Gynarchy governance
di
12345
genere
dominazione
Buongiorno a tutti voi.
Sono una dominatrice italiana di lunga esperienza maturata in campo internazionale.
Ho 45 anni, fisico statuario, gambe lunghe e affusolate, seno generoso, e mi definiscono una donna decisa, temeraria, forte, da sempre camaleontica, artista professionale e senza limiti mentali.
Dopo aver lavorato in tutta europa, mi sono trasferita a Lugano in Svizzera dove la mia passione mi ha portato ad acquistare una villa e qui accolgo clienti francesi e tedeschi ma ospito anche molti clienti italiani.
Non si tratta del solito dungeon dove si praticano il femdom e bdsm ma è la sede di un club molto esclusivo. Arredata in modo elegante e sobrio, è divisa in privè a tema ma dispone anche di ampie zone comuni.
Il titolo del racconto vi dovrebbe far capire di cosa si tratta.
E’ un club aperto a sole donne che amano dominare i propri uomini, cornuti e ingabbiati.
Le mogli, vere protagoniste delle serate, qui sono sempre alle prese con i cazzi dei loro bull e dei ragazzi che io con molta attenzione seleziono, mentre i mariti hanno l’onore di dare supporto agli amanti aiutandoli nella monta con le mani e la lingua.
Ingabbiati, si avete capito bene, perché chi si iscrive deve frequentare il club sempre insieme al suo uomo che rigorosamente deve portare la gabbia di castità, deve essere condotto con il collare testicolare a strozzo e muoversi sempre e solo a quattro zampe. Meglio se dotato di plug anale con coda di cavallo o gonfiabile. Molte mogli si limitano a questo servizio esibendo i loro cagnolini, possono frequentare solo la zona bar-cocktail-lunch e raccontano le loro esperienze di dominazione. E’ una prassi, dare un colpetto al plug gonfiabile del cagnolino a disposizione ogni qual volta venga invitata una socia o si aggiunga una socia al tavolo. Lo scopo è lasciare la villa qualche ora dopo, avendo devastato l’ano del fortunato.
Ma non solo.
L’iscrizione al club è particolarmente costosa in quanto offro altri servizi ed ho costantemente presente un medico/ginecologo, donna, sempre operativa.
Per questo le donne sono mogli di uomini socialmente importanti e molto facoltosi.
I servizi più richiesti sono:
- l’iaculatore veloce
- il castrato lecca lecca
- la monta
- gli evirati
- i nulli
- i tatoo
Diciamo che i primi tre servizi spesso sono acquistati insieme e sono un percorso quasi obbligatorio.
1) l’iaculatore precoce: questa è una competizione dove chi vince in effetti perde qualcosa.
Possono partecipare quei mariti che vengono iscritti certificando la data e le misure del pene. Vengono costritti a portare una gabbia di castità per anni, privandoli ovviamente di qualsiasi forma si orgasmo. Se accettano di essere liberati questo può avvenire solo in villa per masturbarsi da soli ma davanti ad altre donne e solo rispettando una rigida procedura.
Ho organizzato una sala con divani e poltrone e al centro c’è un piccolo palcoscenico.
I fortunati vengono affidati nelle mani della ginecologa che gli toglie la gabbia, gli misura il pene per vedere quanto si è ridotto, ne ufficializza le misure al pubblico sempre presente numeroso e insieme alla moglie stabilisce i tempi presunti di masturbazione. I fortunati increduli e sbalorditi non immaginano che il cazzetto si è ridotto ai minimi termini, più simile ad un lombrico inerme e malinconicamente lo devono esporre in maniera ben visibile prestandosi al pubblico ludibrio.
A questo punto lo devono stringere solo con due dita e devono riuscire a venire nei tempi prestabiliti precedentente, pena, l’essere ingabbiati di uovo e per tempi ancora più lunghi.
La stessa ginecologa prende i tempi con un cronometro.
In Germania qualche anno fa siamo riuscite a tenere in gabbia un uomo per 6 anni e alla fine vi posso dire che aveva il pene del tutto atrofizzato, smagrito e ridotto anche in lunghezza a tal punto da sembrare il pene di un bambino di 5 anni.
