La mia prima volta che la vedo piena di cazzi
di
Una vacca da monta e il Re dei cornuti
genere
tradimenti
Quando venne a casa mia per ricomporre il tutto, ci fu la classica scena di pianti e scuse. Mi disse che mai e poi mai avrebbe più fatto la troia, ma avrebbe scopato solo con me. Me lo ripeté varie volte. Quando si rese conto che io non ero più sconvolto dalla sua troiaggine ma che mi ero fatta una ragione il suo “mai più “si trasformò in un “se un domani hai ancora voglia che faccio la troia, ne riparliamo!”
In realtà alla vacca piaceva troppo farsi scopare da tutti, da rinunciarci a cuor leggero. Io ascoltai i suoi buoni propositi senza dire niente.
Ma il momento eccitante accadde dopo qualche ora. Nel fare sesso.
Il momento in cui le dissi di mettersi alla pecorina e che la avrei inculata la puttana si irrigidì.
Era cosciente che avrei constatato di persona come fosse diventato il suo culo.
E i tre porci effettivamente avevano fatto un gran bel lavoro.
Era una vera rotta in culo!!!
Dopo aver scopato i suoi buoni propositi erano già un lontano ricordo e concordammo che da quel momento in avanti la puttana avrebbe preso cazzi in gruppo solo in mia presenza, ma avrebbe continuato a uscire senza di me con singoli tori ogni volta che ne avesse avuto voglia. E quella non le mancava mai.
Era l’inizio di una nuova era: quella delle inculate animalesche!!!
La prova l’ebbi solo qualche giorno dopo alla sua visita, quando la zoccola era rientrata in casa e uscì con l’ennesimo nuovo toro. Le modalità erano le stesse che ho descritto nel racconto “Uscite in solitaria, anno primo” quindi non mi ripeto. La differenza fu che al suo rientro a casa lei trovò dei parenti che non vedeva da tempo e dovette attardarsi con loro.
Quando si richiuse nella sua stanza io avevo già monitorato il sito e il toro con il quale era andata in motel aveva già postato il suo commento che era del tipo” Ragazzi che grandissima cagna che è Anna! Abbiamo scopato come porci e si è gustata il mio cazzone (effettivamente era super!) anche nel culo e dovevate sentire come urlava dal piacere mentre la inculavo! Poi ho dissetata con la mia sborra!!!”
Non c’erano necessità di ulteriori conferme di come fosse andata la monta, incluso il nuovo servizio, cioè prenderlo in culo!!!
Dopo qualche giorno, fui io a raggiungerla. I suoi parenti mi accolsero con entusiasmo (non erano a conoscenza che la avevo scaricata, seppur solo per un giorno); le amichette meno in quanto ricordavano bene il tutto e si limitarono a caustiche battute del tipo “voi uomini siete troppo stronzi e anche tu non meriti una come Anna se la fai soffrire!!!”.
Ma io la andai a trovare anche perché era in programma una gang per il sabato sera. Sarebbe stata la prima con la mia presenza! Infatti (come già descritto nei precedenti racconti) la vacca aveva già rotto il ghiaccio per ben due volte, ed entrambe senza la mia presenza!
Quel sabato sera sarebbero stati quattro nuovi porci, tutti per lei!
L’invito era per andare in un bar alla periferia di Milano. Il proprietario era il porco che organizzava le monte con il bar chiuso. Io avevo visto le foto del gruppo, la vacca non volle nemmeno guardarle e mi disse: “Tanto ci sei anche tu! Poi mi fido. Oramai conosci i miei gusti!”
Come sempre cenammo con i suoi genitori, quando uscimmo ci chiesero dove stessimo andando, fui io a rispondere “al cinema”.
Arrivammo al bar che era ancor aperto. Non molto grande ma nemmeno piccolo. Fui io ad andare dal proprietario il quale, sottovoce, mi invitò ad accomodarci ad un tavolino che da lì a poco i clienti se ne sarebbero andati alla spicciolata.
Poco dopo ci servì da bere, come due qualsiasi clienti.
