Servizio militare. 1

di
genere
dominazione

B. sapeva di dover passare la visita medica preliminare al servizio militare. Era riuscito a rimandarla per due volte grazie a un avvocato amico di famiglia che aveva prodotto documenti attestanti gravi motivi di impedimento, ma al terzo richiamo l’avvocato si era dichiarato impossibilitato a fare altro:
Ti tocca, fatti ’sta visita e se proprio ti trovano idoneo che sarà mai? Ti fai il servizio militare, come abbiamo fatto tutti, sù sù.

Si trovava quindi in fila indiana, in un grande salone spoglio. La fila indiana terminava in una porta. Lì avrebbe fatto la visita, poi sarebbe passato direttamente dal locale del medico allo spogliatoio dove, come tutti gli altri, aveva lasciato i suoi vestiti appesi in un armadietto numerato, del quale stringeva in mano la chiave.
Erano tutti in piedi, in attesa, in mutande. Si sentiva un forte odore di sudore. Evidentemente molti non si erano lavati bene, o non si erano messi il deodorante, pensò B.

All’interno del locale del medico militare, intanto, si svolgeva questa scena: il medico, com camice bianco, stetoscopio al collo, era seduto a una scrivania e controllava la lista dei nomi. Un militare, che fungeva da assistente alle visite, era in piedi, sull’attenti di fronte alla scrivania.
Faccio entrare il primo, dottore?
Aspetta, hai capito bene cosa devi fare?
In che senso, dottore?
Il medico alzò gli occhi al cielo.
Te lo ripeto per la seconda volta: quando arrivo al momento in cui li faccio mettere sdraiati sul lettino, appoggiati sul fianco destro, per la visita prostatica, tu devi piazzarti in modo da poter vedere ogni minima reazione del loro uccello nel momento in cui io, da dietro, gli infilo due dita nel culo e faccio la mia visita. Se vedi che non c’è nessuna reazione, che rimane moscio, non segni nulla sulla lista. Se vedi che si indurisce un po’ fai un trattino accanto al cognome. Se vedi che va in erezione fai una croce accanto al cognome. Mi sono spiegato? Il Comandante subito dopo la visita vuole l’elenco con le annotazioni. Mi raccomando, non fare errori nell’apporre segni vicino ai cognomi: Io, per sicurezza, ripeterò prima della visita prostatica il cognome di ciascuno, e tu devi avere la lista sottomano mentre osservi quello che devi osservare.
Tutto chiaro dottore, non si preoccupi.

B. era un po’ preoccupato, non sapeva bene in cosa sarebbe consistita la visita. Sicuramente avrebbero misurato altezza, peso, circonferenza toracica… ma poi?
Attese pazientemente il suo turno. Finalmente era di fronte alla porta, era lui il prossimo.
Consonni!
Entrò. Vide subito il medico, poi si accorse che c’era anche un giovane in divisa militare.
Prego Consonni, salga pure subito sulla bilancia.

La visita si svolse fino a un certo punto come previsto: peso, altezza, circonferenza toracica. Seguirono: ispezione della gola, ispezione delle orecchie, ispezione delle narici, auscultazione dell’apparato respiratorio. Poi il medico disse:
Adesso, Consonni, si tolga le mutande e si sdrai sul lettino, appoggiato sul fianco destro. Devo controllare la sua prostata. Stia tranquillo, un esame di routine. Ok, bene così; no le mani non le tenga davanti, pieghi le braccia, con le mani verso il viso, così si rilassa di più.
A B. era venuto istintivo coprirsi i genitali, dato che il militare assistente si era piazzato proprio davanti a lui, dalla parte in cui si vedeva tutto. Il militare era seduto e aveva in mano un supporto rigido con pinzato un foglio, ed era pronto a segnare sul foglio qualcosa con una matita.
B. sentì, dal rumore, che il medico si stava infilando dei guanti di gomma, poi sentì una sensazione di fresco sull’ano, e intuì che stava mettendo del gel lubrificante.
Si rilassi, Consonni.
La voce del medico era rassicurante, sui toni bassi, un timbro molto maschile.
B. sentì che un dito entrava nel suo buco del culo, di poco. Entra e usciva per un paio di volte, poi entrarono due dita. Le due dita, una volta dentro con la prima falange, iniziarono però a penetrare più in profondità. B. sentì improvvisamente un piacere nuovo, inaspettato, nel percepire quell’avanzare sempre più profondo delle dita nel suo culo. Si concentrò sulle sensazioni che provava. Ormai le due dita erano completamente entrate, B. si sentiva come “completato”, anche se un po’ in imbarazzo perché si accorse che il suo membro si stava drizzando piano piano. Poi le dita iniziarono a massaggiare qualcosa, internamente, e B. cominciò a sentire un piacere ancora più intenso. Era una stimolazione interna mai provata prima, ma era bellissima e B. non potè far altro che constatare che il suo membro ormai era completamente eretto, la pelle del prepuzio si era naturalmente ritratta scoprendo parte della cappella. Il massaggio interno durò ancora . qualche secondo, poi tutto finì, ma B. era ancora in erezione, ed era pure spuntata una goccia di liquido trasparente dalla sua uretra.
Il militare aveva apposto una croce accanto al suo cognome.
Si rimetta pure le mutande, Consonni. Vada pure nello spogliatoio a rivestirsi.
Nessun commento da parte del medico sulla sua erezione, né da parte del militare.

Il giorno dopo la visita, però, B. vide recapitarsi un telegramma:
Presentarsi domani Caserma via Valtorta 8 stop ore 8:30 stop Ufficio del Comandante stop Comunicazione riservata e personale stop.
scritto il
2022-11-15
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