Il trattamento inizia dai 3 minuti e successivamente pian piano scendiamo ai 2 minuti e poi a tempi minori; al minuto è facile arrivare ma abbiamo fatto di meglio, anche sotto i venti secondi.
E’ incredibile vederli affannati a segare quel minuscolo orpello, l’ultimo baluardo della loro mascolinità,con gesti così veloci che quasi si ha la sensazione che gli si possa staccare. Ma la paura di essere ingabbiati di nuovo è forte e ce la mettono tutta.
C’è stato un tizio che abbiamo spinto a venire in 16 secondi; praticamente ansimava già mentre gli toglievano la gabbia ed ha dovuto sforzarsi a resistere.
Naturalmente il tizio, vista l’inutilità e l’incapacità a far godere la moglie, con il consenso e anzi direi rispondendo al desiderio della moglie, è stato immediatamente portato dalla ginecologa per essere castrato. Qui si offrono due opzioni; la castrazione chirurgica immediata che viene anche trasmessa in diretta sui monitor nelle varie sale o l’applicazione un elastico stringente sullo scroto che concede qualche altro giorno al fortunato di mantenere i testicoli ma che porta ad una lenta e progressiva necrosi dei testicoli che moriranno del tutto in circa 15 giorni e poi asportati.
In entrambi i casi i testicoli verranno esposti e conservati in una urna di vetro ammassati insieme ad altri testicoli per renderli irriconoscibili. Vista l’inutilità non si da onore e riconoscenza al fortunato.
La categoria più numerosa è quella dei castrati. Questi o hanno fatto il percorso di iaculatore veloce o sono stati semplicemente castrati per il piacere della moglie.
2) “ lecca lecca “: tra i mariti già castrati c’è la sotto categoria dei “lecca lecca” ovvero quelli che si prestano a soddisfare la propria moglie ma anche le altre socie con la lingua.
Questi per volere delle mogli, saltano la fase di iaculatore veloce e vengono indirizzati al ginecologo che provvedere all’esportazione dei testicoli, operazione che come dicevo viene fatta qui in sede, ambulatorialmente, velocemente, con anestesia locale e trasmessa in diretta sui monitor presenti in tutte le sale. Il nostro dottore è molto bravo quando fa i suoi interventi e la sola vista di quella sacca vuota e raggrinzita è motivo di eccitazione per molte socie.
Altre preferiscono farla togliere riducendo e spianando completamente il tessuto; il risultato finale è estremamente gratificante alla vista ed è quello di un tubicino inerme che serve solo per urinare.
In ogni caso sto registrando da parte delle socie un forte interesse per la castrazione e vista la richiesta sempre maggiore, vorrei organizzare un calendario di singoli eventi, o una sorta di castrazione di gruppo.
I testicoli dei fortunati vengono conservati in eleganti teche di vetro e vanno ad arricchire la nostra già numerosa collezione, facendo bella figura di se negli appositi espositori ed hanno l’onore di avere una targhetta personale con tanto di nome e cognome della moglie.
La moglie spesso porta le amiche socie in adorazione della reliquia, come in un santuario e questo crea invidia convincendo le altre a castrare i loro mariti. Spesso le socie fanno gruppo nel nostro bar esponendo i propri mariti accucciati ai propri piedi, scambiando impressioni, esperienze e aspettative. In questi ambienti tutti i castrati, devono sempre muoversi a quattro zampe, e non potendo indossare ovviamente il collare testicolare, indossano un normale collare per cani ed è molto eccitante vedere le mogli che mostrano alle altre socie i genitali del marito facendo rovesciare a terra il proprio cagnetto che si mette a zampe aperte e ventre esposto.
Non finirò mai di sorprendermi e di eccitarmi vendendo le mogli commentare e toccare con le dita quelle appendici molli, quei tubicini di carne mosci, rimasti lì solo per urinare, ridendo allegramente li fanno rimbalzare come oggetti inanimati, ricordando i tempi e i modi in cui le virilità dei mariti gli creavano grossi problemi.
