Lo zio Gianni
di
Chris Rondinelli
genere
incesti
Mi chiamo Chris, qualcuno avra' gia' letto qualche mio racconto su questo sito, a differenza dei tanti altri utenti che scrivono, le mie sono storie di vita realmente vissuta in prima persona. Non sono uno scrittore di racconti erotici, e probabilmente non so nemmeno scrivere, sbagliando la punteggiatura e saltando le parole, ma voglio ugualmente rendervi partecipi di cio' che ho vissuto sin da adolescente.
Premetto che ho 42 anni ben portati, sono nato maschio ma dai connotati femminili, e fin da piccolo, se non avessi avuto il pisellino, mi si poteva benissimo scambiare per una femminuccia dai capelli biondi e lunghi. Strano caso di gender fuori dal normale il mio, dato in famiglia non ci sono mai stati casi simili. Sul mio aspetto ho sempre giocato, non mi sono mai dato un etichetta, perche' ho sempre creduto nell'amore libero gia' dagli anni in cui ho scoperto la sessualita', per me' non esistono persone gay bisessuali penta fluid trans trav, per me esistono solo persone che hanno gusti e modi di vedere l'amore e il sesso in modi diversi.
Quindi non mi sono mai posto il problema se mi piacessero i maschi invece che le femmine, ho sempre amato chi mi attraeva in un certo momento della mia esistenza, e non ho mai nascosto il mio lato femminile, ognuno di noi ne ha uno. Io ho giocato molto a sviluppare il mio. Ho sempre provato attrazione per gli uomini maturi di una certa eta', non so perche' ma mi davano un certo senso di eccitamento emotivo piu' che fisico.
Ho perso mio padre all'eta' di sedici anni, e con mia madre che son cresciuto e ho imparato a crescere come femmina sotto la sua guida. Non ebbi problemi a confidare a mia madre il mio stato, e pur essendo una donna non giovanissima, e di sani principi, mia madre e sempre stata in grado di assecondarmi e aiutarmi nel mio percorso di feminilizzazione. Essendo l'unico figlio che aveva, ovviamente cercava di darmi un educazione piu' giusta possibile, pur cercando di assecondare le mie passioni e i miei desideri.
Una madre cosi' non la possiedono in molti ve lo assicuro, e io ne ho tratto tutti i benefici possibili e immaginabili da questa situazione familiare. Con mia madre, potevo parlare liberamente di grossi cazzi duri, di uomini nudi e di rapporti senza problemi di pudore o vergogna, di solito eravamo abituate a parlare come madre e figlia sedute sul divanetto del nostro salottino, e a volte, se i discorsi diventavano tanto spinti, tiravo fuori il cazzo dal mio perizomino e mi segavo fino a sborrare difianco a lei senza problemi.
Mamma ormai si era abituata a certe situazioni, e cercava di prenderla sempre con ironia e spirito, facendo anche battute se era in giornata buona. In uno di quei discorsi, mi aveva accennato ad un mio zio calabrese di nome Gianni, avevo parenti dalla calabria mai conosciuti, dato mio padre, che era di origini calabre, aveva interrotto i rapporti familiari da sempre con quelli del paese. Cosi' fu quella volta che sentii per la prima volta parlare dello zio Gianni, un'uomo che al tempo aveva sui cinquantacinque anni ben portati, e mamma me ne parlo' come un vero maiale.
La cosa mi interesso' al punto, da farmi raccontare da mia madre, ogni particolare sullo zio maiale, e ne venni a sapere abbastanza di lui per farmi seghe continue pensando al suo bel cazzo duro e venoso, e a come avrei potuto farmi possedere da lui. Ma di zio non si sapeva molto, e mamma mi disse subito, di non farmi strane idee in testa. Il fato mi venne in aiuto, perche' nemmeno qualche giorno dopo quella chiacchierata con mia madre, ricevemmo una telefonata proprio dalla calabria da mio zio, il quale dopo essersi presentato, ci annunciava il suo arrivo a Milano, per dei motivi di lavoro.
Quando mamma mi diede la notizia, non stavo piu nella pelle, ero eccitata come una verginella al suo primo incontro, mia madre cerco' in ogni modo di frenare la mia euforia, ma ero ormai al settimo cielo. Gia' immaginavo il cazzo di zio tra le mie labbra carnose, e sbrodolai a ripetizione come una troia. Zio aveva chiesto ospitalita' perche' non voleva spendere soldi per pernottare in albergo, e sapendo di avere dei parenti a Milano, ne aprofitto'.
Per l'arrivo di zio Gianni, mi ero messa in tiro, come non ho mai fatto piu in vita mia. Avevo un fisico androgino efebico dalla vita stretta ad ape, ad un bel culo a panettone, grosso sodo e sporgente, braccia e gambe filiformi, il mio solito visetto da bimba che sfoggio ancora oggi con fierezza, due labbra carnose, nasino alla francese, occhi da cerbiatta tra verde e azzurro, e dei lunghissimi capelli biondi lisci, oltre ad un cazzo grosso e ben proporzionato.
