Il mio capo mi scoprì. Cap.11

di
genere
trans

Uscii dal negozio, camminai per un breve tratto verso il parcheggio.
Sentivo la sensazione dell’aria che saliva su nelle mie gambe, cercavo di essere il più femminile possibile sculettando, la sensazione era bellissima stupenda.
Lui era li con il suo macchinone, fermo, mi aspettava.
Aprii la portiera e salii.
Lui: “Hanno fatto un bellissimo lavoro sei veramente stratosferica una troia stupenda”
Stronzo, il solito stronzo, ma sapevo che da lui non mi sarei aspettato altro.
Io: “Grazie, grazie, lo credo anche io”
Lui: ”Bene, bene, bene troia ora andiamo.”
Accese il motore ed ingranò la marcia.
Io: ”Dove andiamo?”
Lui: ”Una sorpresa, sono sicuro che ti piacerà e poi lo sai non devi fare domande questa sera sei mia capito troia?”
Io : Si…. Si…. Si”.
Prendemmo l’autostrada direzione nord, il mio cuore come sempre iniziò a battere forte, non sapevo dove e cosa avrei fatto, ma sentirmi donna cossi mi eccitava.
Mentre guidava, sentii la sua mano appoggiarsi sulla mia gamba e pian piano risalire.
Lui : “Ti è piaciuto il completino che ti ho comprato troia”
Io : “Si, …… Si, ….. Si…..”
Lui : “E d il vestito, ti piace sentire che fascia il tuo corpo vero troia”
No sapevo cosa rispondere
Lui : “Non parli troia non ho sentito. Ti ho fatto una domanda e voglio una risposta oppure desideri che ti lascio in una piazzola?”
Io : “No…. No …. No..”
Lui : “No cosa?”
Io : “No la prego non mi lasci qui”
Lui : “Allora ti è piaciuto si o no?”
Io : “Si…si….si…. Mi è piaciuto e stupenda, mi eccita sentirlo che mi fascia il corpo, mi eccità sentire i miei piedi dentro le sue scarpe e le calze autoreggenti”
Lui : “Allora sei una troia”
Io : “Si……. Si……. Si……. Sono una troia, la sua troia”
Lui “ Brava Brava brava , stai imparando a capire chi è il padrone, sei stai diventando una brava troia”
Uscimmo dall’autostrada senza parlare lui guidava e dopo kilometri entrando in un bellissimo cancello dove l’insegna indicava un ristorante, era un casolare sperduto in mezzo alla campagna, bellissimo sembrava una dimora storica con un bellissimo parcheggio ed un grande giardino.
Fuori c’erano parcheggiate bellissime macchine credo che poche persone potevano cenare lì.
Parcheggio e spense il motore
Lui : “Bene ho molta fame, non vedo l’ora di mangiare qualcosa perché la serata sarà lunga e stupenda”
Aprii la porta e scese…….



Commenti jyqpal@hotmail.it
scritto il
2022-05-02
4 K
visite
2
voti
valutazione
5.5
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Il mio capo mi scoprì. Cap.10

racconto sucessivo

Il mio capo mi scoprì. Cap.12
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.