La mia direttrice Samantha
di
Camilla DeVrai
genere
pissing
Sono già le 21.30. La riunione al lavoro è finita adesso. Con tutti i capi. Anche la mia direttrice Samantha. Quella del viaggio a Zanzibar. E siamo rientrate solo da due settimane.
Io poi le riunioni di venerdì le odio.
Ci salutiamo rimandando la riunione a lunedì alle 16.
Sono nel mio ufficio che raccolgo le mie cose. Ho fame e voglio un buon bicchiere di vino. E dopo una giornata così sono distrutta. E credo di puzzare di sudore. La camicia di raso bianco ha gli aloni sotto le ascelle. Allora la tolgo. E metto la giacca del tailleur sopra Il reggiseno nero.
La gonna è stropicciata. E i tacchi altissimi cominciano a essere fastidiosi.
E sento il bordo delle autoreggenti che comincia a darmi fastidio. Come il perizoma nero.
Esco dal mio ufficio. Vado verso l’ascensore e la voce di Samantha mi chiama “ Camillaaaaaa scendo anche io”
Ha un tailleur anche lei. Giacca e gonna color crema. I tacchi crema altissimi e dallo spacco sul lato sinistro si intravede il bordo dell’auto reggente. Bianchissimo di pizzo.
Cappotto color cammello slacciato.
La giacca aperta mostra un reggiseno di pizzo bianco che non riesce a contenere il suo seno.
Rossetto rosso fuoco. Collana di perle e orecchini di perle.
“ ho una fame Camilla.....”
“Si anche io Samantha. E voglio del buon vino”
“Ascolta... ma se andiamo a casa mia? Facciamo due spaghetti oppure ordiniamo qualcosa. Di vino ho una cantina piena. E poi non c’è nessuno e mi rompo a stare sola che mi dici?”
“Dai accetto ben volentieri. Ma sono senza macchina. È dal meccanico.”
“Che problema c’è... magari ti faccio accompagnare o chiamiamo un taxi”
“ si sì ottimo”
In 10 minuti siamo a casa sua. Un super attico da sogno. Con un terrazzo enorme. Il salone infinito con la cucina a destra e il bagno sotto le scale che portano al piano di sopra. Con 4 stanze e due bagni. E il mobilio poi... antico e ricercato.
“Allora sopra c’è la camera degli ospiti con il bagno se vuoi farti una rinfrescata o che so una doccia”
“Magari lo apprezzo molto.”
Saliamo. “Ecco la stanza e il bagno. Asciugamani e accappatoio sono nella cabina armadio in bagno. Qualsiasi cosa mi trovi nella stanza accanto. Che mi sistemo io anche. Ma prima facciamo un Brindisi” e da un piccolo frigo nella stanza degli ospiti tira fuori un barolo importante con i calici
Lo stappa e versando e molto mi porge il bicchiere. Brindisi. Io bevo tutto insieme. Come anche lei...
Ride e ne versa ancora.
Praticamente ci finiamo la bottiglia in 3 minuti.
“Sono in camera mia”
Io vado in bagno. Mi sciacquo le ascelle mi faccio un bidet e mi pettino e mi sistemo bene.
Ma ho tolto il reggiseno che i ferretti mi hanno lasciato i segni sotto e di lato.
Giacca allacciata a metà te esco....
Musica da sotto...
“Samantha?” “ sotto sono qui sotto”
Scendo... la trovo con una vestaglia cortissima bianca. Legata con una cinta. La scollatura mostra che non indossa più il reggiseno. Ma si vedono ancora le autoreggenti bianche. E il tacco crema sempre ai piedi.
Bottiglia di bianco aperta. Coppe piene e me ne porge una. “Cin” e brindiamo bevendo.
E riempie ancora i bicchieri che beviamo. E ancora. Praticamente ci siamo bevute due bottiglie in 20 minuti.
Poi con i calici pieni ci sediamo sul divano. L’una accanto all’altra.
“Ma perché non ti metti più comoda? Voglio dire ti posso prestare una vestaglia. Che almeno togli quei vestiti.”
“ Oddio magari...”
Si alza di scatto con il bicchiere vuoto...
“Te ne porto una subito. Però uri riempi i bicchieri”
Lo faccio mentre torna con una vestaglia di raso nera. Corta con cinta a catenella argentata.
