Pillole estive erotiche
di
Vandal
genere
etero
PILLOLE ESTIVE EROTICHE
I - prima pillola: ventilatore
Marianna mi trova così, nudo sul divano, a gambe aperte e il cazzo in mano, con il ventilatore che mi spara contro un tornado di apparente frescura.
Lei, non so come non senta caldo, vestita come se dovesse uscire a sciare, con tanto di bandana piratesca, occhiali alla John Lennon, vestiti sformati e ampi con neanche un centimetro di pelle scoperta “Alleluia” fa lei
“Ma cazzo!” esclamo “Ma non hai caldo?”
Lei appoggia a terra le borse della spesa, abbassa gli occhialini sulla punta del naso e dice “Se entravo con qualcuno e ti vedeva così?”
“MA cazzo me ne frega” faccio io “Sto perdendo liquidi in gran quantità. Non faccio in tempo ad uscire dalla doccia che mi asciugo subito”
“Caldo record. Le previsioni dicono che non si vedeva un caldo così torrido da cento anni”
“Che culo” rispondo serafico “Niente sesso con sto caldo. Mi viene fastidio”
“Ah, peccato” fa lei sbottonandosi il vestito di sopra e facendolo cadere a terra. Le tette sono libere, grandi e morbide. La gonna scivola giù. Anche lì, sotto il vestito, nulla. Fica rasata e le grandi labbra morbide e succose
Ancheggia verso di me e mi piazza la fica davanti alla faccia. “Neanche un po’?”
Ci affondo la faccia dentro e comincio a lavorarci di lingua. Lei ride e asseconda anche le mie palpate sul suo bel culo scolpito. Buona, fresca, succosa. Comincia a bagnarsi ma io continuo a leccargliela.
Mi alzo in piedi e la bacio così, con la bocca che sa di fica. Lei mi respinge e si abbassa, facendomi un poderoso pompino. Ci da dentro di brutto. Poi si rialza e ci baciamo. La sua mano cerca il mio uccello e lo guida dentro di lei. La pompo di bestia mentre il ventilatore smaltisce i miei bollori.
Vengo con un ululato lupino e lascio che il fresco turbinante ci asciughi dalla fatica “Vedi?” fa lei “Il caldo è un espediente”
II seconda pillola: cabina numero 10.
Cabina numero 10. Con la chiave in mano ciabatto fin davanti alla porta e, urto una tizia in mini, ricciuta, che ha una chiave uguale alla mia “Dieci” dice lei
“Veramente, dieci è mia” e le mostro la chiave
“Ma l’ho anche io” dice lei sventolando la sua
“Non capisco come mai. Le chiavi dovrebbero essere uniche”
Ci guardiamo per qualche secondo. Lei ha un top leggero a strisce orizzontali bianche e blu e una mini dello stesso colore. Capelli ricci e neri, occhiali tondi, bel fisico. Potrebbe avere venticinque anni. Io quasi trenta, in pantaloncini da bagno, asciugamano tirato sulle spalle e a torso nudo. Mi osserva mordendosi il labbro “Ce la possiamo dividere”
“Oppure condividere” ipotizzo
“Sembra una di quelle situazione alla porntub dove il lui deve necessariamente scopare la lei di turno” ride
“Beh..” faccio. L’idea mi è balenata nella testa
“Vai pure. Poi uso io”
“Ok” quasi deluso. Ci speravo in uno sviluppo da sito porno. Entro nella cabina, una due metri per un metro e mezzo. Appendo l’asciugamano e mi tolgo i pantaloncini da bagno rimanendo in costume.
La porta si apre ed entra lei che si togli il top e la minigonna. Rimanendo in topless. Belle tette, come albicocche “Scusa ma, non potevo resistere” dice lei sorridendo
“Dunque, è una situazione alla porntub?”
“Sono troppo sfacciata?”
“Non direi. Forse un pochino” le afferro i fianchi e la bacio
“Baciarsi non è da porntub”
“All’inizio lo è” e faccio andare le mani verso l’alto cercando le sue albicocche e strizzandole.
