Cap.27. Il mio capo mi scoprì.

di
genere
trans

Saliamo in macchina come due amiche, la guardo mentre guida è stupenda, sexy bellissima, io sono un po' tesa perché non so cosa mi può succedere.
Lei capisce la situazione.
Francesca : “Hai preso la cartellina con il contratto?”
Io : “Si si è qui con me”
Francesca : “Lo hai studiato bene, ti ricordi tutti i dettagli mi raccomando”
Io : “Si si spero non so cosa vogliono i cinesi, spero che vada tutto bene”
Francesca : “Andrà tutto bene te sai la migliore ed io anche se non ci sarò fisicamente starò al tuo fianco”
Io : “Grazie, sarei stata più felice se fossi stata li con me”
Francesca : “Lo so anche me sarebbe piaciuto, mi racconterai tutto domani io stasera ho una cena con il mio commenda”
Io : “E ti scoperà?”
Francesca : “Fai la gelosa?”
Io : “No però….. sai…..”
Francesca : “Lo sai che il commenda si diverte solo ad andare in giro con me per far vedere che ancora scopa ed ha una bella donna al suo fianco ma poi alla fine neanche se prende la pillola blu gli si alza, al massimo è felice che mi spoglio per lui e che gioco con qualche mio giocattolino”
Io : “Non me lo avevi mai detto pensavo che…..”
Francesca : “Be ora lo sai spero che anche questo sia un tassello per il futuro”
Non feci in tempo a replicare che arrivammo al parcheggio e c’era già il capo ad aspettarci, ci fermammo davanti alla sua auto, lui scese sempre con il suo fare.
Lui : “Guarda guarda che bello, due splendide troie”
Francesca : “Hai ragione due troie ed un coglione”
Lui . “Ti sei offesa perché ti ho chiamato per nome”
Francesca : “No perché? Ho detto solo la verità, due troie ed un coglione!!!!!”
Lui : “Va bene non ho tempo da perdere mi aspettano cose più importanti, dai te sali in macchina ed andiamo”
Lui sali in macchina, io mi girai e Francesca mi diede un bacio e mi sussurro all’orecchio.
Francesca : “Ciao amore mio a domani e fatti valere io sono con te”
Mi girai e salii in macchina, lui parti a tutta velocita senza neanche guardare Francesca, mentre io ribollivo.
Passarono alcuni minuti di soluto silenzio poi.
Lui : “La troia, l’ho scopata quando non stava con il commenda ora fa tutta la sofisticata solo perché a quel coglione che la mantiene”
Io . “Beata lei e beato lui”
Lui : “Cero per lei, ma di loro non me ne frega nulla, hai preso tutto?”
Io : “Si certo….. certo”
Lui : “Abbiamo la possibilità di portare stasera a casa il risultato?”
Io . “Penso di si al 90%”
Lui : “Come al 90%? Io voglio il 100%, cerca di ottenerlo, capito? Altrimenti altro che ti taglio lo stipendio!!!!!”
Io : “si….. si….. si……”
Nella mia testa frullavano mille pensieri, il mio stomaco diventava sempre più rigido, il mondo fuori sembra ovattato.
Dopo qualche minuto arrivammo in centro davanti ad un prestigioso e lussuoso hotel, si fermo arrivò un cameriere che mi apri la porta, mi sentii abbastanza in imbarazzo ma scesi lui era già difronte alla macchina.
Lui : “Le ho lasciato le chiavi in macchina la può parcheggiare”
Inserviente : “Certo signore”
Entrammo, l’hotel era immenso ci dirigemmo verso la reception.
Personale : “Buon giorno signori e ben venuti all’ Hotel Queen, come possiamo esservi utili?”
Lui : “Sono il signor …….. c’è qualcuno che ci stia aspettando”
Personale : “Certo signor …….. vi aspettano alla suite presidenziale, il mio collega vi accompagnerà, buona giornata”
Arrivo’ un cameriere vestito con una giacca rossa
Cameriere : “Prego signori da questa parte”
Ci dirigemmo verso gli ascensori, premette il tasto e la porta si apri
Cameriere : “Prego signora”
Lui entrò per primo senza aspettare, poi entrai io
Io : “grazie…… grazie….”
Entrò anche il cameriere premendo l’ultimo bottone in alto, le porte si chiusero, l’ascensore iniziò a salire, vidi che mi guardava diventai credo rossa e abbassai la testa mi vergognavo un po' per la situazione.
Dopo qualche istante l’ascensore si fermò e si aprirono le porte, usci il cameriere poi lui ed infine io, ci dirigemmo infondo ad un corridoio dove c’era un’immensa porta di legno marrone con la scritta in oro “Imperial Suite”. Bussò.