“Grazieeee” sono ubriaca. Lei si siede accavallando le gambe.
Io tolgo la cosca e metto la vestaglia. E poi faccio scivolare la gonna sulle caviglie. Che mi chino a raccogliere e sento lei che dietro di me dice “ decisamente morbido. Me lo ricordo bene”
Mi volto “cosa morbido?”
E lei “ quel bellissimo culo che hai”
Io Rossa che le dico “ ma dai... ho la cellulite ed è enorme.”
“Mi piace assai” dice lei.
E mentre lo dice sposta il tessuto della vestaglia facendo uscire il seno. Con il capezzolo turgido che comincia a pizzicarsi con le unghie.
“Ecco...” mi guarda e mi dice “ senti non abbiamo più parlato di Zanzibar. E non voglio farlo certo adesso. Ma devo ammettere che mi sarei fatta prendere da te. In tutti i modi che ti fossero passati in testa. Ma tutti tutti” e dicendolo tira e storce il capezzolo.
“Ma dai Samantha....”
Ovviamente sono eccitata. Il vino fa il suo effetto.
“Dai siediti che ti verso altro vino”
E io mi siedo. Accavallando le gambe.
Lei versa altro vino e si gira.
Vestaglia slacciata. Seni all’aria. E porta il reggicalze bianco. Senza nulla a coprire il pube. Depilatissimo. E vedo le sue grandi labbra scure flaccide che strusciano tra loro mentre cammina verso di me per darmi il bicchiere.
“Ma poi non sei rimasta incinta giusto?”
“No ho finito il ciclo due giorni fa”
“Perfetto.” Mi porge il bicchiere e in piedi di fronte a me mi dice “ ho una proposta da farti.”
La guardo “ cioè?”
“Mi serve una persona fidata. Segretaria tuttofare. E vorrei te.”
Io la guardo negli occhi. Lei si siede sopra di me con le ginocchia sul divano. I suoi seni enormi appoggiati al mio collo. Mi sovrasta. E chinando il capo con le labbra a pochi centimetri dalle mie sussurra “ 5000 euro al mese. 14 mensilità. SUV aziendale e carta di credito illimitata. Benefit a fine anno. Appartamento qui sotto al secondo piano. Gratuito. Ammobiliato. Guardaroba nuovo di zecca. E pago una persona di tua fiducia 1700 euro al mese per espletare pratiche odiose. Accetta ti prego. Mi fido solo di te” e lascia scivolare del vino dalla sua bocca alla mia. Che bevo con voglia.
“ voglio un fine settimana libero dal venerdì al lunedì per andare a trovare mia madre in campagna. Questa è l’unica condizione che metto sul piatto!”
“ giusto. Va bene. E io anche pongo una condizione. Mi USERAI come più ti piace almeno 3 volte la settimana. E non è trattabile”
Io ubriaca le afferro un capezzolo e pizzicandolo con le unghie le dico “Quando e dove voglio! Che sia chiaro. E un fine settimana a mio piacimento dove voglio e con chi voglio. Con te presente.”
Mi guarda mentre sbatte le palpebre per il mio stringerle il capezzolo.
“È quello che volevo sentire. Ovviamente al lavoro io sono sempre la tua direttrice”
“A cui come ho fatto fin d’ora darò del lei riconoscendoti il ruolo”
“Ho esagerato” penso. Adesso mi manda a fare in culo. Ma le pizzico il capezzolo con le unghie.
“ sei una bella stronza. Ma hai il carattere di cui ho bisogno per gestire quei parassiti di merda. Se vuoi facciamo subito una scrittura privata che risolveremo davanti ai miei legali lunedì”
“Mi fido di te. Faremo tutto lunedì”
E con tutte le unghie della mano stringo quel seno finto enorme. Con tutta la forza che ho.
“Ooohhhhaaaahhhhaaaaaa siiiiiiiiiii”
Il citofono suona. “ che... chi cazzo è adesso!” Esclamo io.
“ ah non preoccuparti. È Germana. Cara amica” si alza. Risponde e apre.
“ sale Germana. Una amica mia. Le ho chiesto di passare. Che porta... cose ecco”
“Forse è meglio ricomporsi...”
