Una settimana da vera vacca da monta
di
Una vacca da monta e il Re dei cornuti
genere
tradimenti
Nel racconto “Uscite in solitaria. Primo anno.” ci siamo congedati raccontando nei dettagli un suo “incontro tipo al buio”. Come direbbero quelli bravi a scrivere un “vero unicum” perché non si ha traccia di zoccole così zoccole da arrivare a questo. Ovviamente se non si narra come sia potuta arrivare a questo potrebbe apparire una storia di fantasia.
Inevitabilmente faccio un ripitolo generale degli avvenimenti.
Se ora è assolutamente insospettabile, è stato esattamente l’opposto da ragazzina in cui era risaputo fosse la puttana del paese, è infatti di quel periodo il nomignolo la Regina dell’ingoio.
Precocissima, sverginata a tredici anni appena compiuti da un tipo di cui non ricorda nemmeno il nome. Arrivata a diciassette anni con almeno una cinquantina di cazzi presi.
A diciotto anni si sposa con il primo marito (il secondo sono io) e inevitabilmente deve cambiare paese perché troppo sputtanata. Rimane con il primo marito oltre venti anni in cui sognava di farsi fintamente violentare davanti a lui.
Quando la cercai e la ritrovai (grazie a Facebook) mi resi conto che era intimamente ancora più vacca e cagna in calore di quanto ricordassi fosse stata da ragazza. Ed erano ben venticinque anni che non ci vedevamo!
Pareva non aspettasse altro che essere scoperta e, non solo non nega il suo passato da zoccola, ma si eccitava a raccontarmelo in vasca da bagno, con il marito a pochi passi, mentre ci masturbavamo entrambi. Fu impressionante la sua sincerità, non solo nel raccontare il suo passato, ma anche nell’esprimere i suoi sogni e i suoi forti e ricorrenti desideri.
Lo disse esplicitamente: “Tornare a fare la zoccola! Provare quello che non ho provato da ragazza! Più maschi contemporaneamente! Farmi rompere il culo, visto che quel coglione di mio marito non è riuscito in venticinque anni! Provare le doppiette! Bere litri di sborra! E soprattutto farlo con sconosciuti. Al primo incontro e come maiali! Godere come maiali! E con tanti maschi. Provare tanti cazzi diversi!”
Più chiara di così!!!
Riuscimmo a vederci solo qualche giorno dopo il mio contatto. Solo quel giorno meriterà un altro racconto perché prima scopò con me e dopo un paio d’ore con un altro suo ex, nello stesso letto, mentre io ero nella stanza a fianco che ascoltavo la monta e mentre il maritino le inviava sms affettuosi.
Il nostro secondo incontro (a distanza di una settimana dal primo) fu anche quello particolare per vari motivi. Il primo motivo fu che, mentre la stavo scopando alla pecorina, venne chiamata dal maritino. Fu eccitante sentire la voce del cornuto mentre lei nuda e a novanta gradi cercava di ricomporsi. Il secondo motivo fu che (tra una pausa e l’altra) le chiesi se ci fossero stati problemi ad iscriversi ad un sito di scambisti, come coppia clandestina.
E la vacca accolse la proposta come se fosse stato un invito a cena! Con una naturalezza disarmante.
Pochi giorni dopo avrebbe lasciato la casa coniugale per andare ad abitare con i suoi genitori.
Il terzo incontro (dopo aver scopato in albergo) le chiesi se sarebbe stata disponibile ad andare in un club prive. Per lei sarebbe stata la prima volta. Accettò come se fosse stato un invito a un drink. E mi diede la prova che non scherzava affatto. Non ci venne solo per dare una sbirciatina!
Non fu un evento memorabile ma fu significativo. Erano presenti solo tre ragazzini e non se fece sfuggire nessuno, seppur tutto accadde molto velocemente e quasi al buio assoluto.
Il terzo incontro mi servì a capire che la vacca non scherzava affatto e che si aspettava ben altro che pochi colpi al buio da dei ragazzi.
La vacca voleva provare veri tori da monta con cazzi enormi! Veri maiali, resistenti e decisi! Anche se in realtà non si aveva ben definito il mio ruolo o meglio io sarei stato libero di fare ciò che credevo più opportuno, anche lo scambio puro con altre coppie.
Era passato poco più di un mese da quando la avevo ritrovata e incominciò a introdurre la mia presenza alle amichette, le quali parvero sorprese, tanto che qualcuno le consigliò di tornare con il marito, io ero troppo distante per avere un rapporto serio. Qualche altra amica addirittura mise in dubbio la mia presenza malignando che fosse solo una sua fantasia.
Ma nel frattempo arrivarono le primissime proposte dal sito e serviva regolarsi su come comportarsi.
Nel profilo non era evidenziata la mia distanza e io, dopo un rapido controllo alla mia agenda lavorativa, mi resi conto che non mi sarei potuto spostare in tempi brevi.
È un giovedì sera e arrivò una prima offerta da un certo Marco, un toro abbastanza esperto, più giovane di lei di qualche anno, ben dotato ma che, soprattutto, conosceva le regole del gioco. E si proponeva per la sera stessa.
Ci sentimmo e conversammo con tranquillità, appena Marco capì che io ero distante mi disse un “Come non detto, magari ci vediamo quando sei in zona”. Io gli dissi di aspettare che avrei chiesto alla troia se la fosse sentita di uscire senza di me. Marco mi rispose che era altamente improbabile. Lui era in questo ambiente da anni e non aveva mai avuto modo di sapere di una zoccola che esce da sola (lei e il toro!) al primo incontro senza il marito o il compagno presente.
Io le invio un sms in cui le dico di chiamarmi. Lei lo fa in pausa caffè. Con il maritino a pochi passi.
Io le espongo la situazione chiudendo con un “…ma sicuramente tu non avrai voglia di uscire in questa situazione”
Mi risponde un suo eloquente silenzio. Aspetto qualche istante nonostante io sia incredulo le chiedo: “Ma tu usciresti?”
La vacca, come di consueto, ha una risatina e dice: “Se va bene a te, per me non ci sono problemi!”
Al che le chiedo chiarimenti e le sorprese non sono finite. Con la massima tranquillità mi dice che non avrebbe gradito né vederlo di persona né sentirlo al telefono, se non al momento dell’incontro e che avrebbe gradito andare immediatamente in motel senza altri tentennamenti o caffè preliminari.