Solo ai castrati viene concesso l’onore e l’onore di gratificare la propria moglie e le altre socie della villa, con lavoretti di lingua sui genitali.
Ma anche in questo siamo un po' perverse; questo servizio non deve dare loro alcuna soddisfazione e costringiamo i malcapitati a dei veri tour de force, fino a costringerli al vomito a causa della gran quantità degli umori deglutiti.
3) la monta: la monta è un preciso diritto delle nostre socie e solo il castrato può assistere la propria moglie al rito della monta. Può essere trasmessa sui monitor solo dopo liberatoria della socia.
Questo è un rito a cui si sottopongono le mogli semplicemente per diletto e il proprio piacere o se desiderano dei figli e che ovviamente non li possono avere dai loro partner.
La monta consiste in un accoppiamento con almeno di 6/8 uomini sconosciuti contemporaneamente; lo scopo è ovviamente quello di non sapere eventualmente da chi si rimane incinta.
Qui c’è stata qualche donna che si è prestata alla monta più e più volte prima di azzeccare il periodo di massima fertilità. Altre hanno avuto il piacere di concedersi anche a 12/15 bull a seduta.
I loro uomini devono essere ovviamente castrati, come dicevo in precedenza e provvedere anche di persona affinché i ragazzi abbiano le massime erezioni. C’è quindi chi si presta a segarli con mano, che noi vorremmo evitare, e chi invece usa fare sontuosi pompini profondi e salivosi.
Il massimo sono quelli che offrono il loro culo e si concedono al bull.
I bull per umiliarli al massimo non si limitano a qualche colpetto ma generalmente non usano lubrificanti, scendono nel profondo del loro culo e solo quando si sentono pronti ed hanno raggiunto l’apice dell’erezione, si dedicano alle mogli.
C’è chi amorevolmente lubrifica con la saliva la vagina della moglie al meglio e chi sorregge il membro del fortunato, fino ad imboccarlo tra le labbra tumide della moglie. Tutte le donne si lasciano andare ad accogliere le abbondanti sborrate da parte dei ragazzi per essere ingravidate con certezza.
Da qualche tempo tra le socie si sta diffondendo la perversa usanza di scambiarsi i mariti e metterli sotto di loro a leccare gli umori misti a sperma che perdono dalle loro vulva dilatate e che fuoriescono a causa delle furiose e numerose accoppiate. Anche questo spesso induce al vomito ma la gratificazione è meglio del disagio.
4) gli evirati: questa è solo una fase di up grade per i castrati. Alcune mogli sostengono che i loro mariti nonostante abbiamo perso i testicoli, riescono ancora ad avere delle erezioni e perdano dei liquidi dal pene. Le socie vogliono evitare che i mariti sporchino sia perdendo questi liquidi, sia urinando al bagno e quindi li liberano di quell’inutile fardello costringendoli poi a urinare da seduti, come loro. Nessuno dei castrati si è mai opposto in quanto già la condizione precedente li ha messi con la coscienza a posto e hanno definitivamente abbandonato l’idea di usare i propri genitali. Viene eseguita velocemente inserendo in profondità un catetere nell’uretra che servirà a garantire le operazioni di minzione senza subire bruciature sulla ferita nella fase in cui la ferita non è rimarginata. Poi usando un bisturi si procede a tagliare tutto intorno facendo molta attenzione a non incidere il catetere. In circa 15 minuti l’intervento è finito. Una volta che la ferita è rimarginata, si sfila il catetere e rimane un buchetto delle dimensioni dell’uretra che assolve alle esigenze e come dicevo consente di fare la pipì da seduti.
5) i nulli:questa come immaginerete è una categoria particolare e poco frequente ma non ricca di soddisfazioni. Sono i mariti costretti che con una sola operazione a saltare tutte le fasi precedenti. Anche questa operazione che viene trasmessa in diretta su i nostri monitor ed è anche l’unica sulla quale si disputa una vera e propria gara. Ora vi spiego.