“Macché”’esclama Samantha. “Stai comoda”
Suonano alla porta. Lei apre” Germana cara prego entra”. Io mi ricompongo.
“Germana, ti presento la mia consigliera, segretaria e tutto tutto Camilla”
“ ciao sono Germana.” Mi porge la mano.
Giovanissima. Capelli tinti bianchi circa 1,55. Esile con un chiodo slacciato senza nulla sotto seni piccolissimi in bella vista.
Calzoncini neri atrillstissimi a giro vita. Calze a rete strappate e anfibi. Pelata, tatuatissima e con piercings ovunque. Dalle labbra alle orecchie, naso e sopracciglia.
Ragazza punk.
“Allora sono 5 Grammi. 400 euro. Mi paghi adesso?”
“ subito”
Dice Samantha “ti prendo i soldi su in camera.”
E sale.
Germana si siede accanto a me e appoggiando una mano sulla mia coscia...
“ ti divertirai con la Sammie. Pensa tempo fa ha voluto che la frustassi sulla fregna. Una così la lanci in aria...”
E io “ quello che le faccio non puoi neanche immaginarlo”
“Ti lascio io il mio numero. Qualsiasi cosa chiamami” e mi da il suo biglietto da visita.
Scende.
Le da i soldi. Germana li prende si alza e le dice “ credo che domani mattina ti servirà il pronto soccorso. Ciao stronza”
E esce.
Samantha con quel sacchetto in mano che lo rovescia sul tavolo metto di cristallo davanti al divano.
“ io sniffo cocaina. Se gradisci.... “
mi alzo. E le dico “ si. Gradisco. Ma tu snifferai dal pavimento adesso. In ginocchio con la faccia appoggiata a terra e le braccia conserte dietro la schiena.
“ sapevo che eri quella giusta per me”
“Allora... giu...”
Sammie in ginocchio faccia a terra braccia conserte dietro la schiena.
Io faccio cadere la cocaina a terra e con la scarpa ne faccio una striscia.
“Vai fammi vedere chi sei”
E lei sniffa la cocaina dal pavimento direttamente senza cannuccia.
Io mi chino e sniffo pochissima.
“Io adesso ci vado giù pesante Samantha. Se vuoi che mi fermi devi dire “stop””
“Ho capito. Chiarissimo”
... continua....
Io poi le riunioni di venerdì le odio.
Ci salutiamo rimandando la riunione a lunedì alle 16.
Sono nel mio ufficio che raccolgo le mie cose. Ho fame e voglio un buon bicchiere di vino. E dopo una giornata così sono distrutta. E credo di puzzare di sudore. La camicia di raso bianco ha gli aloni sotto le ascelle. Allora la tolgo. E metto la giacca del tailleur sopra Il reggiseno nero.
La gonna è stropicciata. E i tacchi altissimi cominciano a essere fastidiosi.
E sento il bordo delle autoreggenti che comincia a darmi fastidio. Come il perizoma nero.
Esco dal mio ufficio. Vado verso l’ascensore e la voce di Samantha mi chiama “ Camillaaaaaa scendo anche io”
Ha un tailleur anche lei. Giacca e gonna color crema. I tacchi crema altissimi e dallo spacco sul lato sinistro si intravede il bordo dell’auto reggente. Bianchissimo di pizzo.
Cappotto color cammello slacciato.
La giacca aperta mostra un reggiseno di pizzo bianco che non riesce a contenere il suo seno.
Rossetto rosso fuoco. Collana di perle e orecchini di perle.
“ ho una fame Camilla.....”
“Si anche io Samantha. E voglio del buon vino”
“Ascolta... ma se andiamo a casa mia? Facciamo due spaghetti oppure ordiniamo qualcosa. Di vino ho una cantina piena. E poi non c’è nessuno e mi rompo a stare sola che mi dici?”
“Dai accetto ben volentieri. Ma sono senza macchina. È dal meccanico.”
“Che problema c’è... magari ti faccio accompagnare o chiamiamo un taxi”
“ si sì ottimo”
In 10 minuti siamo a casa sua. Un super attico da sogno. Con un terrazzo enorme. Il salone infinito con la cucina a destra e il bagno sotto le scale che portano al piano di sopra. Con 4 stanze e due bagni. E il mobilio poi... antico e ricercato.