Mi conferma che non conosceva alcun motel in zona e che avrei dovuto contattare Marco anche per quell’aspetto.
Insomma, già dal primo incontro la vacca definisce le modalità di incontro di cui parlo diffusamente nel racconto “Uscite in solitaria. Anno primo”.
Richiamo Marco il quale è ancora più incredulo di me tanto che mi dice: “Secondo me adesso è eccitata ma poi al momento dell’incontro vedrai che si tira indietro. Comunque, non ti preoccupare, sono un porco, ma anche una brava persona. Ci faremo una bella risata, le offro un caffè e magari rimandiamo a quando ci sarai tu”.
Il pomeriggio passa in un lampo e la troia non da segni di cambiare idea. La sento pochi istanti prima che esca di casa per darle i riferimenti dell’auto e le dico che avrei aspettato una sua telefonata.
Ma senza alcuna pressione. Penso che già fosse pesante la situazione e non volevo aggravarla chiamandola io senza sapere come stesse andando.
Lei mi risponde con un laconico “Va bene, amore, ora vado. A dopo”.
Quindi aspetto. Sono sul divano di casa. La tv inutilmente accesa senza audio, le immagini scorrono ma io non le vedo.
Arriva una telefonata. È dal cellulare. Guardo l’ora. Ricordo l’orario in cui la avvisai che era arrivato il toro. Erano passati esattamente ventidue minuti (22 minuti).
Mi dissi che probabilmente era accaduto qualcosa che aveva fatto saltare incontro, come aveva ipotizzato Marco. Era passato troppo poco tempo.
Risposi alla chiamata. Non ci fu nessun saluto. Solo gemiti di goduria. La puttana stava già scopando!
Devo chiarire che in quel periodo la vacca godeva molto meno rumorosamente da quello che farà da lì a poco tempo. Mi disse che era un retaggio di quando viveva con il marito e nelle rarissime scopate (o quando si masturbava, cioè ogni giorno!) doveva prestare attenzione a non essere udita dai figli.
Ma non c’erano dubbi! Stava già scopando.
Quel giovedì sera passò come in un sogno. Un lampo. Da quanto fosse improvvisato e veloce non le chiesi nemmeno di scattarsi qualche foto dal cellulare.
Non ebbi il tempo di elaborare il tutto che la mattina successiva, il venerdì, a poche ore dalla monta della sera precedente mi contatta un certo Mauro. È un toro che abitava nei paraggi della troia e che gestisce un gruppo di altri tori.
Si propone per andare a prendere la troia, portarla a casa di uno dei quattro e sbattersela in gruppo per bene. L’intero gruppo sarebbe stato libero anche la sera stessa. Mauro aveva già notato sul sito che poche ore prima aveva fatto capolino una troia incredibile, in quanto il toro della sera prima aveva postato commenti entusiasti.
Parliamo quindi del probabile incontro. Mauro mi illustra che il gruppo è composto da lui, il più abile nell’organizzare e approcciarsi con i mariti delle troie mentre la punta di diamante del gruppo è Marco: un ragazzo intorno la trentina, ventiquattro centimetri di cazzo, porco e resistente. Esiste anche Alfonso ed è casa sua dove si propongono di portare Anna, lui gioca da tempo ed è affiatato, sa cosa fare senza farselo dire. Infine, Giovanni detto la fontana per la quantità e le volte in cui riesce a sborrare durante un incontro.
Mi assicura inoltre che tutto il gruppo garantisce almeno due venute a testa ma molto spesso arrivano anche a tre e oltre. Nessuno di questi ha un cazzo inferiore ai venti centimetri.
Io concordo con Mauro che avrei chiamato Anna a che dubitavo che la sera stessa sarebbe uscita con loro. Anche lui fu di questa opinione e mi disse che il contatto era conoscitivo, valeva anche per un futuro magari con la mia presenza.
Chiamai Anna. Al mattino era particolarmente presa e aveva poco tempo. Appena alzata mi aveva inviato messaggi del tenore: ho ancora in bocca il sapore della sborra del porco di ieri sera!
La cerco. Espongo veloce, tanto mi aspetto un suo no.
In realtà accetta. Subito. Le rispiego che sarebbero in quattro. Uno di questi la verrebbe a prendere per portarla a casa dove avrebbero aspettato altri tre e la distanza tra il punto di incontro e l’arrivo sarebbe stato una quindicina di chilometri. Lei ha capito perfettamente e mi ribadisce che per lei è ok. Mi chiede unicamente di ricordare che non dà il culo, quindi, causa, causa marito nei paraggi, deve riattaccare la comunicazione.
Decisi di aspettare qualche momento prima di chiamare e confermare la monta per la sera stessa, poteva essere che ci ripensasse.
Infatti, arriva un sms di lei. Mi aspetto una sua ritirata e invece dice: “Ciao, per favore sarei in imbarazzo a fare il viaggio così lungo con uno. Non saprei che dire. Chiedi se vengono in due a prendermi. Uno guida e l’altro dietro ma già con il cazzo fuori e pronta da succhiare. Senza presentazioni. Non voglio presentazioni.”
Il tempo di leggere e rileggere e arriva un suo secondo sms:
“Chiedi anche che appena entrata in casa mi mettano in ginocchio circondata di cazzi. Subito. Appena chiusa la porta. Poi quello che viene, viene. Ah, ricorda che non do il culo e che la prima sborrata la vorrei in bocca. Da tutti e quattro.”
Richiamai Mauro e gli dettagliai le richieste della vacca. Fu sorpreso anche lui. Molto sorpreso. Anche in questo caso e seppur il gruppo giocasse da tempo non era mai capitata una cosa simile.
Mauro mi richiese se sapessi quanti incontri avesse il fatto la troia in gruppo. Quello sarebbe stato il primo.
