L'equivoco - L'APPENDICE nera

di
genere
incesti

-Oddio.. oddio come lo sento!

Com'è grosso.. com'è duro.. com'è lungo.. come mi fa godere!

Mi apre tutta.. mi sento piena sino allo stomaco.. si.. siiii.. siiii.. amore baciami.. stringimi le mani.. oddio me lo sento vivo dentro.. me lo sento in gola.. oddio lo sento scuotere.. mi fa tremare tutta.. godo.. godooo.. godoooooo.. sta sborrando amore.. sborra.. sborra..!-

La donna era come svenuta dopo quel potente orgasmo che le aveva procurato quel cazzone nero conficcato dentro di lei come un palo.

Lui, completamente vestito e con la cerniere dai jeans aperta e le mutande calate sino alle cosce, era completamente conficcato in lei che lo aveva cavalcato come fosse una amazzone in assetto di guerra mentre con le mani strette a quelle del marito, gli offriva le tumide labbra per un bacio osceno e lascivo.

Quel ragazzo del Senegal era loro ospite da più di due settimane.

Abitualmente, per via della loro privacy, non affittavano le camere libere della grande casa che avevano ereditato dai parenti di lei.

Tuttavia in quella circostanza avevano voluto accontentare un loro amico attivista di una organizzazione "Pro Africa" ed avevano messo a disposizione, dietro un modico compenso, una camera in un'ala defilata della casa.

Tutto era filato senza problemi per due settimane quando, a causa della ricerca di alcuni oggetti di famiglia proprio in quella ala della casa, lei aveva incrociato il ragazzo che usciva nudo dalla doccia per tornare nella sua stanza.

L'attimo di imbarazzo che ne era seguito, era stato subito superato dal fatto che il ragazzo, coprendosi con le mani, si era immediatamente dileguato nella sua stanza.

Dileguato?

Facile da dirsi per chi non aveva potuto vedere che sotto le mani che gli coprivano il pube, pendeva un oggetto grosso come un cetriolo e scuro come un grosso tubo di gomma nero.

Quella sera stessa lei a cena parlando col marito gli aveva raccontato dell'episodio soffermandosi a lungo nella descrizione di ciò che aveva visto.

Il racconto li aveva ingrifati entrambi e benché l'eccitazione del marito non fosse più ai livelli di quando la moglie si faceva chiavare per farsi ingravidare da sconosciuti o farsi montare col pancione sino al limite dei nove mesi, pareva particolarmente infoiato e pronta per una delle loro migliori, mitiche chiavate.

La sera dopo avevano invitato il ragazzo a cena il quale con una certa riluttanza aveva accettato.

Già durante la cena, lei lo provocava con discorsi inerenti la sua sessualità e di come potesse soddisfarsi al di fuori della sua comunità.

Ad un certo punto, quando pareva che il discorso potesse essere avviato sulla strada giusta, il marito, rivolgendosi a lui gli aveva detto:

-Lo sai Dhair che ieri mia moglie ti ha visto nudo?-

-Si, si.. lo so, ma non volevo.. è stato un incidente, uno stupido incidente del quale chiedo scusa alla signora.-

A quel punto del discorso lei, senza dire una parola, si era alzata e portandosi dietro al ragazzo, gli aveva preso la testa tra le mani e dopo una decisa torsione, vi aveva poggiato le labbra sulle sue e con una lieve pressione della lingua, lo aveva costretto a dischiudere la bocca per accogliervi dentro la sua umida e saettante lingua.

Il ragazzo colto alla sprovvista non pareva del tutto sorpreso e mentre con una mano le palpava il seno, con l'altra si era infilato dentro le sue mutandine a contatto con la fica già bagnata.

Dopo un bacio durato il tempo per capire il loro stato di eccitazione, lei si era staccata e scivolando sotto di lui come una gatta, gli si era inginocchiata davanti alla ricerca del feticcio che l'aveva tenuta sveglia e bagnata negli ultimi due giorni.

Tenendolo con entrambe le mani, la sua corsa pareva non finire mai nel buio sotto la tovaglia.

Lo leccava, lo succhiava e lo leccava ancora con la stessa avidità di cui è capace un assetato nel deserto o un affamato a dieta coatta.

Quando la bava formata dalla sua saliva aveva finalmente umettato la cappella e la verga sino a impregnare tutto lo scroto ricoperto di corti riccioli neri rilasciando filamenti che colavano sul pavimento, lei, ripetendo al contrario il movimento da gatta, gli si era portata in grembo ed allargando le cosce se lo era lasciato scivolare in corpo come una spada nella carne viva della sua vittima.

Un grido soffocato aveva accompagnato lo schianto della cappella sulla sua cervice uterina subito sostituita da rantoli e gemiti di piacere.

Le voglia di sentirselo dentro e di goderselo come fosse una vacca col suo toro da monta, le avevano fatto dimenticare che dopo quel secondo parto grazie a degli sconosciuti, era tornata fertile e dunque, vi era il rischio di essere ingravidata da un nero con tutte le inevitabili conseguenze.

Fortunatamente, il marito era li con loro e lui stesso si era presa la briga di far sollevare la moglie per infilare, con non poca fatica, un preservativo a quell'incredibile mazza nera.