Poi lei mi fruga nel costume e lo trova subito. Lo strizza, lo accarezza.
Allora… Le abbasso il costume e cerco la sua freschezza, entro dentro di lei e comincio a pomparla. Lei ride e si aggrappa a me come un naufrago su una zattera. Le esplodo dentro con la furia di un uragano “A proposito, Mauro” dico ansimante
“Chiara” dice lei abbassandosi e succhiandomelo
Diavolo, come vorrei rimanere dentro quella cabina.
Pillole tre: porta a lavare i vestiti
Giovanna ciabatta fino alla porta. “Porto io in lavanderia” avverte
Marco, in cucina, che si sta facendo un caffè “Ok”
Fuori, l’Estate si è trasformata in una graticola infernale. Divieto di usare acque nelle piscine, limitare l’uso di acqua e bagno. Docce veloci.
Giovanna arriva all’ascensore. Rotto “Porca zozza” dieci piani a piedi
E va beh, via con la discesa..
Marco esce e bussa alla porta di fronte. Gli apre una ragazza alta e magra, con un bel fisico stretto in reggiseno e mini slip. Lei chiude rapidamente la porta “Quindici minuti” dice lui abbassandosi i pantaloni. Sotto non ha nulla. Lei rimane nuda e si getta famelico su di lui “Ce li faremo bastare”
Fa caldo. Giovanna si ferma al piano terra ma non scende al locale lavanderia. Bussa alla prima porta sulla destra delle scale. Le apre un giovane atletico, a torso nudo e piedi scalzi “Quindici minuti” le afferra i vestiti da lavare e le consegna a suo fratello più piccolo. Lui se ne va lanciando un’occhiata d’eloquenza al fratello più grande
Giovanna è già a novanta. All’uomo non resta che una penetrazione anale come gli Dei comandano
Marco è seduto e sta leggendo il giornale. Giovanna entra in quel momento con i vestiti da stendere “Dannato ascensore” barcolla “Dannate scale”
Benedette scale, pensa Marco ricordando la gloriosa scopata fatta con la sua dirimpettaia “Sembri una che l’ha presa nel culo” commenta serafico Marco
Giovanna si blocca e lo fissa torvo ma, non c’è malizia in quel che dice. Ripensa all’inculata avuta con l’inquilino del piano terra “Identica”
Pillola 4:Nico
Giusto il tempo di una tazza di tè coi biscotti. Ho rispolverato il mio vecchio VHS e azionato un film con Steven Segal prima maniera: Nico, quando lui era giovane, asciutto, atletico e camminava con un paletto nel culo.
Clara mi arriva sorridendo con un vestito lungo e una tazza di caffè in mano. E' a piedi scalzi. Si avvicina, mi bacia, sorseggia il caffè "Uh, hai messo Nico" fa lei
"Ce lo guardiamo, dura un'ora. Poi usciamo e andiamo a prenderci una pizza a Grotta Mare"
"Ottima idea"
Ma, mentre ci guardiamo il vecchio e inossidabile Nico che uccide i cattivi, la distrazione arriva. Quasi senza pensarci, tra Vhs e sentimento, un bacio rubato, una mano che scivola sotto il vestito di Clara, la piacevole scoperta che lei non ha le mutandine.
Lei che ricambia cercando il mio sesso nei boxer.
Finiamo di guardarci Nico masturbandoci a vicenda. Ridiamo come due cretini, ci baciamo “Doccia veloce e poi…”
“Poi, poi, poi” ride lei baciandolo. Si alza e si toglie il vestito, rimanendo nuda di fronte a lui “Se la facciamo insieme, ci mettiamo meno tempo”
Lui, già con i boxer calati, la raggiunge quando sta aprendo i rubinetti. Un attimo, un bacio, i sessi che si incontrano, la passione che esplode…
Pillola 5:Lockdown
Non si può uscire a meno che non si compili un foglio di permesso e fare spese indispensabili. Nessun contatto, nessun giro. Relegati, rinchiusi.