Sempre in Germania è stata studiata una procedura che prevede l’inserimento nel pene di un gel che dopo qualche minuto si espande aumentando le dimensioni del pene e poi tende a consolidarsi fino ad assumere una consistenza marmorea. La nostra ginecologa è diventata una vera esperta di questa pratica. Dopo avere denudato il fortunato sul lettino, gli pratica due o tre iniezioni di antidolorifico alla base del pene. Poi gli viene amorevolmente accarezzato il pene per iniziare ad avere una erezione. Questo permette palpando il pene alla base, di individuare una vena nella quale con una banale siringa si introduce il gel. A questo punto bisogna seguire una rigorosa tempistica. Immediatamente deve essere praticato un taglietto sul fremulo dal quale si fa fuoriuscire il sangue in quanto il gel inizia subito ad espandersi e crea una pressione interna. Il sangue deve sgorgare copioso fino a quando non si vede uscire il colore celeste del gel. Questo significa che il gel ha preso del tutto il posto del sangue nelle vene e nei corpi cavernosi e da questo momento in poi inizia la fase di di consolidamento. Il pene si espande e si ingrandisce oltre modo assumendo dimensioni che spesso sono ragguardevoli e neanche moglie e marito si aspettano di vedere.
Se non fossero fatte le iniezioni di anestetico, questa sarebbe la fase più dolorosa e anche per questo sto facendo altre valutazioni.
Alcune volte la moglie che è sempre presente all’operazione, vedendo il pene del marito in quelle dimensioni, chiede di fermarci pensando di poter avere un pene sempre a disposizione di quelle fattezze, ma quello è un punto di non ritorno. Quando il gel ha finito di espandersi inizia a consolidarsi e si può passare allo scroto praticando un taglio che permette di far fuoriuscire i testicoli. Questi verranno lasciati appesi senza reciderne i condotti e la vena ma esposti fuori dallo scroto. Si passa così alla vera e propria operazione di asportazione con un taglio netto e preciso alla base in maniera che possa essete suturato con tessuti di pelle prelevati da cosce e addome.
Anche nei testicoli viene iniettato una certa quantità di gel in maniera che diventino delle dimensioni desiderate. In gel evita anche la necrosi dei tessuti che rimangono dello stesso colore e della consistenza del pene quando era di proprietà del fortunato.
Il pene a questo punto è duro come il marmo, privo di sangue e quasi sta dritto da solo anche se messo su un tavolo.
E’ un orpello di pelle umana che viene usato a casa, per chi lo vuole come ferma libri. La maggior parte dei clienti lo lascia qui da noi esposto in bella vista sugli scaffali della nostra aula magna. La gara premia il proprietario del pene che ha raggiunto le maggiori dimensioni con tanto di targa onorifica esposta nei nostri uffici.
5) il tatoo: questa è una fase facoltativa ma sta riscuotendo grande interesse. Alcune socie erano un po' imbarazzate nel presentare il loro marito con il basso ventre estremamente piatto e con una V inguinale fortemente definita. La sensazione di vuoto alla vista era un fredda e così abbiamo pensato di abbellirla con dei tatuaggi. Una volta che il fortunato si è completamente ripristinato, è senza lividi o ematomi, gli viene fatto un tatuaggio colorato per abbellire il basso ventre. Abbiamo pubblicato un libro con diversi modelli da riprodurre ma i più gettonati c’è l’orchidea rosa o rossa che si presenta con i petali aperti e il pistillo in corrispondenza dell’uretra. Ma a mio avviso il miglior tatuaggio è quello che rappresenta una vagina; questa è molto difficile e deve essere fatta ad arte perché deve comprendere l’uretra tra le labbra disegnate e al posto del clitoride e poi scendere con tanto di grandi e piccole labbra e l’ingresso della vagina deve corrispondere con l’ano del fortunato. Alcune socie mi hanno raccontato di avere dei veri e proprio rapporti saffici con il proprio marito, leccandogli lo sfintere.
Dunque gli affari vanno a gonfie vele e sto già pensando alle prossime eventuali evoluzioni.