Capii che anche lui era perplesso. Prima di congedarsi mi fece una domanda inaspettata. Mi chiese se avrei gradito ricevere qualche foto. Gli risposi prontamente che per motivi di privacy era necessario che le foto venissero fatte esclusivamente dal cellulare di Anna. Lui accettò la regola e mi richiese se avrei gradito vederla in qualche posizione particolare. La domanda mi sorprese e senza pensare troppo gli confidai che mi sarebbe piaciuta vederla con il viso imbrattato di sperma. Nel dirlo mi preoccupai di sottolineare che se Anna non avesse gradito le foto sarebbero andate in secondo piano. Gli dissi inoltre che non dovevano preoccuparsi di telefonare, eventualmente avrei chiamato io.
La giornata passa lentamente inoltre quella sera avevo impegni lavorativi. Immaginate la mia testa dove fosse. Mi dissi: ok è una gran puttana, lo è sempre stata. Ma una prima volta in gruppo era difficile da pensare. Con maschi mai visti prima di quel momento.
Appena Mauro arrivò al parcheggio mi inviò un messaggio: siamo arrivati. E quel siamo indicava che erano in due, come da programma. Avvisai la puttana con sms. Mi rispose con il consueto e laconico “vado”. Da poco tempo viveva dai suoi genitori.
Passò oltre un’ora da quel momento e io impazzivo dalla curiosità e dalla eccitazione. Finalmente mi ero riuscito a liberare dall’impegno e mi fiondai a casa.
Mi misi in libertà, impugnai il cellulare e chiamai.
Due squilli, tre squilli. Poi Anna risponde. Ha una voce squillante e chiara. È evidente che non stia scopando.
-Ciao. Ma si, tutto bene. Benissimo. Ora siamo in pausa. - mi dice.
Aggiunge che sono in sala e stanno bevendo del vino. La voce è naturale. Come se fosse a una festa tradizionale. Mi sta spiegando qualcosa quando viene interrotta.
Saprò in seguito che fu Marco a parlare. Quello più dotato e porco. Lo stallone di punta del gruppo. Questo Marco non andava troppo per il sottile con le valutazioni. Dal suo punto di vista la troia era al telefono con un cornuto. Non importava che il marito fosse a casa ignaro, secondo lui ero io il cornutone e ci teneva a farmi sapere come stesse andando. Infatti, mentre Anna stava parlando con me, lui si avvicinò al telefono in modo che sentissi bene. E disse:
“Dai zoccola vieni qui che ricomincia la monta! “
Devo precisare che Anna non fu obbligata in niente. Tantomeno in quel momento era obbligata ad ascoltare quell’invito porco. Avrebbe potuto ignorarlo continuando a discorrere.
Invece mi disse:
“Dai amore devo andare ora. Ti passo Mauro.”
La troia mi piantò in asso e passò al telefono Mauro. Da quanto fosse eccitata la sua voce quasi non lo riconoscevo. Mi disse subito che, mentre mi stava parlando, Anna si era tolta l’accappatoio (che le avevano prestato) e che completamente nuda era in ginocchio e stava succhiando i tre cazzi. Fu un diluvio di “che vacca, che zoccola, che puttana ninfomane”
Lo lasciai andare. Mi presi il cazzo in mano e cominciai a menarmelo.
Subito dopo uno squillo. Arrivano due foto. Le prime in assoluto. Non sono però come le avevo richieste ma danno un quadro di quanto fosse puttana. Che puttana. Mi dissi. Che troia. Che zoccola. Che vacca da monta!
Mi feci forza per non telefonare. Dopo un quarto ‘ora arrivarono altre quattro foto. Stavolta come le avevo richieste.
Come avvenne l’incontro?
Salì in auto. Alla guida Marco (il più porco e dotato) mentre dietro la aspettava Mauro. Pronto, con il cazzo fuori.
La puttana salì al volo. Le sue prime parole furono:
“Dai andiamo che qui mi conoscono.”
Nessun altro cenno. Poi subito, ma proprio subito, si getta sul cazzo di Mauro.
In quel momento i due si rendono veramente conto che Anna è una vera puttana.
Lei si attacca al cazzo di Mauro senza mai mollarlo. Marco alla guida impazzisce e allunga inutilmente la mano. Chiama gli altri due avvisando che sta andando come programma e che stanno arrivando insieme ad una puttana esagerata.
Anna succhia fino all’arrivo mentre Mauro impazzisce nello sforzarsi a non venire.
Salgono in casa. Appena dentro e chiusa la porta la mettono in ginocchio, accompagnando con parole porche.
La vacca si dà da fare con i quattro cazzi in circolo e succhia a volontà.
Poi Marco la prende per mano e la portano in stanza. C’è silenzio. Loro si spogliano in un lato, Anna in un altro. In quel periodo Anna non poteva indossare corsetti in quanto viveva ancora nella casa matrimoniale e non li aveva mai posseduti.
Si spoglia come se avesse davanti il marito e non quattro porci mai visti prima di quel momento.
Completamente nuda. In piena luce.
Marco è andato al centro del letto. Con una mano batte sul materasso invitandola a salire.
“Dai che ora ti facciamo godere. Puttana!”
Fino a quell’istante Anna non aveva proferito parola. Si erano sentiti i suoi gemiti e soprattutto il suo mmmmm quando succhiava i cazzi. Le era scappato anche un fantastico, ma detto sottovoce.
Ora parla, e dice:
“La prima sborrata in bocca!!! La voglio tutta in bocca !!!”
Iniziò una monta paurosa. Dapprima alla pecorina poi cambiando tutte le posizioni possibili. La puttana mi confiderà:
“Non sono mai stata senza avere un cazzo in figa e almeno uno in bocca. Certe volte anche due in bocca.”
Inoltre, la puttana fu precisa anche nelle parole. Quando le chiesi della scopata mi corresse e disse che più che scopata fu pompata. Disse che era stata pompata. Aggiunse: “come una vacca, una gran vacca da monta. Mi hanno pompata come una vera zoccola!”
I quattro erano bravi. Ognuno ci dava dentro di figa con furia e quando non aveva più energie dava il cambio a un altro. Nel frattempo, nessuno rimaneva fermo. Oltre alla figa e alla bocca la tenevano occupata anche con le mani.
Vennero tutti e quattro. Sborrando completamente in bocca alla troia. Fino all’ultima goccia. La vacca prima di mollarli li pulì tanto accuratamente che non pareva nemmeno che avessero sborrato. I maiali sborrarono in tempi diversi, così mentre qualcuno recuperava gli altri porci ci davano dentro.
