faticato per sverginarla! Non si voleva rassegnare e per convincerla ho dovuto farle il sedere a strisce. Se non l’avessi presa a cinghiate non sarei mai riuscito a scoparla! Penso proprio che dovremmo farle provare l’uovo elastico per toglierle dalla testa ogni ulteriore idea di ribellione. Puniscila utilizzando il 6X6X6.
-36 colpi sono tanti direttore!
-Non ti preoccupare che non hanno mai ucciso nessuna e serviranno a farle capire come ci si deve comportare! Aspettate a punirla perché prima voglio finire di sverginarla; sono impaziente di aprire il suo bel sederino inculandomela e godendo della stretta che solo uno sfintere intatto sa esercitare sul cazzo che cerca di dilatarlo!
A tal proposito vedi di prepararla perché non ho nessuna intenzione di riprenderla a cinghiate per farle il culo e, visto che ci sei, insegnale anche a fare i pompini perché sarà la sua bocca a renderlo duro da culo ah, ah, ah!
-Come vuole direttore, quando la devo preparare?
-Domani prenditi tutta la mattinata per farla abituare a usare la bocca e mi raccomando non tralasciare nessun dettaglio. Deve saper usare la lingua meglio di un gatto, deve ingoiare meglio di un fachiro e deve bere più velocemente di uno che abbia appena attraversato il deserto! Nel pomeriggio la porterai nel mio appartamento e, se non vuole collaborare, mi aiuterai a tenerla ferma mentre le apro il sedere.
-Arrivederci direttore, a domani.
Mandai a chiamare Anna e le accennai a grandi linee che sarebbe stata punita per il comportamento che aveva tenuto durante il clistere.
-Perché dovrei essere punita cosa ho fatto?
-Hai la memoria corta, ti sei già scordata che ti hanno dovuta tenere ferma in tre per riuscire a infilarti la supposta?
-Perché non era giusto subire un simile oltraggio!
-Vedi Anna è proprio qui che ti sbagli. Se sei finita in questo posto è proprio perché ti sei sempre rifiutata di rispettare le regole che il vivere civile impone. Non davi retta ai tuoi, non rispettavi i tuoi insegnanti, ti hanno pizzicata che rubavi in una profumeria e potrei continuare ancora per molto a elencare tutte le malefatte che hai combinato! Tutte le altre compagne non hanno fatto le storie che hai fatto tu e per questo sarai punita!
-Ma io la settimana prima ero stata violentata dal direttore che dopo avermi sculacciato con la cinta mi ha sverginata; non contento mi ha tenuto segregata nel suo appartamento per due giorni.
Sicuramente avrà preso qualcosa perché non mi ha dato tregua. Dopo avermi sbrindellato l’imene e riempito la passera di sperma mi ha lasciata inerme sul letto per andare in ufficio. Dopo circa un oretta, mentre ero ancora sul letto a cercare di ripulirmi dal sangue e dallo sperma, è rientrato in camera con il pisello dritto peggio di quello di un satiro, mi ha girato a pancia sotto, mi ha tirato le gambe fuori dal letto e, dopo avermi fatto poggiare le ginocchia sul pavimento e il busto sul materasso, mi ha infilato il suo coso nella vagina e ha ripreso a scoparmi facendomi un male cane. Mi dava dei colpi tremendi e in quella posizione avevo la sensazione che il cazzo riuscisse a entrare ancora più in profondità; sentivo che mi colpiva l’utero facendomi sobbalzare a ogni colpo. Non contento mi prendeva per i capelli e tirandomeli indietro mi faceva inarcare la schiena per poterlo affondare ancora più in profondità. Se non mi tirava i capelli mi sculacciava; mi ha fatto il culo rosso con quelle sue grandi manacce. Mi ha scassato la topa per più di mezz’ora prima di venire per la seconda volta. Lo sperma che era rimasto dentro dalla prima volta a forza di scopare era diventato una schiuma biancastra che, mischiandosi con il sangue e lo sperma fresco, aveva prodotto un liquido rosa che aveva sporcato il suo pene e mi colava dalla patata.
Tralascio di raccontarti quante altre volte mi ha infilzata ma ti dico solo che prima di lasciarmi andare a dormire ho dovuto prenderlo a smorza candela mentre guardava la televisione. La mattina si deve essere eccitato vedendomi indossare la divisa del collegio. Ha aspettato che mi sistemassi la cravatta, è venuto dietro di me e dopo avermi alzata la gonna e abbassato le mutande, mi ha preso in piedi riempiendomi un'altra volta. Mi ha fatto sistemare le mutandine e con la fica piena mi ha accompagnato in classe giustificando i giorni di assenza con la professoressa. Sono stata tutta la mattina con lo sperma che colava dalla fica e bagnava le mutande. Avevo il terrore che le compagne potessero sentirne l’odore. Al termine delle lezioni la dottoressa mi ha fatto prendere la pillola del giorno dopo per evitare spiacevoli conseguenze.
Giuro che appena posso li denuncio. La passera sverginata sarà la prova di quello che mi hanno fatto!
-Mi sa che ti stai sbagliando di grosso. Anche se denunci l’accaduto nessuno ti crederà!
-Perché non dovrebbero credermi, qualsiasi ginecologo potrà constatare che sono stata deflorata!
-Ragazza mia lascia che ti spieghi alcune cosette. Quando sei entrata nel collegio sei stata sottoposta a un’accurata visita medica e guarda un po’ che risulta sulla tua scheda personale?
Tirai fuori dal cassetto la sua scheda e lessi con fare professionale:
-Dunque, dunque, ecco qui la parte che ci interessa:
“ … vagina normo conformata con grandi labbra poco pronunciate… all’esame accurato dei genitali interni non si apprezza la presenza dell’imene segno inequivocabile dell’avvenuta deflorazione".
"...l’ano di colorito bruno appare beante all’esplorazione rettale e non oppone resistenza all’avanzamento del dito. Esercitando una leggera pressione si ottiene la sua dilatazione mettendo in evidenza la linea pettinata. La sua cedevolezza presuppone che la ragazza sia abituata a intraprendere rapporti sodomitici".
"Vedi foto allegate… Firmato".
Sbaglio o questa qui sotto è proprio la tua firma che attesta che non sei più vergine né davanti né di dietro?
-Fai vedere,... ma è impossibile! Non posso aver firmato una cosa del genere e poi dove sono le foto?
-E' possibilissimo, quando ti hanno fatto firmare tutti quei fogli al momento dell'ingresso in collegio, hai firmato senza nemmeno preoccuparti di leggere quello che firmavi e, con la tua firma, hai confermato di non essere più vergine.
-Ma è impossibile! Mancano le foto!
-Non ti preoccupare quelle te le faremo non appena il direttore avrà finito di sverginarti.
-COSAAAA?
-Non far finta di non capire, il direttore davanti ti ha già stappata e oggi ha deciso che ti aprirà anche dietro. Domani ti farà il culo e ha incaricato me di prepararti allo sodomizzazione; sta a te decidere se rassegnarti e farti inculare con le buone oppure ribellarti e prenderlo nel culo dopo che le tue chiappe saranno diventate viola a forza di bacchettate. In ogni caso il tuo culo non avrà scampo; se vuoi posso prepararti a affrontare la rottura dello sfintere dandoti dei preziosi consigli.
-MA IO NON VOGLIO PRENDERLO NEL CULO!
-Non incominciare a lamentarti perché altrimenti devo pensare che non hai capito niente di quello che ti ho appena detto. Qui dentro quello che vuoi non interessa a nessuno. Tutte voi adolescenti non vedete l'ora di farvi spulzellare e ora che hai trovato un bel cazzo che ti ha già insegnato come si scopa e domani ti farà anche il culo ti ribelli?
Lo so, la prima volta avresti voluto che accadesse in maniera diversa e con uno che ti volesse bene ma credimi, da un punto di vista squisitamente tecnico, è meglio che ti abbia stappata un cazzo esperto che non si è lasciato coinvolgere dai sentimenti ma che si è concentrato solo sul farti diventare donna.
Domani mattina non fare colazione e al posto di seguire le lezioni vieni da me che devo insegnarti alcune cosette.
-MA IO NON VOGLIO! NON HO ALCUNA INTENZIONE DI FARMI PRENDERE CONTRO NATURA!