Messa in sicurezza la moglie aveva ripreso la sua cavalcata mentre il marito davanti a lei, le accarezzava i capelli e le tempestava il volto di baci.

Un grugnito pazzesco aveva accompagnato il momento dell'eiaculazione del nero mentre la moglie, aveva goduto un numero imprecisato di volte durante quella incredibile cavalcata.

Quando il marito stesso gli aveva sfilato il preservativo pieno di sperma a metà, lo aveva rovesciato sul viso e sulla bocca della moglie e poi, con amorevole dedizione, si era occupato lui stesso di ripulirla con la lingua.

Nel tempo di una settimana, la moglie ed il nero erano divenuti ufficialmente amanti.

Da quel momento il marito aveva cominciato a dormire nella camera del ragazzo mentre lui, dormiva con la moglie nel talamo coniugale.

Quella situazione così inaspettata, eccitava il marito più di quando faceva scopare la moglie con l'aspettativa che potesse essere ingravidata da sconosciuti cosa peraltro che era avvenuta facendo calare dopo il secondo parto la sua tensione erotica.

In quel momento la novità era che un uomo aveva preso il suo posto nel suo letto nuziale e per di più era un negrone col cazzo così!

Era una situazione fuori controllo che lo teneva eccitato tutto il giorno ed a sera tornando a casa dal lavoro, la moglie lo trovava sempre con le mutande sborrate.

-Amore, così non va bene.

Se continui così, rischi di sporcare anche i pantaloni con la possibilità che anche altri se ne accorgano.

Per alcune settimane, aveva usato un pannolone da neonato che comunque, risultava scomodo e risolveva solo parzialmente il problema.

-Amore, Dhair ha visto in un porno shop delle gabbiette che potrebbero risolvere il problema.

Intanto, ti impedirebbe l'erezione che adesso non ti serve più visto che Dhair mi basta da solo e poi, tu non riesci più neanche a segarti visto che oramai ti sborri nelle mutande senza neanche toccarti.-

L'idea pareva aver funzionato per qualche giorno, ma solo per qualche giorno giacché il marito, non riuscendo ad avere un'erezione e dunque a sborrare a seguito di un orgasmo, aveva cominciato a colare sperma in continuazione grazie allo stato di eccitazione che non lo mollava neanche un attimo nell'arco della giornata.

La chiavetta della gabbia era rimasta per alcuni giorni attaccata come un ciondolo alla collanina che la moglie portava al collo.

Una sera rientrando a casa, come di consueto si era spogliato completamente ed entrando nella camera da letto dove la moglie stava scopando con l'amante nero, aveva notato che la chiavetta pendeva dal laccetto di cuoio che lui aveva al collo.

Quella vista gli aveva provocato una scossa di adrenalina ed una contemporanea perdita di sperma che colando dal forellino della sua gabbietta aveva sporcato tutto il pavimento.

Mentre lui immobile come paralizzato per la presa di coscienza che oramai anche il suo inutile cazzo era di proprietà del nero, i due amanti avevano continuato a scopare sino all'esplosivo, simultaneo orgasmo.

-Cos'hai combinato tesoro.. hai sporcato tutto per terra.

Non possiamo continuare così, anche con la gabbietta continuai a sporcare le mutande e per terra!-

A quel punto era intervenuto il ragazzo nero:

-Guarda che questo problema con tuo marito non ha soluzione.

Lui è sempre arrapato da questa situazione ed io lo capisco, qualunque marito innamorato lo sarebbe e dunque, i suoi testicoli producono il seme in continuazione che cola come una mungitura anche senza orgasmo.

A questo punto, per tagliare la testa al toro, non rimane che mettere il preservativo sulla gabbietta in modo che la sera, gli si toglie e dopo il lavaggio se ne mette un altro.

Se poi durante il giorno deve fare la pipì, se lo toglie, fa e poi ne mette uno nuovo.-

-Geniale amore, si vede che Dhair studia e trova la soluzione per ogni cosa.

Quella sera a cena, si respirava un'aria più serena grazie a quella trovata che avrebbe risolto per sempre un fastidioso problema.

Dopo cena, mentre gli amanti erano distesi sul tappato in soggiorno a scopare, il marito si era unito a loro e disteso sotto la moglie, leccava la fica, i testicoli e lo stantuffo che se la montava.

In uno dei momenti in cui il ragazzo usciva dalla fica per farselo succhiare dal marito, lui, con un gesto rapido glielo aveva sfilato e urlando sborrale dentro.. mettimela incinta.. ingravida mia moglie e regalaci un bambino nero.. sborra..sborraaaaa!!!-

Contemporaneamente dalla gabbietta che pendeva amorfa davanti al viso della moglie, era fuoruscito un potentissimo spruzzo di sborra che le aveva imbrattato il viso ed i capelli oltre al corpo ed alle lenzuola.

Anche il nero con un incredibile grugnito aveva riempito di sborra la fica della donna la quale dopo circa 3 settimane di chiavate ininterrotte, era risultata positiva al test di gravidanza.

segue






scritto il
2022-06-26
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