Essendo presenti una dozzina di persone, tutti maschi e divisi in gruppetti e non avendoli mai visti, la vacca mi disse: “Chissà qual è il gruppo di porci.” E lo disse con una voce libidinosa, quasi irriconoscibile, la medesima voce eccitata che sentivo tutte le sere o al rientro dalle monte mentre mi dettagliava sulla monta avvenuta poco prima.
In realtà bastò poco per capire chi fossero gli altri tre. Infatti, solo un loro avevano gli sguardi rivolti alla cagna. Ed erano sguardi che parlavano da soli!
In pochi minuti i vari gruppetti si dileguarono verso l’uscita. Il proprietario abbassò la saracinesca e rientrando disse scherzosamente al gruppo dei tre: “E allora? Che fate? Dai datevi da fare che dobbiamo organizzare per bene! Non state con le mani in mano!”
Quindi un paio scomparvero nel retro mentre uno faceva spazio sposando i tavolini mentre io e la vacca rimanevamo seduti. I porci uscirono dal retro con un ampio materassino che misero sul pavimento al centro del locale.
Quindi si girarono verso di noi, erano tutti e quattro in piedi e dissero: “Noi siamo pronti! Quando volete!”
E accadde una cosa che elaborai solo molto tempo dopo. La vacca mi fece fare la figura da vero cornuto! All’epoca non la vivevo in quel modo o, più probabilmente, non la volevo vedere.
Si tratta di piccoli gesti o frasi, come nel caso in cui mi piantò in asso al telefono mentre era a casa con quattro porci (racconto “Una settimana da vera vacca”). In questo caso, per evitare di passare per un cornutone, avrei dovuto essere io a prendere l’iniziativa ma non feci in tempo.
La vacca si alzò spontaneamente e si diresse verso i quattro porci, di fatto ignorandomi, come se non esistessi!
Pochi passi ed aera in mezzo al gruppo e otto mani la divorarono. Uno le alzò la gonna e le mise le mani in figa. La vacca ebbe un sussulto.
In un lampo era nuda, con solo il corsetto delle monte indosso.
Mentre erano tutti ancora in piedi due porci si dedicarono alle tette e la vacca tirò fuori la lingua così da invitare a limonarla. Sapendo che non gradivo (quando non ero presente seppi in seguito che faceva come meglio credeva) si limita a delle rapide slinguacciate porche passando da una lingua all’altra.
Nel silenzio si sentiva l’ansimare voglioso ed eccitato della puttana.
Qui lei si mise improvvisamente in ginocchio. Voleva la ruota di cazzi intorno!
I porci si resero conto di essere ancora vestiti quindi e si calarono velocemente i pantaloni. La vacca aiutò a farlo a quello che aveva di fronte.
Ed uscirono i quattro cazzoni! Tutti ben messi!
La vacca si dedicò a tutti e quattro divorandoli sapientemente con la bocca e segando gli altri con le mani. Li alternava in modo che nessuno rimanesse senza la sua bocca per molto tempo.
Fu lei a invitare due di questi: “Dai avvicinatevi così ve li prendo in bocca tutti e due!”
Solo allora si cominciò a sentire i porci a dire “che vacca…ora ti sistemiamo puttana…tra poco ti riempiamo tutta!” uno in particolare disse: “Vedrai come ti inculo razza di puttana! Te lo spacco questo culo!”
Io nel frattempo fotografavo.
Fu la vacca a mettersi sul materassino alla pecorina e i quattro fecero la ruota in modo di scoparsela a turno e avendo la possibilità alla troia di succhiare due cazzi davanti a sé.
La vacca ebbe subito un paio di orgasmi!
Tutti e quattro volevano il culo e rifecero il giro inculandosela a turno. Il locale si riempiva delle urla della troia e dei vari “Godi rotta in culo! Godi cagna !!!”
Come avrete capito non ci furono presentazioni, la vacca era all’opera senza alcun convenevole.
Ad un certo punto il fanatico del culo (che era anche la punta di diamante del gruppo) disse alla troia: “Alla sbarra! Mettiti alla sbarra. Cagna!”
Inizialmente io non capii. Poi vidi che il porco si riferiva alle sbarre orizzontali di acciaio del bancone.
La vacca invece capì a volo che doveva impugnare le sbarre con le mani e per far questo doveva necessariamente mettersi alla pecorina a novanta gradi.