Per l'arrivo a casa nostra dello zio, mi ero fatta comperare da mia madre al mercato, un completino nero intimo femminile composto da: calze a rete autoreggenti e reggicalze annesse, un bel perizomino ricamato in pizzo, e un corpetto o guaina intero nero con bottone sotto l'inguine che si infilava a tubo fin sotto le ascelle. Mi feci aiutare da mia madre ad indossare il tutto, truccandomi leggermente, indossati un paio di zoccoli di legno a zeppa alta, mani e piedi con unghie dipinte di smalto rosso acceso, e un tocco di profumo.
Pure mamma mi trovo' bellissima, ma mi disse di comportarmi bene con zio, alla fine era sempre un parente. La rassicurai, che sarei stata una brava bambina educata, ma cosi' non fu. Alla vista di quell'uomo dai capelli corti brizzolati, la carnagione olivastra tipica dell'uomo del sud, e della sola sua presenza, i miei buoni propositi di fare la brava bambina, andarono a farsi fottere all'istante, diventando una puttanella in pochi istanti.
Zio Gianni arrivo' da noi nel primo pomeriggio, e subito non potei non saltargli addosso abbracciarlo e stampargli un bacio sulla bocca. Mamma dovette staccarmi a forza da lui, o lo avrei prosciugato. Felice da tanta calorosita' di accoglienza, zio si rinfresco' in bagno, era estate lo ricordo a chi non lo avesse capito, e tornato piu' rilassato, si distese sul divanetto accanto a me, che mi appiccicai addosso a lui senza lasciarlo respirare un'attimo. Mamma cerco' in ogni modo di tenere a bada la mia troiaggine, ma visti i continui fallimenti, alla fine rinuncio' lasciandomi fare a modo mio.
Zio, ci spiego' la sua venuta, era ormai in pensione, allora si andava in pensione prima di oggi, ma doveva sbrigare delle faccende ereditiere, e il suo contatto era qui' a Milano. Si sarebbe trattenuto al massimo una settimana, anche se io speravo restasse piu' a lungo possibile. Intanto che parlava, io che avevo gli ormoni a mille, non stavo ferma un secondo, cercando di farmi palpare accarezzare e baciare dall'uomo. Zio non sembrava affatto infastidito dall'atteggiamento della sua nipotina, anzi, mi ricambiava scherzando. In un momento mi estrasse il cazzo dal perizoma tenendoselo in pugno, dicendo che a momenti lo avevo piu grosso del suo, ovviamente scherzava, ma nel tenermelo in pugno, non resistetti e gli sbrodolai sulla mano.
Mamma si scuso' prontamente rimproverandomi, ma zio si fece una risata e disse che la colpa era sua non mia. Mi fece alzare in piedi, mi diede una pacca sulle natiche nude, e mi fece fare una giravolta su me stessa, dichiarando che mia madre, aveva fatto un bellissimo lavoro, ero una nipotina davvero strafiga. Mamma era in evidente imbarazzo, mentre io non vedevo l'ora di poter mettere tra le mie morbide labbra, il suo cazzo che ancora non avevo avuto occasione di ammirare. Se mi trattenni dal buttarmi tra le sue coscie, fu per rispetto verso mia madre, che gia' era imbarazzatissima.
Arrivo' sera, e finalmente si ando' a dormire, ma per me non c'era sonno, sapendo che in salottino, c'era lo zio, magari nudo, dato il caldo del periodo, non riuscivo a prendere sonno. Mia madre, con cui dividevo il lettone matrimoniale, mi tenne d'occhio perche' non disturbassi lo zio, era stanco dal viaggio disse, e probabilmente si era gia' addormentato. Mi fece desistere di fargli visita, ma la mia testolina da troia, continuava a pensare al suo bel corpo nudo e al suo cazzo venoso che mamma mi aveva descritto cosi' bene. Non ho mai chiesto a mia madre, come facesse a conoscere il cazzo di mio zio, resta un mistero ancora oggi.
Aspettai che mamma prendesse sonno, e sgattaiolai in salotto a vedere se zio dormisse sul serio, nel caso lo avrei lasciato dormire, ma se fosse stato sveglio, non volevo perdermi un minuto di piu, per stare con lui. Una settimana sarebbe passata in fretta, e probabilmente non lo avrei rivisto tanto presto, o forse non lo avrei rivisto piu'. Motivo per cui, ero decisa a lasciargli un'ottimo ricordo di me. La saletta era nel buio piu' assoluto, le tapparelle erano abbassate, e filtrava solo una fioca luce dei lampioni della corte.
La porta era socchiusa, e la aprii con cautela, entrando senza far rumore, i miei occhi non videro nulla se non l'oscurita', socchiusi la porta, e fu allora che la sua voce sussurrante mi disse era sveglio e mi aspettasse. "Entra pure tesoro" mi disse zio in un flebile sussurro, "Non ti preoccupare, sono sveglissimo e ti attendevo...". Mi avvicinai al divano letto dove come immaginavo, trovai zio nudo e con il cazzo gia' bello duro. Si stava masturbando pensandomi mi confido' il maiale.
