La mamma e mia sorella
di
LILLO
genere
incesti
Siamo sempre stata una famiglia speciale, in tutto dovrei dire, siamo trè figli, nati da trè padri diversi, e mai conosciuti, mamma, sin da giovane, è sempre stata uno spirito libero, senza alcun tabù, anzi.
Per abituarci al nudo, sin da piccoli, siamo stati abituati a girare spesso nudi per casa, potei così ammirare mamma, la mia sorella maggiore Anna, e mio fratello Luca secondogenito, e la libertà non si fermava certo lì, non c'era bisogno di chiudersi in camera per farsi una sega o un ditalino, o meglio ancora infilarsi oggetti nei vari buchi, lo si faceva naturalmente.
Moltissime volte osservavo Luca segarsi il suo cazzone lungo e duro, lo ammiravo a bocca aperta, e poi il getto di sperma che eruttava dalla sua cappella, mi faceva impazzire.
A volte mamma si sedeva al suo fianco, e lo aiutava con la bocca, o Anna, nuda, si sedeva a cavalcioni e se lo infilava nei vari buchi, e io guardavo.
Poi ho iniziato per gioco ad indossare slip di mamma o di Anna, senza rendermene conto, in pochi mesi, mi trasformai, il sentire sulla pelle il naylon delle calze mi estasiava, il pizzo degli slip, e così, mamma appenami vide, mi aiutò a scegliere i capi che più mi stavano bene.
Passò circa un anno, e io sempre più, ero attirato dal vestiario femminile, trucchi ecc, e sempre più spesso andavo da Luca, che piano piano, mi introdusse al sesso.
Inizialmente mi lasciava toccare il suo cazzo, poi la sua sborra, fino ad assaggiarla con il dito, era buona dolce salata, poi mi insegnò a segarlo, fino a farlo sborrare, intano mi palpava, e mi toccava, mi baciava, e mi insegnò a farlo con la lingua, mentre nel frattempo, mia sorella, cercò di avviarmi, verso la giusta strada, anc'essa, si lasciava toccare, iniziò a farmi i primi pompini, e mentre da mio fratello avevo un tipo di lezioni, da mia sorella un altro tipo.
Ma si capiva giorno dopo giorno la mia tendenza sessuale, e così, senza drammi, una sera mamma ci portò in camera sua, sul lettone, bene, disse, è inutile tergiversare, Paolo, è Paola, senza drammi, la aiuteremo, nella sua transizione, però, mi disse stringendomi le mani, devi promettermi, che proverai il sesso con noi, e poi deciderai il dafarsi, accettai.
La settimana seguente, la passai nel letto di mamma, ci coricavamo dopo cena, e mi insegnò per bene a far godere una donna, con la lingua, e poi, con il cazzo, introdurlo nella sua figa fù una cosa stupenda, sentirla godere mentre la scopavo, mi fec, per un attimo, perdere il senso della mia scelta.
Mi permise di incularla, e di fare con lei tutto ciò che volevo, in ogni parte della casa a qualunque orario, e fù eccitante scoparla sul pianerottolo di casa, in auto nel parcheggio, la mia fantasia si era scatenata.
La settimana dopo toccò ad Anna, mia sorella era stupenda, minuta tette di marmo culo sodo, tutti impazzivano per scoparsela, e in tanti se la sono fatta, aveva la figa più stretta di mamma, e con lei sborravo prima, e cosa dire del suo culetto, faticavo ad entrare, ma poi che sborrate e che pisciate le facevo dentro.
Nei quindici giorni non incontrai mio fratello, ne lo vidi mai nudo, erano le condizioni, e così, la sera di sabato, ci riunimmo con mamma, e mi chiese come era andano andate le due settimane, dissi bene che mi erano piaciute, e mamma disse che sarebbe toccato a Luca, non stavo più nella pelle, mi trasferii in camera sua, e in reggicalze e tacchi, gli saltai nel letto, baciandolo a profusione, e così, mi iniziò al pompino, ma ero predisposta, perché imparai in un lampo, e lo feci scaricare direttamente nella mi bocca.
Mi fece il primo pompino fatto da un uomo nella mia vita, e mi fece godere nella sua bocca, poi un paio di giorni dopo, si mise a schuena sotto, sollevò le gambe, e dopo avermi fatto bel leccar il suo buco, mi disse di scoparlo, fù un momento storico, mamma ed Anna erano presenti, salìì e spinsi il mio cazzo nel culo di Luca, lui chiuse gli occhi e fece una smorfia di piacere, era abituato a scopare con maschi, mentre lo scopavo, mi strinse a sé e mi baciò, lo innondai di sperma.