-Fai come ti pare, io ti aspetto e ti consiglio di darmi ascolto; anche se non ci crederai, farò di tutto per aiutarti ma cerca di far entrare nella tua testolina rossa l’idea che domani verrai sodomizzata dolente o volente. Sorvolo sul “contro natura” perché ancora non sai come si utilizza il cazzo e sei perdonata perché la tua bocca ancora puzza di latte invece che di sperma! Con un cazzo fra le mani la prima cosa che devi fare è prenderlo in bocca gustandolo come se fosse un gelato, poi, appena avrà raggiunto il giusto turgore e la tua passera sarà più bagnata della pezzetta della cucina, lo potrai scopare facendoti pistonare in tutte le posizioni, se dopo tutte le posizioni provate non riesci a tiragli fuori lo sperma vuol dire che il cazzo che ti sta sollazzando appartiene a un vero scopatore che merita di venirti nel culo. Dovrai girarti, porgergli le chiappe e, senza tentennamenti farti inculare permettendogli di riempirti come un cannolo.
-PERCHE’?...PERCHE’? CHE HO FATTO DI MALE?
-Smettila di frignare e ricordati domani mattina di non fare colazione.
Anna andò via piangente. Aveva capito che non poteva opporsi in alcun modo e l’idea di vendicarsi denunciando l’accaduto era svanita per colpa sua che, firmando distrattamente, aveva confermato la perizia della dottoressa.
La mattina seguente bussò alla mia porta, appena la vidi notai sul suo volto un misto di sofferente rassegnazione.
-Buongiorno Anna, spero che la notte abbia portato consiglio facendoti fare la scelta giusta!
-Perché avevo forse scelta?
-No ma il fatto che sei qui e non sono dovuto venire a cercarti mi fa ben sperare che ti sia rassegnata.
-Siete dei bastardi e il direttore è un sadico maniaco, vi maledico!
-Non posso che darti ragione, il direttore poi è veramente un maniaco! Come avrai potuto notare ha un debole per gli inguini “colorati” e, biondi o rossi che siano lo fanno uscire di testa!
-Ci mancava anche la sfortuna di avere la patata rossa!
-Guarda che se vedi la cosa da un'altra prospettiva vedrai che sei stata fortunata!
-Mi ha rotto la fica, oggi mi romperà il sedere e questa hai il coraggio di chiamarla fortuna?
-Si perché se ci pensi bene in questi mesi nessuna delle consorelle ti ha mai toccata. Come avrai potuto constatare durante la notte alcune delle tue compagne vengono portate via; non ti sei mai chiesta che fine fanno? Probabilmente nessuna di loro te lo dirà perché si vergogna.
Preferivi forse che la passera te l’avesse stappata un manico di scopa o un fallo di gomma? Non penso che leccare la passera della priora sia preferibile a farsi scopare. Se avessi potuto scegliere fra farti fare il culo dal direttore ho farti rompere lo sfintere da una bottiglia di Ceres per giunta piena, che avresti scelto?
-MA CHE STAI DICENDO?
-Dico che voi “colorate”, almeno per i primi due anni siete a disposizione esclusiva della direzione e che le consorelle non possono maltrattarvi sessualmente. Possono sculacciarvi, punirvi, vessarvi ma fica e culo sono off-limits! Se pensi che sia meglio finire impalata su un fallo di legno infilato su un candelabro piuttosto che farsi sodomizzare dal direttore fai ancora in tempo a tingerti di nero i peli della passera!
-MA E’ VERO QUELLO CHE DICI?
-Se non ci credi chiedilo a Michela, la tua compagna di corso che questa notte ha subito le attenzioni della confraternita.
-Hai ragione questa mattina è stata l’ultima a alzarsi e ho notato che camminava con difficoltà; avanzava a gambe larghe e sembrava stesse calpestando le uova.
-Ti dico solo che una delle consorelle si è fatta dare dalla cuoca un cetriolo enorme, non ne avevo mai visto uno così grosso, indovina un po’ dove sarà andato a infilarsi?
-NOOOOO!
-Invece sì. Ora bando alle ciance vieni qui e legati i capelli in modo che non ti diano fastidio quando lo prenderai in bocca!
-No Giò non puoi farmi questo, ti prego…
Non avevo nessuna intenzione di perdere tempo per convincerla a aprire la bocca, così pensai bene di spaventarla paventandole quello che le avrei fatto se non avesse collaborato. Presi dal cassetto un cilindro metallico lungo dieci centimetri e largo due e le dissi.
-Da brava prendi in mano questo coso e stringilo forte.
Anna non ravvisando nessun pericolo in quel cilindro metallico lo afferrò con la mano destra e poi chiuse il pugno stringendolo. Nel momento stesso in cui lo stringeva, tramite un telecomando che avevo in tasca, attivai il dispositivo elettrico che era all’interno del cilindro che generò una scarica elettrica a basso voltaggio ma alto amperaggio…
-AHIAAA! CHE CAZZO HAI FATTO!
Disse aprendo di colpo la mano facendo cadere in terra il cilindro.
-Ti ho appena dato una dimostrazione di quello che ti aspetta se non farai esattamente quello che ti dico. Devi sapere che le scariche elettriche vengono da tempo usate per l’addestramento dei cani e dei cavalli e sono anche molto efficaci se riescono a far camminare un cavallo in diagonale. Ora tornando a noi puoi fare la brava e prendere il mio cazzo nella tua boccuccia oppure sarò costretto a farti sdraiare sulle mie ginocchia, calarti le mutande e infilarti il cilindro nel sedere. L’effetto che produce sulla mano lo hai sperimentato, ti dico solo che quando te lo avrò infilato nel culo non potrai aprire la mano e lasciarlo cadere e il dolore sarà insopportabile. Ora che sai quello che ti aspetta sta a te la scelta…
-Va bene…
-Va bene cosa?
-Lo prenderò in bocca.
-Finalmente incominci a capire come funzionano le cose qui dentro, forza vieni qui e iniziamo. Per prima cosa togliti la giacca e la cravatta e metti le mani dietro la schiena.
-Ma che stai facendo?
-Ti sto ammanettando per impedire di utilizzare le mani per sottrarti al pompino. Un pompino che si rispetti prevede che chi lo riceve deve stare comodamente sdraiato per esempio in poltrona mentre chi lo fa si inginocchia ai suoi piedi. Dato che è il primo che fai ti faccio stare seduta e io starò in piedi. Siediti qui sulla sedia della scrivania, perfetto adesso abbassiamo un po’ la seduta in modo che la bocca sia esattamente all’altezza del cazzo, ecco così dovrebbe andare bene.
Per ogni evenienza mi sfilai sia i pantaloni che le mutande perché sapevo che per farglielo ingoiare tutto le avrei provocato diversi conati di vomito e non avevo nessuna intenzione di sporcarmi i pantaloni. Non appena denudato presi a massaggiarmi il cazzo presentandoglielo davanti alla bocca.
-Cazzo che sberla, è molto più grosso di quello del direttore e non è ancora dritto!
-Mi fa piacere che ti piaccia, adesso vedrai che non appena sente il tepore delle tue labbra si sveglierà completamente e inizierà a fare il suo lavoro,
-Noo…, dai non voglio!
-Da brava, apri questa boccuccia!
Spostava la testa da una parte all’altra tenendo le labbra serrate.
-Non sei curiosa di assaggiarlo per sentire che sapore ha?
La provocavo per indurla a parlare in maniera da farle aprire la bocca.
-Mmmmmh, mmmmmhhhhh!
Pensava di fare la furba ma non sapeva che chi il sottoscritto aveva già vissuto queste situazioni almeno un centinaio di volte. Con tutta calma le bloccai la testa con le labbra serrate davanti alla cappella e con due dita le tappai le narici. I suoi occhi si spalancarono dallo stupore e dopo solo venti secondi aprì le labbra per prendere aria e si trovò la cappella dentro la bocca.
-CAUFF!... CLOSH!...GHOUGH!
-Tranquilla, non ti agitare, è normale sentirsi soffocare, ti devo bloccare la testa altrimenti lo sputeresti fuori, ti prometto che non lo spingo più a fondo se fai la brava. Fai un cenno con la testa se hai capito!
-SCI HO CAPTO!
-Non ti sforzare, bastava un cenno, lo sai che parlare con la bocca piena è maleducazione! Ho capito che hai capito. Ora da brava respira tranquillamente con il naso e cerca di leccare la cappella con la lingua.
Anna respirava affannosamente, aveva la bocca piccolina e il cazzo la riempiva completamente. Lentamente sentivo la sua lingua che leccava la cappella.
-Brava, adesso ti lascio libera la testa ma se provi a sputarlo vado a prendere immediatamente il cilindro e te lo infilo nel sedere.
Le lasciai la testa e la paura di prendere la scossa nel sedere la fece restare immobile con il cazzo piantato in bocca come se fosse un setter che a testa alta riporta la beccaccia al cacciatore.