Saluti
Sono una dominatrice italiana di lunga esperienza maturata in campo internazionale.
Ho 45 anni, fisico statuario, gambe lunghe e affusolate, seno generoso, e mi definiscono una donna decisa, temeraria, forte, da sempre camaleontica, artista professionale e senza limiti mentali.
Dopo aver lavorato in tutta europa, mi sono trasferita a Lugano in Svizzera dove la mia passione mi ha portato ad acquistare una villa e qui accolgo clienti francesi e tedeschi ma ospito anche molti clienti italiani.
Non si tratta del solito dungeon dove si praticano il femdom e bdsm ma è la sede di un club molto esclusivo. Arredata in modo elegante e sobrio, è divisa in privè a tema ma dispone anche di ampie zone comuni.
Il titolo del racconto vi dovrebbe far capire di cosa si tratta.
E’ un club aperto a sole donne che amano dominare i propri uomini, cornuti e ingabbiati.
Le mogli, vere protagoniste delle serate, qui sono sempre alle prese con i cazzi dei loro bull e dei ragazzi che io con molta attenzione seleziono, mentre i mariti hanno l’onore di dare supporto agli amanti aiutandoli nella monta con le mani e la lingua.
Ingabbiati, si avete capito bene, perché chi si iscrive deve frequentare il club sempre insieme al suo uomo che rigorosamente deve portare la gabbia di castità, deve essere condotto con il collare testicolare a strozzo e muoversi sempre e solo a quattro zampe. Meglio se dotato di plug anale con coda di cavallo o gonfiabile. Molte mogli si limitano a questo servizio esibendo i loro cagnolini, possono frequentare solo la zona bar-cocktail-lunch e raccontano le loro esperienze di dominazione. E’ una prassi, dare un colpetto al plug gonfiabile del cagnolino a disposizione ogni qual volta venga invitata una socia o si aggiunga una socia al tavolo. Lo scopo è lasciare la villa qualche ora dopo, avendo devastato l’ano del fortunato.
Ma non solo.
L’iscrizione al club è particolarmente costosa in quanto offro altri servizi ed ho costantemente presente un medico/ginecologo, donna, sempre operativa.
Per questo le donne sono mogli di uomini socialmente importanti e molto facoltosi.
I servizi più richiesti sono:
- l’iaculatore veloce
- il castrato lecca lecca
- la monta
- gli evirati
- i nulli
- i tatoo
Diciamo che i primi tre servizi spesso sono acquistati insieme e sono un percorso quasi obbligatorio.
1) l’iaculatore precoce: questa è una competizione dove chi vince in effetti perde qualcosa.
Possono partecipare quei mariti che vengono iscritti certificando la data e le misure del pene. Vengono costritti a portare una gabbia di castità per anni, privandoli ovviamente di qualsiasi forma si orgasmo. Se accettano di essere liberati questo può avvenire solo in villa per masturbarsi da soli ma davanti ad altre donne e solo rispettando una rigida procedura.
Ho organizzato una sala con divani e poltrone e al centro c’è un piccolo palcoscenico.
I fortunati vengono affidati nelle mani della ginecologa che gli toglie la gabbia, gli misura il pene per vedere quanto si è ridotto, ne ufficializza le misure al pubblico sempre presente numeroso e insieme alla moglie stabilisce i tempi presunti di masturbazione. I fortunati increduli e sbalorditi non immaginano che il cazzetto si è ridotto ai minimi termini, più simile ad un lombrico inerme e malinconicamente lo devono esporre in maniera ben visibile prestandosi al pubblico ludibrio.
A questo punto lo devono stringere solo con due dita e devono riuscire a venire nei tempi prestabiliti precedentente, pena, l’essere ingabbiati di uovo e per tempi ancora più lunghi.
La stessa ginecologa prende i tempi con un cronometro.
In Germania qualche anno fa siamo riuscite a tenere in gabbia un uomo per 6 anni e alla fine vi posso dire che aveva il pene del tutto atrofizzato, smagrito e ridotto anche in lunghezza a tal punto da sembrare il pene di un bambino di 5 anni.