Fù una settimana di scopate e pompini, e poi venerdì sera, Luca, mi fece sedere sul letto, ora Paola, viene il bello, che ti farà decidere da che parte stare, la scelta della tua vita, ti renderò donna, ti sverginerò, non darà facile, ne privo di dolore, te la senti?, dovrai prendere questo, e mi indicò il suo cazzo nel culo, annuii, si dissi, sono pronta, fammi tua.
Preparò la crema, e l'occorrente, mentre mamma mi aiutava a truccarmi e ad indossare l'occorrente per eccitarlo, una ghepierre, nera con agganciate calze nere velatissime, un reggiseno adatto alle mie tettine, che grazie ad una crema di Anna iniziavano a crescere, e il suo slip, mi portò mamma in camera da Luca, dove Anna già sedeva sulla poltrona.
Entrati mamma mi consegnò a lui, fai della mia piccola una vera donna, te la consegno vergine, ridalla al mondo pronta ad accogliere tutti i maschi che vorrà.
Mi stesi sul letto, Luca iniziò a bacirmi e a palparmi come piaceva a mè, ero nervosa, e lui mi calmò, mi fece scaricare due volte il mio cazzo nella sua bocca prima e nel suo culo dopo, e così, con il cazzetto molle, iniziò a leccarmi il buchetto, introducendo con della crema il dito, e poi il secondo, ero tesa, ma mi fece rilassare, lascia che mi entrasse per bene, e poi, si cosparse il cazzo di crfema, mamma sistemò dei cuscini sotto il mio pancino, e mi strinse la mano, la guardai, grazie mamma le disse, stammi vicina.
Luca si posizionò dietro di mè. mi accarezzò il ventre, e il seno, e appoggiò la sua cappella, ora mindise, fai come se dovessi fare i tuoi bisogni, s pingi un poco verso l'esterno, lo feci, e lui scivolò dentro.
Sentii il bruciore della violazione del mio ano, emisi un gemito e strinsi l mano di mamma, brucia dissi, ttanquilla passerà, poi Luca spinse e scivolò dentro di mè per mezzo cazzo, il dolore si fece sentire, e forte, urlai e cercai di divincolarmi, lui mi prese per i fianchi e mi controllò, per diventare donna devi soffrire un poco Amore mi disse Luca, vero mamma?, lei accennò di sì, quando mi sverginarono, mi fecero molto male, ma poi passò, e le parole dette da lei mi calmarono.
Poi diede un colpo secco ed entrò fino ai testicoli, credo di essere svenuta, il bruciore era tanto, e quando iniziò a scoparmi lo sentivo crescere, ma poi grazie al rilassamento del mio ano, e alla crema, iniziò a scomparire.
Così Luca iniziò ad aumentare il ritmo, e l'effetto della monta si vide subito, il mio cazzo era di nuovo in erezione, cominciava a piacermi, poi ad un tratto iniziai a sborrare, piccoli schizzi di sperma, mi piaceva, godevo, chiusi gli ochhi e chiesi di essere pompata.
Luna mi scopò per una mezzora, e poi mi venne dentro, sentii i getti di sperma sulle pareti del mio intestino, avevo goduto tante di quelle volte, che caddi sul letto spossata.
Lui poi si sfilò, ed emerse dal mio buco, ormai sverginato, sperma e sangue, mamma disse che era il prezzo della perdita della verginità.
Per un paio di giorni, misi il pannolino, che mi diede Anna, mi sentivo veramente donna ora, che avevo avuto le mie cose, così mi disse, scherzando Anna.
Le settimane seguenti, le passai scopando con Luca ogni momento possibile, riceverlo nel culo mi piaceva, non serviva più nemmeno la crema, ero costantemente bagnata.
Così mamma ci riunì poi in camera sua, credo che Paola abbia fatto la sua scelta, annuii, bene abbiamo una femmina in più in casa, io sorrisi, mi alzai, e dissi, oggi davanti alla mia famiglia, dichiaro la mia completa omossessualità, vi ringrazio di avermi donato la possibilità di scegliere, scopare con voi, è stato un privilegio, ma io voglio diventare donna, avere le mi avventure, e un giorno sposarmi con un vero uomo, poi accarezzai Luca, grazie di essere stato il mio primo uomo, e di avermi resa donna, da domani, sarò solo Paola, uscirò come Paola, e vicrò come tale, ci abbracciammo e scapparono delle lacrime.
