Insipiente
di
Th3w4y
genere
sentimentali
Di lato incontenibile trabocca e nel suo lento scivolare si consuma lasciando sulla pelle una sottile linea che lievemente riluce nella penombra. Elena sente la passione di Marco scivolare in lei, espandersi nelle sue membra. Elena sente il piacere pervadere il suo corpo mentre le dita premono nell’incavo delle natiche di Marco che si contraggono per affondare completamente in lei. Ansima aprendo le labbra; un’altra stilla sapida è scesa sino all’angolo della bocca facendosi assaporare. Con le braccia tese puntate sul materasso Marco la guarda. I muscoli gonfiati dallo sforzo; è concentrato tentando di tardare un amplesso prossimo ad esplodere, un coito che è nei suoi occhi quanto nel suo fremere. Marco non può capire, Marco è in estasi.
Elena si aggrappa ai suoi deltoidi mentre solleva le gambe e le avvinghia a lui che la penetra in tutta la totalità del suo sesso. Altre lacrime scendono sul volto di Elena quando Marco arriva all’orgasmo. Altre lacrime rigano la pelle mentre sente la sua femminilità scoppiare in un immenso e incontrollabile piacere. La fronte di Marco sulla sua, i nasi si sfiorano, gli aliti s’intrecciano come due lingue appassionate. Elena sorride e piange allo stesso tempo. Marco non può capire, l’ha sentita inconfutabilmente godere della sua mascolinità. Il loro amplesso è arrivato all’unisono carico di gemiti e fluidi corporei; ora aleggia nell’aria l’effluivo dei loro corpi ancora intrecciati, corpi con le ultime contrazioni liberatorie del godere.
Elena sorride e Marco non può capire che quel sorriso cerca di celare le lacrime di un sentimento non ricambiato. Elena è pienamente consapevole di aver fatto l’amore, mentre lui l’ha mirabilmente, ma semplicemente e solamente scopata. Marco, quando si rialza e riveste, non può dare il dovuto immenso valore a quelle lacrime e a quel sorriso. Le lievi pieghe sulle labbra di Elena svaniscono nel sorriso che l’amaro non tacerebbe se l’egocentrismo di Marco per un solo istante gli desse ascolto.
Le dà un bacio frettoloso. Mentre lo guarda voltarsi, dentro di lei sente gridare, urlare, strillare:
CERTO TI AMO
IO TI AMO
TI AMO
TI AMO
TI AMOOOOOOOO
L’urlo è roco, graffiante e come in un eco rimbalza dentro di lei quella parola, come in un’eco lentamente si spegne. Si spegna come la speranza restasse, infranta nella porta che si è chiusa, in Marco che non ha esitato nemmeno per un attimo, nei passi che velocemente scendono le scale.
Elena si tuffa nel cuscino cercando di soffocare lo strillo lacerante, in quel cuscino dove invece può solo sentire l’odore dell’uomo insipiente, ma che lei ama ciò nonostante.
Elena si aggrappa ai suoi deltoidi mentre solleva le gambe e le avvinghia a lui che la penetra in tutta la totalità del suo sesso. Altre lacrime scendono sul volto di Elena quando Marco arriva all’orgasmo. Altre lacrime rigano la pelle mentre sente la sua femminilità scoppiare in un immenso e incontrollabile piacere. La fronte di Marco sulla sua, i nasi si sfiorano, gli aliti s’intrecciano come due lingue appassionate. Elena sorride e piange allo stesso tempo. Marco non può capire, l’ha sentita inconfutabilmente godere della sua mascolinità. Il loro amplesso è arrivato all’unisono carico di gemiti e fluidi corporei; ora aleggia nell’aria l’effluivo dei loro corpi ancora intrecciati, corpi con le ultime contrazioni liberatorie del godere.
Elena sorride e Marco non può capire che quel sorriso cerca di celare le lacrime di un sentimento non ricambiato. Elena è pienamente consapevole di aver fatto l’amore, mentre lui l’ha mirabilmente, ma semplicemente e solamente scopata. Marco, quando si rialza e riveste, non può dare il dovuto immenso valore a quelle lacrime e a quel sorriso. Le lievi pieghe sulle labbra di Elena svaniscono nel sorriso che l’amaro non tacerebbe se l’egocentrismo di Marco per un solo istante gli desse ascolto.
Le dà un bacio frettoloso. Mentre lo guarda voltarsi, dentro di lei sente gridare, urlare, strillare:
CERTO TI AMO
IO TI AMO
TI AMO
TI AMO
TI AMOOOOOOOO
L’urlo è roco, graffiante e come in un eco rimbalza dentro di lei quella parola, come in un’eco lentamente si spegne. Si spegna come la speranza restasse, infranta nella porta che si è chiusa, in Marco che non ha esitato nemmeno per un attimo, nei passi che velocemente scendono le scale.
Elena si tuffa nel cuscino cercando di soffocare lo strillo lacerante, in quel cuscino dove invece può solo sentire l’odore dell’uomo insipiente, ma che lei ama ciò nonostante.
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