Il trattamento inizia dai 3 minuti e successivamente pian piano scendiamo ai 2 minuti e poi a tempi minori; al minuto è facile arrivare ma abbiamo fatto di meglio, anche sotto i venti secondi.
E’ incredibile vederli affannati a segare quel minuscolo orpello, l’ultimo baluardo della loro mascolinità,con gesti così veloci che quasi si ha la sensazione che gli si possa staccare. Ma la paura di essere ingabbiati di nuovo è forte e ce la mettono tutta.
C’è stato un tizio che abbiamo spinto a venire in 16 secondi; praticamente ansimava già mentre gli toglievano la gabbia ed ha dovuto sforzarsi a resistere.
Naturalmente il tizio, vista l’inutilità e l’incapacità a far godere la moglie, con il consenso e anzi direi rispondendo al desiderio della moglie, è stato immediatamente portato dalla ginecologa per essere castrato. Qui si offrono due opzioni; la castrazione chirurgica immediata che viene anche trasmessa in diretta sui monitor nelle varie sale o l’applicazione un elastico stringente sullo scroto che concede qualche altro giorno al fortunato di mantenere i testicoli ma che porta ad una lenta e progressiva necrosi dei testicoli che moriranno del tutto in circa 15 giorni e poi asportati.
In entrambi i casi i testicoli verranno esposti e conservati in una urna di vetro ammassati insieme ad altri testicoli per renderli irriconoscibili. Vista l’inutilità non si da onore e riconoscenza al fortunato.
La categoria più numerosa è quella dei castrati. Questi o hanno fatto il percorso di iaculatore veloce o sono stati semplicemente castrati per il piacere della moglie.
2) “ lecca lecca “: tra i mariti già castrati c’è la sotto categoria dei “lecca lecca” ovvero quelli che si prestano a soddisfare la propria moglie ma anche le altre socie con la lingua.
Questi per volere delle mogli, saltano la fase di iaculatore veloce e vengono indirizzati al ginecologo che provvedere all’esportazione dei testicoli, operazione che come dicevo viene fatta qui in sede, ambulatorialmente, velocemente, con anestesia locale e trasmessa in diretta sui monitor presenti in tutte le sale. Il nostro dottore è molto bravo quando fa i suoi interventi e la sola vista di quella sacca vuota e raggrinzita è motivo di eccitazione per molte socie.
Altre preferiscono farla togliere riducendo e spianando completamente il tessuto; il risultato finale è estremamente gratificante alla vista ed è quello di un tubicino inerme che serve solo per urinare.
In ogni caso sto registrando da parte delle socie un forte interesse per la castrazione e vista la richiesta sempre maggiore, vorrei organizzare un calendario di singoli eventi, o una sorta di castrazione di gruppo.
I testicoli dei fortunati vengono conservati in eleganti teche di vetro e vanno ad arricchire la nostra già numerosa collezione, facendo bella figura di se negli appositi espositori ed hanno l’onore di avere una targhetta personale con tanto di nome e cognome della moglie.
La moglie spesso porta le amiche socie in adorazione della reliquia, come in un santuario e questo crea invidia convincendo le altre a castrare i loro mariti. Spesso le socie fanno gruppo nel nostro bar esponendo i propri mariti accucciati ai propri piedi, scambiando impressioni, esperienze e aspettative. In questi ambienti tutti i castrati, devono sempre muoversi a quattro zampe, e non potendo indossare ovviamente il collare testicolare, indossano un normale collare per cani ed è molto eccitante vedere le mogli che mostrano alle altre socie i genitali del marito facendo rovesciare a terra il proprio cagnetto che si mette a zampe aperte e ventre esposto.
Non finirò mai di sorprendermi e di eccitarmi vendendo le mogli commentare e toccare con le dita quelle appendici molli, quei tubicini di carne mosci, rimasti lì solo per urinare, ridendo allegramente li fanno rimbalzare come oggetti inanimati, ricordando i tempi e i modi in cui le virilità dei mariti gli creavano grossi problemi.