Il porco la inculò in quella posizione. Come una bestia! Ma non ne aveva ancora abbastanza.
Al che la zoccola prese l’iniziativa e invitò il porco a sdraiarsi sul materassino e disse. “Mi impalo il culo da sola!”
Quindi andò su di lui dandogli le spalle e infilandosi enorme palo di carne nel culo. Io scattai una memorabile foto!
La vacca guardò gli altri e sussurrò: “Dai riempitemi adesso! Riempitemi”. Lo fece uno dei quattro mentre gli altri due si misero uno alla destra della troia e uno a sinistra in modo che potesse alternarli di bocca.
Fu la prima volta che la vidi di piena completamente piena: figa, culo e due in bocca! In quel momento non potevo sapere che sarebbe accaduto molte volte ancora e con decine di cazzi diversi!
Per tutta la monta la puttana fu più disinvolta di una pornostar! Si stava facendo scopare, inculare e riempire contemporaneamente in ogni buco da quattro porci sconosciuto che non aveva mia visto prima di quel momento con una naturalezza pazzesca che neanche una prostituta avrebbe avuto.
Naturalezza che non le impediva di godere e di avere ripetuti e consecutivi orgasmi accompagnati da decine di “siiii…siiiii…siiiiiiiiiiiiiii”
Venne il momento della sborrata e fu lei a chiarire (ma oramai era noto a tutto il sito) che la voleva tutta in bocca da vera Regina dell’ingoio.
Quindi i quattro porci si trovarono nella posizione iniziale, in piedi, in cerchio mentre la vacca il ginocchio li lavorava per gustarsi la loro sborra.
Sborrarono tutti e quattro come maiali. Un paio anche urlando. La vacca bevve tutto a bocca chiusa. Non si vide neanche una goccia di sborra. Tutta bevuta! Quindi la consueta e minuziosa pulizia del cazzo di ognuno e la monta finì.
La vacca si rialzò, si rivestì e chiese da bere, come una cliente qualsiasi.
Poco dopo rientrammo a casa. I suoi genitori erano ancora svegli e ci chiesero: “Com’era il film?”.
La vacca rispose: “Carino. Molto interessante!”
Fu così che la vidi, per la prima volta, all’opera con u gruppo e mi dissi chissà cos ami ero perso nelle precedenti due circostanze!
In realtà alla vacca piaceva troppo farsi scopare da tutti, da rinunciarci a cuor leggero. Io ascoltai i suoi buoni propositi senza dire niente.
Ma il momento eccitante accadde dopo qualche ora. Nel fare sesso.
Il momento in cui le dissi di mettersi alla pecorina e che la avrei inculata la puttana si irrigidì.
Era cosciente che avrei constatato di persona come fosse diventato il suo culo.
E i tre porci effettivamente avevano fatto un gran bel lavoro.
Era una vera rotta in culo!!!
Dopo aver scopato i suoi buoni propositi erano già un lontano ricordo e concordammo che da quel momento in avanti la puttana avrebbe preso cazzi in gruppo solo in mia presenza, ma avrebbe continuato a uscire senza di me con singoli tori ogni volta che ne avesse avuto voglia. E quella non le mancava mai.
Era l’inizio di una nuova era: quella delle inculate animalesche!!!
La prova l’ebbi solo qualche giorno dopo alla sua visita, quando la zoccola era rientrata in casa e uscì con l’ennesimo nuovo toro. Le modalità erano le stesse che ho descritto nel racconto “Uscite in solitaria, anno primo” quindi non mi ripeto. La differenza fu che al suo rientro a casa lei trovò dei parenti che non vedeva da tempo e dovette attardarsi con loro.
Quando si richiuse nella sua stanza io avevo già monitorato il sito e il toro con il quale era andata in motel aveva già postato il suo commento che era del tipo” Ragazzi che grandissima cagna che è Anna! Abbiamo scopato come porci e si è gustata il mio cazzone (effettivamente era super!) anche nel culo e dovevate sentire come urlava dal piacere mentre la inculavo! Poi ho dissetata con la mia sborra!!!”