L’apoteosi arrivò quando la zoccola si mise a cavallo di Mauro. Di fronte a lei Alfonso e Giovanni appoggiati alla spalliera le offrivano i cazzi in bocca.
Da dietro arrivò Marco e in un attimo fu piena: due cazzi in figa e due in bocca!
-Fantastico, fantastico, fantastico! -fu il commenta della vacca alla sua prima volta con due cazzi in figa- non smettete vi prego, non smettete!!!-
Né la troia e nemmeno i porci sono in grado di dire quanti orgasmi ebbe la puttana durante la serata. Lei dice almeno cinque o sei. Ma forse sono di più.
Dopo un’ora passata in quel modo fanno una pausa e vanno in sala. Solo in quel momento ci sono le presentazioni! La vacca aveva scopato con quattro porci senza nemmeno conoscerne i nomi!
Io chiamo in quel momento. Arriva la telefonata di cui parlo prima. Anna si è fatta prestare un asciugamano per coprirsi, mentre i quattro porci sono nudi.
E arriviamo alla mia telefonata. Appena la chiudo è la cagna a prendere l’iniziativa. Fa cadere a terra l’accappatoio, ora è completamente nuda al centro della sala.
Fu lei a dire ad Alfonso: “Siediti sul divano.”
Lui lo fece. La puttana fece cadere l’asciugamano e gli andò a cavallo. Mauro e Marco salirono in piedi sul divano. Uno a destra e uno a sinistra. Giovanni fotografava.
Ecco le prime due foto. Completamente nuda. Disinibita. Alla luce completa. A cavallo di Alfonso con due porci al suo fianco. Nella seconda foto è sempre in quella posizione mentre sta succhiando l’uccello di Mauro e lo fa talmente con gusto che le compaiono le fossette sul viso. Si intravede anche l’espressione eccitata e basita di Alfonso.
Se li gusta in quel modo. Mauro ricorda la sua promessa e dice:
“Dobbiamo sborrarle in faccia e fare delle foto.”
La portano in camera. È la zoccola a dire:
“Fatelo mentre mi scopate!”
Le quattro foto inviate in un secondo tempo la ritraggono solo di viso, mentre sta godendo, uno la pompa e qualcun altro le ha già sborrato in faccia. In una foto la si vede con il viso imbrattato, la bocca spalancata dalla goduria e ancora dello sperma in aria pronta a raggiungerla.
Poi finalmente la monta è finita e viene riaccompagnata a casa. Ricordo che, anche in quella circostanza, i genitori erano ancora in piedi quando la figliola rientrò.
Fu nel mezzo silenzio che mi spiegò, mentre ci masturbavamo, tutto il dettaglio della serata.
Ancora oggi, a distanza di un decennio, quella monta la eccita da impazzire, al solo ricordo.
Ma la settimana non era ultimata!
Sul sito si diffuse rapidamente la sua nomina da gran zoccola. In un mondo di donne porche ma che possono impiegare anni ad arrivare a fare quello che fece lei solo poche settimane dopo l’iscrizione.
E questo non poteva sfuggire ai tri da monta più rinomati. In quel periodo erano i tre a contendersi lo scettro del migliore. E i tre vivevano forti rivalità reciproche. Sto parlando di tre tori che avevano la coda di puttane che ambivano a provare il loro cazzo. E tralascio sulle dimensioni dei loro uccelli!!!
Si offre uno di questi tre e lo fa per la domenica pomeriggio. Anche a lui non era sfuggito quanto accaduto nei giorni precedenti.
Giovane, palestrato e molto dotato. Quindi, seppur gentilmente, mi pone delle condizioni.
Si offriva di andare a prenderla, portarla in un appartamento dedicato per le monte, con tanto di specchi dislocati nei punti giusti. Non gradiva telefonate e sulle foto non garantiva che le avrebbe fatte. Il porco faceva motivo di orgoglio oltre al suo cazzo super anche sulla sua forma fisica ma soprattutto sulla sua resistenza. Si vantava infatti di riuscire a scopare per ore. Mi disse quindi che se gradivo avrebbe inviato un sms con (parole sue) “ti avviso con sms poco prima che inizio a montare la tua donna e ti avviso appena abbiamo finito!”
Era la domenica pomeriggio e la cagna aveva ricevuto un invito del maritino per una rimpatriata con vecchi amici. Ovviamente la vacca declinò l’invito!
Il porco la venne a prendere, a pochi passi da casa della insospettabile zoccola e, in questo caso, visto la distanza da percorrere furono costretti a scambiarsi qualche parola.
Fu la prima volta che il percorso tra l’incontro e la monta sarebbe stato superiore ai canonici sete otto minuti che si impiega ad andare in motel.
Parlarono a lungo e solo dopo anni, molti anni, la vacca mi confidò che, dopo aver attentamente ascoltato la situazione, il toro le disse che lei stava facendo due cornuti contemporaneamente.
Io e il maritino! La vacca sorrise, senza confermare né smentire. Ma fu d’accordo con quanto diceva quel porco.
Inoltre, anche questo me lo confiderà in seguito, capì che era eccitante anche una situazione di questo tipo. Passare una mezz’ora con un porco appena conosciuto, conversando come niente fosse ma con l’idea che da lì a poco conoscerà il suo cazzo e il sapore della sua sborra!
E io? Io sapendo che non avrei potuto telefonare decisi di andare al cinema. Appena entrai ricevetti un messaggio che diceva: è iniziata la monta. Proprio così: è iniziata la monta.
Mi vidi tutto il film, tornai a casa, mi feci una doccia e non avevo ancora ricevuto il messaggio di fine monta.
Pensai che non lo avrebbe più inviato o che si fosse dimenticato. Invece arrivò. Dopo quattro ore dal primo.
Quando sentii la troia era entusiasta e ancora oggi (dopo centinaia di cazzi presi) lo ricorda come il più resistente. La montò per ore e in tutti i modi. Arrivarono anche tre foto. Inaspettate. Una di queste vede la troia in viso. Non compare nessun cazzo quindi se non si è attenti si direbbe che la foto non abbia senso.
Se si osserva meglio si nota che ha gli occhi socchiusi. Le labbra serrate leggermente rivolte all’interno.
È il momento in cui sta deglutendo la sborra del porco.
