Zoccola anche durante il trasloco !

di
genere
tradimenti

Il marito finalmente si decide a darle la separazione. Solo a distanza di molti anni la vacca mi dirà che si concludeva il periodo dei due cornuti per aprirsi quello dell’unico cornuto!
È passato un anno da quando ho ritrovata, era vergine di culo e ora ne prende di enormi senza obiettare niente, si fa riempire dai gruppi, esce da sola per le monte, beve sborra a litri e (da qualche mese) ha iniziato anche ad urlare durante le monte!!!
Ma per tutti, parenti, amiche, conoscenti, clienti del negozio è irreprensibile donna mi mezza età perdutamente innamorata di me. Premurosa, anzi, seconda qualcuna, fin troppo premurosa nei miei confronti e soprattutto che pende dalle mie labbra.
Ma c’è una novità: andiamo a vivere insieme!
Siamo i primi dell’anno che mi propone di andare a vedere un appartamento in affitto a pochi passi da quello dei suoi, talmente a pochi passi che ci si può parlare dalle finestre! In pratica è come se non fosse cambiato niente, stesso ingresso dallo stesso cortile tanto che ogni qualvolta che usciva o rientrava di casa era un istante passare dai suoi per un saluto.
“Dai, vieni a vivere da me!” mi dice “cosa fai così distante? Un lavoro lo trovi in un attimo!”
A me intrigava tornare nei luoghi dove ero nato e non avevo legami particolari che me lo impedissero.
Andiamo insieme a vedere l’appartamento ed effettivamente è una grossa occasione.
Le dico che accetto la proposta, ovviamente avrei dovuto organizzare il trasloco, avremmo usato in parte ciò che avevo io e il rimanente lo avremmo acquistato.
Tra cui il divano! Voi direte, ok, ma cosa c’entra? Tra poco capirete!
È ovvio che a quel punto l’attenzione si sposta su di noi. Alla puttana le amiche parlano di un nuovo “nido di amore” e della nuova vita sentimentale che sta ricominciando.
Io la raggiungo per il trasloco per qualche giorno, scarico le varie cose e riparto in attesa di un nuovo viaggio.
Decidiamo di rendere nota la cosa sul sito e, scherzosamente, sono io a chiedere se qualcuno fosse in grado di darci una consulenza idraulica chiarendo immediatamente che non si garantiva niente se non un buon bicchiere di vino e l’occasione per conoscerci.
Sul sito c’erano porci che avrebbero dato un braccio solo per conoscere la famosa Anna, la Regina dell’ingoio, la ninfomane autentica vacca da monta!
Inoltre, anche la puttana fu chiara: “Chi viene qui non si metta in testa chissà cosa, anzi, è probabile che quando arriva esco io. Per scopare ci penseremo, ora siamo presi con il trasloco”
Ora riavvolgete il nastro a qualche pagina prima. Ad Andrea, quel porco che ospitammo a casa di sua madre. Quello che alla puttana piaceva da morire ma lui soffriva la mia presenza tanto da non riuscire a sborrarle in bocca.
Facciamo una cosa, riporto quanto avevo scritto su di lui in precedenza: “A pranzo ceniamo insieme, poi la cagna torna al lavoro dal maritino. Appena rientra è già tempo per la seconda monta.
Si chiama Andrea. Lo cito non a caso. Più avanti ne capirete il motivo.
Stesso copione della sera prima. Io esco ancora con timore e sentendo gli occhi addosso di tutto il vicinato. Incontro il toro. È meno possente di quello precedente, ma ha sicuramente un suo fascino.
L’inizio è il medesimo della serata prima.
Ma appena la vacca toglie la benda e osserva Andrea, lei diventa radiosa. Si vede lontano un miglio che le piace come maschio! E molto, anche!!!E anche lei fa colpo sul porco!!!
Le foto usciranno super, in particolare la sequenza in cui lui la mette alla pecorina.
Tre foto in particolare hanno un suo valore. La riprendo dal davanti quindi in pieno viso. Nella prima intuisce che il porco vuole farle il culo, nella seconda l’attimo in cui entra e la terza l’estasi di averlo dentro.
Ad Andrea intriga guardarla in viso. Quindi le va sopra. Si fissano occhi con occhi. Lui gli dà il cazzo lentamente e a fondo.
Sussurrano e la cosa mi infastidisce. Mi trattano come un intruso. È evidente che se fosse per lui la scoperebbe senza la mia presenza e fin qui ci può stare. Ma ho l’evidente impressione che lei avrebbe accettato. E non mi sbagliavo!
Io filmo da dietro. Sono obbligati a farlo se non voglio riprendere il viso. Inoltre, all’epoca non disponevo di programmi di taglio video e i video per essere posati sul sito necessitavano essere di almeno un minuto; quindi, ero obbligato a rimanere in quella posizione per il tempo necessario.
Il porco passa abilmente dalla figa al culo, sempre rimanendo sopra di lei.
Lei gode da impazzire, tanto che dirà: “È stata la prima volta che un porco è passato dalla figa ala culo mentre era sopra di me. Fissandomi negli occhi! E me lo aveva anticipato dicendomi adesso te lo pianto in culo!!”. Tutto vero, peccato, ripeto, che lo facessero sussurrando.
All’epoca ero sicuramente già cornuto, ma non completamente sprovveduto e appena capii che la mia presenza inibiva Andrea feci di tutto per accentuarla. Ovviamente la mia presenza non influiva sugli orgasmi della troia che ne ebbe moltissimi.
Risultato. Dopo oltre un’ora la vacca ha già goduto varie volte, mentre lui non riesce a venire. Quindi, se ne va. La puttana, dopo otto anni mi confiderà: “Con Andrea ti ho proprio considerato un vero cornuto! Con altri sei sato, per me, un complice. Ma con Andrea no. Eri solo un cornutone!”
Esattamente lui si offre lui per darci quella famosa consulenza. È stato chiarissimo anche il porco: “Non pensate male, ho letto le vostre condizioni e sono d’accordo. Mi fermo un attimo, vi dico cosa penso e poi vado via. Oltretutto ho i minuti contati!!”
Quando dico alla troia che sarebbe venuto lui la vacca è impassibile e non farà nessun cenno, né di assenso né di dissenso. Serviranno anni per capire il suo non detto, che quando si comporta così è perché è molto soddisfatta della scelta!
Effettivamente Andrea si presenta a casa con fare molto professionale. Come se qualche settimana prima non avesse scopato e inculato la zoccola nel letto della madre.
Fu una cosa improvvisa anche per me. Mi sentivo porco, come se la vacca avesse bisogno di me per fare la puttana e non (all’epoca non lo avevo ancora capito) fosse autonoma.
Andrea sta per finire il sopralluogo, ha le mani sporche e tra poco chiederà di lavarle.
Decido all’istante. Chiamo a me la vacca e sottovoce le spiego il mio “piano”:
“Io esco quando lui va in bagno. Poi vedi tu!”
Rimango un poco sorpreso della mancanza di sorpresa (scusate il gioco di parole) della cagna ma avevo intuito che la troia, in queste cose, ha la mente più veloce del mondo.
La puttana pare gradire molto l’idea tanto che si lecca le labbra e mi dice: “Ti chiamo io quando ho bevuto la sua sborra!!! Lo faccio sborrare con un pompino e poi ti chiamo” mi dice lei accompagnandomi alla porta.
Io esco e cammino a vuoto. Sto nei paraggi dicendomi che il tempo di succhiarlo e farsi sborrare in bocca non dovrebbe essere troppo lungo.
Invece passano dapprima dieci minuti, poi venti e infine dopo circa mezz’ora ricevo un sms: “Puoi rientrare amore”. Io ero ancora in zona e intravedo, senza essere visto, Andrea di spalle che sia allontana.
Entro in casa dicendo: “Cazzo, bello lungo il pompino!”. La cagna è in camera e si sta rivestendo. Già la cosa è strana in sé perché il pompino poteva farlo anche senza spogliarsi ma la cosa strana è un'altra: c’è il corsetto delle monte appoggiato sul letto.
Quindi lo aveva indosso, non lo ha certo indossato nel tempo che lui era in bagno.
Quindi se lo indossava sotto i jeans era perché anche lei ci aveva fatto un pensierino. Altro che la mia sorpresa.
La vacca voleva quel cazzo e lo ha avuto. Chissà se non glielo avessi proposto io cosa avrebbe fatto pur di farselo.
E, soprattutto, non voleva solo un pompino ma voleva essere scopata ancora da quel porco.
Le chiesi di spiegarmi l’accaduto e per lei fu un vero piacere dirmi:



“Fantastico! È uscito dal bagno che non se lo aspettava. È entrato in sala dicendo qualcosa poi si è subito bloccato. Mi ha trovata seduta sul divano. Si è guardato intorno e gli ho detto che eri uscito. Gli brillavano gli occhi dalla eccitazione. Gli ho tastato i pantaloni, li ha abbassati e gli ho divorato il cazzo. L’ho tirato fuori dalla bocca solo per dirgli che stavolta volevo la sua sborra e lo avrei succhiato fino a quando non lo avrei sentito esplodermi in bocca. Ha goduto come un porco. Mi ha riempito la bocca di sborra calda e densa. Poi ho continuato a pulirlo e succhiarlo e cazzo. È tornato di nuovo duro!! Allora gli ho chiesto di incularmi. Da sopra. E lui mi ha tirato su le gambe e ci ha dato dentro pompandomi il culo. Sul divano. Ma non veniva. Allora mi ha sbattuta faccia giù e mi inculato come scopano i leoni. Sopra di me. Quando ho capito che stava per sborrare gli ho chiesto di farlo nella posizione di prima. Faccia su. Così lo guardavo in faccia mentre mi riempiva il culo. Che porco. Senza preservativo. Gli ho stuzzicato i capezzoli, glieli ho succhiati finché ha sborrato in culo e sono venuta insieme a lui! Fantastico!!!”
I giorni successivi proseguirono con il trasloco. Nel frattempo, era arrivato un invito da Stefano.
Stefano (ne faccio cenno nei precedenti racconti) era uno di quei porci che ebbero modo do farsela per la prima volta in un motel, in uno di quei sabati pomeriggi in cui io vagavo per il paese.
Quel porco non solo la fece godere in modo incredibile tanto che fu solo il primo di una serie di incontri con lui ma era anche il capo di un noto e valido gruppo gang con cui organizzava incontri a casa sua.
Noi eravamo in pieno trasloco e non potevamo ancora ospitare. Il porco si offrì per ospitare la cagna, in mia presenza.
E ovviamente la puttana non ebbe alcuna titubanza ad accettare l’invito.
E anche in quel caso mi fece fare una discreta figura da cornuto!


scritto il
2022-06-06
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