-Brava zoccoletta sono sicuro che con il tempo diventerai una brava pompinara. Ora però devi sapere che se vuoi fare un pompino perfetto non devi far sentire i denti. Sono solo le labbra che strusciano sulla pelle, impegnati un pochino…
-Slap,… poh,… slap…
Anna lo succhiava come se fosse una caramella e la sua linguetta guizzando velocemente sulla cappella provocava immenso piacere. Per essere al suo primo pompino si stava comportando decisamente bene.
-Vedo che la stoffa della pompinara ce l’hai, adesso però devi usare la bocca come se fosse una fica. Stando attenta a non graffiarlo prendilo in bocca più che puoi e poi fallo uscire quasi tutto: in altre parole scopami con la bocca.
-CAUFF!... CLOSH!...GHOUGH!
Si impegnava ma era troppo lenta, non riusciva a ingoiarne nemmeno metà. Decisi di aiutarla iniziando a spingerlo in avanti.
-WUOAAAH!
Il primo conato arrivò all’improvviso non appena la cappella toccò le tonsille. Riversò sull’uccello e sul pavimento saliva mista a succhi gastrici. Tossiva e respirava con fatica ma senza pietà le rimboccai il cazzo e continuai a scoparla sempre più velocemente spingendoglielo ogni tanto più profondamente in gola. Purtroppo aveva il palato stretto e quando la cappella superava l’ugola il conato era assicurato. Da bravo bastardo le bloccavo la testa e utilizzavo il momento successivo, quando la faringe si rilassa, per spingerglielo in gola e farglielo ingoiare quasi tutto. Ovviamente dopo averglielo affondato dovevo pagare lo scotto di farmi vomitare sul cazzo e sulle gambe bava e succhi gastrici.
-SEI UNO STRONZO!... MI SOFFOCHI E MI FAI VOMITARE ANCHE L’ANIMA!
-Tranquilla, ti devi rilassare, respira con il naso e resta in apnea per qualche secondo. Il cazzo è lungo più della tua cavità orale e la cappella è più larga del palato e per inghiottirlo tutto devi farlo arrivare in gola. Tira indietro la testa più che puoi e riproviamo.
-NO!... TI PREGO!... NON VOGLIO!
Le infilai l’uccello in bocca, afferrandola per la coda dei capelli le tirai indietro la testa mentre con l’altra mano le sollevai la mandibola tirandola in alto: sembrava un fachiro pronto a inghiottire la spada! Iniziai a scoparla velocemente, ogni tanto aveva dei conati che si riversavano sull’uccello e sulle cosce. Con un affondo deciso glielo spinsi tutto in gola fino a farle toccare con le labbra il pube e la tenni bloccata sul cazzo per alcuni secondi. Gli occhi le uscirono dalle orbite, non riusciva a respirare e alla seconda contrazione diaframmatica si slamò vomitando sul pavimento bile, saliva e succhi gastrici.
-BASTARDO MI VOLEVI UCCIDERE? NON RIUSCIVO PIU’ A RESPIRARE! COUGH.., COUGH…
Tossiva e continuava a sputare bava respirando con affanno. Pensai che per la prima volta potevo ritenermi soddisfatto, le liberai le mani dalle manette e la mandai a lavarsi la faccia mentre con uno straccio ripulivo il pavimento. Quando tornò dal bagno mi trovò seduto sulla poltrona intento a masturbarmi.
-Devi imparare ancora molto ma ci sarà tempo per farti fare pratica. Adesso voglio che ti inginocchi qui in mezzo alle mie gambe e riprendi a farmi il pompino questa volata aiutandoti con le mani. Devi farmi una sega mentre succhi la cappella.
-Ancora,… non voglio, basta!
Senza dire una parola mi alzai dalla poltrona dirigendomi alla scrivania…
-Dove vai adesso?
-Visto che continui a non capire prendo il cilindro!
-TI PREGO, TI SCONGIURO, NON LO FARE! FARO’ TUTTO QUELLO CHE VUOI…, TI PREGOOO!
-Questo è l’ultimo avvertimento, la prossima volta che ti lamenti finisci il training con il cilindro infilato nel sedere!
Sprofondai in poltrona e senza che dicessi una sola parola imboccò l’uccello e iniziò a segarlo. Devo dire che era bravissima a massaggiarlo. Chissà quante seghe aveva fatto ai suoi amichetti per soddisfarli e rimanere vergine. Aveva un buon ritmo e stava imparando a usare la lingua. Mentre mi godevo il pompino il pensiero che tra poco avrei dovuto prepararla alla sodomizzazione mi fece montare l’orgasmo e, sentendo arrivare lo sperma, mi affrettai a bloccarle la testa per impedirle di sputare.
-Forza bambolina, continua così,… non provare a sputare altrimenti il culo te lo faccio io,… da brava ecco che arriva…
Il primo fiotto le colpì il palato, fece per sfilarsi ma la tenni bloccata.
-Dai puttanella manda giù la prima sorsata altrimenti rischi di soffocarti!
Il resto dello sperma stava riempiendole la bocca. Le guance si stavano gonfiando e si vedeva che era indecisa sul da farsi.
-Da brava manda giù, non a tutte piace il sapore dello sperma e per non sentirlo ti conviene ingoiare!
Vidi il pomo d’Adamo muoversi diverse volte; la ragazzina aveva ingoiato tutto. Lo sfilò dalla bocca ma dei residui di sperma erano ancora appiccicati sulla pelle.
-Non ci siamo, quando il cazzo esce dalla bocca deve essere pulito come quando è entrato; tira fuori la lingua e ripuliscilo!
Lo fece con un aria schifata ma al termine della leccata non c’era più nessuna traccia di sperma.
-Che te ne pare della tua prima bevuta? Ti piace il sapore dello sperma?
-E’ salato e quando colpisce la gola da fastidio!
-Ricordati che alla fine di ogni pompino devi sempre ripulirlo e farlo tornare lucido.
-Ho un saporaccio in bocca, non hai niente da bere?
Non dovrei offrirtelo ma penso che un buon bicchiere di cognac possa essere utile per scioglierti un po’ e togliere il sapore dello sperma. Sono contento che mi hai dato retta e questa mattina non hai fatto colazione altrimenti avresti rivomitato tutto. Se continui a seguire i miei consigli e a fare quello che ti dico vedrai che riuscirai a prenderlo nel culo senza soffrire troppo. Ci mettemmo tutti e due seduti sul divano a sorseggiare il cognac.
Anna era rassegnata e aspettava che io dicessi qualcosa.
-Cara ragazza oggi verrai sodomizzata e cercherò di preparare al meglio il tuo sedere. Se ti dicessi che non sentirai niente sarei un bugiardo perché prenderlo nel culo la prima volta fa sempre male. Come se non bastasse mettici pure che al direttore piace inculare al naturale.
-Che vuol dire?
-Significa che il tuo ano sarà lubrificato solamente con succo di fica e saliva!
-Succo di fica e saliva?
-Vedrò di essere più esplicito; dopo averti scopato per bene, quando il cazzo sarà completamente bagnato dai tuoi succhi vaginali, utilizzerà la saliva per lubrificare l'ano a volte sputando direttamente sul buco. Fatto ciò sentirai la cappella forzare lo sfintere e,… il resto lo puoi immaginare!
Ora non t'impanicare, stenditi sulle mie ginocchia come se dovessi essere sculacciata e ascolta attentamente.
Anna si mise a pancia sotto sulle mie ginocchia e, trovandomi al centro del divano, finì completamente distesa. Le alzai la gonnellina mettendo in mostra le sue mutandine bianche che in un attimo furono abbassate a mezza coscia.
-Però hai proprio un bel culetto, non hai un filo di cellulite e hai due chiappe sode che farebbero invidia a una statua del Bernini. Ora devi sapere che l'ano normalmente ha la funzione di trattenere le feci e non quella di far entrare cazzi. E' lungo circa quattro centimetri ed è provvisto di due muscoli circoli; lo sfintere esterno che avrai toccato mille volte quando ti lavi e lo sfintere interno che si trova internamente alla fine dell'ano. Sicuramente ti sarà capitato di defecare uno stronzo gigantesco e nel momento di scaricare il water guardandolo ti sarai chiesta "come cavolo avrò fatto a cacarlo?". Pensaci bene e dimmi cosa hai provato in quei momenti.
-Dolore e panico per la paura di non riuscirci!
-Ripensa a come ti sei comportata.
-Respiro profondamente e inizio a spingere aiutandomi anche con il diaframma.
-Brava continua, poi che accade?