Solo ai castrati viene concesso l’onore e l’onore di gratificare la propria moglie e le altre socie della villa, con lavoretti di lingua sui genitali.
Ma anche in questo siamo un po' perverse; questo servizio non deve dare loro alcuna soddisfazione e costringiamo i malcapitati a dei veri tour de force, fino a costringerli al vomito a causa della gran quantità degli umori deglutiti.
3) la monta: la monta è un preciso diritto delle nostre socie e solo il castrato può assistere la propria moglie al rito della monta. Può essere trasmessa sui monitor solo dopo liberatoria della socia.
Questo è un rito a cui si sottopongono le mogli semplicemente per diletto e il proprio piacere o se desiderano dei figli e che ovviamente non li possono avere dai loro partner.
La monta consiste in un accoppiamento con almeno di 6/8 uomini sconosciuti contemporaneamente; lo scopo è ovviamente quello di non sapere eventualmente da chi si rimane incinta.
Qui c’è stata qualche donna che si è prestata alla monta più e più volte prima di azzeccare il periodo di massima fertilità. Altre hanno avuto il piacere di concedersi anche a 12/15 bull a seduta.
I loro uomini devono essere ovviamente castrati, come dicevo in precedenza e provvedere anche di persona affinché i ragazzi abbiano le massime erezioni. C’è quindi chi si presta a segarli con mano, che noi vorremmo evitare, e chi invece usa fare sontuosi pompini profondi e salivosi.
Il massimo sono quelli che offrono il loro culo e si concedono al bull.
I bull per umiliarli al massimo non si limitano a qualche colpetto ma generalmente non usano lubrificanti, scendono nel profondo del loro culo e solo quando si sentono pronti ed hanno raggiunto l’apice dell’erezione, si dedicano alle mogli.
C’è chi amorevolmente lubrifica con la saliva la vagina della moglie al meglio e chi sorregge il membro del fortunato, fino ad imboccarlo tra le labbra tumide della moglie. Tutte le donne si lasciano andare ad accogliere le abbondanti sborrate da parte dei ragazzi per essere ingravidate con certezza.
Da qualche tempo tra le socie si sta diffondendo la perversa usanza di scambiarsi i mariti e metterli sotto di loro a leccare gli umori misti a sperma che perdono dalle loro vulva dilatate e che fuoriescono a causa delle furiose e numerose accoppiate. Anche questo spesso induce al vomito ma la gratificazione è meglio del disagio.
4) gli evirati: questa è solo una fase di up grade per i castrati. Alcune mogli sostengono che i loro mariti nonostante abbiamo perso i testicoli, riescono ancora ad avere delle erezioni e perdano dei liquidi dal pene. Le socie vogliono evitare che i mariti sporchino sia perdendo questi liquidi, sia urinando al bagno e quindi li liberano di quell’inutile fardello costringendoli poi a urinare da seduti, come loro. Nessuno dei castrati si è mai opposto in quanto già la condizione precedente li ha messi con la coscienza a posto e hanno definitivamente abbandonato l’idea di usare i propri genitali. Viene eseguita velocemente inserendo in profondità un catetere nell’uretra che servirà a garantire le operazioni di minzione senza subire bruciature sulla ferita nella fase in cui la ferita non è rimarginata. Poi usando un bisturi si procede a tagliare tutto intorno facendo molta attenzione a non incidere il catetere. In circa 15 minuti l’intervento è finito. Una volta che la ferita è rimarginata, si sfila il catetere e rimane un buchetto delle dimensioni dell’uretra che assolve alle esigenze e come dicevo consente di fare la pipì da seduti.
5) i nulli:questa come immaginerete è una categoria particolare e poco frequente ma non ricca di soddisfazioni. Sono i mariti costretti che con una sola operazione a saltare tutte le fasi precedenti. Anche questa operazione che viene trasmessa in diretta su i nostri monitor ed è anche l’unica sulla quale si disputa una vera e propria gara. Ora vi spiego.