Non potevo vederlo bene al buio, ma mi bstava averlo li nudo, misi la mia manina sulla sua, e lo aiutai a segarsi, mentre le nostre labbra si toccarono in un lungo e caldo bacio. Mi staccai solo per sospirare, e zio mi chiese che avessi, gli confidai che mi ero innamorata di lui, e che lo avevo immaginato tanto, mamma me ne aveva tanto parlato, zio rise e disse che mia madre la sapeva lunga, ma non chiari' su cosa. Sembrava che i due sapessero qualcosa che io non sapevo, e questo mi incuriosiva parecchio, ma nessuno dei due mi spiego' mai la faccenda.
Ad ogni modo ero li con lui, e questo mi bastava, tornai a baciarlo aggrappandomi al suo collo, mentre lui mi trascino' sul divano letto dove stava. Mi lasciai travolgere dalla passione dei sensi, scostai i lunghi capelli da un lato del viso, gli presi in pugno il cazzo che sembro' di marmo e grossissimo, e me lo portai alle labbra, serrandolo nella mia bocca, e iniziando a succhiarlo con passione e amore. Zio mi accarezzava la testa gemendo di piacere mentre la sua nipotina faceva il suo dovere di troia. Eravamo li solo da pochi minuti non di piu', quando all'improvviso, la porta del salottino si spalanco', la luce venne accesa, e mamma ci becco' sul fatto.
Ero sicura disse mamma guardandomi con una faccia assonnata ma non incazzata, ebbe pure lo spirito di fare una battuta che al momento mi sfugge dalla memoria del tempo, ma che sicuramente ci fece ridere tutti e tre. A quel punto anche mia madre si uni' a noi sedendosi nel divano letto, mentre io senza problemi, continuai a succhiare e spompinare lo zio davanti allo sguardo di mia madre. "L'hai educata bene vedo..." fece la battuta lo zio, al quale mamma replico' prontamente: "Ah no guarda, e tutta farina del suo sacco, io non le ho insegnato a fare certe cose" risero.
A quel punto, potevo con l'aiuto della luce della lampada, vedere bene zio nudo e il cazzo che tenevo in bocca, era come me lo immaginavo, un fisico robusto con un accenno di pancetta, pelle glabra sudaticcia e olivastra, e il cazzo che tenevo tra la mano e in bocca, era proprio come mia madre me lo aveva descritto, grosso lucido e venoso, con una cappella a fungo turgida. Voolevo fare l'amore, ma mamma disse che era gia' tardi e che zio doveva riposare, l'indomani con calma, avrei potuto fare tutte le porcate che volevo quando sarebbe tornato dall'appuntamento.
Ma io non ne volevo sapere di lasciarlo, e anche zio si disse favorevole alla situazione: "Lasciale fare l'amore Maria, che problema c'e', non sono stanco tranquilla..." Mamma borbotto' qualcosa che non capimmo, e accetto' la situazione senza controbattere. Lei si sarebbe seduta li se voleva, o se preferiva, poteva tornarsene a letto, le dicemmo senza tanti giri di parole. Mamma ci penso' su un'attimo, poi decise di restare. Si sedette su una sedia del tavolo comodamente, senza i suoi occhialoni, in vestaglia trasparente e con i capelli arruffati, oltre che gli occhi mezzi chiusi dal sonno.
Chiesi a zio di prendermi subito, non ce la facevo piu', volevo fare l'amore al piu' presto, e zio mi accontento' all'istante. Zio si mise sdraiato sul divano letto di schiena, con le gambe giunte e il cazzo bello dritto, tirandomi per un braccio su di lui. Guardai mia madre che era piu' assonnata che attenta alla situazione che si stava creando tra me e zio. Mi misi a cavalcioni con le gambe piegate, cercando di allargare il culetto per appoggiarlo sulla grossa e turgida cappella del cazzo dello zio, mi appoggiai lentamente sulle sue gambe, cercando di far scivolare, la sua grossa cappella tra le mie natiche aperte, ma non ci riuscii, i lunghi capelli sul viso mi toglievano la visuale, e a quel punto, guardai mia madre, come per aspettarmi un aiuto da parte sua. Mamma non si mosse, forse era mezza addormentata vista l'ora tarda, e zio la richiamo'... "Maria cazzo, sveglia dai su..." Mamma si desto' all'improvviso dal suo torpore, brontolando che non la lasciavamo nemmeno dormire. Si avvicino' a me, mi scosto' i lunghi capelli dal visetto, e mi aiuto' a tenere le natiche aperte con le sue manine delicate.
Mamma era una brontolona in certe occasioni, ma poi sapeva come farsi perdonare, con l'aiuto di mamma, il cazzo di zio finalmente scivolo' dentro me, affondando fino alle palle e facendomi sospirare forte ad occhi chiusi. Riaperti gli occhi, guardai mamma e la ringraziai con un bacio sulla guancia, mamma sorridendo e ritrovando il suo solito buon umore mi diede della porca, e mi disse: "Datevi da fare cosi' ce ne torniamo tutti a dormire alla svelta". Iniziai seguendo il consiglio di mia madre, a darmi da fare sul serio, iniziando a saltellare su' e giu' dal cazzo dello zio che con le sue manone calde sui miei fianchi stretti, mi aiutava.