-Lo stronzo inizia ad affacciarsi di fuori, sento lo sfintere che si dilata enormemente, mi viene voglia di stringerlo ma cerco di non farlo altrimenti lo stronzo si spezzerebbe e dovrei ricominciare da capo.
-Quindi con lo stronzo mezzo fuori che fai?
-Cerco di rilassarmi e continuo a spingere finché non sento che si muove... il difficile è cercare di non stringere l'ano, poi, quando sento che sta uscendo, cerco di concentrarmi sulla spinta finché non sento che esce con maggiore velocità per finire con un "flop" dentro il water. Solo allora mi rilasso e sento che l'ano torna a richiudersi.
-Brava Anna non potevi spiegarlo meglio. Le prime spinte servono per dilatare lo sfintere interno e per far impegnare lo stronzo nel canale anale, finché lo sfintere esterno non si apre lo stronzo cerca di tornare indietro al termine dello sforzo, quando lo sfintere esterno si apre lo stronzo ha la porta aperta per uscire.
Quando il cazzo entrerà nel tuo culo si comporterà né più né meno come lo stronzo ma al contrario. Dovrai cercare di rilassarti e come la cappella allargherà lo sfintere esterno dovrai cercare di non contrarti altrimenti il cazzo farà fatica a impegnarsi nel canale per aprire anche lo sfintere interno.
-Ma dicono che faccia un male cane!
Mentre pensavo a cosa risponderle avevo smesso di accarezzarle le chiappe per dedicarmi alla sua giovane fica che non sembrava insensibile alle carezze.
-Vedila in questo modo, la sodomia è sempre esistita; nell’antica Grecia gli insegnanti trovavano godimento nell’infilzare le terga degli studenti che frequentavano le loro scuole, ai tempi dei romani le vergini vestali oltre a mantenere acceso il fuoco sacro venivano quotidianamente inchiappettate dai sacerdoti del tempio che dovevano vigilare sulla loro purezza, e potrei continuare a farti centinaia di esempi. Quando la verginità ancora era un valore la maggior parte della ragazze arrivavano all’altare tappate davanti ma forate di dietro. Tornando al dubbio che ti angoscia devo dirti in tutta onestà che fa male, la prima volta fa molto male specialmente se chi te lo romperà non aspetta altro che godere della tua sofferenza. Devi sempre ricordarti di stare rilassata e di ponzare più che puoi e per nessuna ragione devi contrarre lo sfintere. Cosa succede quando stai defecando il famoso stronzo gigante e smetti di rilassarti?
-Succede che l’ano si contrae e lo stronzo si spezza dividendosi in due!
-Bravissima, non devi assolutamente farlo! Se contrai lo sfintere quando hai il cazzo nel culo non fai altro che il gioco del nemico. Il cazzo gode della tua stretta e tu soffri come una bestia. Spingi più che puoi e fallo entrare. Vedrai che a poco a poco lo sfintere si abitua all’intruso. Devi sperare che il Direttore non faccia il bastardo e ti dia il tempo di abituarti.
Mentre dicevo queste cose stavo spalmando una pomata alla lidocaina sul buchetto massaggiandolo circolarmente.
-Cosa fai?
-Sto ammorbidendo con questa crema anestetica le piegoline del tuo buco, poi ti penetrerò con un dito, tu pensa a rilassarti e goditi il massaggio che sto facendo al grilletto.
Con una mano la sgrillettavo mentre con l’altra cercavo di forzare lo sfintere. Le piccole labbra cominciavano a bagnarsi segno inequivocabile che la manovra combinata stava producendo i suoi effetti.
Approfittando di un sospiro di godimento le infilai il medio nel sedere…
-Auuf!
-Tranquilla, non ti contrarre e continua a strusciare il clitoride sulla mia mano.
Il dito era entrato e potevo sentire l’anello muscolare che pulsava. Non appena la tensione sul dito si allentò iniziai a muoverlo avanti e indietro. Anna stava godendosi la sgrillettata e non faceva più caso al dito che aveva nel sedere e questo fu il segnale che mi fece capire che era giunto il momento di inserirle anche un secondo dito…
-AHIA!
Questa volta il grido fu di dolore
-Buona che non è successo niente, adesso passa, spingi in fuori io non mi muovo.
Anna sembrava aver capito che i consigli che le stavo dando erano per il suo bene; iniziò a spingere e in un attimo si ritrovò tutte e due le dita infilate nel culo fino alle nocche.
-Brava Anna, io non le ho spinte sei stata tu che dilatando lo sfintere le hai fatte entrare.
-Si ma fanno male!
-Certo continua a stare rilassata, non stringere l’ano e vedrai che tra poco passa.
Continuavo a sgrillettarla con le dita immobili nel suo culo. Appena il piacere riprese il sopravvento iniziò a muovere il culo e io cominciai a incularla con entrambe le dita; in principio lentamente, poi sempre più velocemente. La porcellina stava iniziando a prenderci gusto e io ne approfittavo per divaricare le dita con l’intento di dilatare lo sfintere
-AHU!... AHU!... AHU! CHE FAI?
-Buona e pensa a godere.
Continuai in questo modo per cinque minuti finché la porcellina non venne riempiendomi la mano con i suoi umori.
Con le dita ben piantate nel suo culo aspettai che si riprendesse per continuare a darle consigli.
-Dai toglile ora che mi danno fastidio!
-Ecco questo è un altro aspetto della faccenda. Adesso che hai goduto ti stai concentrando ancora una volta su quello che hai infilato nel sedere. Chi ti incula se ne frega se hai fastidio o meno; devi sempre stare rilassata perché superato il dolore dell’inserimento viene quello dello sfregamento. Il culo non ha le ghiandole che ha la vagina che secernendo liquidi consentono al cazzo di scivolare senza attrito. L’inculata deve essere sempre accompagnata da un’abbondante lubrificazione che permetta al cazzo di scivolare attraverso lo sfintere senza mandartelo a fuoco o romperti qualche venuzza che ti farebbe sanguinare. Un inculata brutale spesso porta a questo. Il direttore non sarà così malvagio solo che a lui piace inculare “al naturale” cioè succo di fica e saliva; non aspettarti nient’altro.
Visto che mi hai dato ascolto e non hai fatto di testa tua voglio aiutarti. Avviterò questo beccuccio sul tubo di Luan e ti riempirò il culo di pomata anestetica. Così almeno lo sfintere interno sarà unto e il cazzo strusciando si lubrificherà. Spero solo che il direttore non se ne accorga.
Presi il tubo e incominciai a riempirle il retto di pomata.
-Basta, quanta me ne metti!
-Credimi quando ti inculano il lubrificante non è mai troppo!
Finito di lubrificarla la mandai a lavarsi, poi con un fazzoletto di cotone, mi sincerai che il suo buco fosse completamente asciutto.
-Si, sembra proprio tutto a posto, hai il solco fra le mele più asciutto del deserto del Negev. Rimettiti le mutande, sistemati la divisa e andiamo dal direttore.
-In questo momento avrei voglia di scappare per sottrarmi a questa violenza ma mi sa che non ho scelta.
-Brava Anna ormai hai capito come funziona il collegio. Sappi che dopo che ti avrà forato il sedere dovrai sottoporti alla punizione che ha deciso di comminarti per esserti ribellata durante la pulizia intestinale.
-Cosa mi faranno?
-E’ meglio che tu non lo sappia perché non sarà una cosa piacevole. Invece a proposito di pulizia intestinale ti do un altro consiglio; ogni mattina vedi di farti un bel clistere di almeno 500 ml e cerca di trattenerlo per almeno venti minuti.
-Perché mai dovrei sottopormi a questa tortura?
-Perché non si accontenterà di sverginarti il sedere, da domani pesterà nel tuo culo ogni volta che ne avrà voglia e non solo lui! Ricordati che dopo che ti avranno inculato dovrai sempre ripulire il cazzo con la bocca e se non sei più che pulita ti ritroverai a leccare la tua merda!
-Ma dai, che cazzo dici! Non è possibile che schifooo!
-Puoi benissimo fare di testa tua ma non venire a lamentarti quando avrai le labbra sporche di cacca!
Schifata da quello che le si prospettava mi seguì in silenzio fino all’appartamento del direttore.
CONTINUA...
Anna era la ragazza dai capelli rossi che si era ribellata durante la somministrazione del clistere e sarebbe già stata punita se non fosse una delle ragazze “colorate”. Prima di castigarla dovevo chiedere il permesso al direttore.
