La mia direttrice Samantha 2
di
Camilla DeVrai
genere
pissing
Sono oramai 3 settimane che sono diventata la segretaria “particolare” di Samantha. Una tuttofare insomma.
E martedì andremo a Milano. In Direzione Generale. Non so a fare cosa. Ma Samantha ordina e io faccio.
Ho prenotato l’aereo, l’albergo a 5 stellle e ho affittato un SUV per martedì e mercoledì.
Tutto con la carta di credito aziendale.
...
Martedì ore 21.45. Milano. Samantha ancora è ancora in direzione generale. Io aspetto una sua chiamata in albergo per andarla a prendere.
Non sono andata in quanto non era prevista la presenza di segretari e accompagnatori.
Messaggio sul cellulare
“ ore 23.30. Sii puntuale. E prenota un ristorante. Ho fame “
Rispondo che sarà fatto.
Ore 23.30. Sono sotto la sede della direzione generale. Alla guida del SUV che è un Maserati Levante. Cambio automatico. Che macchina...
Samantha che esce dall’ingresso con alcune persone e si ferma a chiacchierare.
Attendo. Si avvicina al suv in compagnia di una donna. Salgono entrambe dietro.
“Buonasera signore” esclamo io.
“Camilla buonasera e grazie per aver atteso. Ti presento la vice presidente dell’azienda.”
“Buonasera dottoressa. Sono Camilla DeVrai.”
“Buonasera Camilla. Molto piacere. Ma la prego mi dia del tu. Come farò io se mi posso permettere. Sono Marianna.”
“Ma certo Marianna. La prego... oh... scusa... ti prego puoi farlo.” Guardo dallo specchietto retrovisore. Samantha sorride e rivolgendosi a Marianna “ se non avessi lei sarei perduta.”
“La prego Samantha... non mi faccia arrossire.” Ridiamo tutte.
“Dai Camilla, con Marianna puoi darmi del tu. Come facciamo in privato”
“Come desideri tu”’sorrido.
“Allora Camilla. Siamo invitate a cena da Marianna. A casa sua. Ha insistito tanto e non potevo rifiutare”
E Marianna “ spero non ti dispiaccia Camilla. Questo è l’indirizzo”
“Ne sarei onorata Marianna.”
Guido fino al palazzo e parcheggio nel seminterrato.
Ultimo piano. Il 23esimo.
Casa a dire poco enorme. Terrazzo infinito. Il salone è almeno di 200 mq.
Arredamento e quadri di spessore.
“ vi prego ragazze. Accomodatevi. Sentitevi libere. Io ho bisogno di darmi una rinfrescata. Camilla, saresti così gentile di versare per tutte ovviamente, da bere? La cucina è lì in fondo a destra. Vino rosso per me. Sammie? Se vuoi rinfrescarti anche tu... casa la conosci bene. A proposito Camilla. Il tuo tailleur gessato è notevole. E i tuoi tacchi poi sono meravigliosi.”
“Certo volentieri Mari e grazie.”
Marianna va verso il bagno.
Samantha mi guarda. Occhiolino e mi dice “ sei stupenda Cami.”
“Sammie come devo comportarmi?”
“Da Camilla. Come sai fare tu quando siamo in privato” mi accarezza la guancia.
“Sei seria?” Le faccio.
“ le ho parlato di te. Spero non ti dispiaccia. E le ho detto tutto. Ma tutto.”
“ oh! Bene a sapersi”
Marianna è una donna affascinante. Dai modi di classe. 52 anni. Capelli rosso scuro lunghi e occhi neri.
Anche lei circa1,65. Ma è decisamente sotto peso.
Lo dimostra il fatto che ha le guance scavate.
Anche lei labbra con l’aiutino... credo sia una seconda scarsa.
Verso rosso per tutte. E rimango in cucina a guardare. Anche questa enorme.
Sorseggio il vino. E mi tolgo le giacchetto a del gessato. Slaccio i bottoni della
Mia camicia rossa fino all’ombelico. Ho caldo. E il mio reggiseno rosso devo ammettere è bellissimo.
La mia gonna che mi arriva sotto le ginocchia è stretta. Con due piccoli spacchi laterali sull’esterno gamba. Le mie autoreggenti nere con la riga dietro.