Anche mamma, ora piu sveglia di prima, assisteva alla scena con volto soddisfatto e contento. Ci scambiavamo occhiate d'intesa che era una meraviglia, posso dire di tuto su mia madre, che era ossessiva, iper protettiva, che era a volte irritante, che a giorni non la sopportavo proprio, ma infondo era un'amore di mamma, che pochi possono vantarsi di aver avuto. Io sospiravo mentre zio gemeva come un maiale mentre mi sfondava il culo con il suo bel cazzo venoso, lo sentivo fino alle palle, non ce la feci e gli sbrodolai in petto, mamma vide, e si prodigo' con un fazzolettino di carta, a pulire il petto di zio dalla mia sperma senza batter ciglio o dire una sola parola, poi torno' al suo posto. Zio dopo un bel po di cavalcate mi ingraviso' spruzzandomi dentro la sua sperma calda che mi lavo' il culo internamente colandomi giu' sulle lenzuola, e mamma stavolta ebbe da dire sul dover lavare le lenzuola. venni anch'io una seconda volta tenendo strette le mani a zio, e dichiarando davanti a mia madre, il mio amore per lui.
Finalmente quella notte, tutti dormimmo sodo fino all'alba. Fu zio a svegliarsi per primo e prepararsi per andare al suo appuntamento di lavoro, io dormivo ancora, mentre anche mamma si era destata. Fecero una veloce colazione in salotto, e dato ho l'udito fino, e la voce di zio era di quelle grosse, da camionista, svegliandomi ma restando con la testa sul cuscino, potei in parte udire la loro conversazione. Mamma parlava a bassa voce, e certe frasi mi sfuggirono, ma la voce di zio era chiarissima e forte.
"Allora che fai disse mamma, quando torno la ingravido quella troietta" disse zio ridendosela di gusto. Poi continuo': "Fammela trovare in tiro che la sfondo tutta, hai tirato su una bella troia" disse, mi sfuggi0 la risposta di mia madre, ma zio disse ancora: " Ne riparliamo dopo.. si sta facendo tardi, hai capito? fammela trovare in tiro". Detto questo la porta di casa si aprii e si richiuse. Non compresi di cosa stessero parlando, ma mi alzai e andai dritta da mia madre in salotto, lei mi accolse con un sorriso chiedendomi se avevo finalmente dormito bene,le risposi divinamente.
Chiesi se zio fosse uscito, mamma mi rispose che era uscito da pochi minuti, e che si era raccomandato di farmi trovare in tiro, ridemmo. Sentivo che c'era qualcosa che mamma voleva dirmi, ma non osava, e io non le chiesi nulla per rispetto, se avesse voluto, me ne avrebbe parlato lei. Facemmo colazione, poi mi chiusi in bagno per prepararmi per lo zio una volta che fosse rientrato. Una volta uscita dal bagno, mamma mi disse che ero splendida, e che zio avrebbe apprezzato moltissimo, le confessai che mi ero innamorata di lui, anche se sapevo che era gia' sposato e che a breve sarebbe tornato a casa sua.
Mamma cerco' di consolarmi dicendo che mi sarebbe passata, di uomini la fuori, ne avrei trovati quanti ne volevo, e che mi avrebbe aiutata lei se mi andava. Le diedi un bacio sulla guancia, e tornai a parlarle dello zio, e di quanto quella notte avessi goduto con il suo bel cazzo dentro me. Mamma mi guardo' sorridente e rispose: "Lo so, vi ho visti sai, c'ero anch'io..." ridemmo. Zio mi era entrato dentro e mi aveva preso il cuore, era un'uomo perfetto per me,quando avevo fatto l'amore con lui ero venuta subito da tanto ero eccitata, e mamma confermo' che aveva dovuto pulire lei la mia sperma. Altra battutina e altro sorrisetto.
Passammo quasi tuttta la mattina a parlare dello zio, e mamma fu da ammirare per la pazienza che ebbe quella volta con me, la tiravo scema del tutto ma lei era sempre pronta a sorriderci sopra e ironizzare sulla faccenda. Ad un tratto le dissi, avrei voluto essere una vera femmina per farmi ingravidare da lui, e mamma scherzosamente, rispose che zio aveva proprio detto prima di uscire che mi avrebbe ingravidata a dovere. Mi sentivo femmina dalla punta dei capelli fino alla punta delle unghie dei piedi, e non lo nascondevo a mia madre che ne sembrava entusiasta. Vedere il proprio figlio felice, e la missione di ogni genitore, e se sentirmi cosi' mi rendeva felice, a mia madre stava benissimo.
Zio torno' verso l'ora di pranzo, ma non ebbe tempo di mangiare, perche' appena varco' la porta di casa, mamma mi spinse avanti allo zio, che aiutai a denudarsi in pochi istanti, e a prendermi tra le sue forti braccia di uomo. Senza nemmeno andare in camera da letto, mi prese a forza, al tempo pesavo come una piuma, mi sollevo' facendomi sedere sul tavolo del salotto, mi allargo' le gambe, e sollevandosi con il bacino, con il suo bel cazzo duro, mi penetro' in una posizione nemmeno troppo facile, ma lui ci riusci' comunque.
