Rientro a casa e trovo mia moglie che scopa con Vittorio nel nostro lettone - 12
di
Cuck 2021
genere
tradimenti
Aprendo la porta di casa con in mano il bouquet di stupende rose rosse che aveva comprato per festeggiare il suo arrivo, era stato subito accolto dalle stridule grida della moglie in preda ad un orgasmo.
Dopo quelle grida, un bisbiglio di parole incomprensibili alle quali si sovrapponevano gemiti e l'inconfondibile ansimare del respiro pesante di Vittorio. "Lui non ha ancora goduto!" aveva pensato il marito.
Ugo sapeva che la moglie sarebbe rientrata dal suo viaggio in America quello stesso pomeriggio e per quel motivo era tornato a casa un po' prima per farle trovate la sorpresa del bel mazzo di rose rosse che le aveva preso e per preparare la cena per lei e Vittorio che sicuramente avrebbero preferito mangiare a casa dopo tutti i ristoranti dei giorni indietro.
Naturalmente aveva subito avuto una erezione e mentre si avvicinava con passo felpato verso la sua camera da letto, in una mano teneva il mazzo di fiori e con l'altra, cercava di sistemarsi il cazzo che stringeva dolorosamente sotto le mutande.
I quotidiani resoconti della moglie sulle sue "scappatelle" in America, lo avevano costretto a masturbarsi continuamente (di giorno in ufficio e di notte a casa sino all'alba) nell'arco di quella lunga settimana provocandogli altre alle vistose occhiaie, anche un'infiammazione al cazzo che gli aveva fatto gonfiare i testicoli ed il gambo con una vistosa tumefazione della cappella, livida in modo impressionante e molto dolorosa.
Fermandosi davanti alla porta lasciata aperta dagli amanti, con una specie di smorfia sul viso, aveva incrociato lo sguardo godurioso di Vittorio che, con le labbra attaccate al capezzolo della moglie, ne accompagnava, con le mani strette ai suoi fianchi, i movimenti da Amazzone nella sua cavalcata col cazzo profondamente infilato nella fica.
Sotto le natiche della moglie, sulle cosce lucide del maschio e sul lenzuolo, vistose tracce di umori e di sperma, mostravano che, contrariamente al suo iniziale pensiero, anche l'uomo era già venuto riempiendola di sborra prima che lui arrivasse a casa.
La moglie si contorceva e scuoteva la testa in modo meccanico e disordinato emettendo gemiti sempre più affannosi e da quella postura di spalle, non si era accorta della presenza del marito il quale per contro, aveva ricevuto una specie di complice saluto di benvenuto dal maschio che gli stava chiavando la moglie.
A quel punto l'uomo, non potendo più resistere alla pressione delle mutande e dei calzoni sul suo cazzo infiammato, era andato in bagno a farsi degli sciacqui di acqua fredda per poi indossare una comoda tuta da casa prima di andare in cucina a preparare la cena.
Con tutte le porte aperte, dalla camera da letto gli giungevano tutte le grida della moglie sino al ruggito finale di Vittorio che le scaricava in corpo un'altra razione di sperma.
A quella buriana di ansimi, gemiti, grida e grugniti, erano seguiti lunghi minuti di silenzio rotto solo da un sottofondo di brusii e schiocchi di baci.
Mentre Ugo era intento ad armeggiare coi fornelli, la moglie completamente nuda, gli si era accostata da dietro e mentre con una mano tra le cosce cercava di tamponare i fluidi che la riempivano, con l'altra aveva abbracciato il marito e sollevandosi sui piedi lo aveva baciato sul collo:
-Ciao amore.. sono tornata!-
-Ciao tesoro.. bentornata a casa.-
Le aveva risposto lui stringendole la mano senza girarsi.
-Tesoro ho un regalino per te.-
Il marito che aveva capito di quale regalo si trattasse, aveva interrotto il suo lavoro e dirigendosi verso il soggiorno, si era disteso sul tappeto abbassandosi nel contempo il pantalone della tuta.
