Cap.24 Il mio capo mi scoprì.
di
Valerì
genere
trans
Chiusi il telefono e rimasi scioccato, era già la seconda volta che mi chiamava amore mio. Pensai che forse era solo la sua abitudine di chiamare tutti amore chissà però qualcosa di stano mi stava succedendo ero turbato ed eccitato alla stupenda esperienza vissuta al centro commerciale. erano le 19,00 e lei sarebbe venutalle 20,30 qunidi ripensai alla frase "Ti voglio vestita da donna", qunidi mi diressi verso il bagno, mi spoglia e feci una doccia volevo essere pulita e profumata.
Prima di uscire presi il rasoio e tolsi tutti i peli per essere piu liscia possibile, mi asciugai e mi passai una crema per il corpo che mi avevano consigliato al salone.
Fatto estrassi la borsetta con i trucchi ed iniziai a truccarmi cercando di ricordare tutti gli insegnamenti appressi, pian piano i miei occhi il mio viso e le mie labbra stavano cambiando.
Finito mi vidi allo specchio e dissi che il risultato certo non era perfetto come quando uscivo dalle estetiste ma era abbastanza buono. Rimisi tutto della borsetta e la risistemai al suo posto e mi diressi verso la mia stnaza. Apriri la parte dell'armadio dove c'era tutta la mia parte femminile, estrassi da un cassetto la parrucca bionda, cercai di pettinarla con le mani e sistemarla e la indossai guardandomi allo specchio. Niente niente male.
Aprii un cassetto ed estrassi l'ultimo completino che avevamo comprato e le calze nere con la riga dietro. Inizia ad infilarne una e poi l'altra, poi presi come detto il completino champagne che avevamo comprato, infilai il reggicalze, fissai le calze poi misi le mutandine cercando di carci stare tutto il mio clito poi indossai il reggiseno. Aprii un'altro cassetto prendendo le tette finte e le mise al loro posto, mi guardai allo specchio e pensai tra me mmmmm.
Chiusi i cassetti e dalla stampella estrassi il sogno proibito la vestaglia champagne trasparente con bordi in raso. La indossai ed il suo tocco fu come una scossa. La allacciai per bene facendo un bel fiocco sul davanti. Chiusi l'armadio ed andai alla scarpiera e presi le scarpe tacco 12 che avevo indossato la prima volta, le allacciai e mi diressi allo specchio.
Che fica mi sentivo veramente fica e donna.
io : "Ora pero andiamo a preparare qualcosa per la serata"
Sculettando andai in cucina, misi a bollire l'acqua per la pasta, considerando la serata certamente pccante cosa non di meglio di penne all'arrabbiara. Preparai tutto ed iniziai ad apparecchiare, volevo fare vella figura doppio piatto bigliere acqua e vino ed al centro una bella candela. Per secondo preparai scaloppine al limone ed insalata.
Stavo preparando le ultime cose e sentii suonare alla porta, alzai lo sguardo verso l'orologgio. Ore 20,30 puntuale, con il cuore in gola andai alla porta e vidi dallo spioncino. Era lei ed aprii.
Mi vide e gli occhi si illuminarono.
Lei : "Ciao Amore mio sei stupenda"
Mi abbraccio e mi diede un bacio, sentivo la sua lingua farsi largo sulla mia bocca rimasi di stucco, poi si stacco, entrando mi prese per mano e chiuse la porta.
Lei : "Sei veramente uno schianto ed una super fica lo sai Amore"
Io : "Grazie dai non esagerare, non sono nulla rispetto a te."
Lei era stupenda indossava un vestitino in raso tipo sottoveste sicuramente senza reggiseno calze nere velatissime e un paio di scarpe nere con tacco a spillo.
Lei : "Amore mio cosa hai preparato di buono si sente un buon profumino, poi dai raccontami tutto di quello stronozo"
Io : "Penne all'arrabbiata che ne dici poi scaloppine al limone"
Lei :" Mi vuoi proprioviziare io intanto apro la bottiglia ho preso un rosso dov'è il cavatappi"
Indicai il cassetto e versai la pasta. Lei stappò la bottiglia e verso il vino sui bicchieri.
Lei : "Amore alla nostra salute" e fece cincin sul mio bevemmo e poi si avvicinò baciandomi di nuovo sempre con la lingua questa volta non resistetti e ricambiai il bicio. Lei si strofinò su di me e sentii che il mio clito era bello duro.
Lei : "amore siamo eccitati m sembra stasera, ora però raccontami tutto.
Inizia a raccontargli di ciò che mi aveva chiesto il mio capo lei setii tutta la storia le uniche parole che diceva ogni tanto
Lei : "E' proprio uno stronzo, è uno stronzo si merita una vendetta."
Finii il mio racconto e finii anche la cena, lei disse.
Lei : "Ora rilassati, non merita tanto, studia il contratto, studia ogni cavillo e poi pensa alla tua vendetta amore mio"
Si avvicinò e mi diede un lungo bacio sentivo la sua lingua intrecciarsi con la mia, sentivo il suo calore, il suo profumo, si avvicino e sentii la sua mano appoggiarsi sul mio clito duro.