Inizio' a stantuffarmi e farmi gemere dal piacere, a gambe aperte sul tavolo del salotto nudi entrambi, aggrappara al suo collo mentre ci baciavamo, e mamma li a guardare come al solito. Fui scopata in ogni modo e posizione dallo zio, la settimana stava quasi terminando, ma avrei lasciato un ricordo indelebile a mio zio una volta tornato in calabria. Per commenti e scambio opinioni chrisbabyface@libero.it
Premetto che ho 42 anni ben portati, sono nato maschio ma dai connotati femminili, e fin da piccolo, se non avessi avuto il pisellino, mi si poteva benissimo scambiare per una femminuccia dai capelli biondi e lunghi. Strano caso di gender fuori dal normale il mio, dato in famiglia non ci sono mai stati casi simili. Sul mio aspetto ho sempre giocato, non mi sono mai dato un etichetta, perche' ho sempre creduto nell'amore libero gia' dagli anni in cui ho scoperto la sessualita', per me' non esistono persone gay bisessuali penta fluid trans trav, per me esistono solo persone che hanno gusti e modi di vedere l'amore e il sesso in modi diversi.
Quindi non mi sono mai posto il problema se mi piacessero i maschi invece che le femmine, ho sempre amato chi mi attraeva in un certo momento della mia esistenza, e non ho mai nascosto il mio lato femminile, ognuno di noi ne ha uno. Io ho giocato molto a sviluppare il mio. Ho sempre provato attrazione per gli uomini maturi di una certa eta', non so perche' ma mi davano un certo senso di eccitamento emotivo piu' che fisico.
Ho perso mio padre all'eta' di sedici anni, e con mia madre che son cresciuto e ho imparato a crescere come femmina sotto la sua guida. Non ebbi problemi a confidare a mia madre il mio stato, e pur essendo una donna non giovanissima, e di sani principi, mia madre e sempre stata in grado di assecondarmi e aiutarmi nel mio percorso di feminilizzazione. Essendo l'unico figlio che aveva, ovviamente cercava di darmi un educazione piu' giusta possibile, pur cercando di assecondare le mie passioni e i miei desideri.
Una madre cosi' non la possiedono in molti ve lo assicuro, e io ne ho tratto tutti i benefici possibili e immaginabili da questa situazione familiare. Con mia madre, potevo parlare liberamente di grossi cazzi duri, di uomini nudi e di rapporti senza problemi di pudore o vergogna, di solito eravamo abituate a parlare come madre e figlia sedute sul divanetto del nostro salottino, e a volte, se i discorsi diventavano tanto spinti, tiravo fuori il cazzo dal mio perizomino e mi segavo fino a sborrare difianco a lei senza problemi.
Mamma ormai si era abituata a certe situazioni, e cercava di prenderla sempre con ironia e spirito, facendo anche battute se era in giornata buona. In uno di quei discorsi, mi aveva accennato ad un mio zio calabrese di nome Gianni, avevo parenti dalla calabria mai conosciuti, dato mio padre, che era di origini calabre, aveva interrotto i rapporti familiari da sempre con quelli del paese. Cosi' fu quella volta che sentii per la prima volta parlare dello zio Gianni, un'uomo che al tempo aveva sui cinquantacinque anni ben portati, e mamma me ne parlo' come un vero maiale.
La cosa mi interesso' al punto, da farmi raccontare da mia madre, ogni particolare sullo zio maiale, e ne venni a sapere abbastanza di lui per farmi seghe continue pensando al suo bel cazzo duro e venoso, e a come avrei potuto farmi possedere da lui. Ma di zio non si sapeva molto, e mamma mi disse subito, di non farmi strane idee in testa. Il fato mi venne in aiuto, perche' nemmeno qualche giorno dopo quella chiacchierata con mia madre, ricevemmo una telefonata proprio dalla calabria da mio zio, il quale dopo essersi presentato, ci annunciava il suo arrivo a Milano, per dei motivi di lavoro.
Quando mamma mi diede la notizia, non stavo piu nella pelle, ero eccitata come una verginella al suo primo incontro, mia madre cerco' in ogni modo di frenare la mia euforia, ma ero ormai al settimo cielo. Gia' immaginavo il cazzo di zio tra le mie labbra carnose, e sbrodolai a ripetizione come una troia. Zio aveva chiesto ospitalita' perche' non voleva spendere soldi per pernottare in albergo, e sapendo di avere dei parenti a Milano, ne aprofitto'.
Per l'arrivo di zio Gianni, mi ero messa in tiro, come non ho mai fatto piu in vita mia. Avevo un fisico androgino efebico dalla vita stretta ad ape, ad un bel culo a panettone, grosso sodo e sporgente, braccia e gambe filiformi, il mio solito visetto da bimba che sfoggio ancora oggi con fierezza, due labbra carnose, nasino alla francese, occhi da cerbiatta tra verde e azzurro, e dei lunghissimi capelli biondi lisci, oltre ad un cazzo grosso e ben proporzionato.
Per l'arrivo a casa nostra dello zio, mi ero fatta comperare da mia madre al mercato, un completino nero intimo femminile composto da: calze a rete autoreggenti e reggicalze annesse, un bel perizomino ricamato in pizzo, e un corpetto o guaina intero nero con bottone sotto l'inguine che si infilava a tubo fin sotto le ascelle. Mi feci aiutare da mia madre ad indossare il tutto, truccandomi leggermente, indossati un paio di zoccoli di legno a zeppa alta, mani e piedi con unghie dipinte di smalto rosso acceso, e un tocco di profumo.