Il mese seguente, iniziai a frequentare dei ragazzi, e a portarli a casa, dove scopavamo in tranquillità, vi portai anche uomini maturi, di colore, e anche più di uno insieme, ero davvero bella e capace e troia.
Ma ad un certo punto il sesso non mi bastava più, e iniziai a praticare il fistig, mi feci trapiantare un bel seno, e poi iniziai ada avere sempre meno erezioni, e ad un certo punto, non mi funzionò èiù, mamma mi portò dalla sua ginecologa mia medico, e la sentenza fù, che ero definitivamente una femmina, lo disse sorridendo, tesoro, sei impotente, il tuo cervello ha bloccato il tuo cazzo, così presi una decisione, mi feci asportare i testicoli, e così il cazzetto sembrava un clito un po' cresciuto.
Poi alcuni anni dopo incontrai Emanuele, ci innamorammo, e mi chiese di sposarlo, accettai, e ci trasferimmo all'estero per il suo lavoro, e al nostro rientro per il Natale, in famiglia, mi spogliai davanti a tutti e mostrai la nuova Paola, mi avevano operato, e ricostruito una vaggina, e tutti rimasero allibiti e contenti, ma la cosa più bella doveva ancora arrivare, il medico, mi disse, che passati parecchi mesi avrei potuto avere rapporti sessuali, con mio marito, lo facemmo, come quando persi la mia verginità, in camera di mamma, davanti a tutti, mi stesi, allargai le gambe e mostrai la mia stupenda figa, un bocciolo, vieni Emanuele, svergina tua moglie, rendila felice, Emanuele, appoggiò il cazzo, e spinse lievemente, ti prego non farmi male amore, lui sorrise e spinse.
Scivolò dentro, e per la prima volta in vita mia sentii cosa mi aspettava da lì per sempre, il cazzo di mio marito mi riempiva e provavo un leggero piacere,c he con i mesi sarebbe poi cresciuto fino ad avere dei veri orgasmi, mi impalò davanti a tutti, e mi riempì di sperma.
Per abituarci al nudo, sin da piccoli, siamo stati abituati a girare spesso nudi per casa, potei così ammirare mamma, la mia sorella maggiore Anna, e mio fratello Luca secondogenito, e la libertà non si fermava certo lì, non c'era bisogno di chiudersi in camera per farsi una sega o un ditalino, o meglio ancora infilarsi oggetti nei vari buchi, lo si faceva naturalmente.
Moltissime volte osservavo Luca segarsi il suo cazzone lungo e duro, lo ammiravo a bocca aperta, e poi il getto di sperma che eruttava dalla sua cappella, mi faceva impazzire.
A volte mamma si sedeva al suo fianco, e lo aiutava con la bocca, o Anna, nuda, si sedeva a cavalcioni e se lo infilava nei vari buchi, e io guardavo.
Poi ho iniziato per gioco ad indossare slip di mamma o di Anna, senza rendermene conto, in pochi mesi, mi trasformai, il sentire sulla pelle il naylon delle calze mi estasiava, il pizzo degli slip, e così, mamma appenami vide, mi aiutò a scegliere i capi che più mi stavano bene.
Passò circa un anno, e io sempre più, ero attirato dal vestiario femminile, trucchi ecc, e sempre più spesso andavo da Luca, che piano piano, mi introdusse al sesso.
Inizialmente mi lasciava toccare il suo cazzo, poi la sua sborra, fino ad assaggiarla con il dito, era buona dolce salata, poi mi insegnò a segarlo, fino a farlo sborrare, intano mi palpava, e mi toccava, mi baciava, e mi insegnò a farlo con la lingua, mentre nel frattempo, mia sorella, cercò di avviarmi, verso la giusta strada, anc'essa, si lasciava toccare, iniziò a farmi i primi pompini, e mentre da mio fratello avevo un tipo di lezioni, da mia sorella un altro tipo.