Sempre in Germania è stata studiata una procedura che prevede l’inserimento nel pene di un gel che dopo qualche minuto si espande aumentando le dimensioni del pene e poi tende a consolidarsi fino ad assumere una consistenza marmorea. La nostra ginecologa è diventata una vera esperta di questa pratica. Dopo avere denudato il fortunato sul lettino, gli pratica due o tre iniezioni di antidolorifico alla base del pene. Poi gli viene amorevolmente accarezzato il pene per iniziare ad avere una erezione. Questo permette palpando il pene alla base, di individuare una vena nella quale con una banale siringa si introduce il gel. A questo punto bisogna seguire una rigorosa tempistica. Immediatamente deve essere praticato un taglietto sul fremulo dal quale si fa fuoriuscire il sangue in quanto il gel inizia subito ad espandersi e crea una pressione interna. Il sangue deve sgorgare copioso fino a quando non si vede uscire il colore celeste del gel. Questo significa che il gel ha preso del tutto il posto del sangue nelle vene e nei corpi cavernosi e da questo momento in poi inizia la fase di di consolidamento. Il pene si espande e si ingrandisce oltre modo assumendo dimensioni che spesso sono ragguardevoli e neanche moglie e marito si aspettano di vedere.
Se non fossero fatte le iniezioni di anestetico, questa sarebbe la fase più dolorosa e anche per questo sto facendo altre valutazioni.
Alcune volte la moglie che è sempre presente all’operazione, vedendo il pene del marito in quelle dimensioni, chiede di fermarci pensando di poter avere un pene sempre a disposizione di quelle fattezze, ma quello è un punto di non ritorno. Quando il gel ha finito di espandersi inizia a consolidarsi e si può passare allo scroto praticando un taglio che permette di far fuoriuscire i testicoli. Questi verranno lasciati appesi senza reciderne i condotti e la vena ma esposti fuori dallo scroto. Si passa così alla vera e propria operazione di asportazione con un taglio netto e preciso alla base in maniera che possa essete suturato con tessuti di pelle prelevati da cosce e addome.
Anche nei testicoli viene iniettato una certa quantità di gel in maniera che diventino delle dimensioni desiderate. In gel evita anche la necrosi dei tessuti che rimangono dello stesso colore e della consistenza del pene quando era di proprietà del fortunato.
Il pene a questo punto è duro come il marmo, privo di sangue e quasi sta dritto da solo anche se messo su un tavolo.
E’ un orpello di pelle umana che viene usato a casa, per chi lo vuole come ferma libri. La maggior parte dei clienti lo lascia qui da noi esposto in bella vista sugli scaffali della nostra aula magna. La gara premia il proprietario del pene che ha raggiunto le maggiori dimensioni con tanto di targa onorifica esposta nei nostri uffici.
5) il tatoo: questa è una fase facoltativa ma sta riscuotendo grande interesse. Alcune socie erano un po' imbarazzate nel presentare il loro marito con il basso ventre estremamente piatto e con una V inguinale fortemente definita. La sensazione di vuoto alla vista era un fredda e così abbiamo pensato di abbellirla con dei tatuaggi. Una volta che il fortunato si è completamente ripristinato, è senza lividi o ematomi, gli viene fatto un tatuaggio colorato per abbellire il basso ventre. Abbiamo pubblicato un libro con diversi modelli da riprodurre ma i più gettonati c’è l’orchidea rosa o rossa che si presenta con i petali aperti e il pistillo in corrispondenza dell’uretra. Ma a mio avviso il miglior tatuaggio è quello che rappresenta una vagina; questa è molto difficile e deve essere fatta ad arte perché deve comprendere l’uretra tra le labbra disegnate e al posto del clitoride e poi scendere con tanto di grandi e piccole labbra e l’ingresso della vagina deve corrispondere con l’ano del fortunato. Alcune socie mi hanno raccontato di avere dei veri e proprio rapporti saffici con il proprio marito, leccandogli lo sfintere.
Dunque gli affari vanno a gonfie vele e sto già pensando alle prossime eventuali evoluzioni.
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