Pure mamma mi trovo' bellissima, ma mi disse di comportarmi bene con zio, alla fine era sempre un parente. La rassicurai, che sarei stata una brava bambina educata, ma cosi' non fu. Alla vista di quell'uomo dai capelli corti brizzolati, la carnagione olivastra tipica dell'uomo del sud, e della sola sua presenza, i miei buoni propositi di fare la brava bambina, andarono a farsi fottere all'istante, diventando una puttanella in pochi istanti.
Zio Gianni arrivo' da noi nel primo pomeriggio, e subito non potei non saltargli addosso abbracciarlo e stampargli un bacio sulla bocca. Mamma dovette staccarmi a forza da lui, o lo avrei prosciugato. Felice da tanta calorosita' di accoglienza, zio si rinfresco' in bagno, era estate lo ricordo a chi non lo avesse capito, e tornato piu' rilassato, si distese sul divanetto accanto a me, che mi appiccicai addosso a lui senza lasciarlo respirare un'attimo. Mamma cerco' in ogni modo di tenere a bada la mia troiaggine, ma visti i continui fallimenti, alla fine rinuncio' lasciandomi fare a modo mio.
Zio, ci spiego' la sua venuta, era ormai in pensione, allora si andava in pensione prima di oggi, ma doveva sbrigare delle faccende ereditiere, e il suo contatto era qui' a Milano. Si sarebbe trattenuto al massimo una settimana, anche se io speravo restasse piu' a lungo possibile. Intanto che parlava, io che avevo gli ormoni a mille, non stavo ferma un secondo, cercando di farmi palpare accarezzare e baciare dall'uomo. Zio non sembrava affatto infastidito dall'atteggiamento della sua nipotina, anzi, mi ricambiava scherzando. In un momento mi estrasse il cazzo dal perizoma tenendoselo in pugno, dicendo che a momenti lo avevo piu grosso del suo, ovviamente scherzava, ma nel tenermelo in pugno, non resistetti e gli sbrodolai sulla mano.
Mamma si scuso' prontamente rimproverandomi, ma zio si fece una risata e disse che la colpa era sua non mia. Mi fece alzare in piedi, mi diede una pacca sulle natiche nude, e mi fece fare una giravolta su me stessa, dichiarando che mia madre, aveva fatto un bellissimo lavoro, ero una nipotina davvero strafiga. Mamma era in evidente imbarazzo, mentre io non vedevo l'ora di poter mettere tra le mie morbide labbra, il suo cazzo che ancora non avevo avuto occasione di ammirare. Se mi trattenni dal buttarmi tra le sue coscie, fu per rispetto verso mia madre, che gia' era imbarazzatissima.
Arrivo' sera, e finalmente si ando' a dormire, ma per me non c'era sonno, sapendo che in salottino, c'era lo zio, magari nudo, dato il caldo del periodo, non riuscivo a prendere sonno. Mia madre, con cui dividevo il lettone matrimoniale, mi tenne d'occhio perche' non disturbassi lo zio, era stanco dal viaggio disse, e probabilmente si era gia' addormentato. Mi fece desistere di fargli visita, ma la mia testolina da troia, continuava a pensare al suo bel corpo nudo e al suo cazzo venoso che mamma mi aveva descritto cosi' bene. Non ho mai chiesto a mia madre, come facesse a conoscere il cazzo di mio zio, resta un mistero ancora oggi.
Aspettai che mamma prendesse sonno, e sgattaiolai in salotto a vedere se zio dormisse sul serio, nel caso lo avrei lasciato dormire, ma se fosse stato sveglio, non volevo perdermi un minuto di piu, per stare con lui. Una settimana sarebbe passata in fretta, e probabilmente non lo avrei rivisto tanto presto, o forse non lo avrei rivisto piu'. Motivo per cui, ero decisa a lasciargli un'ottimo ricordo di me. La saletta era nel buio piu' assoluto, le tapparelle erano abbassate, e filtrava solo una fioca luce dei lampioni della corte.
La porta era socchiusa, e la aprii con cautela, entrando senza far rumore, i miei occhi non videro nulla se non l'oscurita', socchiusi la porta, e fu allora che la sua voce sussurrante mi disse era sveglio e mi aspettasse. "Entra pure tesoro" mi disse zio in un flebile sussurro, "Non ti preoccupare, sono sveglissimo e ti attendevo...". Mi avvicinai al divano letto dove come immaginavo, trovai zio nudo e con il cazzo gia' bello duro. Si stava masturbando pensandomi mi confido' il maiale.
Non potevo vederlo bene al buio, ma mi bstava averlo li nudo, misi la mia manina sulla sua, e lo aiutai a segarsi, mentre le nostre labbra si toccarono in un lungo e caldo bacio. Mi staccai solo per sospirare, e zio mi chiese che avessi, gli confidai che mi ero innamorata di lui, e che lo avevo immaginato tanto, mamma me ne aveva tanto parlato, zio rise e disse che mia madre la sapeva lunga, ma non chiari' su cosa. Sembrava che i due sapessero qualcosa che io non sapevo, e questo mi incuriosiva parecchio, ma nessuno dei due mi spiego' mai la faccenda.