Tacco alto a spillo. A proposito... non indosso le mutande ecco.
A Samantha piace così.
Mi finisco il calice... e me ne verso altro. I minuti passano...
“Ma che combinano ste due...”
Esco dalla cucina.
“Mari? Sammie? Tutto bene?”
Nessuna risposta.
Il corridoio lunghissimo... l’ultima stanza aperta. Luce azzurrina che ne esce...
“Mari?”
Vado verso la luce. Mi affaccio alla porta e...
Sammie seduta su un divanetto verde nuda con solo i tacchi neri. Mari in piedi accanto a lei. Anche lei con i tacchi alti. Nuda. Sul tavolino di cristallo di fronte al divanetto un cumulo di cocaina. E almeno una ventina di striscie preparate.
“Finalmente Camilla... pensavamo che non venissi più.”
“Wow Mari...”
“Camilla tesoro mio... noi stiamo sniffando. Se gradisci anche tu... però se ci porti il vino ne saremmo felici”
“Certo Sammie”
Prendo il vino e i calici.
E torno. Loro sedute sul divanetto.
Ferme mani sulle ginocchia a gambe unite.
“Camilla... se posso... Sammie mi ha detto che tu sei una bravissima ragazza. Molto disposta a... come dire... indirizzarla a fare cose. Beh ecco... io sarei felice se indirizzassi anche me. Insieme a Sammie. Usando anche maniere forti. E parole anche offensive. Puoi?”
“Solo se sammie è d’accordo.”
“Si Camilla. Lo sono”
“ bene Sammie. Tanto mi paghi tu. Allora signore, tanto per cominciare potreste alzarvi e metterci al centro della stanza per favore?”
Si alzano. E si mettono al centro accanto a me.
Le porgo i calici e mi siedo sul divanetto. Accavallando le gambe.
“ allora... se posso cominciare da te Mari... avrei piacere che venissi qui di fronte e ti inginocchiassi al tavolino. Gradirei che sniffassi almeno 4 strisce. Puoi?”
“Certamente Camilla.”
Si inginocchia. E sniffa quattro volte.
“Ora tu Sammie. Accanto a Mari stessa cosa.”
E lei lo fa. Sono entrambe inginocchiate di fronte a me.
“ Sammie... devo ammettere che Mari è decisamente una bella donna. Cosa ne pensi tu?”
“ Mari lo è. Ed è anche molto... come dire... servizievole. Molto più di me”
“Davvero Mari? Lo sei davvero?”
“Certo Camilla. Lo sono”
“ bene. Allora signore... avrei piacere che ogni volta che vi rivolgo la parola.... insomma chiamatemi Signora Camilla. Va bene?”
“Certo signora Camilla” risponde Mari.
“Si Signora Camilla” mi fa Sammie.
“Ottimo. Allora signore... vorrei sniffare cocaina dalla pancia di Mari. Che si sdraierà a terra.
Lei si sdraia. Sammie prende coca e la versa sulla sua pancia.
E io mi alzo e chinandomi sniffo.
E mi risiedo.
“Brava Mari. Sei davvero una brava signora.”
“Grazie signora Camilla”
“Mari... sei disposta anche a... insomma io mi piacerebbe usarti a Mio piacere. Anche in maniera pesante. Vuoi?”
“Si signora Camilla. Basta solo che non mi lasci dei segni sul viso e sulle zone scoperte tipo mani, braccia e dalle ginocchia in giù.”
“Ma ovviamente Mari. Bene alzatevi in piedi entrambe”
Lo fanno.
“Sammie cara.... adesso vorrei che prendessi a schiaffi il suo seno destro.”
“Certo signora Camilla”
Sammie si volta e con la mano comincia a darle dei piccoli schiaffetti. Leggeri.
“Va bene così Signora Camilla?”
“Ho detto schiaffi e non carezze.”
“Oh si scusi signora Camilla”
E lei.... molla uno schiaffone sul seno di Mari. E lei “ahiiiiio”
“Era troppo forte deduco. Però devi soffrire in silenzio. Non devi strillare Mari”
“Si... scusi signora Camilla”
“Vai Sammie colpiscile il seno. Più forte.”
E lei lo colpisce con lo schiaffo a mano aperta.