“Allora sopra c’è la camera degli ospiti con il bagno se vuoi farti una rinfrescata o che so una doccia”
“Magari lo apprezzo molto.”
Saliamo. “Ecco la stanza e il bagno. Asciugamani e accappatoio sono nella cabina armadio in bagno. Qualsiasi cosa mi trovi nella stanza accanto. Che mi sistemo io anche. Ma prima facciamo un Brindisi” e da un piccolo frigo nella stanza degli ospiti tira fuori un barolo importante con i calici
Lo stappa e versando e molto mi porge il bicchiere. Brindisi. Io bevo tutto insieme. Come anche lei...
Ride e ne versa ancora.
Praticamente ci finiamo la bottiglia in 3 minuti.
“Sono in camera mia”
Io vado in bagno. Mi sciacquo le ascelle mi faccio un bidet e mi pettino e mi sistemo bene.
Ma ho tolto il reggiseno che i ferretti mi hanno lasciato i segni sotto e di lato.
Giacca allacciata a metà te esco....
Musica da sotto...
“Samantha?” “ sotto sono qui sotto”
Scendo... la trovo con una vestaglia cortissima bianca. Legata con una cinta. La scollatura mostra che non indossa più il reggiseno. Ma si vedono ancora le autoreggenti bianche. E il tacco crema sempre ai piedi.
Bottiglia di bianco aperta. Coppe piene e me ne porge una. “Cin” e brindiamo bevendo.
E riempie ancora i bicchieri che beviamo. E ancora. Praticamente ci siamo bevute due bottiglie in 20 minuti.
Poi con i calici pieni ci sediamo sul divano. L’una accanto all’altra.
“Ma perché non ti metti più comoda? Voglio dire ti posso prestare una vestaglia. Che almeno togli quei vestiti.”
“ Oddio magari...”
Si alza di scatto con il bicchiere vuoto...
“Te ne porto una subito. Però uri riempi i bicchieri”
Lo faccio mentre torna con una vestaglia di raso nera. Corta con cinta a catenella argentata.
“Grazieeee” sono ubriaca. Lei si siede accavallando le gambe.
Io tolgo la cosca e metto la vestaglia. E poi faccio scivolare la gonna sulle caviglie. Che mi chino a raccogliere e sento lei che dietro di me dice “ decisamente morbido. Me lo ricordo bene”
Mi volto “cosa morbido?”
E lei “ quel bellissimo culo che hai”
Io Rossa che le dico “ ma dai... ho la cellulite ed è enorme.”
“Mi piace assai” dice lei.
E mentre lo dice sposta il tessuto della vestaglia facendo uscire il seno. Con il capezzolo turgido che comincia a pizzicarsi con le unghie.
“Ecco...” mi guarda e mi dice “ senti non abbiamo più parlato di Zanzibar. E non voglio farlo certo adesso. Ma devo ammettere che mi sarei fatta prendere da te. In tutti i modi che ti fossero passati in testa. Ma tutti tutti” e dicendolo tira e storce il capezzolo.
“Ma dai Samantha....”
Ovviamente sono eccitata. Il vino fa il suo effetto.
“Dai siediti che ti verso altro vino”
E io mi siedo. Accavallando le gambe.
Lei versa altro vino e si gira.
Vestaglia slacciata. Seni all’aria. E porta il reggicalze bianco. Senza nulla a coprire il pube. Depilatissimo. E vedo le sue grandi labbra scure flaccide che strusciano tra loro mentre cammina verso di me per darmi il bicchiere.
“Ma poi non sei rimasta incinta giusto?”
“No ho finito il ciclo due giorni fa”
“Perfetto.” Mi porge il bicchiere e in piedi di fronte a me mi dice “ ho una proposta da farti.”
La guardo “ cioè?”
“Mi serve una persona fidata. Segretaria tuttofare. E vorrei te.”
Io la guardo negli occhi. Lei si siede sopra di me con le ginocchia sul divano. I suoi seni enormi appoggiati al mio collo. Mi sovrasta. E chinando il capo con le labbra a pochi centimetri dalle mie sussurra “ 5000 euro al mese. 14 mensilità. SUV aziendale e carta di credito illimitata. Benefit a fine anno. Appartamento qui sotto al secondo piano. Gratuito. Ammobiliato. Guardaroba nuovo di zecca. E pago una persona di tua fiducia 1700 euro al mese per espletare pratiche odiose. Accetta ti prego. Mi fido solo di te” e lascia scivolare del vino dalla sua bocca alla mia. Che bevo con voglia.