Appartamento sei per sei metri. Un bilocale con bagno vista cemento. Si aggira per lo spazio angusto, annoiato e frustrato. Sono passate cinque settimane e ancora nulla. Zone Rosse, zone arancio. Fanculo. Sveglia alle nove, colazione di fette biscottate e marmellata. In bagno, ci si lava, ci si masturba alla grande. Pensa alla biondina conosciuta al bar qualche tempo prima. Era il giorno della festa della donna e i TG annunciavano che, il giorno dopo, causa pandemia, ci sarebbe stato un lockdown come prevenzione “Uh, cavolo” aveva detto la biondina, di nome Cindy “Saremo reclusi in casa per chissà quanto tempo”
Si erano guardati ed era scattata la scintilla “Io avrei un suggerimento per tenerci un ricordo stretto”
Lei ha capito, scatta in piedi e lo afferra per mano “Vieni” Piccola, bel culetto, tette piccole ma appetibili. Abitava lì vicino. Non hanno fatto in tempo ad entrare che già erano avvinghiati come polipi. Pochi secondi, nudi sul divano e lui che le mordeva le tette e lei che lo baciava sul petto. E lui che la penetrava con foga e lei che accoglieva tra quella vogliosa fica. E lui che le esplodeva dentro. E lui che le leccava la fica e lei che gli leccava il cazzo. “Secondo te cosa accadrà?”
“Nulla di buono” aveva risposto lui
“Mi piacerebbe rivederti” dice lei
“Anche io”
E, idiota che non è, si era dimenticato di chiederle il numero di telefono.
Due settimane e il lockdown è finito. Libertà, uscire, ma con la mascherina, stare attenti a non fare assembramenti. Ma libero.
Torna nel posto dove è stato, la cerca, non la vede, rimane deluso
Qualcuno lo tocca sulla spalla. Si volta, lei, raggiante, con la mascherina che le copre quasi tutta la faccia “Ciao” fa per abbracciarla ma, sa che non si può
“Mi sei mancata. Questo lockdown è stato sfiancante”
“Anche per noi” e si tocca la pancia. Una bella pancetta
“Noi”
“Sono incinta” ride
Porca troia
I - prima pillola: ventilatore
Marianna mi trova così, nudo sul divano, a gambe aperte e il cazzo in mano, con il ventilatore che mi spara contro un tornado di apparente frescura.
Lei, non so come non senta caldo, vestita come se dovesse uscire a sciare, con tanto di bandana piratesca, occhiali alla John Lennon, vestiti sformati e ampi con neanche un centimetro di pelle scoperta “Alleluia” fa lei
“Ma cazzo!” esclamo “Ma non hai caldo?”
Lei appoggia a terra le borse della spesa, abbassa gli occhialini sulla punta del naso e dice “Se entravo con qualcuno e ti vedeva così?”
“MA cazzo me ne frega” faccio io “Sto perdendo liquidi in gran quantità. Non faccio in tempo ad uscire dalla doccia che mi asciugo subito”
“Caldo record. Le previsioni dicono che non si vedeva un caldo così torrido da cento anni”
“Che culo” rispondo serafico “Niente sesso con sto caldo. Mi viene fastidio”
“Ah, peccato” fa lei sbottonandosi il vestito di sopra e facendolo cadere a terra. Le tette sono libere, grandi e morbide. La gonna scivola giù. Anche lì, sotto il vestito, nulla. Fica rasata e le grandi labbra morbide e succose
Ancheggia verso di me e mi piazza la fica davanti alla faccia. “Neanche un po’?”
Ci affondo la faccia dentro e comincio a lavorarci di lingua. Lei ride e asseconda anche le mie palpate sul suo bel culo scolpito. Buona, fresca, succosa. Comincia a bagnarsi ma io continuo a leccargliela.
Mi alzo in piedi e la bacio così, con la bocca che sa di fica. Lei mi respinge e si abbassa, facendomi un poderoso pompino. Ci da dentro di brutto. Poi si rialza e ci baciamo. La sua mano cerca il mio uccello e lo guida dentro di lei. La pompo di bestia mentre il ventilatore smaltisce i miei bollori.