Quella settimana ero lo slancio alla sua definitiva consacrazione. Mancava solo una cosa: farsi rompere il culo!!!
E la vacca non perse l’occasione di farselo spaccare da tre porci!
Ma questa è un'altra storia!
Inevitabilmente faccio un ripitolo generale degli avvenimenti.
Se ora è assolutamente insospettabile, è stato esattamente l’opposto da ragazzina in cui era risaputo fosse la puttana del paese, è infatti di quel periodo il nomignolo la Regina dell’ingoio.
Precocissima, sverginata a tredici anni appena compiuti da un tipo di cui non ricorda nemmeno il nome. Arrivata a diciassette anni con almeno una cinquantina di cazzi presi.
A diciotto anni si sposa con il primo marito (il secondo sono io) e inevitabilmente deve cambiare paese perché troppo sputtanata. Rimane con il primo marito oltre venti anni in cui sognava di farsi fintamente violentare davanti a lui.
Quando la cercai e la ritrovai (grazie a Facebook) mi resi conto che era intimamente ancora più vacca e cagna in calore di quanto ricordassi fosse stata da ragazza. Ed erano ben venticinque anni che non ci vedevamo!
Pareva non aspettasse altro che essere scoperta e, non solo non nega il suo passato da zoccola, ma si eccitava a raccontarmelo in vasca da bagno, con il marito a pochi passi, mentre ci masturbavamo entrambi. Fu impressionante la sua sincerità, non solo nel raccontare il suo passato, ma anche nell’esprimere i suoi sogni e i suoi forti e ricorrenti desideri.
Lo disse esplicitamente: “Tornare a fare la zoccola! Provare quello che non ho provato da ragazza! Più maschi contemporaneamente! Farmi rompere il culo, visto che quel coglione di mio marito non è riuscito in venticinque anni! Provare le doppiette! Bere litri di sborra! E soprattutto farlo con sconosciuti. Al primo incontro e come maiali! Godere come maiali! E con tanti maschi. Provare tanti cazzi diversi!”
Più chiara di così!!!
Riuscimmo a vederci solo qualche giorno dopo il mio contatto. Solo quel giorno meriterà un altro racconto perché prima scopò con me e dopo un paio d’ore con un altro suo ex, nello stesso letto, mentre io ero nella stanza a fianco che ascoltavo la monta e mentre il maritino le inviava sms affettuosi.
Il nostro secondo incontro (a distanza di una settimana dal primo) fu anche quello particolare per vari motivi. Il primo motivo fu che, mentre la stavo scopando alla pecorina, venne chiamata dal maritino. Fu eccitante sentire la voce del cornuto mentre lei nuda e a novanta gradi cercava di ricomporsi. Il secondo motivo fu che (tra una pausa e l’altra) le chiesi se ci fossero stati problemi ad iscriversi ad un sito di scambisti, come coppia clandestina.
E la vacca accolse la proposta come se fosse stato un invito a cena! Con una naturalezza disarmante.
Pochi giorni dopo avrebbe lasciato la casa coniugale per andare ad abitare con i suoi genitori.
Il terzo incontro (dopo aver scopato in albergo) le chiesi se sarebbe stata disponibile ad andare in un club prive. Per lei sarebbe stata la prima volta. Accettò come se fosse stato un invito a un drink. E mi diede la prova che non scherzava affatto. Non ci venne solo per dare una sbirciatina!
Non fu un evento memorabile ma fu significativo. Erano presenti solo tre ragazzini e non se fece sfuggire nessuno, seppur tutto accadde molto velocemente e quasi al buio assoluto.
Il terzo incontro mi servì a capire che la vacca non scherzava affatto e che si aspettava ben altro che pochi colpi al buio da dei ragazzi.
La vacca voleva provare veri tori da monta con cazzi enormi! Veri maiali, resistenti e decisi! Anche se in realtà non si aveva ben definito il mio ruolo o meglio io sarei stato libero di fare ciò che credevo più opportuno, anche lo scambio puro con altre coppie.
Era passato poco più di un mese da quando la avevo ritrovata e incominciò a introdurre la mia presenza alle amichette, le quali parvero sorprese, tanto che qualcuno le consigliò di tornare con il marito, io ero troppo distante per avere un rapporto serio. Qualche altra amica addirittura mise in dubbio la mia presenza malignando che fosse solo una sua fantasia.
Ma nel frattempo arrivarono le primissime proposte dal sito e serviva regolarsi su come comportarsi.
Nel profilo non era evidenziata la mia distanza e io, dopo un rapido controllo alla mia agenda lavorativa, mi resi conto che non mi sarei potuto spostare in tempi brevi.
È un giovedì sera e arrivò una prima offerta da un certo Marco, un toro abbastanza esperto, più giovane di lei di qualche anno, ben dotato ma che, soprattutto, conosceva le regole del gioco. E si proponeva per la sera stessa.
Ci sentimmo e conversammo con tranquillità, appena Marco capì che io ero distante mi disse un “Come non detto, magari ci vediamo quando sei in zona”. Io gli dissi di aspettare che avrei chiesto alla troia se la fosse sentita di uscire senza di me. Marco mi rispose che era altamente improbabile. Lui era in questo ambiente da anni e non aveva mai avuto modo di sapere di una zoccola che esce da sola (lei e il toro!) al primo incontro senza il marito o il compagno presente.
Io le invio un sms in cui le dico di chiamarmi. Lei lo fa in pausa caffè. Con il maritino a pochi passi.
Io le espongo la situazione chiudendo con un “…ma sicuramente tu non avrai voglia di uscire in questa situazione”
Mi risponde un suo eloquente silenzio. Aspetto qualche istante nonostante io sia incredulo le chiedo: “Ma tu usciresti?”
La vacca, come di consueto, ha una risatina e dice: “Se va bene a te, per me non ci sono problemi!”
Al che le chiedo chiarimenti e le sorprese non sono finite. Con la massima tranquillità mi dice che non avrebbe gradito né vederlo di persona né sentirlo al telefono, se non al momento dell’incontro e che avrebbe gradito andare immediatamente in motel senza altri tentennamenti o caffè preliminari.
Mi conferma che non conosceva alcun motel in zona e che avrei dovuto contattare Marco anche per quell’aspetto.