Aprii lentamente la vestaglia e......
Modifica Elimina
Prima di uscire presi il rasoio e tolsi tutti i peli per essere piu liscia possibile, mi asciugai e mi passai una crema per il corpo che mi avevano consigliato al salone.
Fatto estrassi la borsetta con i trucchi ed iniziai a truccarmi cercando di ricordare tutti gli insegnamenti appressi, pian piano i miei occhi il mio viso e le mie labbra stavano cambiando.
Finito mi vidi allo specchio e dissi che il risultato certo non era perfetto come quando uscivo dalle estetiste ma era abbastanza buono. Rimisi tutto della borsetta e la risistemai al suo posto e mi diressi verso la mia stnaza. Apriri la parte dell'armadio dove c'era tutta la mia parte femminile, estrassi da un cassetto la parrucca bionda, cercai di pettinarla con le mani e sistemarla e la indossai guardandomi allo specchio. Niente niente male.
Aprii un cassetto ed estrassi l'ultimo completino che avevamo comprato e le calze nere con la riga dietro. Inizia ad infilarne una e poi l'altra, poi presi come detto il completino champagne che avevamo comprato, infilai il reggicalze, fissai le calze poi misi le mutandine cercando di carci stare tutto il mio clito poi indossai il reggiseno. Aprii un'altro cassetto prendendo le tette finte e le mise al loro posto, mi guardai allo specchio e pensai tra me mmmmm.
Chiusi i cassetti e dalla stampella estrassi il sogno proibito la vestaglia champagne trasparente con bordi in raso. La indossai ed il suo tocco fu come una scossa. La allacciai per bene facendo un bel fiocco sul davanti. Chiusi l'armadio ed andai alla scarpiera e presi le scarpe tacco 12 che avevo indossato la prima volta, le allacciai e mi diressi allo specchio.
Che fica mi sentivo veramente fica e donna.
io : "Ora pero andiamo a preparare qualcosa per la serata"
Sculettando andai in cucina, misi a bollire l'acqua per la pasta, considerando la serata certamente pccante cosa non di meglio di penne all'arrabbiara. Preparai tutto ed iniziai ad apparecchiare, volevo fare vella figura doppio piatto bigliere acqua e vino ed al centro una bella candela. Per secondo preparai scaloppine al limone ed insalata.
Stavo preparando le ultime cose e sentii suonare alla porta, alzai lo sguardo verso l'orologgio. Ore 20,30 puntuale, con il cuore in gola andai alla porta e vidi dallo spioncino. Era lei ed aprii.
Mi vide e gli occhi si illuminarono.
Lei : "Ciao Amore mio sei stupenda"
Mi abbraccio e mi diede un bacio, sentivo la sua lingua farsi largo sulla mia bocca rimasi di stucco, poi si stacco, entrando mi prese per mano e chiuse la porta.
Lei : "Sei veramente uno schianto ed una super fica lo sai Amore"
Io : "Grazie dai non esagerare, non sono nulla rispetto a te."
Lei era stupenda indossava un vestitino in raso tipo sottoveste sicuramente senza reggiseno calze nere velatissime e un paio di scarpe nere con tacco a spillo.
Lei : "Amore mio cosa hai preparato di buono si sente un buon profumino, poi dai raccontami tutto di quello stronozo"
Io : "Penne all'arrabbiata che ne dici poi scaloppine al limone"
Lei :" Mi vuoi proprioviziare io intanto apro la bottiglia ho preso un rosso dov'è il cavatappi"
Indicai il cassetto e versai la pasta. Lei stappò la bottiglia e verso il vino sui bicchieri.
Lei : "Amore alla nostra salute" e fece cincin sul mio bevemmo e poi si avvicinò baciandomi di nuovo sempre con la lingua questa volta non resistetti e ricambiai il bicio. Lei si strofinò su di me e sentii che il mio clito era bello duro.
Lei : "amore siamo eccitati m sembra stasera, ora però raccontami tutto.
Inizia a raccontargli di ciò che mi aveva chiesto il mio capo lei setii tutta la storia le uniche parole che diceva ogni tanto
Lei : "E' proprio uno stronzo, è uno stronzo si merita una vendetta."
Finii il mio racconto e finii anche la cena, lei disse.
Lei : "Ora rilassati, non merita tanto, studia il contratto, studia ogni cavillo e poi pensa alla tua vendetta amore mio"
Si avvicinò e mi diede un lungo bacio sentivo la sua lingua intrecciarsi con la mia, sentivo il suo calore, il suo profumo, si avvicino e sentii la sua mano appoggiarsi sul mio clito duro.
Aprii lentamente la vestaglia e......
Modifica Elimina
2
voti
voti
valutazione
8
8
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Cap.23 Il mio capo mi scoprì.racconto sucessivo
Ca.25. Il mio capo mi scoprì.
Commenti dei lettori al racconto erotico