Vengo con un ululato lupino e lascio che il fresco turbinante ci asciughi dalla fatica “Vedi?” fa lei “Il caldo è un espediente”
II seconda pillola: cabina numero 10.
Cabina numero 10. Con la chiave in mano ciabatto fin davanti alla porta e, urto una tizia in mini, ricciuta, che ha una chiave uguale alla mia “Dieci” dice lei
“Veramente, dieci è mia” e le mostro la chiave
“Ma l’ho anche io” dice lei sventolando la sua
“Non capisco come mai. Le chiavi dovrebbero essere uniche”
Ci guardiamo per qualche secondo. Lei ha un top leggero a strisce orizzontali bianche e blu e una mini dello stesso colore. Capelli ricci e neri, occhiali tondi, bel fisico. Potrebbe avere venticinque anni. Io quasi trenta, in pantaloncini da bagno, asciugamano tirato sulle spalle e a torso nudo. Mi osserva mordendosi il labbro “Ce la possiamo dividere”
“Oppure condividere” ipotizzo
“Sembra una di quelle situazione alla porntub dove il lui deve necessariamente scopare la lei di turno” ride
“Beh..” faccio. L’idea mi è balenata nella testa
“Vai pure. Poi uso io”
“Ok” quasi deluso. Ci speravo in uno sviluppo da sito porno. Entro nella cabina, una due metri per un metro e mezzo. Appendo l’asciugamano e mi tolgo i pantaloncini da bagno rimanendo in costume.
La porta si apre ed entra lei che si togli il top e la minigonna. Rimanendo in topless. Belle tette, come albicocche “Scusa ma, non potevo resistere” dice lei sorridendo
“Dunque, è una situazione alla porntub?”
“Sono troppo sfacciata?”
“Non direi. Forse un pochino” le afferro i fianchi e la bacio
“Baciarsi non è da porntub”
“All’inizio lo è” e faccio andare le mani verso l’alto cercando le sue albicocche e strizzandole.
Poi lei mi fruga nel costume e lo trova subito. Lo strizza, lo accarezza.
Allora… Le abbasso il costume e cerco la sua freschezza, entro dentro di lei e comincio a pomparla. Lei ride e si aggrappa a me come un naufrago su una zattera. Le esplodo dentro con la furia di un uragano “A proposito, Mauro” dico ansimante
“Chiara” dice lei abbassandosi e succhiandomelo
Diavolo, come vorrei rimanere dentro quella cabina.
Pillole tre: porta a lavare i vestiti
Giovanna ciabatta fino alla porta. “Porto io in lavanderia” avverte
Marco, in cucina, che si sta facendo un caffè “Ok”
Fuori, l’Estate si è trasformata in una graticola infernale. Divieto di usare acque nelle piscine, limitare l’uso di acqua e bagno. Docce veloci.
Giovanna arriva all’ascensore. Rotto “Porca zozza” dieci piani a piedi
E va beh, via con la discesa..
Marco esce e bussa alla porta di fronte. Gli apre una ragazza alta e magra, con un bel fisico stretto in reggiseno e mini slip. Lei chiude rapidamente la porta “Quindici minuti” dice lui abbassandosi i pantaloni. Sotto non ha nulla. Lei rimane nuda e si getta famelico su di lui “Ce li faremo bastare”
Fa caldo. Giovanna si ferma al piano terra ma non scende al locale lavanderia. Bussa alla prima porta sulla destra delle scale. Le apre un giovane atletico, a torso nudo e piedi scalzi “Quindici minuti” le afferra i vestiti da lavare e le consegna a suo fratello più piccolo. Lui se ne va lanciando un’occhiata d’eloquenza al fratello più grande
Giovanna è già a novanta. All’uomo non resta che una penetrazione anale come gli Dei comandano
Marco è seduto e sta leggendo il giornale. Giovanna entra in quel momento con i vestiti da stendere “Dannato ascensore” barcolla “Dannate scale”
Benedette scale, pensa Marco ricordando la gloriosa scopata fatta con la sua dirimpettaia “Sembri una che l’ha presa nel culo” commenta serafico Marco
Giovanna si blocca e lo fissa torvo ma, non c’è malizia in quel che dice. Ripensa all’inculata avuta con l’inquilino del piano terra “Identica”
Pillola 4:Nico
Giusto il tempo di una tazza di tè coi biscotti. Ho rispolverato il mio vecchio VHS e azionato un film con Steven Segal prima maniera: Nico, quando lui era giovane, asciutto, atletico e camminava con un paletto nel culo.