Insomma, già dal primo incontro la vacca definisce le modalità di incontro di cui parlo diffusamente nel racconto “Uscite in solitaria. Anno primo”.
Richiamo Marco il quale è ancora più incredulo di me tanto che mi dice: “Secondo me adesso è eccitata ma poi al momento dell’incontro vedrai che si tira indietro. Comunque, non ti preoccupare, sono un porco, ma anche una brava persona. Ci faremo una bella risata, le offro un caffè e magari rimandiamo a quando ci sarai tu”.
Il pomeriggio passa in un lampo e la troia non da segni di cambiare idea. La sento pochi istanti prima che esca di casa per darle i riferimenti dell’auto e le dico che avrei aspettato una sua telefonata.
Ma senza alcuna pressione. Penso che già fosse pesante la situazione e non volevo aggravarla chiamandola io senza sapere come stesse andando.
Lei mi risponde con un laconico “Va bene, amore, ora vado. A dopo”.
Quindi aspetto. Sono sul divano di casa. La tv inutilmente accesa senza audio, le immagini scorrono ma io non le vedo.
Arriva una telefonata. È dal cellulare. Guardo l’ora. Ricordo l’orario in cui la avvisai che era arrivato il toro. Erano passati esattamente ventidue minuti (22 minuti).
Mi dissi che probabilmente era accaduto qualcosa che aveva fatto saltare incontro, come aveva ipotizzato Marco. Era passato troppo poco tempo.
Risposi alla chiamata. Non ci fu nessun saluto. Solo gemiti di goduria. La puttana stava già scopando!
Devo chiarire che in quel periodo la vacca godeva molto meno rumorosamente da quello che farà da lì a poco tempo. Mi disse che era un retaggio di quando viveva con il marito e nelle rarissime scopate (o quando si masturbava, cioè ogni giorno!) doveva prestare attenzione a non essere udita dai figli.
Ma non c’erano dubbi! Stava già scopando.
Quel giovedì sera passò come in un sogno. Un lampo. Da quanto fosse improvvisato e veloce non le chiesi nemmeno di scattarsi qualche foto dal cellulare.
Non ebbi il tempo di elaborare il tutto che la mattina successiva, il venerdì, a poche ore dalla monta della sera precedente mi contatta un certo Mauro. È un toro che abitava nei paraggi della troia e che gestisce un gruppo di altri tori.
Si propone per andare a prendere la troia, portarla a casa di uno dei quattro e sbattersela in gruppo per bene. L’intero gruppo sarebbe stato libero anche la sera stessa. Mauro aveva già notato sul sito che poche ore prima aveva fatto capolino una troia incredibile, in quanto il toro della sera prima aveva postato commenti entusiasti.
Parliamo quindi del probabile incontro. Mauro mi illustra che il gruppo è composto da lui, il più abile nell’organizzare e approcciarsi con i mariti delle troie mentre la punta di diamante del gruppo è Marco: un ragazzo intorno la trentina, ventiquattro centimetri di cazzo, porco e resistente. Esiste anche Alfonso ed è casa sua dove si propongono di portare Anna, lui gioca da tempo ed è affiatato, sa cosa fare senza farselo dire. Infine, Giovanni detto la fontana per la quantità e le volte in cui riesce a sborrare durante un incontro.
Mi assicura inoltre che tutto il gruppo garantisce almeno due venute a testa ma molto spesso arrivano anche a tre e oltre. Nessuno di questi ha un cazzo inferiore ai venti centimetri.
Io concordo con Mauro che avrei chiamato Anna a che dubitavo che la sera stessa sarebbe uscita con loro. Anche lui fu di questa opinione e mi disse che il contatto era conoscitivo, valeva anche per un futuro magari con la mia presenza.
Chiamai Anna. Al mattino era particolarmente presa e aveva poco tempo. Appena alzata mi aveva inviato messaggi del tenore: ho ancora in bocca il sapore della sborra del porco di ieri sera!
La cerco. Espongo veloce, tanto mi aspetto un suo no.
In realtà accetta. Subito. Le rispiego che sarebbero in quattro. Uno di questi la verrebbe a prendere per portarla a casa dove avrebbero aspettato altri tre e la distanza tra il punto di incontro e l’arrivo sarebbe stato una quindicina di chilometri. Lei ha capito perfettamente e mi ribadisce che per lei è ok. Mi chiede unicamente di ricordare che non dà il culo, quindi, causa, causa marito nei paraggi, deve riattaccare la comunicazione.
Decisi di aspettare qualche momento prima di chiamare e confermare la monta per la sera stessa, poteva essere che ci ripensasse.
Infatti, arriva un sms di lei. Mi aspetto una sua ritirata e invece dice: “Ciao, per favore sarei in imbarazzo a fare il viaggio così lungo con uno. Non saprei che dire. Chiedi se vengono in due a prendermi. Uno guida e l’altro dietro ma già con il cazzo fuori e pronta da succhiare. Senza presentazioni. Non voglio presentazioni.”
Il tempo di leggere e rileggere e arriva un suo secondo sms:
“Chiedi anche che appena entrata in casa mi mettano in ginocchio circondata di cazzi. Subito. Appena chiusa la porta. Poi quello che viene, viene. Ah, ricorda che non do il culo e che la prima sborrata la vorrei in bocca. Da tutti e quattro.”
Richiamai Mauro e gli dettagliai le richieste della vacca. Fu sorpreso anche lui. Molto sorpreso. Anche in questo caso e seppur il gruppo giocasse da tempo non era mai capitata una cosa simile.
Mauro mi richiese se sapessi quanti incontri avesse il fatto la troia in gruppo. Quello sarebbe stato il primo.
Capii che anche lui era perplesso. Prima di congedarsi mi fece una domanda inaspettata. Mi chiese se avrei gradito ricevere qualche foto. Gli risposi prontamente che per motivi di privacy era necessario che le foto venissero fatte esclusivamente dal cellulare di Anna. Lui accettò la regola e mi richiese se avrei gradito vederla in qualche posizione particolare. La domanda mi sorprese e senza pensare troppo gli confidai che mi sarebbe piaciuta vederla con il viso imbrattato di sperma. Nel dirlo mi preoccupai di sottolineare che se Anna non avesse gradito le foto sarebbero andate in secondo piano. Gli dissi inoltre che non dovevano preoccuparsi di telefonare, eventualmente avrei chiamato io.