-Buongiorno direttore volevo sapere come comportarmi con Anna la ragazza che…
-Buongiorno a te Giovanni, ho saputo dell’inconveniente e penso proprio che dovremo darle una bella lezione. La ragazzina è una ribelle che ancora non ha capito che qui dentro deve obbedire e sottostare alle regole. Sapessi quanto ho faticato per sverginarla! Non si voleva rassegnare e per convincerla ho dovuto farle il sedere a strisce. Se non l’avessi presa a cinghiate non sarei mai riuscito a scoparla! Penso proprio che dovremmo farle provare l’uovo elastico per toglierle dalla testa ogni ulteriore idea di ribellione. Puniscila utilizzando il 6X6X6.
-36 colpi sono tanti direttore!
-Non ti preoccupare che non hanno mai ucciso nessuna e serviranno a farle capire come ci si deve comportare! Aspettate a punirla perché prima voglio finire di sverginarla; sono impaziente di aprire il suo bel sederino inculandomela e godendo della stretta che solo uno sfintere intatto sa esercitare sul cazzo che cerca di dilatarlo!
A tal proposito vedi di prepararla perché non ho nessuna intenzione di riprenderla a cinghiate per farle il culo e, visto che ci sei, insegnale anche a fare i pompini perché sarà la sua bocca a renderlo duro da culo ah, ah, ah!
-Come vuole direttore, quando la devo preparare?
-Domani prenditi tutta la mattinata per farla abituare a usare la bocca e mi raccomando non tralasciare nessun dettaglio. Deve saper usare la lingua meglio di un gatto, deve ingoiare meglio di un fachiro e deve bere più velocemente di uno che abbia appena attraversato il deserto! Nel pomeriggio la porterai nel mio appartamento e, se non vuole collaborare, mi aiuterai a tenerla ferma mentre le apro il sedere.
-Arrivederci direttore, a domani.
Mandai a chiamare Anna e le accennai a grandi linee che sarebbe stata punita per il comportamento che aveva tenuto durante il clistere.
-Perché dovrei essere punita cosa ho fatto?
-Hai la memoria corta, ti sei già scordata che ti hanno dovuta tenere ferma in tre per riuscire a infilarti la supposta?
-Perché non era giusto subire un simile oltraggio!
-Vedi Anna è proprio qui che ti sbagli. Se sei finita in questo posto è proprio perché ti sei sempre rifiutata di rispettare le regole che il vivere civile impone. Non davi retta ai tuoi, non rispettavi i tuoi insegnanti, ti hanno pizzicata che rubavi in una profumeria e potrei continuare ancora per molto a elencare tutte le malefatte che hai combinato! Tutte le altre compagne non hanno fatto le storie che hai fatto tu e per questo sarai punita!
-Ma io la settimana prima ero stata violentata dal direttore che dopo avermi sculacciato con la cinta mi ha sverginata; non contento mi ha tenuto segregata nel suo appartamento per due giorni.
Sicuramente avrà preso qualcosa perché non mi ha dato tregua. Dopo avermi sbrindellato l’imene e riempito la passera di sperma mi ha lasciata inerme sul letto per andare in ufficio. Dopo circa un oretta, mentre ero ancora sul letto a cercare di ripulirmi dal sangue e dallo sperma, è rientrato in camera con il pisello dritto peggio di quello di un satiro, mi ha girato a pancia sotto, mi ha tirato le gambe fuori dal letto e, dopo avermi fatto poggiare le ginocchia sul pavimento e il busto sul materasso, mi ha infilato il suo coso nella vagina e ha ripreso a scoparmi facendomi un male cane. Mi dava dei colpi tremendi e in quella posizione avevo la sensazione che il cazzo riuscisse a entrare ancora più in profondità; sentivo che mi colpiva l’utero facendomi sobbalzare a ogni colpo. Non contento mi prendeva per i capelli e tirandomeli indietro mi faceva inarcare la schiena per poterlo affondare ancora più in profondità. Se non mi tirava i capelli mi sculacciava; mi ha fatto il culo rosso con quelle sue grandi manacce. Mi ha scassato la topa per più di mezz’ora prima di venire per la seconda volta. Lo sperma che era rimasto dentro dalla prima volta a forza di scopare era diventato una schiuma biancastra che, mischiandosi con il sangue e lo sperma fresco, aveva prodotto un liquido rosa che aveva sporcato il suo pene e mi colava dalla patata.
Tralascio di raccontarti quante altre volte mi ha infilzata ma ti dico solo che prima di lasciarmi andare a dormire ho dovuto prenderlo a smorza candela mentre guardava la televisione. La mattina si deve essere eccitato vedendomi indossare la divisa del collegio. Ha aspettato che mi sistemassi la cravatta, è venuto dietro di me e dopo avermi alzata la gonna e abbassato le mutande, mi ha preso in piedi riempiendomi un'altra volta. Mi ha fatto sistemare le mutandine e con la fica piena mi ha accompagnato in classe giustificando i giorni di assenza con la professoressa. Sono stata tutta la mattina con lo sperma che colava dalla fica e bagnava le mutande. Avevo il terrore che le compagne potessero sentirne l’odore. Al termine delle lezioni la dottoressa mi ha fatto prendere la pillola del giorno dopo per evitare spiacevoli conseguenze.
Giuro che appena posso li denuncio. La passera sverginata sarà la prova di quello che mi hanno fatto!
-Mi sa che ti stai sbagliando di grosso. Anche se denunci l’accaduto nessuno ti crederà!
-Perché non dovrebbero credermi, qualsiasi ginecologo potrà constatare che sono stata deflorata!
-Ragazza mia lascia che ti spieghi alcune cosette. Quando sei entrata nel collegio sei stata sottoposta a un’accurata visita medica e guarda un po’ che risulta sulla tua scheda personale?
Tirai fuori dal cassetto la sua scheda e lessi con fare professionale:
-Dunque, dunque, ecco qui la parte che ci interessa:
“ … vagina normo conformata con grandi labbra poco pronunciate… all’esame accurato dei genitali interni non si apprezza la presenza dell’imene segno inequivocabile dell’avvenuta deflorazione".
"...l’ano di colorito bruno appare beante all’esplorazione rettale e non oppone resistenza all’avanzamento del dito. Esercitando una leggera pressione si ottiene la sua dilatazione mettendo in evidenza la linea pettinata. La sua cedevolezza presuppone che la ragazza sia abituata a intraprendere rapporti sodomitici".
"Vedi foto allegate… Firmato".
Sbaglio o questa qui sotto è proprio la tua firma che attesta che non sei più vergine né davanti né di dietro?
-Fai vedere,... ma è impossibile! Non posso aver firmato una cosa del genere e poi dove sono le foto?
-E' possibilissimo, quando ti hanno fatto firmare tutti quei fogli al momento dell'ingresso in collegio, hai firmato senza nemmeno preoccuparti di leggere quello che firmavi e, con la tua firma, hai confermato di non essere più vergine.
-Ma è impossibile! Mancano le foto!
-Non ti preoccupare quelle te le faremo non appena il direttore avrà finito di sverginarti.
-COSAAAA?
-Non far finta di non capire, il direttore davanti ti ha già stappata e oggi ha deciso che ti aprirà anche dietro. Domani ti farà il culo e ha incaricato me di prepararti allo sodomizzazione; sta a te decidere se rassegnarti e farti inculare con le buone oppure ribellarti e prenderlo nel culo dopo che le tue chiappe saranno diventate viola a forza di bacchettate. In ogni caso il tuo culo non avrà scampo; se vuoi posso prepararti a affrontare la rottura dello sfintere dandoti dei preziosi consigli.
-MA IO NON VOGLIO PRENDERLO NEL CULO!
-Non incominciare a lamentarti perché altrimenti devo pensare che non hai capito niente di quello che ti ho appena detto. Qui dentro quello che vuoi non interessa a nessuno. Tutte voi adolescenti non vedete l'ora di farvi spulzellare e ora che hai trovato un bel cazzo che ti ha già insegnato come si scopa e domani ti farà anche il culo ti ribelli?
Lo so, la prima volta avresti voluto che accadesse in maniera diversa e con uno che ti volesse bene ma credimi, da un punto di vista squisitamente tecnico, è meglio che ti abbia stappata un cazzo esperto che non si è lasciato coinvolgere dai sentimenti ma che si è concentrato solo sul farti diventare donna.
Domani mattina non fare colazione e al posto di seguire le lezioni vieni da me che devo insegnarti alcune cosette.
-MA IO NON VOGLIO! NON HO ALCUNA INTENZIONE DI FARMI PRENDERE CONTRO NATURA!