A quel punto la moglie, gli si era seduta sulla faccia lasciandogli scolare in bocca e sul viso il contenuto della sua fica e contemporaneamente si era chinata su di lui per prenderglielo in bocca:
-Ugo" Ma..Ma.. che cosa hai fatto al tuo cazzetto?!-
Segue
Dopo quelle grida, un bisbiglio di parole incomprensibili alle quali si sovrapponevano gemiti e l'inconfondibile ansimare del respiro pesante di Vittorio. "Lui non ha ancora goduto!" aveva pensato il marito.
Ugo sapeva che la moglie sarebbe rientrata dal suo viaggio in America quello stesso pomeriggio e per quel motivo era tornato a casa un po' prima per farle trovate la sorpresa del bel mazzo di rose rosse che le aveva preso e per preparare la cena per lei e Vittorio che sicuramente avrebbero preferito mangiare a casa dopo tutti i ristoranti dei giorni indietro.
Naturalmente aveva subito avuto una erezione e mentre si avvicinava con passo felpato verso la sua camera da letto, in una mano teneva il mazzo di fiori e con l'altra, cercava di sistemarsi il cazzo che stringeva dolorosamente sotto le mutande.
I quotidiani resoconti della moglie sulle sue "scappatelle" in America, lo avevano costretto a masturbarsi continuamente (di giorno in ufficio e di notte a casa sino all'alba) nell'arco di quella lunga settimana provocandogli altre alle vistose occhiaie, anche un'infiammazione al cazzo che gli aveva fatto gonfiare i testicoli ed il gambo con una vistosa tumefazione della cappella, livida in modo impressionante e molto dolorosa.
Fermandosi davanti alla porta lasciata aperta dagli amanti, con una specie di smorfia sul viso, aveva incrociato lo sguardo godurioso di Vittorio che, con le labbra attaccate al capezzolo della moglie, ne accompagnava, con le mani strette ai suoi fianchi, i movimenti da Amazzone nella sua cavalcata col cazzo profondamente infilato nella fica.
Sotto le natiche della moglie, sulle cosce lucide del maschio e sul lenzuolo, vistose tracce di umori e di sperma, mostravano che, contrariamente al suo iniziale pensiero, anche l'uomo era già venuto riempiendola di sborra prima che lui arrivasse a casa.
La moglie si contorceva e scuoteva la testa in modo meccanico e disordinato emettendo gemiti sempre più affannosi e da quella postura di spalle, non si era accorta della presenza del marito il quale per contro, aveva ricevuto una specie di complice saluto di benvenuto dal maschio che gli stava chiavando la moglie.
A quel punto l'uomo, non potendo più resistere alla pressione delle mutande e dei calzoni sul suo cazzo infiammato, era andato in bagno a farsi degli sciacqui di acqua fredda per poi indossare una comoda tuta da casa prima di andare in cucina a preparare la cena.
Con tutte le porte aperte, dalla camera da letto gli giungevano tutte le grida della moglie sino al ruggito finale di Vittorio che le scaricava in corpo un'altra razione di sperma.
A quella buriana di ansimi, gemiti, grida e grugniti, erano seguiti lunghi minuti di silenzio rotto solo da un sottofondo di brusii e schiocchi di baci.
Mentre Ugo era intento ad armeggiare coi fornelli, la moglie completamente nuda, gli si era accostata da dietro e mentre con una mano tra le cosce cercava di tamponare i fluidi che la riempivano, con l'altra aveva abbracciato il marito e sollevandosi sui piedi lo aveva baciato sul collo:
-Ciao amore.. sono tornata!-
-Ciao tesoro.. bentornata a casa.-
Le aveva risposto lui stringendole la mano senza girarsi.
-Tesoro ho un regalino per te.-
Il marito che aveva capito di quale regalo si trattasse, aveva interrotto il suo lavoro e dirigendosi verso il soggiorno, si era disteso sul tappeto abbassandosi nel contempo il pantalone della tuta.
A quel punto la moglie, gli si era seduta sulla faccia lasciandogli scolare in bocca e sul viso il contenuto della sua fica e contemporaneamente si era chinata su di lui per prenderglielo in bocca:
-Ugo" Ma..Ma.. che cosa hai fatto al tuo cazzetto?!-
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