La giornata passa lentamente inoltre quella sera avevo impegni lavorativi. Immaginate la mia testa dove fosse. Mi dissi: ok è una gran puttana, lo è sempre stata. Ma una prima volta in gruppo era difficile da pensare. Con maschi mai visti prima di quel momento.
Appena Mauro arrivò al parcheggio mi inviò un messaggio: siamo arrivati. E quel siamo indicava che erano in due, come da programma. Avvisai la puttana con sms. Mi rispose con il consueto e laconico “vado”. Da poco tempo viveva dai suoi genitori.
Passò oltre un’ora da quel momento e io impazzivo dalla curiosità e dalla eccitazione. Finalmente mi ero riuscito a liberare dall’impegno e mi fiondai a casa.
Mi misi in libertà, impugnai il cellulare e chiamai.
Due squilli, tre squilli. Poi Anna risponde. Ha una voce squillante e chiara. È evidente che non stia scopando.
-Ciao. Ma si, tutto bene. Benissimo. Ora siamo in pausa. - mi dice.
Aggiunge che sono in sala e stanno bevendo del vino. La voce è naturale. Come se fosse a una festa tradizionale. Mi sta spiegando qualcosa quando viene interrotta.
Saprò in seguito che fu Marco a parlare. Quello più dotato e porco. Lo stallone di punta del gruppo. Questo Marco non andava troppo per il sottile con le valutazioni. Dal suo punto di vista la troia era al telefono con un cornuto. Non importava che il marito fosse a casa ignaro, secondo lui ero io il cornutone e ci teneva a farmi sapere come stesse andando. Infatti, mentre Anna stava parlando con me, lui si avvicinò al telefono in modo che sentissi bene. E disse:
“Dai zoccola vieni qui che ricomincia la monta! “
Devo precisare che Anna non fu obbligata in niente. Tantomeno in quel momento era obbligata ad ascoltare quell’invito porco. Avrebbe potuto ignorarlo continuando a discorrere.
Invece mi disse:
“Dai amore devo andare ora. Ti passo Mauro.”
La troia mi piantò in asso e passò al telefono Mauro. Da quanto fosse eccitata la sua voce quasi non lo riconoscevo. Mi disse subito che, mentre mi stava parlando, Anna si era tolta l’accappatoio (che le avevano prestato) e che completamente nuda era in ginocchio e stava succhiando i tre cazzi. Fu un diluvio di “che vacca, che zoccola, che puttana ninfomane”
Lo lasciai andare. Mi presi il cazzo in mano e cominciai a menarmelo.
Subito dopo uno squillo. Arrivano due foto. Le prime in assoluto. Non sono però come le avevo richieste ma danno un quadro di quanto fosse puttana. Che puttana. Mi dissi. Che troia. Che zoccola. Che vacca da monta!
Mi feci forza per non telefonare. Dopo un quarto ‘ora arrivarono altre quattro foto. Stavolta come le avevo richieste.
Come avvenne l’incontro?
Salì in auto. Alla guida Marco (il più porco e dotato) mentre dietro la aspettava Mauro. Pronto, con il cazzo fuori.
La puttana salì al volo. Le sue prime parole furono:
“Dai andiamo che qui mi conoscono.”
Nessun altro cenno. Poi subito, ma proprio subito, si getta sul cazzo di Mauro.
In quel momento i due si rendono veramente conto che Anna è una vera puttana.
Lei si attacca al cazzo di Mauro senza mai mollarlo. Marco alla guida impazzisce e allunga inutilmente la mano. Chiama gli altri due avvisando che sta andando come programma e che stanno arrivando insieme ad una puttana esagerata.
Anna succhia fino all’arrivo mentre Mauro impazzisce nello sforzarsi a non venire.
Salgono in casa. Appena dentro e chiusa la porta la mettono in ginocchio, accompagnando con parole porche.
La vacca si dà da fare con i quattro cazzi in circolo e succhia a volontà.
Poi Marco la prende per mano e la portano in stanza. C’è silenzio. Loro si spogliano in un lato, Anna in un altro. In quel periodo Anna non poteva indossare corsetti in quanto viveva ancora nella casa matrimoniale e non li aveva mai posseduti.
Si spoglia come se avesse davanti il marito e non quattro porci mai visti prima di quel momento.
Completamente nuda. In piena luce.
Marco è andato al centro del letto. Con una mano batte sul materasso invitandola a salire.
“Dai che ora ti facciamo godere. Puttana!”
Fino a quell’istante Anna non aveva proferito parola. Si erano sentiti i suoi gemiti e soprattutto il suo mmmmm quando succhiava i cazzi. Le era scappato anche un fantastico, ma detto sottovoce.
Ora parla, e dice:
“La prima sborrata in bocca!!! La voglio tutta in bocca !!!”
Iniziò una monta paurosa. Dapprima alla pecorina poi cambiando tutte le posizioni possibili. La puttana mi confiderà:
“Non sono mai stata senza avere un cazzo in figa e almeno uno in bocca. Certe volte anche due in bocca.”
Inoltre, la puttana fu precisa anche nelle parole. Quando le chiesi della scopata mi corresse e disse che più che scopata fu pompata. Disse che era stata pompata. Aggiunse: “come una vacca, una gran vacca da monta. Mi hanno pompata come una vera zoccola!”
I quattro erano bravi. Ognuno ci dava dentro di figa con furia e quando non aveva più energie dava il cambio a un altro. Nel frattempo, nessuno rimaneva fermo. Oltre alla figa e alla bocca la tenevano occupata anche con le mani.
Vennero tutti e quattro. Sborrando completamente in bocca alla troia. Fino all’ultima goccia. La vacca prima di mollarli li pulì tanto accuratamente che non pareva nemmeno che avessero sborrato. I maiali sborrarono in tempi diversi, così mentre qualcuno recuperava gli altri porci ci davano dentro.
L’apoteosi arrivò quando la zoccola si mise a cavallo di Mauro. Di fronte a lei Alfonso e Giovanni appoggiati alla spalliera le offrivano i cazzi in bocca.
Da dietro arrivò Marco e in un attimo fu piena: due cazzi in figa e due in bocca!