-Fai come ti pare, io ti aspetto e ti consiglio di darmi ascolto; anche se non ci crederai, farò di tutto per aiutarti ma cerca di far entrare nella tua testolina rossa l’idea che domani verrai sodomizzata dolente o volente. Sorvolo sul “contro natura” perché ancora non sai come si utilizza il cazzo e sei perdonata perché la tua bocca ancora puzza di latte invece che di sperma! Con un cazzo fra le mani la prima cosa che devi fare è prenderlo in bocca gustandolo come se fosse un gelato, poi, appena avrà raggiunto il giusto turgore e la tua passera sarà più bagnata della pezzetta della cucina, lo potrai scopare facendoti pistonare in tutte le posizioni, se dopo tutte le posizioni provate non riesci a tiragli fuori lo sperma vuol dire che il cazzo che ti sta sollazzando appartiene a un vero scopatore che merita di venirti nel culo. Dovrai girarti, porgergli le chiappe e, senza tentennamenti farti inculare permettendogli di riempirti come un cannolo.
-PERCHE’?...PERCHE’? CHE HO FATTO DI MALE?
-Smettila di frignare e ricordati domani mattina di non fare colazione.
Anna andò via piangente. Aveva capito che non poteva opporsi in alcun modo e l’idea di vendicarsi denunciando l’accaduto era svanita per colpa sua che, firmando distrattamente, aveva confermato la perizia della dottoressa.
La mattina seguente bussò alla mia porta, appena la vidi notai sul suo volto un misto di sofferente rassegnazione.
-Buongiorno Anna, spero che la notte abbia portato consiglio facendoti fare la scelta giusta!
-Perché avevo forse scelta?
-No ma il fatto che sei qui e non sono dovuto venire a cercarti mi fa ben sperare che ti sia rassegnata.
-Siete dei bastardi e il direttore è un sadico maniaco, vi maledico!
-Non posso che darti ragione, il direttore poi è veramente un maniaco! Come avrai potuto notare ha un debole per gli inguini “colorati” e, biondi o rossi che siano lo fanno uscire di testa!
-Ci mancava anche la sfortuna di avere la patata rossa!
-Guarda che se vedi la cosa da un'altra prospettiva vedrai che sei stata fortunata!
-Mi ha rotto la fica, oggi mi romperà il sedere e questa hai il coraggio di chiamarla fortuna?
-Si perché se ci pensi bene in questi mesi nessuna delle consorelle ti ha mai toccata. Come avrai potuto constatare durante la notte alcune delle tue compagne vengono portate via; non ti sei mai chiesta che fine fanno? Probabilmente nessuna di loro te lo dirà perché si vergogna.
Preferivi forse che la passera te l’avesse stappata un manico di scopa o un fallo di gomma? Non penso che leccare la passera della priora sia preferibile a farsi scopare. Se avessi potuto scegliere fra farti fare il culo dal direttore ho farti rompere lo sfintere da una bottiglia di Ceres per giunta piena, che avresti scelto?
-MA CHE STAI DICENDO?
-Dico che voi “colorate”, almeno per i primi due anni siete a disposizione esclusiva della direzione e che le consorelle non possono maltrattarvi sessualmente. Possono sculacciarvi, punirvi, vessarvi ma fica e culo sono off-limits! Se pensi che sia meglio finire impalata su un fallo di legno infilato su un candelabro piuttosto che farsi sodomizzare dal direttore fai ancora in tempo a tingerti di nero i peli della passera!
-MA E’ VERO QUELLO CHE DICI?
-Se non ci credi chiedilo a Michela, la tua compagna di corso che questa notte ha subito le attenzioni della confraternita.
-Hai ragione questa mattina è stata l’ultima a alzarsi e ho notato che camminava con difficoltà; avanzava a gambe larghe e sembrava stesse calpestando le uova.
-Ti dico solo che una delle consorelle si è fatta dare dalla cuoca un cetriolo enorme, non ne avevo mai visto uno così grosso, indovina un po’ dove sarà andato a infilarsi?
-NOOOOO!
-Invece sì. Ora bando alle ciance vieni qui e legati i capelli in modo che non ti diano fastidio quando lo prenderai in bocca!
-No Giò non puoi farmi questo, ti prego…
Non avevo nessuna intenzione di perdere tempo per convincerla a aprire la bocca, così pensai bene di spaventarla paventandole quello che le avrei fatto se non avesse collaborato. Presi dal cassetto un cilindro metallico lungo dieci centimetri e largo due e le dissi.
-Da brava prendi in mano questo coso e stringilo forte.
Anna non ravvisando nessun pericolo in quel cilindro metallico lo afferrò con la mano destra e poi chiuse il pugno stringendolo. Nel momento stesso in cui lo stringeva, tramite un telecomando che avevo in tasca, attivai il dispositivo elettrico che era all’interno del cilindro che generò una scarica elettrica a basso voltaggio ma alto amperaggio…
-AHIAAA! CHE CAZZO HAI FATTO!
Disse aprendo di colpo la mano facendo cadere in terra il cilindro.
-Ti ho appena dato una dimostrazione di quello che ti aspetta se non farai esattamente quello che ti dico. Devi sapere che le scariche elettriche vengono da tempo usate per l’addestramento dei cani e dei cavalli e sono anche molto efficaci se riescono a far camminare un cavallo in diagonale. Ora tornando a noi puoi fare la brava e prendere il mio cazzo nella tua boccuccia oppure sarò costretto a farti sdraiare sulle mie ginocchia, calarti le mutande e infilarti il cilindro nel sedere. L’effetto che produce sulla mano lo hai sperimentato, ti dico solo che quando te lo avrò infilato nel culo non potrai aprire la mano e lasciarlo cadere e il dolore sarà insopportabile. Ora che sai quello che ti aspetta sta a te la scelta…
-Va bene…
-Va bene cosa?
-Lo prenderò in bocca.
-Finalmente incominci a capire come funzionano le cose qui dentro, forza vieni qui e iniziamo. Per prima cosa togliti la giacca e la cravatta e metti le mani dietro la schiena.
-Ma che stai facendo?
-Ti sto ammanettando per impedire di utilizzare le mani per sottrarti al pompino. Un pompino che si rispetti prevede che chi lo riceve deve stare comodamente sdraiato per esempio in poltrona mentre chi lo fa si inginocchia ai suoi piedi. Dato che è il primo che fai ti faccio stare seduta e io starò in piedi. Siediti qui sulla sedia della scrivania, perfetto adesso abbassiamo un po’ la seduta in modo che la bocca sia esattamente all’altezza del cazzo, ecco così dovrebbe andare bene.
Per ogni evenienza mi sfilai sia i pantaloni che le mutande perché sapevo che per farglielo ingoiare tutto le avrei provocato diversi conati di vomito e non avevo nessuna intenzione di sporcarmi i pantaloni. Non appena denudato presi a massaggiarmi il cazzo presentandoglielo davanti alla bocca.
-Cazzo che sberla, è molto più grosso di quello del direttore e non è ancora dritto!
-Mi fa piacere che ti piaccia, adesso vedrai che non appena sente il tepore delle tue labbra si sveglierà completamente e inizierà a fare il suo lavoro,
-Noo…, dai non voglio!
-Da brava, apri questa boccuccia!
Spostava la testa da una parte all’altra tenendo le labbra serrate.
-Non sei curiosa di assaggiarlo per sentire che sapore ha?
La provocavo per indurla a parlare in maniera da farle aprire la bocca.
-Mmmmmh, mmmmmhhhhh!
Pensava di fare la furba ma non sapeva che chi il sottoscritto aveva già vissuto queste situazioni almeno un centinaio di volte. Con tutta calma le bloccai la testa con le labbra serrate davanti alla cappella e con due dita le tappai le narici. I suoi occhi si spalancarono dallo stupore e dopo solo venti secondi aprì le labbra per prendere aria e si trovò la cappella dentro la bocca.
-CAUFF!... CLOSH!...GHOUGH!
-Tranquilla, non ti agitare, è normale sentirsi soffocare, ti devo bloccare la testa altrimenti lo sputeresti fuori, ti prometto che non lo spingo più a fondo se fai la brava. Fai un cenno con la testa se hai capito!
-SCI HO CAPTO!
-Non ti sforzare, bastava un cenno, lo sai che parlare con la bocca piena è maleducazione! Ho capito che hai capito. Ora da brava respira tranquillamente con il naso e cerca di leccare la cappella con la lingua.
Anna respirava affannosamente, aveva la bocca piccolina e il cazzo la riempiva completamente. Lentamente sentivo la sua lingua che leccava la cappella.
-Brava, adesso ti lascio libera la testa ma se provi a sputarlo vado a prendere immediatamente il cilindro e te lo infilo nel sedere.