Ad ogni modo ero li con lui, e questo mi bastava, tornai a baciarlo aggrappandomi al suo collo, mentre lui mi trascino' sul divano letto dove stava. Mi lasciai travolgere dalla passione dei sensi, scostai i lunghi capelli da un lato del viso, gli presi in pugno il cazzo che sembro' di marmo e grossissimo, e me lo portai alle labbra, serrandolo nella mia bocca, e iniziando a succhiarlo con passione e amore. Zio mi accarezzava la testa gemendo di piacere mentre la sua nipotina faceva il suo dovere di troia. Eravamo li solo da pochi minuti non di piu', quando all'improvviso, la porta del salottino si spalanco', la luce venne accesa, e mamma ci becco' sul fatto.
Ero sicura disse mamma guardandomi con una faccia assonnata ma non incazzata, ebbe pure lo spirito di fare una battuta che al momento mi sfugge dalla memoria del tempo, ma che sicuramente ci fece ridere tutti e tre. A quel punto anche mia madre si uni' a noi sedendosi nel divano letto, mentre io senza problemi, continuai a succhiare e spompinare lo zio davanti allo sguardo di mia madre. "L'hai educata bene vedo..." fece la battuta lo zio, al quale mamma replico' prontamente: "Ah no guarda, e tutta farina del suo sacco, io non le ho insegnato a fare certe cose" risero.
A quel punto, potevo con l'aiuto della luce della lampada, vedere bene zio nudo e il cazzo che tenevo in bocca, era come me lo immaginavo, un fisico robusto con un accenno di pancetta, pelle glabra sudaticcia e olivastra, e il cazzo che tenevo tra la mano e in bocca, era proprio come mia madre me lo aveva descritto, grosso lucido e venoso, con una cappella a fungo turgida. Voolevo fare l'amore, ma mamma disse che era gia' tardi e che zio doveva riposare, l'indomani con calma, avrei potuto fare tutte le porcate che volevo quando sarebbe tornato dall'appuntamento.
Ma io non ne volevo sapere di lasciarlo, e anche zio si disse favorevole alla situazione: "Lasciale fare l'amore Maria, che problema c'e', non sono stanco tranquilla..." Mamma borbotto' qualcosa che non capimmo, e accetto' la situazione senza controbattere. Lei si sarebbe seduta li se voleva, o se preferiva, poteva tornarsene a letto, le dicemmo senza tanti giri di parole. Mamma ci penso' su un'attimo, poi decise di restare. Si sedette su una sedia del tavolo comodamente, senza i suoi occhialoni, in vestaglia trasparente e con i capelli arruffati, oltre che gli occhi mezzi chiusi dal sonno.
Chiesi a zio di prendermi subito, non ce la facevo piu', volevo fare l'amore al piu' presto, e zio mi accontento' all'istante. Zio si mise sdraiato sul divano letto di schiena, con le gambe giunte e il cazzo bello dritto, tirandomi per un braccio su di lui. Guardai mia madre che era piu' assonnata che attenta alla situazione che si stava creando tra me e zio. Mi misi a cavalcioni con le gambe piegate, cercando di allargare il culetto per appoggiarlo sulla grossa e turgida cappella del cazzo dello zio, mi appoggiai lentamente sulle sue gambe, cercando di far scivolare, la sua grossa cappella tra le mie natiche aperte, ma non ci riuscii, i lunghi capelli sul viso mi toglievano la visuale, e a quel punto, guardai mia madre, come per aspettarmi un aiuto da parte sua. Mamma non si mosse, forse era mezza addormentata vista l'ora tarda, e zio la richiamo'... "Maria cazzo, sveglia dai su..." Mamma si desto' all'improvviso dal suo torpore, brontolando che non la lasciavamo nemmeno dormire. Si avvicino' a me, mi scosto' i lunghi capelli dal visetto, e mi aiuto' a tenere le natiche aperte con le sue manine delicate.
Mamma era una brontolona in certe occasioni, ma poi sapeva come farsi perdonare, con l'aiuto di mamma, il cazzo di zio finalmente scivolo' dentro me, affondando fino alle palle e facendomi sospirare forte ad occhi chiusi. Riaperti gli occhi, guardai mamma e la ringraziai con un bacio sulla guancia, mamma sorridendo e ritrovando il suo solito buon umore mi diede della porca, e mi disse: "Datevi da fare cosi' ce ne torniamo tutti a dormire alla svelta". Iniziai seguendo il consiglio di mia madre, a darmi da fare sul serio, iniziando a saltellare su' e giu' dal cazzo dello zio che con le sue manone calde sui miei fianchi stretti, mi aiutava.