Mari soffre in silenzio. Non emette neanche un mugugno. Quel piccolo seno con il segno rosso dello schiaffo ora reagisce. Il capezzolo roseo è turgido
... continua...
E martedì andremo a Milano. In Direzione Generale. Non so a fare cosa. Ma Samantha ordina e io faccio.
Ho prenotato l’aereo, l’albergo a 5 stellle e ho affittato un SUV per martedì e mercoledì.
Tutto con la carta di credito aziendale.
...
Martedì ore 21.45. Milano. Samantha ancora è ancora in direzione generale. Io aspetto una sua chiamata in albergo per andarla a prendere.
Non sono andata in quanto non era prevista la presenza di segretari e accompagnatori.
Messaggio sul cellulare
“ ore 23.30. Sii puntuale. E prenota un ristorante. Ho fame “
Rispondo che sarà fatto.
Ore 23.30. Sono sotto la sede della direzione generale. Alla guida del SUV che è un Maserati Levante. Cambio automatico. Che macchina...
Samantha che esce dall’ingresso con alcune persone e si ferma a chiacchierare.
Attendo. Si avvicina al suv in compagnia di una donna. Salgono entrambe dietro.
“Buonasera signore” esclamo io.
“Camilla buonasera e grazie per aver atteso. Ti presento la vice presidente dell’azienda.”
“Buonasera dottoressa. Sono Camilla DeVrai.”
“Buonasera Camilla. Molto piacere. Ma la prego mi dia del tu. Come farò io se mi posso permettere. Sono Marianna.”
“Ma certo Marianna. La prego... oh... scusa... ti prego puoi farlo.” Guardo dallo specchietto retrovisore. Samantha sorride e rivolgendosi a Marianna “ se non avessi lei sarei perduta.”
“La prego Samantha... non mi faccia arrossire.” Ridiamo tutte.
“Dai Camilla, con Marianna puoi darmi del tu. Come facciamo in privato”
“Come desideri tu”’sorrido.
“Allora Camilla. Siamo invitate a cena da Marianna. A casa sua. Ha insistito tanto e non potevo rifiutare”
E Marianna “ spero non ti dispiaccia Camilla. Questo è l’indirizzo”
“Ne sarei onorata Marianna.”
Guido fino al palazzo e parcheggio nel seminterrato.
Ultimo piano. Il 23esimo.
Casa a dire poco enorme. Terrazzo infinito. Il salone è almeno di 200 mq.
Arredamento e quadri di spessore.
“ vi prego ragazze. Accomodatevi. Sentitevi libere. Io ho bisogno di darmi una rinfrescata. Camilla, saresti così gentile di versare per tutte ovviamente, da bere? La cucina è lì in fondo a destra. Vino rosso per me. Sammie? Se vuoi rinfrescarti anche tu... casa la conosci bene. A proposito Camilla. Il tuo tailleur gessato è notevole. E i tuoi tacchi poi sono meravigliosi.”
“Certo volentieri Mari e grazie.”
Marianna va verso il bagno.
Samantha mi guarda. Occhiolino e mi dice “ sei stupenda Cami.”
“Sammie come devo comportarmi?”
“Da Camilla. Come sai fare tu quando siamo in privato” mi accarezza la guancia.
“Sei seria?” Le faccio.
“ le ho parlato di te. Spero non ti dispiaccia. E le ho detto tutto. Ma tutto.”
“ oh! Bene a sapersi”
Marianna è una donna affascinante. Dai modi di classe. 52 anni. Capelli rosso scuro lunghi e occhi neri.
Anche lei circa1,65. Ma è decisamente sotto peso.
Lo dimostra il fatto che ha le guance scavate.
Anche lei labbra con l’aiutino... credo sia una seconda scarsa.
Verso rosso per tutte. E rimango in cucina a guardare. Anche questa enorme.
Sorseggio il vino. E mi tolgo le giacchetto a del gessato. Slaccio i bottoni della
Mia camicia rossa fino all’ombelico. Ho caldo. E il mio reggiseno rosso devo ammettere è bellissimo.
La mia gonna che mi arriva sotto le ginocchia è stretta. Con due piccoli spacchi laterali sull’esterno gamba. Le mie autoreggenti nere con la riga dietro.
Tacco alto a spillo. A proposito... non indosso le mutande ecco.
A Samantha piace così.