Le lasciai la testa e la paura di prendere la scossa nel sedere la fece restare immobile con il cazzo piantato in bocca come se fosse un setter che a testa alta riporta la beccaccia al cacciatore.
-Brava zoccoletta sono sicuro che con il tempo diventerai una brava pompinara. Ora però devi sapere che se vuoi fare un pompino perfetto non devi far sentire i denti. Sono solo le labbra che strusciano sulla pelle, impegnati un pochino…
-Slap,… poh,… slap…
Anna lo succhiava come se fosse una caramella e la sua linguetta guizzando velocemente sulla cappella provocava immenso piacere. Per essere al suo primo pompino si stava comportando decisamente bene.
-Vedo che la stoffa della pompinara ce l’hai, adesso però devi usare la bocca come se fosse una fica. Stando attenta a non graffiarlo prendilo in bocca più che puoi e poi fallo uscire quasi tutto: in altre parole scopami con la bocca.
-CAUFF!... CLOSH!...GHOUGH!
Si impegnava ma era troppo lenta, non riusciva a ingoiarne nemmeno metà. Decisi di aiutarla iniziando a spingerlo in avanti.
-WUOAAAH!
Il primo conato arrivò all’improvviso non appena la cappella toccò le tonsille. Riversò sull’uccello e sul pavimento saliva mista a succhi gastrici. Tossiva e respirava con fatica ma senza pietà le rimboccai il cazzo e continuai a scoparla sempre più velocemente spingendoglielo ogni tanto più profondamente in gola. Purtroppo aveva il palato stretto e quando la cappella superava l’ugola il conato era assicurato. Da bravo bastardo le bloccavo la testa e utilizzavo il momento successivo, quando la faringe si rilassa, per spingerglielo in gola e farglielo ingoiare quasi tutto. Ovviamente dopo averglielo affondato dovevo pagare lo scotto di farmi vomitare sul cazzo e sulle gambe bava e succhi gastrici.
-SEI UNO STRONZO!... MI SOFFOCHI E MI FAI VOMITARE ANCHE L’ANIMA!
-Tranquilla, ti devi rilassare, respira con il naso e resta in apnea per qualche secondo. Il cazzo è lungo più della tua cavità orale e la cappella è più larga del palato e per inghiottirlo tutto devi farlo arrivare in gola. Tira indietro la testa più che puoi e riproviamo.
-NO!... TI PREGO!... NON VOGLIO!
Le infilai l’uccello in bocca, afferrandola per la coda dei capelli le tirai indietro la testa mentre con l’altra mano le sollevai la mandibola tirandola in alto: sembrava un fachiro pronto a inghiottire la spada! Iniziai a scoparla velocemente, ogni tanto aveva dei conati che si riversavano sull’uccello e sulle cosce. Con un affondo deciso glielo spinsi tutto in gola fino a farle toccare con le labbra il pube e la tenni bloccata sul cazzo per alcuni secondi. Gli occhi le uscirono dalle orbite, non riusciva a respirare e alla seconda contrazione diaframmatica si slamò vomitando sul pavimento bile, saliva e succhi gastrici.
-BASTARDO MI VOLEVI UCCIDERE? NON RIUSCIVO PIU’ A RESPIRARE! COUGH.., COUGH…
Tossiva e continuava a sputare bava respirando con affanno. Pensai che per la prima volta potevo ritenermi soddisfatto, le liberai le mani dalle manette e la mandai a lavarsi la faccia mentre con uno straccio ripulivo il pavimento. Quando tornò dal bagno mi trovò seduto sulla poltrona intento a masturbarmi.
-Devi imparare ancora molto ma ci sarà tempo per farti fare pratica. Adesso voglio che ti inginocchi qui in mezzo alle mie gambe e riprendi a farmi il pompino questa volata aiutandoti con le mani. Devi farmi una sega mentre succhi la cappella.
-Ancora,… non voglio, basta!
Senza dire una parola mi alzai dalla poltrona dirigendomi alla scrivania…
-Dove vai adesso?
-Visto che continui a non capire prendo il cilindro!
-TI PREGO, TI SCONGIURO, NON LO FARE! FARO’ TUTTO QUELLO CHE VUOI…, TI PREGOOO!
-Questo è l’ultimo avvertimento, la prossima volta che ti lamenti finisci il training con il cilindro infilato nel sedere!
Sprofondai in poltrona e senza che dicessi una sola parola imboccò l’uccello e iniziò a segarlo. Devo dire che era bravissima a massaggiarlo. Chissà quante seghe aveva fatto ai suoi amichetti per soddisfarli e rimanere vergine. Aveva un buon ritmo e stava imparando a usare la lingua. Mentre mi godevo il pompino il pensiero che tra poco avrei dovuto prepararla alla sodomizzazione mi fece montare l’orgasmo e, sentendo arrivare lo sperma, mi affrettai a bloccarle la testa per impedirle di sputare.
-Forza bambolina, continua così,… non provare a sputare altrimenti il culo te lo faccio io,… da brava ecco che arriva…
Il primo fiotto le colpì il palato, fece per sfilarsi ma la tenni bloccata.
-Dai puttanella manda giù la prima sorsata altrimenti rischi di soffocarti!
Il resto dello sperma stava riempiendole la bocca. Le guance si stavano gonfiando e si vedeva che era indecisa sul da farsi.
-Da brava manda giù, non a tutte piace il sapore dello sperma e per non sentirlo ti conviene ingoiare!
Vidi il pomo d’Adamo muoversi diverse volte; la ragazzina aveva ingoiato tutto. Lo sfilò dalla bocca ma dei residui di sperma erano ancora appiccicati sulla pelle.
-Non ci siamo, quando il cazzo esce dalla bocca deve essere pulito come quando è entrato; tira fuori la lingua e ripuliscilo!
Lo fece con un aria schifata ma al termine della leccata non c’era più nessuna traccia di sperma.
-Che te ne pare della tua prima bevuta? Ti piace il sapore dello sperma?
-E’ salato e quando colpisce la gola da fastidio!
-Ricordati che alla fine di ogni pompino devi sempre ripulirlo e farlo tornare lucido.
-Ho un saporaccio in bocca, non hai niente da bere?
Non dovrei offrirtelo ma penso che un buon bicchiere di cognac possa essere utile per scioglierti un po’ e togliere il sapore dello sperma. Sono contento che mi hai dato retta e questa mattina non hai fatto colazione altrimenti avresti rivomitato tutto. Se continui a seguire i miei consigli e a fare quello che ti dico vedrai che riuscirai a prenderlo nel culo senza soffrire troppo. Ci mettemmo tutti e due seduti sul divano a sorseggiare il cognac.
Anna era rassegnata e aspettava che io dicessi qualcosa.
-Cara ragazza oggi verrai sodomizzata e cercherò di preparare al meglio il tuo sedere. Se ti dicessi che non sentirai niente sarei un bugiardo perché prenderlo nel culo la prima volta fa sempre male. Come se non bastasse mettici pure che al direttore piace inculare al naturale.
-Che vuol dire?
-Significa che il tuo ano sarà lubrificato solamente con succo di fica e saliva!
-Succo di fica e saliva?
-Vedrò di essere più esplicito; dopo averti scopato per bene, quando il cazzo sarà completamente bagnato dai tuoi succhi vaginali, utilizzerà la saliva per lubrificare l'ano a volte sputando direttamente sul buco. Fatto ciò sentirai la cappella forzare lo sfintere e,… il resto lo puoi immaginare!
Ora non t'impanicare, stenditi sulle mie ginocchia come se dovessi essere sculacciata e ascolta attentamente.
Anna si mise a pancia sotto sulle mie ginocchia e, trovandomi al centro del divano, finì completamente distesa. Le alzai la gonnellina mettendo in mostra le sue mutandine bianche che in un attimo furono abbassate a mezza coscia.
-Però hai proprio un bel culetto, non hai un filo di cellulite e hai due chiappe sode che farebbero invidia a una statua del Bernini. Ora devi sapere che l'ano normalmente ha la funzione di trattenere le feci e non quella di far entrare cazzi. E' lungo circa quattro centimetri ed è provvisto di due muscoli circoli; lo sfintere esterno che avrai toccato mille volte quando ti lavi e lo sfintere interno che si trova internamente alla fine dell'ano. Sicuramente ti sarà capitato di defecare uno stronzo gigantesco e nel momento di scaricare il water guardandolo ti sarai chiesta "come cavolo avrò fatto a cacarlo?". Pensaci bene e dimmi cosa hai provato in quei momenti.
-Dolore e panico per la paura di non riuscirci!
-Ripensa a come ti sei comportata.