Non c’erano necessità di ulteriori conferme di come fosse andata la monta, incluso il nuovo servizio, cioè prenderlo in culo!!!
Dopo qualche giorno, fui io a raggiungerla. I suoi parenti mi accolsero con entusiasmo (non erano a conoscenza che la avevo scaricata, seppur solo per un giorno); le amichette meno in quanto ricordavano bene il tutto e si limitarono a caustiche battute del tipo “voi uomini siete troppo stronzi e anche tu non meriti una come Anna se la fai soffrire!!!”.
Ma io la andai a trovare anche perché era in programma una gang per il sabato sera. Sarebbe stata la prima con la mia presenza! Infatti (come già descritto nei precedenti racconti) la vacca aveva già rotto il ghiaccio per ben due volte, ed entrambe senza la mia presenza!
Quel sabato sera sarebbero stati quattro nuovi porci, tutti per lei!
L’invito era per andare in un bar alla periferia di Milano. Il proprietario era il porco che organizzava le monte con il bar chiuso. Io avevo visto le foto del gruppo, la vacca non volle nemmeno guardarle e mi disse: “Tanto ci sei anche tu! Poi mi fido. Oramai conosci i miei gusti!”
Come sempre cenammo con i suoi genitori, quando uscimmo ci chiesero dove stessimo andando, fui io a rispondere “al cinema”.
Arrivammo al bar che era ancor aperto. Non molto grande ma nemmeno piccolo. Fui io ad andare dal proprietario il quale, sottovoce, mi invitò ad accomodarci ad un tavolino che da lì a poco i clienti se ne sarebbero andati alla spicciolata.
Poco dopo ci servì da bere, come due qualsiasi clienti.
Essendo presenti una dozzina di persone, tutti maschi e divisi in gruppetti e non avendoli mai visti, la vacca mi disse: “Chissà qual è il gruppo di porci.” E lo disse con una voce libidinosa, quasi irriconoscibile, la medesima voce eccitata che sentivo tutte le sere o al rientro dalle monte mentre mi dettagliava sulla monta avvenuta poco prima.
In realtà bastò poco per capire chi fossero gli altri tre. Infatti, solo un loro avevano gli sguardi rivolti alla cagna. Ed erano sguardi che parlavano da soli!
In pochi minuti i vari gruppetti si dileguarono verso l’uscita. Il proprietario abbassò la saracinesca e rientrando disse scherzosamente al gruppo dei tre: “E allora? Che fate? Dai datevi da fare che dobbiamo organizzare per bene! Non state con le mani in mano!”
Quindi un paio scomparvero nel retro mentre uno faceva spazio sposando i tavolini mentre io e la vacca rimanevamo seduti. I porci uscirono dal retro con un ampio materassino che misero sul pavimento al centro del locale.
Quindi si girarono verso di noi, erano tutti e quattro in piedi e dissero: “Noi siamo pronti! Quando volete!”
E accadde una cosa che elaborai solo molto tempo dopo. La vacca mi fece fare la figura da vero cornuto! All’epoca non la vivevo in quel modo o, più probabilmente, non la volevo vedere.
Si tratta di piccoli gesti o frasi, come nel caso in cui mi piantò in asso al telefono mentre era a casa con quattro porci (racconto “Una settimana da vera vacca”). In questo caso, per evitare di passare per un cornutone, avrei dovuto essere io a prendere l’iniziativa ma non feci in tempo.
La vacca si alzò spontaneamente e si diresse verso i quattro porci, di fatto ignorandomi, come se non esistessi!
Pochi passi ed aera in mezzo al gruppo e otto mani la divorarono. Uno le alzò la gonna e le mise le mani in figa. La vacca ebbe un sussulto.
In un lampo era nuda, con solo il corsetto delle monte indosso.
Mentre erano tutti ancora in piedi due porci si dedicarono alle tette e la vacca tirò fuori la lingua così da invitare a limonarla. Sapendo che non gradivo (quando non ero presente seppi in seguito che faceva come meglio credeva) si limita a delle rapide slinguacciate porche passando da una lingua all’altra.
Nel silenzio si sentiva l’ansimare voglioso ed eccitato della puttana.