-Fantastico, fantastico, fantastico! -fu il commenta della vacca alla sua prima volta con due cazzi in figa- non smettete vi prego, non smettete!!!-
Né la troia e nemmeno i porci sono in grado di dire quanti orgasmi ebbe la puttana durante la serata. Lei dice almeno cinque o sei. Ma forse sono di più.
Dopo un’ora passata in quel modo fanno una pausa e vanno in sala. Solo in quel momento ci sono le presentazioni! La vacca aveva scopato con quattro porci senza nemmeno conoscerne i nomi!
Io chiamo in quel momento. Arriva la telefonata di cui parlo prima. Anna si è fatta prestare un asciugamano per coprirsi, mentre i quattro porci sono nudi.
E arriviamo alla mia telefonata. Appena la chiudo è la cagna a prendere l’iniziativa. Fa cadere a terra l’accappatoio, ora è completamente nuda al centro della sala.
Fu lei a dire ad Alfonso: “Siediti sul divano.”
Lui lo fece. La puttana fece cadere l’asciugamano e gli andò a cavallo. Mauro e Marco salirono in piedi sul divano. Uno a destra e uno a sinistra. Giovanni fotografava.
Ecco le prime due foto. Completamente nuda. Disinibita. Alla luce completa. A cavallo di Alfonso con due porci al suo fianco. Nella seconda foto è sempre in quella posizione mentre sta succhiando l’uccello di Mauro e lo fa talmente con gusto che le compaiono le fossette sul viso. Si intravede anche l’espressione eccitata e basita di Alfonso.
Se li gusta in quel modo. Mauro ricorda la sua promessa e dice:
“Dobbiamo sborrarle in faccia e fare delle foto.”
La portano in camera. È la zoccola a dire:
“Fatelo mentre mi scopate!”
Le quattro foto inviate in un secondo tempo la ritraggono solo di viso, mentre sta godendo, uno la pompa e qualcun altro le ha già sborrato in faccia. In una foto la si vede con il viso imbrattato, la bocca spalancata dalla goduria e ancora dello sperma in aria pronta a raggiungerla.
Poi finalmente la monta è finita e viene riaccompagnata a casa. Ricordo che, anche in quella circostanza, i genitori erano ancora in piedi quando la figliola rientrò.
Fu nel mezzo silenzio che mi spiegò, mentre ci masturbavamo, tutto il dettaglio della serata.
Ancora oggi, a distanza di un decennio, quella monta la eccita da impazzire, al solo ricordo.
Ma la settimana non era ultimata!
Sul sito si diffuse rapidamente la sua nomina da gran zoccola. In un mondo di donne porche ma che possono impiegare anni ad arrivare a fare quello che fece lei solo poche settimane dopo l’iscrizione.
E questo non poteva sfuggire ai tri da monta più rinomati. In quel periodo erano i tre a contendersi lo scettro del migliore. E i tre vivevano forti rivalità reciproche. Sto parlando di tre tori che avevano la coda di puttane che ambivano a provare il loro cazzo. E tralascio sulle dimensioni dei loro uccelli!!!
Si offre uno di questi tre e lo fa per la domenica pomeriggio. Anche a lui non era sfuggito quanto accaduto nei giorni precedenti.
Giovane, palestrato e molto dotato. Quindi, seppur gentilmente, mi pone delle condizioni.
Si offriva di andare a prenderla, portarla in un appartamento dedicato per le monte, con tanto di specchi dislocati nei punti giusti. Non gradiva telefonate e sulle foto non garantiva che le avrebbe fatte. Il porco faceva motivo di orgoglio oltre al suo cazzo super anche sulla sua forma fisica ma soprattutto sulla sua resistenza. Si vantava infatti di riuscire a scopare per ore. Mi disse quindi che se gradivo avrebbe inviato un sms con (parole sue) “ti avviso con sms poco prima che inizio a montare la tua donna e ti avviso appena abbiamo finito!”
Era la domenica pomeriggio e la cagna aveva ricevuto un invito del maritino per una rimpatriata con vecchi amici. Ovviamente la vacca declinò l’invito!
Il porco la venne a prendere, a pochi passi da casa della insospettabile zoccola e, in questo caso, visto la distanza da percorrere furono costretti a scambiarsi qualche parola.
Fu la prima volta che il percorso tra l’incontro e la monta sarebbe stato superiore ai canonici sete otto minuti che si impiega ad andare in motel.
Parlarono a lungo e solo dopo anni, molti anni, la vacca mi confidò che, dopo aver attentamente ascoltato la situazione, il toro le disse che lei stava facendo due cornuti contemporaneamente.
Io e il maritino! La vacca sorrise, senza confermare né smentire. Ma fu d’accordo con quanto diceva quel porco.
Inoltre, anche questo me lo confiderà in seguito, capì che era eccitante anche una situazione di questo tipo. Passare una mezz’ora con un porco appena conosciuto, conversando come niente fosse ma con l’idea che da lì a poco conoscerà il suo cazzo e il sapore della sua sborra!
E io? Io sapendo che non avrei potuto telefonare decisi di andare al cinema. Appena entrai ricevetti un messaggio che diceva: è iniziata la monta. Proprio così: è iniziata la monta.
Mi vidi tutto il film, tornai a casa, mi feci una doccia e non avevo ancora ricevuto il messaggio di fine monta.
Pensai che non lo avrebbe più inviato o che si fosse dimenticato. Invece arrivò. Dopo quattro ore dal primo.
Quando sentii la troia era entusiasta e ancora oggi (dopo centinaia di cazzi presi) lo ricorda come il più resistente. La montò per ore e in tutti i modi. Arrivarono anche tre foto. Inaspettate. Una di queste vede la troia in viso. Non compare nessun cazzo quindi se non si è attenti si direbbe che la foto non abbia senso.
Se si osserva meglio si nota che ha gli occhi socchiusi. Le labbra serrate leggermente rivolte all’interno.
È il momento in cui sta deglutendo la sborra del porco.
Quella settimana ero lo slancio alla sua definitiva consacrazione. Mancava solo una cosa: farsi rompere il culo!!!
E la vacca non perse l’occasione di farselo spaccare da tre porci!
Ma questa è un'altra storia!
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