“ voglio un fine settimana libero dal venerdì al lunedì per andare a trovare mia madre in campagna. Questa è l’unica condizione che metto sul piatto!”
“ giusto. Va bene. E io anche pongo una condizione. Mi USERAI come più ti piace almeno 3 volte la settimana. E non è trattabile”
Io ubriaca le afferro un capezzolo e pizzicandolo con le unghie le dico “Quando e dove voglio! Che sia chiaro. E un fine settimana a mio piacimento dove voglio e con chi voglio. Con te presente.”
Mi guarda mentre sbatte le palpebre per il mio stringerle il capezzolo.
“È quello che volevo sentire. Ovviamente al lavoro io sono sempre la tua direttrice”
“A cui come ho fatto fin d’ora darò del lei riconoscendoti il ruolo”
“Ho esagerato” penso. Adesso mi manda a fare in culo. Ma le pizzico il capezzolo con le unghie.
“ sei una bella stronza. Ma hai il carattere di cui ho bisogno per gestire quei parassiti di merda. Se vuoi facciamo subito una scrittura privata che risolveremo davanti ai miei legali lunedì”
“Mi fido di te. Faremo tutto lunedì”
E con tutte le unghie della mano stringo quel seno finto enorme. Con tutta la forza che ho.
“Ooohhhhaaaahhhhaaaaaa siiiiiiiiiii”
Il citofono suona. “ che... chi cazzo è adesso!” Esclamo io.
“ ah non preoccuparti. È Germana. Cara amica” si alza. Risponde e apre.
“ sale Germana. Una amica mia. Le ho chiesto di passare. Che porta... cose ecco”
“Forse è meglio ricomporsi...”
“Macché”’esclama Samantha. “Stai comoda”
Suonano alla porta. Lei apre” Germana cara prego entra”. Io mi ricompongo.
“Germana, ti presento la mia consigliera, segretaria e tutto tutto Camilla”
“ ciao sono Germana.” Mi porge la mano.
Giovanissima. Capelli tinti bianchi circa 1,55. Esile con un chiodo slacciato senza nulla sotto seni piccolissimi in bella vista.
Calzoncini neri atrillstissimi a giro vita. Calze a rete strappate e anfibi. Pelata, tatuatissima e con piercings ovunque. Dalle labbra alle orecchie, naso e sopracciglia.
Ragazza punk.
“Allora sono 5 Grammi. 400 euro. Mi paghi adesso?”
“ subito”
Dice Samantha “ti prendo i soldi su in camera.”
E sale.
Germana si siede accanto a me e appoggiando una mano sulla mia coscia...
“ ti divertirai con la Sammie. Pensa tempo fa ha voluto che la frustassi sulla fregna. Una così la lanci in aria...”
E io “ quello che le faccio non puoi neanche immaginarlo”
“Ti lascio io il mio numero. Qualsiasi cosa chiamami” e mi da il suo biglietto da visita.
Scende.
Le da i soldi. Germana li prende si alza e le dice “ credo che domani mattina ti servirà il pronto soccorso. Ciao stronza”
E esce.
Samantha con quel sacchetto in mano che lo rovescia sul tavolo metto di cristallo davanti al divano.
“ io sniffo cocaina. Se gradisci.... “
mi alzo. E le dico “ si. Gradisco. Ma tu snifferai dal pavimento adesso. In ginocchio con la faccia appoggiata a terra e le braccia conserte dietro la schiena.
“ sapevo che eri quella giusta per me”
“Allora... giu...”
Sammie in ginocchio faccia a terra braccia conserte dietro la schiena.
Io faccio cadere la cocaina a terra e con la scarpa ne faccio una striscia.
“Vai fammi vedere chi sei”
E lei sniffa la cocaina dal pavimento direttamente senza cannuccia.
Io mi chino e sniffo pochissima.
“Io adesso ci vado giù pesante Samantha. Se vuoi che mi fermi devi dire “stop””
“Ho capito. Chiarissimo”
... continua....
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