Anche mamma, ora piu sveglia di prima, assisteva alla scena con volto soddisfatto e contento. Ci scambiavamo occhiate d'intesa che era una meraviglia, posso dire di tuto su mia madre, che era ossessiva, iper protettiva, che era a volte irritante, che a giorni non la sopportavo proprio, ma infondo era un'amore di mamma, che pochi possono vantarsi di aver avuto. Io sospiravo mentre zio gemeva come un maiale mentre mi sfondava il culo con il suo bel cazzo venoso, lo sentivo fino alle palle, non ce la feci e gli sbrodolai in petto, mamma vide, e si prodigo' con un fazzolettino di carta, a pulire il petto di zio dalla mia sperma senza batter ciglio o dire una sola parola, poi torno' al suo posto. Zio dopo un bel po di cavalcate mi ingraviso' spruzzandomi dentro la sua sperma calda che mi lavo' il culo internamente colandomi giu' sulle lenzuola, e mamma stavolta ebbe da dire sul dover lavare le lenzuola. venni anch'io una seconda volta tenendo strette le mani a zio, e dichiarando davanti a mia madre, il mio amore per lui.
Finalmente quella notte, tutti dormimmo sodo fino all'alba. Fu zio a svegliarsi per primo e prepararsi per andare al suo appuntamento di lavoro, io dormivo ancora, mentre anche mamma si era destata. Fecero una veloce colazione in salotto, e dato ho l'udito fino, e la voce di zio era di quelle grosse, da camionista, svegliandomi ma restando con la testa sul cuscino, potei in parte udire la loro conversazione. Mamma parlava a bassa voce, e certe frasi mi sfuggirono, ma la voce di zio era chiarissima e forte.
"Allora che fai disse mamma, quando torno la ingravido quella troietta" disse zio ridendosela di gusto. Poi continuo': "Fammela trovare in tiro che la sfondo tutta, hai tirato su una bella troia" disse, mi sfuggi0 la risposta di mia madre, ma zio disse ancora: " Ne riparliamo dopo.. si sta facendo tardi, hai capito? fammela trovare in tiro". Detto questo la porta di casa si aprii e si richiuse. Non compresi di cosa stessero parlando, ma mi alzai e andai dritta da mia madre in salotto, lei mi accolse con un sorriso chiedendomi se avevo finalmente dormito bene,le risposi divinamente.
Chiesi se zio fosse uscito, mamma mi rispose che era uscito da pochi minuti, e che si era raccomandato di farmi trovare in tiro, ridemmo. Sentivo che c'era qualcosa che mamma voleva dirmi, ma non osava, e io non le chiesi nulla per rispetto, se avesse voluto, me ne avrebbe parlato lei. Facemmo colazione, poi mi chiusi in bagno per prepararmi per lo zio una volta che fosse rientrato. Una volta uscita dal bagno, mamma mi disse che ero splendida, e che zio avrebbe apprezzato moltissimo, le confessai che mi ero innamorata di lui, anche se sapevo che era gia' sposato e che a breve sarebbe tornato a casa sua.
Mamma cerco' di consolarmi dicendo che mi sarebbe passata, di uomini la fuori, ne avrei trovati quanti ne volevo, e che mi avrebbe aiutata lei se mi andava. Le diedi un bacio sulla guancia, e tornai a parlarle dello zio, e di quanto quella notte avessi goduto con il suo bel cazzo dentro me. Mamma mi guardo' sorridente e rispose: "Lo so, vi ho visti sai, c'ero anch'io..." ridemmo. Zio mi era entrato dentro e mi aveva preso il cuore, era un'uomo perfetto per me,quando avevo fatto l'amore con lui ero venuta subito da tanto ero eccitata, e mamma confermo' che aveva dovuto pulire lei la mia sperma. Altra battutina e altro sorrisetto.
Passammo quasi tuttta la mattina a parlare dello zio, e mamma fu da ammirare per la pazienza che ebbe quella volta con me, la tiravo scema del tutto ma lei era sempre pronta a sorriderci sopra e ironizzare sulla faccenda. Ad un tratto le dissi, avrei voluto essere una vera femmina per farmi ingravidare da lui, e mamma scherzosamente, rispose che zio aveva proprio detto prima di uscire che mi avrebbe ingravidata a dovere. Mi sentivo femmina dalla punta dei capelli fino alla punta delle unghie dei piedi, e non lo nascondevo a mia madre che ne sembrava entusiasta. Vedere il proprio figlio felice, e la missione di ogni genitore, e se sentirmi cosi' mi rendeva felice, a mia madre stava benissimo.
Zio torno' verso l'ora di pranzo, ma non ebbe tempo di mangiare, perche' appena varco' la porta di casa, mamma mi spinse avanti allo zio, che aiutai a denudarsi in pochi istanti, e a prendermi tra le sue forti braccia di uomo. Senza nemmeno andare in camera da letto, mi prese a forza, al tempo pesavo come una piuma, mi sollevo' facendomi sedere sul tavolo del salotto, mi allargo' le gambe, e sollevandosi con il bacino, con il suo bel cazzo duro, mi penetro' in una posizione nemmeno troppo facile, ma lui ci riusci' comunque.
Inizio' a stantuffarmi e farmi gemere dal piacere, a gambe aperte sul tavolo del salotto nudi entrambi, aggrappara al suo collo mentre ci baciavamo, e mamma li a guardare come al solito. Fui scopata in ogni modo e posizione dallo zio, la settimana stava quasi terminando, ma avrei lasciato un ricordo indelebile a mio zio una volta tornato in calabria. Per commenti e scambio opinioni chrisbabyface@libero.it
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