Un mondo come piace a me -22-
di
LanA
genere
esibizionismo
Cominciò a sedersi dolcemente, quando sentì le prime puntine infilzarsi nelle natiche, si bloccò con in faccia un’espressione di dolore.
Se ne stava immobile a ginocchia piegate, con il culo sospeso a due millimetri dalle puntine.
Uno dei Lupi decise di darle un aiutino.
Le adagiò una mano esperta sulla figa e cominciò a scampanellarle velocemente il clitoride, mentre con la bocca le succhiava il lobo di un orecchio ed una mano le accarezzava dolcemente il collo.
Debora, completamente presa da questo trattamento non ce la fece più a reggersi, le gambe tremolarono sempre più violentemente, e alla fine cedettero.
Quando le punte di metallo le trafissero le morbide carni dei glutei e delle grandi labbra, Deborah emise uno strillo acuto che si trasformò presto in un rantolo di eccitazione.
Il Lupo continuò imperterrito il trattamento di orecchio, collo e clitoride.
Elena si portò le mani alla bocca mentre ebbe un fremito di piacere, vedendo la sorellina sbavare profusamente ad occhi chiusi e con la faccia rivolta verso l’alto, mentre era catturata da dolore, piacere e tenerezza.
Un irresistibile mosaico di sensi.
Il cane si avvicinò di nuovo alla figa di Deborah e cominciò a leccare il dorso della mano del lupo che stava ancora accarezzando il clitoride.
Il Lupo rimosse le puntine conficcate nelle labbra della figa e portò la mano sui capezzoli di Deborah, lasciando così che l'alano approfittasse del festino.
Quando Deborah si accorse che il cane la stava slinguazzando in profondità, ebbe l’istinto di stringergli i polpacci dietro la testa tenendogli il tartufo pressato contro la vagina.
A questo punto Deborah mollò i freni e scoppiò “AAAAAAAHH….. ma che lingua lungaaa Siiiiihhh…..AAAAAAHHHH” urlò contorcendosi.
Il cane si spaventò, emise un guaito e ritrasse improvvisamente il muso dal pube di Deborah.
Il Capo Clan, che stava dolcemente torturando i capezzoli di Elena, interruppe ciò che stava facendo e balzò su Deborah.
La afferrò per il collo con entrambe le mani, la tirò su in piedi e avvicinando la bocca alle sue orecchie le urlò in tono minaccioso
“Ti avevo detto che non devi parlare Maledetta scrofa !! mi hai pure spaventato Lucky (il cane).”
Il Capo la costrinse sul materasso a 4 zampe, poi le abbassò la testa fino ad appoggiarle la guancia sul materasso
“Adesso dovrai pagarne le conseguenze, sei pronta??” aggiunse il Capo con voce più calma.
CONTINUA ...
Se ne stava immobile a ginocchia piegate, con il culo sospeso a due millimetri dalle puntine.
Uno dei Lupi decise di darle un aiutino.
Le adagiò una mano esperta sulla figa e cominciò a scampanellarle velocemente il clitoride, mentre con la bocca le succhiava il lobo di un orecchio ed una mano le accarezzava dolcemente il collo.
Debora, completamente presa da questo trattamento non ce la fece più a reggersi, le gambe tremolarono sempre più violentemente, e alla fine cedettero.
Quando le punte di metallo le trafissero le morbide carni dei glutei e delle grandi labbra, Deborah emise uno strillo acuto che si trasformò presto in un rantolo di eccitazione.
Il Lupo continuò imperterrito il trattamento di orecchio, collo e clitoride.
Elena si portò le mani alla bocca mentre ebbe un fremito di piacere, vedendo la sorellina sbavare profusamente ad occhi chiusi e con la faccia rivolta verso l’alto, mentre era catturata da dolore, piacere e tenerezza.
Un irresistibile mosaico di sensi.
Il cane si avvicinò di nuovo alla figa di Deborah e cominciò a leccare il dorso della mano del lupo che stava ancora accarezzando il clitoride.
Il Lupo rimosse le puntine conficcate nelle labbra della figa e portò la mano sui capezzoli di Deborah, lasciando così che l'alano approfittasse del festino.
Quando Deborah si accorse che il cane la stava slinguazzando in profondità, ebbe l’istinto di stringergli i polpacci dietro la testa tenendogli il tartufo pressato contro la vagina.
A questo punto Deborah mollò i freni e scoppiò “AAAAAAAHH….. ma che lingua lungaaa Siiiiihhh…..AAAAAAHHHH” urlò contorcendosi.
Il cane si spaventò, emise un guaito e ritrasse improvvisamente il muso dal pube di Deborah.
Il Capo Clan, che stava dolcemente torturando i capezzoli di Elena, interruppe ciò che stava facendo e balzò su Deborah.
La afferrò per il collo con entrambe le mani, la tirò su in piedi e avvicinando la bocca alle sue orecchie le urlò in tono minaccioso
“Ti avevo detto che non devi parlare Maledetta scrofa !! mi hai pure spaventato Lucky (il cane).”
Il Capo la costrinse sul materasso a 4 zampe, poi le abbassò la testa fino ad appoggiarle la guancia sul materasso
“Adesso dovrai pagarne le conseguenze, sei pronta??” aggiunse il Capo con voce più calma.
CONTINUA ...
1
voti
voti
valutazione
2
2
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Un mondo come piace a me -21-racconto sucessivo
Un mondo come piace a me -23-
Commenti dei lettori al racconto erotico