Ma si capiva giorno dopo giorno la mia tendenza sessuale, e così, senza drammi, una sera mamma ci portò in camera sua, sul lettone, bene, disse, è inutile tergiversare, Paolo, è Paola, senza drammi, la aiuteremo, nella sua transizione, però, mi disse stringendomi le mani, devi promettermi, che proverai il sesso con noi, e poi deciderai il dafarsi, accettai.
La settimana seguente, la passai nel letto di mamma, ci coricavamo dopo cena, e mi insegnò per bene a far godere una donna, con la lingua, e poi, con il cazzo, introdurlo nella sua figa fù una cosa stupenda, sentirla godere mentre la scopavo, mi fec, per un attimo, perdere il senso della mia scelta.
Mi permise di incularla, e di fare con lei tutto ciò che volevo, in ogni parte della casa a qualunque orario, e fù eccitante scoparla sul pianerottolo di casa, in auto nel parcheggio, la mia fantasia si era scatenata.
La settimana dopo toccò ad Anna, mia sorella era stupenda, minuta tette di marmo culo sodo, tutti impazzivano per scoparsela, e in tanti se la sono fatta, aveva la figa più stretta di mamma, e con lei sborravo prima, e cosa dire del suo culetto, faticavo ad entrare, ma poi che sborrate e che pisciate le facevo dentro.
Nei quindici giorni non incontrai mio fratello, ne lo vidi mai nudo, erano le condizioni, e così, la sera di sabato, ci riunimmo con mamma, e mi chiese come era andano andate le due settimane, dissi bene che mi erano piaciute, e mamma disse che sarebbe toccato a Luca, non stavo più nella pelle, mi trasferii in camera sua, e in reggicalze e tacchi, gli saltai nel letto, baciandolo a profusione, e così, mi iniziò al pompino, ma ero predisposta, perché imparai in un lampo, e lo feci scaricare direttamente nella mi bocca.
Mi fece il primo pompino fatto da un uomo nella mia vita, e mi fece godere nella sua bocca, poi un paio di giorni dopo, si mise a schuena sotto, sollevò le gambe, e dopo avermi fatto bel leccar il suo buco, mi disse di scoparlo, fù un momento storico, mamma ed Anna erano presenti, salìì e spinsi il mio cazzo nel culo di Luca, lui chiuse gli occhi e fece una smorfia di piacere, era abituato a scopare con maschi, mentre lo scopavo, mi strinse a sé e mi baciò, lo innondai di sperma.
Fù una settimana di scopate e pompini, e poi venerdì sera, Luca, mi fece sedere sul letto, ora Paola, viene il bello, che ti farà decidere da che parte stare, la scelta della tua vita, ti renderò donna, ti sverginerò, non darà facile, ne privo di dolore, te la senti?, dovrai prendere questo, e mi indicò il suo cazzo nel culo, annuii, si dissi, sono pronta, fammi tua.
Preparò la crema, e l'occorrente, mentre mamma mi aiutava a truccarmi e ad indossare l'occorrente per eccitarlo, una ghepierre, nera con agganciate calze nere velatissime, un reggiseno adatto alle mie tettine, che grazie ad una crema di Anna iniziavano a crescere, e il suo slip, mi portò mamma in camera da Luca, dove Anna già sedeva sulla poltrona.
Entrati mamma mi consegnò a lui, fai della mia piccola una vera donna, te la consegno vergine, ridalla al mondo pronta ad accogliere tutti i maschi che vorrà.
Mi stesi sul letto, Luca iniziò a bacirmi e a palparmi come piaceva a mè, ero nervosa, e lui mi calmò, mi fece scaricare due volte il mio cazzo nella sua bocca prima e nel suo culo dopo, e così, con il cazzetto molle, iniziò a leccarmi il buchetto, introducendo con della crema il dito, e poi il secondo, ero tesa, ma mi fece rilassare, lascia che mi entrasse per bene, e poi, si cosparse il cazzo di crfema, mamma sistemò dei cuscini sotto il mio pancino, e mi strinse la mano, la guardai, grazie mamma le disse, stammi vicina.
Luca si posizionò dietro di mè. mi accarezzò il ventre, e il seno, e appoggiò la sua cappella, ora mindise, fai come se dovessi fare i tuoi bisogni, s pingi un poco verso l'esterno, lo feci, e lui scivolò dentro.