Qui lei si mise improvvisamente in ginocchio. Voleva la ruota di cazzi intorno!
I porci si resero conto di essere ancora vestiti quindi e si calarono velocemente i pantaloni. La vacca aiutò a farlo a quello che aveva di fronte.
Ed uscirono i quattro cazzoni! Tutti ben messi!
La vacca si dedicò a tutti e quattro divorandoli sapientemente con la bocca e segando gli altri con le mani. Li alternava in modo che nessuno rimanesse senza la sua bocca per molto tempo.
Fu lei a invitare due di questi: “Dai avvicinatevi così ve li prendo in bocca tutti e due!”
Solo allora si cominciò a sentire i porci a dire “che vacca…ora ti sistemiamo puttana…tra poco ti riempiamo tutta!” uno in particolare disse: “Vedrai come ti inculo razza di puttana! Te lo spacco questo culo!”
Io nel frattempo fotografavo.
Fu la vacca a mettersi sul materassino alla pecorina e i quattro fecero la ruota in modo di scoparsela a turno e avendo la possibilità alla troia di succhiare due cazzi davanti a sé.
La vacca ebbe subito un paio di orgasmi!
Tutti e quattro volevano il culo e rifecero il giro inculandosela a turno. Il locale si riempiva delle urla della troia e dei vari “Godi rotta in culo! Godi cagna !!!”
Come avrete capito non ci furono presentazioni, la vacca era all’opera senza alcun convenevole.
Ad un certo punto il fanatico del culo (che era anche la punta di diamante del gruppo) disse alla troia: “Alla sbarra! Mettiti alla sbarra. Cagna!”
Inizialmente io non capii. Poi vidi che il porco si riferiva alle sbarre orizzontali di acciaio del bancone.
La vacca invece capì a volo che doveva impugnare le sbarre con le mani e per far questo doveva necessariamente mettersi alla pecorina a novanta gradi.
Il porco la inculò in quella posizione. Come una bestia! Ma non ne aveva ancora abbastanza.
Al che la zoccola prese l’iniziativa e invitò il porco a sdraiarsi sul materassino e disse. “Mi impalo il culo da sola!”
Quindi andò su di lui dandogli le spalle e infilandosi enorme palo di carne nel culo. Io scattai una memorabile foto!
La vacca guardò gli altri e sussurrò: “Dai riempitemi adesso! Riempitemi”. Lo fece uno dei quattro mentre gli altri due si misero uno alla destra della troia e uno a sinistra in modo che potesse alternarli di bocca.
Fu la prima volta che la vidi di piena completamente piena: figa, culo e due in bocca! In quel momento non potevo sapere che sarebbe accaduto molte volte ancora e con decine di cazzi diversi!
Per tutta la monta la puttana fu più disinvolta di una pornostar! Si stava facendo scopare, inculare e riempire contemporaneamente in ogni buco da quattro porci sconosciuto che non aveva mia visto prima di quel momento con una naturalezza pazzesca che neanche una prostituta avrebbe avuto.
Naturalezza che non le impediva di godere e di avere ripetuti e consecutivi orgasmi accompagnati da decine di “siiii…siiiii…siiiiiiiiiiiiiii”
Venne il momento della sborrata e fu lei a chiarire (ma oramai era noto a tutto il sito) che la voleva tutta in bocca da vera Regina dell’ingoio.
Quindi i quattro porci si trovarono nella posizione iniziale, in piedi, in cerchio mentre la vacca il ginocchio li lavorava per gustarsi la loro sborra.
Sborrarono tutti e quattro come maiali. Un paio anche urlando. La vacca bevve tutto a bocca chiusa. Non si vide neanche una goccia di sborra. Tutta bevuta! Quindi la consueta e minuziosa pulizia del cazzo di ognuno e la monta finì.
La vacca si rialzò, si rivestì e chiese da bere, come una cliente qualsiasi.
Poco dopo rientrammo a casa. I suoi genitori erano ancora svegli e ci chiesero: “Com’era il film?”.
La vacca rispose: “Carino. Molto interessante!”
Fu così che la vidi, per la prima volta, all’opera con u gruppo e mi dissi chissà cos ami ero perso nelle precedenti due circostanze!
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