Un mondo come piace a me -21-
di
LanA
genere
esibizionismo
Elena si vide un’altra volta in una situazione di massima eccitazione.
Aveva contemporaneamente un cazzo in culo, uno in figa e il muso che le veniva tenuto spiaccicato sul culetto della sua amata sorellina, mentre la stessa sorellina si faceva strappare via le tonsille dalla cappella del Capo clan.
Elena non ce la fece più a trattenersi, ebbe un altro orgasmo e sarebbe stato sonoro come quello precedente se non avesse avuto il muso premuto contro le carni molli di Deborah.
Perciò Elena si accontentò di urlare all’utero della sorella “HUUUUUUUMMHHPRRR, WAHHHUUUMFFF” mentre contorceva tutto il corpo come un anaconda.
Il Capo Clan stappò il cazzo dalla gola di Deborah, prese Elena per i capelli e la trascinò sul tavolo supina
con gambe divaricate e ginocchia piegate.
Quando Elena ebbe finalmente la faccia schiodata dal culo della sorella, ansimò a pieni polmoni, mentre ad occhi chiusi si massaggiava dolcemente la figa pensando all’orgasmo avuto pochi secondi prima.
Sentì qualcuno che le rimuoveva le mani dalla vagina e cominciava ad accarezzarle la fessura.
Elena non aprì gli occhi, pensò
“Chiunque stia bussando alle porte della sala giochi, la porta è aperta, prego. Accomodatevi”.
Girando la testa di lato, Elena si accorse che la sorellina si era in qualche modo impadronita delle sue Gucci tacco 12.
Le stava indossando mentre sii trovava in piedi, piegata a 90 gradi con la schiena arcuata e, come ordinatele, stava sistemando delle puntine da disegno colorate sulla seduta della sedia con la punta rivolta verso l’alto.
Mentre dietro di lei, cinque Lupi sghignazzando, si alternavano ad affliggerle lievi pacche sulle natiche, dita che le sfioravano sulla fessurina, schiaffetti e pizzicotti sul pube.
Ad ogni contatto, Deborah si contorceva sorridente, squittendo gemiti di piacere.
Nel frattempo, Elena si accorse che le dita fra le sue cosce diventavano sempre più competenti ed intraprendenti.
Guardò in basso e vide con sorpresa che il maestro del ditalino era una ragazza nana, e il ditalino era già diventato un fisting.
La nana le stava cavalcando la coscia sinistra sfregandocisi sopra la passera e nel frattempo aveva infilato quasi tutta la mano nella vulva di Elena.
A giudicare dalla lubrificazione del suo avambraccio, Elena dedusse che il meglio sarebbe dovuto ancora arrivare.
Poi rigirò la testa verso la sorellina.
Quando Deborah ebbe terminato il lavoro delle puntine sulla sedia, uno dei lupi le ordinò di sedercisi sopra.
Elena vide sua sorellina sbiancare all'idea di quelle puntine che le avrebbero trafitto la pelle.
CONTINUA ...
Aveva contemporaneamente un cazzo in culo, uno in figa e il muso che le veniva tenuto spiaccicato sul culetto della sua amata sorellina, mentre la stessa sorellina si faceva strappare via le tonsille dalla cappella del Capo clan.
Elena non ce la fece più a trattenersi, ebbe un altro orgasmo e sarebbe stato sonoro come quello precedente se non avesse avuto il muso premuto contro le carni molli di Deborah.
Perciò Elena si accontentò di urlare all’utero della sorella “HUUUUUUUMMHHPRRR, WAHHHUUUMFFF” mentre contorceva tutto il corpo come un anaconda.
Il Capo Clan stappò il cazzo dalla gola di Deborah, prese Elena per i capelli e la trascinò sul tavolo supina
con gambe divaricate e ginocchia piegate.
Quando Elena ebbe finalmente la faccia schiodata dal culo della sorella, ansimò a pieni polmoni, mentre ad occhi chiusi si massaggiava dolcemente la figa pensando all’orgasmo avuto pochi secondi prima.
Sentì qualcuno che le rimuoveva le mani dalla vagina e cominciava ad accarezzarle la fessura.
Elena non aprì gli occhi, pensò
“Chiunque stia bussando alle porte della sala giochi, la porta è aperta, prego. Accomodatevi”.
Girando la testa di lato, Elena si accorse che la sorellina si era in qualche modo impadronita delle sue Gucci tacco 12.
Le stava indossando mentre sii trovava in piedi, piegata a 90 gradi con la schiena arcuata e, come ordinatele, stava sistemando delle puntine da disegno colorate sulla seduta della sedia con la punta rivolta verso l’alto.
Mentre dietro di lei, cinque Lupi sghignazzando, si alternavano ad affliggerle lievi pacche sulle natiche, dita che le sfioravano sulla fessurina, schiaffetti e pizzicotti sul pube.
Ad ogni contatto, Deborah si contorceva sorridente, squittendo gemiti di piacere.
Nel frattempo, Elena si accorse che le dita fra le sue cosce diventavano sempre più competenti ed intraprendenti.
Guardò in basso e vide con sorpresa che il maestro del ditalino era una ragazza nana, e il ditalino era già diventato un fisting.
La nana le stava cavalcando la coscia sinistra sfregandocisi sopra la passera e nel frattempo aveva infilato quasi tutta la mano nella vulva di Elena.
A giudicare dalla lubrificazione del suo avambraccio, Elena dedusse che il meglio sarebbe dovuto ancora arrivare.
Poi rigirò la testa verso la sorellina.
Quando Deborah ebbe terminato il lavoro delle puntine sulla sedia, uno dei lupi le ordinò di sedercisi sopra.
Elena vide sua sorellina sbiancare all'idea di quelle puntine che le avrebbero trafitto la pelle.
CONTINUA ...
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