-Respiro profondamente e inizio a spingere aiutandomi anche con il diaframma.
-Brava continua, poi che accade?
-Lo stronzo inizia ad affacciarsi di fuori, sento lo sfintere che si dilata enormemente, mi viene voglia di stringerlo ma cerco di non farlo altrimenti lo stronzo si spezzerebbe e dovrei ricominciare da capo.
-Quindi con lo stronzo mezzo fuori che fai?
-Cerco di rilassarmi e continuo a spingere finché non sento che si muove... il difficile è cercare di non stringere l'ano, poi, quando sento che sta uscendo, cerco di concentrarmi sulla spinta finché non sento che esce con maggiore velocità per finire con un "flop" dentro il water. Solo allora mi rilasso e sento che l'ano torna a richiudersi.
-Brava Anna non potevi spiegarlo meglio. Le prime spinte servono per dilatare lo sfintere interno e per far impegnare lo stronzo nel canale anale, finché lo sfintere esterno non si apre lo stronzo cerca di tornare indietro al termine dello sforzo, quando lo sfintere esterno si apre lo stronzo ha la porta aperta per uscire.
Quando il cazzo entrerà nel tuo culo si comporterà né più né meno come lo stronzo ma al contrario. Dovrai cercare di rilassarti e come la cappella allargherà lo sfintere esterno dovrai cercare di non contrarti altrimenti il cazzo farà fatica a impegnarsi nel canale per aprire anche lo sfintere interno.
-Ma dicono che faccia un male cane!
Mentre pensavo a cosa risponderle avevo smesso di accarezzarle le chiappe per dedicarmi alla sua giovane fica che non sembrava insensibile alle carezze.
-Vedila in questo modo, la sodomia è sempre esistita; nell’antica Grecia gli insegnanti trovavano godimento nell’infilzare le terga degli studenti che frequentavano le loro scuole, ai tempi dei romani le vergini vestali oltre a mantenere acceso il fuoco sacro venivano quotidianamente inchiappettate dai sacerdoti del tempio che dovevano vigilare sulla loro purezza, e potrei continuare a farti centinaia di esempi. Quando la verginità ancora era un valore la maggior parte della ragazze arrivavano all’altare tappate davanti ma forate di dietro. Tornando al dubbio che ti angoscia devo dirti in tutta onestà che fa male, la prima volta fa molto male specialmente se chi te lo romperà non aspetta altro che godere della tua sofferenza. Devi sempre ricordarti di stare rilassata e di ponzare più che puoi e per nessuna ragione devi contrarre lo sfintere. Cosa succede quando stai defecando il famoso stronzo gigante e smetti di rilassarti?
-Succede che l’ano si contrae e lo stronzo si spezza dividendosi in due!
-Bravissima, non devi assolutamente farlo! Se contrai lo sfintere quando hai il cazzo nel culo non fai altro che il gioco del nemico. Il cazzo gode della tua stretta e tu soffri come una bestia. Spingi più che puoi e fallo entrare. Vedrai che a poco a poco lo sfintere si abitua all’intruso. Devi sperare che il Direttore non faccia il bastardo e ti dia il tempo di abituarti.
Mentre dicevo queste cose stavo spalmando una pomata alla lidocaina sul buchetto massaggiandolo circolarmente.
-Cosa fai?
-Sto ammorbidendo con questa crema anestetica le piegoline del tuo buco, poi ti penetrerò con un dito, tu pensa a rilassarti e goditi il massaggio che sto facendo al grilletto.
Con una mano la sgrillettavo mentre con l’altra cercavo di forzare lo sfintere. Le piccole labbra cominciavano a bagnarsi segno inequivocabile che la manovra combinata stava producendo i suoi effetti.
Approfittando di un sospiro di godimento le infilai il medio nel sedere…
-Auuf!
-Tranquilla, non ti contrarre e continua a strusciare il clitoride sulla mia mano.
Il dito era entrato e potevo sentire l’anello muscolare che pulsava. Non appena la tensione sul dito si allentò iniziai a muoverlo avanti e indietro. Anna stava godendosi la sgrillettata e non faceva più caso al dito che aveva nel sedere e questo fu il segnale che mi fece capire che era giunto il momento di inserirle anche un secondo dito…
-AHIA!
Questa volta il grido fu di dolore
-Buona che non è successo niente, adesso passa, spingi in fuori io non mi muovo.
Anna sembrava aver capito che i consigli che le stavo dando erano per il suo bene; iniziò a spingere e in un attimo si ritrovò tutte e due le dita infilate nel culo fino alle nocche.
-Brava Anna, io non le ho spinte sei stata tu che dilatando lo sfintere le hai fatte entrare.
-Si ma fanno male!
-Certo continua a stare rilassata, non stringere l’ano e vedrai che tra poco passa.
Continuavo a sgrillettarla con le dita immobili nel suo culo. Appena il piacere riprese il sopravvento iniziò a muovere il culo e io cominciai a incularla con entrambe le dita; in principio lentamente, poi sempre più velocemente. La porcellina stava iniziando a prenderci gusto e io ne approfittavo per divaricare le dita con l’intento di dilatare lo sfintere
-AHU!... AHU!... AHU! CHE FAI?
-Buona e pensa a godere.
Continuai in questo modo per cinque minuti finché la porcellina non venne riempiendomi la mano con i suoi umori.
Con le dita ben piantate nel suo culo aspettai che si riprendesse per continuare a darle consigli.
-Dai toglile ora che mi danno fastidio!
-Ecco questo è un altro aspetto della faccenda. Adesso che hai goduto ti stai concentrando ancora una volta su quello che hai infilato nel sedere. Chi ti incula se ne frega se hai fastidio o meno; devi sempre stare rilassata perché superato il dolore dell’inserimento viene quello dello sfregamento. Il culo non ha le ghiandole che ha la vagina che secernendo liquidi consentono al cazzo di scivolare senza attrito. L’inculata deve essere sempre accompagnata da un’abbondante lubrificazione che permetta al cazzo di scivolare attraverso lo sfintere senza mandartelo a fuoco o romperti qualche venuzza che ti farebbe sanguinare. Un inculata brutale spesso porta a questo. Il direttore non sarà così malvagio solo che a lui piace inculare “al naturale” cioè succo di fica e saliva; non aspettarti nient’altro.
Visto che mi hai dato ascolto e non hai fatto di testa tua voglio aiutarti. Avviterò questo beccuccio sul tubo di Luan e ti riempirò il culo di pomata anestetica. Così almeno lo sfintere interno sarà unto e il cazzo strusciando si lubrificherà. Spero solo che il direttore non se ne accorga.
Presi il tubo e incominciai a riempirle il retto di pomata.
-Basta, quanta me ne metti!
-Credimi quando ti inculano il lubrificante non è mai troppo!
Finito di lubrificarla la mandai a lavarsi, poi con un fazzoletto di cotone, mi sincerai che il suo buco fosse completamente asciutto.
-Si, sembra proprio tutto a posto, hai il solco fra le mele più asciutto del deserto del Negev. Rimettiti le mutande, sistemati la divisa e andiamo dal direttore.
-In questo momento avrei voglia di scappare per sottrarmi a questa violenza ma mi sa che non ho scelta.
-Brava Anna ormai hai capito come funziona il collegio. Sappi che dopo che ti avrà forato il sedere dovrai sottoporti alla punizione che ha deciso di comminarti per esserti ribellata durante la pulizia intestinale.
-Cosa mi faranno?
-E’ meglio che tu non lo sappia perché non sarà una cosa piacevole. Invece a proposito di pulizia intestinale ti do un altro consiglio; ogni mattina vedi di farti un bel clistere di almeno 500 ml e cerca di trattenerlo per almeno venti minuti.
-Perché mai dovrei sottopormi a questa tortura?
-Perché non si accontenterà di sverginarti il sedere, da domani pesterà nel tuo culo ogni volta che ne avrà voglia e non solo lui! Ricordati che dopo che ti avranno inculato dovrai sempre ripulire il cazzo con la bocca e se non sei più che pulita ti ritroverai a leccare la tua merda!
-Ma dai, che cazzo dici! Non è possibile che schifooo!
-Puoi benissimo fare di testa tua ma non venire a lamentarti quando avrai le labbra sporche di cacca!
Schifata da quello che le si prospettava mi seguì in silenzio fino all’appartamento del direttore.
CONTINUA...
9
voti
voti
valutazione
7.1
7.1
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
17 - Il Collegio (Parte III)racconto sucessivo
19 - Il Collegio (Parte V) Anna viene sodomizzata e punita.
Commenti dei lettori al racconto erotico