Dopo qualche istante la porta si aprì e ne usci un ragazzo cinese di circa 20 anni.
Xi III : “Buon giorno e ben arrivati io sono Xi III, vi aspettavamo vi prego entrate pure. Dentro ci sono mio padre Xi II e mio nonno Xi I ed il nostro segretario Kim”.
Entrammo in un mega salone completamente rivestito di legno chiaro con specchi e quadri, sulla sinistra posizionati davanti ad un caminetto 3 splendidi divani di pelle bianca ed un piccolo tavolinetto con un vassoio e dei fluite per champagne, difronte un tavolo sempre in legno con 10 sedie e sulla destra un’immensa porta a soffietto che credo dava verso la camera o le camere.
I 3 cinesi si trovavano sul lato del tavolo proprio difronte a noi, appena entrati tutti e tre si alzarono in piedi e dissero con un italiano se possiamo definirlo cosi “Buon giolno”.
Subito Xi III disse : “Scusate hanno imparato solo questa parola io cercherò di fare il traduttore”
Rispose il capo sempre con modo molto arrogante.
Lui : “Non ci sono problemi, non ci scandalizziamo per questo, siamo qui per altro, gli affari sono affari”
Xi III fece un piccolo sorriso e ci dirigemmo al tavolo. Stringemmo la mano a tutti e poi sedemmo. Aprii la cartellina ed estrassi le copie del contratto, per fortuna ne avevo fatte una decina e glie le porsi.
Il mio capo disse.
Lui : “A me non serve ci sei te.”
Xi III : “Grazie signorina ? Ancora non ha detto il suo nome”
Con poca voce e cercando di essere il più femminile possibile dissi.
Io : “Il mio nome è XXXX, mi scusi per la voce ma ho un po' di faringite”
Xi III : “Signorina XXXX non si preoccupi è un piacere nostro. Ne siamo veramente onorati della sua bellissima presenza”
Mentre traduceva tutto abbassai lo sguardo e sentii sinceramente arrossire le guance.
Dopo la traduzione alzai lo sguardo ed incrociai quello del vecchio che mi fece un piccolo sorriso.
Lui : “La mia segretaria ha preparato tutto, ora vi spiegherà tutti dettagli” rivolgendosi a me.
Rimasi di sasso perché non mi aspettavo questo, mandai giu un filo di saliva e cercando di essere molto femminile iniziai la mia relazione sul contratto.
Mentre parlavo guardavo i loro volti che ero super interessati e non facevano trasparire nessuna emozione, dopo circa mezzora conclusi la relazione.
I cinesi fecero un applauso, il mio capo credo che non avesse capito neanche una parola di ciò che avevo detto però anche lui si sforzò di sorridere ed applaudì.
Il vecchio Xi I iniziò fece un breve discorso in cinese ed appena terminato Xi III tradusse tutto.
Xi III : “Mi nonno e noi siamo molto contenti della relazione e del lavoro fatto, vorremmo leggerla per bene su ogni punto e vedere i dati, dopo di che manderemo alla usa mail le nostre piccole proposte di miglioramento entro un paio di giorni. Per voi se non è un problema ci rivediamo la settimana prossima per firmare il contratto, ora mi nonno vorrebbe brindare”
Ci alzammo tutti Xi II, Xi III, il capo si diressero verso i divani, il segretario invece aprì il frigorifero ed estrasse una bottiglia di champagne la appoggiò nel tavolino dove c’erano i bicchieri.
Io mi girai per andare verso il tavolino e dietro di me cera il vecchio Xi I, non feci neanche un passo che sentii la sua mano sul mio sederino palparmi per bene. Rimasi come di ghiaccio, cosa voleva, cosa stava pensando.
Lui si avvicino a me e mi sussurrò all’orecchio.
Xi I : “I wont you, you are sexy”
Degluitii quel poco di saliva che avevo e mi diressi il più velocemente verso il tavolo.
Il mio capo non si accorse di nulle prendemmo tutti i bicchieri di champagne brindammo.
Lui : “Al nostro accordo”.
Finito presi tutte le mie cose ma avevo sempre lo sguardo del vecchio su di me e tutte le volte che lo guardavo lui sorrideva.
Ci congedammo. Rifacemmo tutto il percorso, ascensore e poi la macchina, lui nel tragitto non disse nulla, arrivò al parcheggio e scesi.
Lui : “Ci vediamo lunedì al lavoro, buon fine settimana e salutami l’altra troia”
scritto il
2023-06-06
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