Le ospiti ( Marianna e Stefania) 2
di
Camilla DeVrai
genere
trio
Io e maialina sniffiamo. La schiava ci guarda allibita.
Io le dico “ hai visto maialina? Troia come te.” E aggiungo “ maialina? Hai detto a tua madre che hai fatto il tuo primo pompino al tuo tipo in macchina e che hai ingoiato il suo sperma?”
“ n... no.”
“ ecco diglielo troietta e raccontale tutto per filo e per segno. Adesso maialina”
“ mami... siedi e ascoltami. Io volevo dirtelo ma... mi vergognavo ecco.”
“ va bene amore va bene... sai che ti amo piccola mia”
Stefania racconta:
< ero con Matteo dopo il cinema. Prima di tornare a casa al parcheggio parlavamo. Era il pomeriggio del compleanno di papà. E niente ci baciavamo e ci toccavamo. Cose così ecco. Lui poi... lo tira fuori e io... si insomma glielo tocco. Era eccitato. Tanto.
Mi guarda e mi chiede di dargli un bacino sulla ppunta. Io lo accontento insomma. Poi... si insomma mi chiede di leccarlo ancora. E io... si insomma mi piaceva ecco. E lo lecco. Tipo il gelato mami. Poi lui mi spinge sulla testa. Forte e me lo fa arrivaare in gola. Io mi solo tolta eeeehhhhh... però poi... si ecco mi ha convinta... e l’ho succhiato un pochino. Ma poco mami. Nel parcheggio c’erano persone... e c’era luce ancora. Vabbè per farla breve mentre ce lo avevo in bocca quello stronzo mi è venuto in bocca. E ho dovuto ingoiare tutto perche avevo il vestito per la cena del compleanno di papà>
“ amore di casa. Va bene così. Ti amo sempre”
Io guardo Marianna e le dico
“ adesso raccontale tu della festa per il pensionamento del direttore commerciale”
Mi guarda... scuote la testa dicendomi
“ no ti prego no”
“ sì invece. Adesso” e agito il cellulare in aria.
Marianna affranta racconta
< Vabbè amore. La faccio breve... a quella festa... si insomma ecco... >
“ mami?!?”
< si insomma io... io... oddio...> si copre il viso con le mani...
< si insomma... nel parcheggio io... io...> mi guarda e aggiunge
< si ecco... io ... io... ho... ho.... si insomma erano in.. in 3. I camerieri... io... insomma mi hanno preso dovunque e mi sono venuti tutti in bocca. E io... anche io col vestito ho dovuto ingoiare per non sporcarmi >
Adoro quando una madre con la figlia si raccontano le loro perversioni.
“ che stronza sei mami. Poverino mio papi”
“ bene puttanelle. Adesso che vi siete aperte tra voi... vi aprite con Madame.”
Sono le 5 di mattina.
Marianna a letto suo. Io in camera mia e Stefania nella sua.
Non riesco a dormire.
Mi alzo e vado in cucina. Vino. La mia vestaglia rossa corta. Entra Stefania. Mi guarda.
“ ho sete... acqua”
Calzoncini super aderenti corti blu. Che stretti non lasciamo nulla all’immaginario. Canotta rossa. Capezzoli turgidi per i brividi del freddo.
Beve acqua e uscendo mi saluta sorridendomi.
Spengo la luce e esco per andare in camera mia.
Lei sul suo letto. Luce accesa soffusa.
Entro... La guardo te le dico: “ vestiti da puttana e vieni da me troia bevi sperma” sorride. Esco e vado in camera mia.
10 minuti... lei entra. E chiude a chiave la porta.
Tacchi neri alti e... top nero. Perizoma di rete nero.
Ha bevuto la mia urina. E leccato le gocce dal pavimento. È meglio della madre. Molto più troia. Tanto di più
Io le dico “ hai visto maialina? Troia come te.” E aggiungo “ maialina? Hai detto a tua madre che hai fatto il tuo primo pompino al tuo tipo in macchina e che hai ingoiato il suo sperma?”
“ n... no.”
“ ecco diglielo troietta e raccontale tutto per filo e per segno. Adesso maialina”
“ mami... siedi e ascoltami. Io volevo dirtelo ma... mi vergognavo ecco.”
“ va bene amore va bene... sai che ti amo piccola mia”
Stefania racconta:
< ero con Matteo dopo il cinema. Prima di tornare a casa al parcheggio parlavamo. Era il pomeriggio del compleanno di papà. E niente ci baciavamo e ci toccavamo. Cose così ecco. Lui poi... lo tira fuori e io... si insomma glielo tocco. Era eccitato. Tanto.
Mi guarda e mi chiede di dargli un bacino sulla ppunta. Io lo accontento insomma. Poi... si insomma mi chiede di leccarlo ancora. E io... si insomma mi piaceva ecco. E lo lecco. Tipo il gelato mami. Poi lui mi spinge sulla testa. Forte e me lo fa arrivaare in gola. Io mi solo tolta eeeehhhhh... però poi... si ecco mi ha convinta... e l’ho succhiato un pochino. Ma poco mami. Nel parcheggio c’erano persone... e c’era luce ancora. Vabbè per farla breve mentre ce lo avevo in bocca quello stronzo mi è venuto in bocca. E ho dovuto ingoiare tutto perche avevo il vestito per la cena del compleanno di papà>
“ amore di casa. Va bene così. Ti amo sempre”
Io guardo Marianna e le dico
“ adesso raccontale tu della festa per il pensionamento del direttore commerciale”
Mi guarda... scuote la testa dicendomi
“ no ti prego no”
“ sì invece. Adesso” e agito il cellulare in aria.
Marianna affranta racconta
< Vabbè amore. La faccio breve... a quella festa... si insomma ecco... >
“ mami?!?”
< si insomma io... io... oddio...> si copre il viso con le mani...
< si insomma... nel parcheggio io... io...> mi guarda e aggiunge
< si ecco... io ... io... ho... ho.... si insomma erano in.. in 3. I camerieri... io... insomma mi hanno preso dovunque e mi sono venuti tutti in bocca. E io... anche io col vestito ho dovuto ingoiare per non sporcarmi >
Adoro quando una madre con la figlia si raccontano le loro perversioni.
“ che stronza sei mami. Poverino mio papi”
“ bene puttanelle. Adesso che vi siete aperte tra voi... vi aprite con Madame.”
Sono le 5 di mattina.
Marianna a letto suo. Io in camera mia e Stefania nella sua.
Non riesco a dormire.
Mi alzo e vado in cucina. Vino. La mia vestaglia rossa corta. Entra Stefania. Mi guarda.
“ ho sete... acqua”
Calzoncini super aderenti corti blu. Che stretti non lasciamo nulla all’immaginario. Canotta rossa. Capezzoli turgidi per i brividi del freddo.
Beve acqua e uscendo mi saluta sorridendomi.
Spengo la luce e esco per andare in camera mia.
Lei sul suo letto. Luce accesa soffusa.
Entro... La guardo te le dico: “ vestiti da puttana e vieni da me troia bevi sperma” sorride. Esco e vado in camera mia.
10 minuti... lei entra. E chiude a chiave la porta.
Tacchi neri alti e... top nero. Perizoma di rete nero.
Ha bevuto la mia urina. E leccato le gocce dal pavimento. È meglio della madre. Molto più troia. Tanto di più
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