Un mondo come piace a me -20-
di
LanA
genere
esibizionismo
Udito quell’urlo, Deborah alzò di scatto la testa dal seno di Elena mentre il cane era alle battute finali.
Forse contagiata da Elena, anche Deborah ebbe un orgasmo fatto di spasmi che le attraversavano tutto il corpo senza emettere un suono.
Anche l'alano aveva ormai finito, se ne stava immobile già da un minuto senza sfilarsi dalla vulva, mentre riempiva di sperma la sua cagna.
Il capo Clan afferrò le sorelle per i capelli mentre erano ancora prese dagli spasmi e le trascinò sul materasso.
Elena e Deborah avevano entrambe le lacrime agli occhi (la tirata di capelli era stata davvero dolorosa) tuttavia, ansimando si scambiarono uno sguardo languido carico di intesa.
Poi annuirono sorridendo, con quella complicità che avevano sin dall’infanzia, quando erano d’accordo per fare una monelleria.
Nulla le avrebbe fermate, avrebbero continuato a fare tutto quello che gli aguzzini le ordinavano.
Il Capo Clan mise Deborah alla pecorina, le si avvicinò alla faccia con il cazzo in mano e cominciò a strusciarglielo su occhi, labbra, naso e orecchie.
Deborah si dimenava ansimando mentre sentiva risalire quel calore incontrollabile al basso ventre.
Nel frattempo, uno dei Lupi si era steso sul materasso con la testa fra le ginocchia di Deborah proprio sotto la figa ed intimò Elena di cavalcargli il cazzo a smorza candela.
Poi il capo che stava stantuffando la faccia di Deborah, rivolgendosi ad Elena le ordinò, “voglio vederti mentre ti strusci la faccia nel culo di tua sorella”.
Dalla posizione di smorza candela, Elena si abbassò per appoggiare le labbra fra le chiappe di sua sorella.
Mentre si avvicinava, si accorse che la vagina di Deborah stava colando fuori lo sperma del cane, si fermò ed emise un lieve gemito di disgusto.
Ma era troppo tardi per ripensarci, il capo clan si piegò sulla schiena di Deborah, afferrò la coda di cavallo di Elena e le sbatté la faccia contro i buchi di sua sorella tenendola premuta.
Elena si ritrovò con il naso infilato nel culo e la bocca aperta sulla figa della sorellina mentre ingurgitava tutta la sborra di cane che ne fuoriusciva.
“Bevi tutto!!” ordinò il Capo
“Alle cagne come te dovrebbe piacere la sborra di cane.
E non lasciarne gocciolare neanche un po’ sul materasso, non vorrei che si sporcasse” tutto il Clan rise di gusto per questa battuta.
Come se tutto ciò non bastasse, Elena sentì due dita che le passavano del lubrificante nell’ano.
Prima che si rendesse conto di quello che stava per succedere si ritrovò un cazzo conficcato in culo.
CONTINUA ...
Forse contagiata da Elena, anche Deborah ebbe un orgasmo fatto di spasmi che le attraversavano tutto il corpo senza emettere un suono.
Anche l'alano aveva ormai finito, se ne stava immobile già da un minuto senza sfilarsi dalla vulva, mentre riempiva di sperma la sua cagna.
Il capo Clan afferrò le sorelle per i capelli mentre erano ancora prese dagli spasmi e le trascinò sul materasso.
Elena e Deborah avevano entrambe le lacrime agli occhi (la tirata di capelli era stata davvero dolorosa) tuttavia, ansimando si scambiarono uno sguardo languido carico di intesa.
Poi annuirono sorridendo, con quella complicità che avevano sin dall’infanzia, quando erano d’accordo per fare una monelleria.
Nulla le avrebbe fermate, avrebbero continuato a fare tutto quello che gli aguzzini le ordinavano.
Il Capo Clan mise Deborah alla pecorina, le si avvicinò alla faccia con il cazzo in mano e cominciò a strusciarglielo su occhi, labbra, naso e orecchie.
Deborah si dimenava ansimando mentre sentiva risalire quel calore incontrollabile al basso ventre.
Nel frattempo, uno dei Lupi si era steso sul materasso con la testa fra le ginocchia di Deborah proprio sotto la figa ed intimò Elena di cavalcargli il cazzo a smorza candela.
Poi il capo che stava stantuffando la faccia di Deborah, rivolgendosi ad Elena le ordinò, “voglio vederti mentre ti strusci la faccia nel culo di tua sorella”.
Dalla posizione di smorza candela, Elena si abbassò per appoggiare le labbra fra le chiappe di sua sorella.
Mentre si avvicinava, si accorse che la vagina di Deborah stava colando fuori lo sperma del cane, si fermò ed emise un lieve gemito di disgusto.
Ma era troppo tardi per ripensarci, il capo clan si piegò sulla schiena di Deborah, afferrò la coda di cavallo di Elena e le sbatté la faccia contro i buchi di sua sorella tenendola premuta.
Elena si ritrovò con il naso infilato nel culo e la bocca aperta sulla figa della sorellina mentre ingurgitava tutta la sborra di cane che ne fuoriusciva.
“Bevi tutto!!” ordinò il Capo
“Alle cagne come te dovrebbe piacere la sborra di cane.
E non lasciarne gocciolare neanche un po’ sul materasso, non vorrei che si sporcasse” tutto il Clan rise di gusto per questa battuta.
Come se tutto ciò non bastasse, Elena sentì due dita che le passavano del lubrificante nell’ano.
Prima che si rendesse conto di quello che stava per succedere si ritrovò un cazzo conficcato in culo.
CONTINUA ...
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