Sentii il bruciore della violazione del mio ano, emisi un gemito e strinsi l mano di mamma, brucia dissi, ttanquilla passerà, poi Luca spinse e scivolò dentro di mè per mezzo cazzo, il dolore si fece sentire, e forte, urlai e cercai di divincolarmi, lui mi prese per i fianchi e mi controllò, per diventare donna devi soffrire un poco Amore mi disse Luca, vero mamma?, lei accennò di sì, quando mi sverginarono, mi fecero molto male, ma poi passò, e le parole dette da lei mi calmarono.
Poi diede un colpo secco ed entrò fino ai testicoli, credo di essere svenuta, il bruciore era tanto, e quando iniziò a scoparmi lo sentivo crescere, ma poi grazie al rilassamento del mio ano, e alla crema, iniziò a scomparire.
Così Luca iniziò ad aumentare il ritmo, e l'effetto della monta si vide subito, il mio cazzo era di nuovo in erezione, cominciava a piacermi, poi ad un tratto iniziai a sborrare, piccoli schizzi di sperma, mi piaceva, godevo, chiusi gli ochhi e chiesi di essere pompata.
Luna mi scopò per una mezzora, e poi mi venne dentro, sentii i getti di sperma sulle pareti del mio intestino, avevo goduto tante di quelle volte, che caddi sul letto spossata.
Lui poi si sfilò, ed emerse dal mio buco, ormai sverginato, sperma e sangue, mamma disse che era il prezzo della perdita della verginità.
Per un paio di giorni, misi il pannolino, che mi diede Anna, mi sentivo veramente donna ora, che avevo avuto le mie cose, così mi disse, scherzando Anna.
Le settimane seguenti, le passai scopando con Luca ogni momento possibile, riceverlo nel culo mi piaceva, non serviva più nemmeno la crema, ero costantemente bagnata.
Così mamma ci riunì poi in camera sua, credo che Paola abbia fatto la sua scelta, annuii, bene abbiamo una femmina in più in casa, io sorrisi, mi alzai, e dissi, oggi davanti alla mia famiglia, dichiaro la mia completa omossessualità, vi ringrazio di avermi donato la possibilità di scegliere, scopare con voi, è stato un privilegio, ma io voglio diventare donna, avere le mi avventure, e un giorno sposarmi con un vero uomo, poi accarezzai Luca, grazie di essere stato il mio primo uomo, e di avermi resa donna, da domani, sarò solo Paola, uscirò come Paola, e vicrò come tale, ci abbracciammo e scapparono delle lacrime.
Il mese seguente, iniziai a frequentare dei ragazzi, e a portarli a casa, dove scopavamo in tranquillità, vi portai anche uomini maturi, di colore, e anche più di uno insieme, ero davvero bella e capace e troia.
Ma ad un certo punto il sesso non mi bastava più, e iniziai a praticare il fistig, mi feci trapiantare un bel seno, e poi iniziai ada avere sempre meno erezioni, e ad un certo punto, non mi funzionò èiù, mamma mi portò dalla sua ginecologa mia medico, e la sentenza fù, che ero definitivamente una femmina, lo disse sorridendo, tesoro, sei impotente, il tuo cervello ha bloccato il tuo cazzo, così presi una decisione, mi feci asportare i testicoli, e così il cazzetto sembrava un clito un po' cresciuto.
Poi alcuni anni dopo incontrai Emanuele, ci innamorammo, e mi chiese di sposarlo, accettai, e ci trasferimmo all'estero per il suo lavoro, e al nostro rientro per il Natale, in famiglia, mi spogliai davanti a tutti e mostrai la nuova Paola, mi avevano operato, e ricostruito una vaggina, e tutti rimasero allibiti e contenti, ma la cosa più bella doveva ancora arrivare, il medico, mi disse, che passati parecchi mesi avrei potuto avere rapporti sessuali, con mio marito, lo facemmo, come quando persi la mia verginità, in camera di mamma, davanti a tutti, mi stesi, allargai le gambe e mostrai la mia stupenda figa, un bocciolo, vieni Emanuele, svergina tua moglie, rendila felice, Emanuele, appoggiò il cazzo, e spinse lievemente, ti prego non farmi male amore, lui sorrise e spinse.
Scivolò dentro, e per la prima volta in vita mia sentii cosa mi aspettava da lì per sempre, il cazzo di mio marito mi riempiva e provavo un leggero piacere,c he con i mesi sarebbe poi cresciuto fino ad avere dei veri orgasmi, mi impalò davanti a tutti, e mi riempì di sperma.
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