Mi finisco il calice... e me ne verso altro. I minuti passano...
“Ma che combinano ste due...”
Esco dalla cucina.
“Mari? Sammie? Tutto bene?”
Nessuna risposta.
Il corridoio lunghissimo... l’ultima stanza aperta. Luce azzurrina che ne esce...
“Mari?”
Vado verso la luce. Mi affaccio alla porta e...
Sammie seduta su un divanetto verde nuda con solo i tacchi neri. Mari in piedi accanto a lei. Anche lei con i tacchi alti. Nuda. Sul tavolino di cristallo di fronte al divanetto un cumulo di cocaina. E almeno una ventina di striscie preparate.
“Finalmente Camilla... pensavamo che non venissi più.”
“Wow Mari...”
“Camilla tesoro mio... noi stiamo sniffando. Se gradisci anche tu... però se ci porti il vino ne saremmo felici”
“Certo Sammie”
Prendo il vino e i calici.
E torno. Loro sedute sul divanetto.
Ferme mani sulle ginocchia a gambe unite.
“Camilla... se posso... Sammie mi ha detto che tu sei una bravissima ragazza. Molto disposta a... come dire... indirizzarla a fare cose. Beh ecco... io sarei felice se indirizzassi anche me. Insieme a Sammie. Usando anche maniere forti. E parole anche offensive. Puoi?”
“Solo se sammie è d’accordo.”
“Si Camilla. Lo sono”
“ bene Sammie. Tanto mi paghi tu. Allora signore, tanto per cominciare potreste alzarvi e metterci al centro della stanza per favore?”
Si alzano. E si mettono al centro accanto a me.
Le porgo i calici e mi siedo sul divanetto. Accavallando le gambe.
“ allora... se posso cominciare da te Mari... avrei piacere che venissi qui di fronte e ti inginocchiassi al tavolino. Gradirei che sniffassi almeno 4 strisce. Puoi?”
“Certamente Camilla.”
Si inginocchia. E sniffa quattro volte.
“Ora tu Sammie. Accanto a Mari stessa cosa.”
E lei lo fa. Sono entrambe inginocchiate di fronte a me.
“ Sammie... devo ammettere che Mari è decisamente una bella donna. Cosa ne pensi tu?”
“ Mari lo è. Ed è anche molto... come dire... servizievole. Molto più di me”
“Davvero Mari? Lo sei davvero?”
“Certo Camilla. Lo sono”
“ bene. Allora signore... avrei piacere che ogni volta che vi rivolgo la parola.... insomma chiamatemi Signora Camilla. Va bene?”
“Certo signora Camilla” risponde Mari.
“Si Signora Camilla” mi fa Sammie.
“Ottimo. Allora signore... vorrei sniffare cocaina dalla pancia di Mari. Che si sdraierà a terra.
Lei si sdraia. Sammie prende coca e la versa sulla sua pancia.
E io mi alzo e chinandomi sniffo.
E mi risiedo.
“Brava Mari. Sei davvero una brava signora.”
“Grazie signora Camilla”
“Mari... sei disposta anche a... insomma io mi piacerebbe usarti a Mio piacere. Anche in maniera pesante. Vuoi?”
“Si signora Camilla. Basta solo che non mi lasci dei segni sul viso e sulle zone scoperte tipo mani, braccia e dalle ginocchia in giù.”
“Ma ovviamente Mari. Bene alzatevi in piedi entrambe”
Lo fanno.
“Sammie cara.... adesso vorrei che prendessi a schiaffi il suo seno destro.”
“Certo signora Camilla”
Sammie si volta e con la mano comincia a darle dei piccoli schiaffetti. Leggeri.
“Va bene così Signora Camilla?”
“Ho detto schiaffi e non carezze.”
“Oh si scusi signora Camilla”
E lei.... molla uno schiaffone sul seno di Mari. E lei “ahiiiiio”
“Era troppo forte deduco. Però devi soffrire in silenzio. Non devi strillare Mari”
“Si... scusi signora Camilla”
“Vai Sammie colpiscile il seno. Più forte.”
E lei lo colpisce con lo schiaffo a mano aperta.
Mari soffre in silenzio. Non emette neanche un mugugno. Quel piccolo seno con il segno rosso dello schiaffo ora reagisce. Il capezzolo roseo è turgido
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