Clara mi arriva sorridendo con un vestito lungo e una tazza di caffè in mano. E' a piedi scalzi. Si avvicina, mi bacia, sorseggia il caffè "Uh, hai messo Nico" fa lei
"Ce lo guardiamo, dura un'ora. Poi usciamo e andiamo a prenderci una pizza a Grotta Mare"
"Ottima idea"
Ma, mentre ci guardiamo il vecchio e inossidabile Nico che uccide i cattivi, la distrazione arriva. Quasi senza pensarci, tra Vhs e sentimento, un bacio rubato, una mano che scivola sotto il vestito di Clara, la piacevole scoperta che lei non ha le mutandine.
Lei che ricambia cercando il mio sesso nei boxer.
Finiamo di guardarci Nico masturbandoci a vicenda. Ridiamo come due cretini, ci baciamo “Doccia veloce e poi…”
“Poi, poi, poi” ride lei baciandolo. Si alza e si toglie il vestito, rimanendo nuda di fronte a lui “Se la facciamo insieme, ci mettiamo meno tempo”
Lui, già con i boxer calati, la raggiunge quando sta aprendo i rubinetti. Un attimo, un bacio, i sessi che si incontrano, la passione che esplode…
Pillola 5:Lockdown
Non si può uscire a meno che non si compili un foglio di permesso e fare spese indispensabili. Nessun contatto, nessun giro. Relegati, rinchiusi.
Appartamento sei per sei metri. Un bilocale con bagno vista cemento. Si aggira per lo spazio angusto, annoiato e frustrato. Sono passate cinque settimane e ancora nulla. Zone Rosse, zone arancio. Fanculo. Sveglia alle nove, colazione di fette biscottate e marmellata. In bagno, ci si lava, ci si masturba alla grande. Pensa alla biondina conosciuta al bar qualche tempo prima. Era il giorno della festa della donna e i TG annunciavano che, il giorno dopo, causa pandemia, ci sarebbe stato un lockdown come prevenzione “Uh, cavolo” aveva detto la biondina, di nome Cindy “Saremo reclusi in casa per chissà quanto tempo”
Si erano guardati ed era scattata la scintilla “Io avrei un suggerimento per tenerci un ricordo stretto”
Lei ha capito, scatta in piedi e lo afferra per mano “Vieni” Piccola, bel culetto, tette piccole ma appetibili. Abitava lì vicino. Non hanno fatto in tempo ad entrare che già erano avvinghiati come polipi. Pochi secondi, nudi sul divano e lui che le mordeva le tette e lei che lo baciava sul petto. E lui che la penetrava con foga e lei che accoglieva tra quella vogliosa fica. E lui che le esplodeva dentro. E lui che le leccava la fica e lei che gli leccava il cazzo. “Secondo te cosa accadrà?”
“Nulla di buono” aveva risposto lui
“Mi piacerebbe rivederti” dice lei
“Anche io”
E, idiota che non è, si era dimenticato di chiederle il numero di telefono.
Due settimane e il lockdown è finito. Libertà, uscire, ma con la mascherina, stare attenti a non fare assembramenti. Ma libero.
Torna nel posto dove è stato, la cerca, non la vede, rimane deluso
Qualcuno lo tocca sulla spalla. Si volta, lei, raggiante, con la mascherina che le copre quasi tutta la faccia “Ciao” fa per abbracciarla ma, sa che non si può
“Mi sei mancata. Questo lockdown è stato sfiancante”
“Anche per noi” e si tocca la pancia. Una bella pancetta
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