Voglie notturne
di
Camilla DeVrai
genere
trans
Sono le 3. Notte fredda e piovosa. Mi sono svegliata all’1 e non riesco a prendere più sonno.
Questo sabato è anormale. Samantha sta con il marito. La figlia dei vicini è fuori e io sto qui sola. A casa. Mi sono bevuta una bottiglia di rosso. Sul computer ho provato a vedere un film ma niente... non c’è verso di riprendere sonno.
Mi sono anche sditata. Anche infilandomi il ditino su per il buchino più stretto. Si ho avuto il mio orgasmo ma sono insoddisfattissima.
E mi presa voglia di avere un pene. Con cui giocare. Ma tanta voglia.
Ma adesso alle 3 di sabato notte come faccio? Cioè l’unica è... cavolo si sì sì.
È una idea davvero malsana ma è l’unica attuabile.
Allora prendo forza. Mi alzo dal letto.
Devo vestirmi. No no non mi va di uscire.
Fa troppo freddo dai.
Dai mi apro una altra bottiglia di rosso. Mi ubriaco forte e svengo sul letto.
Apro la
Bottiglia e mi attacco come alcolista. Bevo a garganella e torno in camera bottiglia in mano. Che appoggio sul comodino. Mi rimetto sotto le coperte e mi tolgo il pigiama. Sono nuda adesso prendo il piccolo vibratore a comando interno e mi faccio passare la voglia di pene.
Apro l’intimo cassetto del comodino e... aperta all’interno la scatolina dei desideri.
E dentro accanto alla cannuccia... mi brillano gli occhi. Un bel sassolino di bianca. Sotto una carta plastificata per schiacciarla.
“Siiiiiiiiiiiiiiiiii”
Schiaccio il sasso sul comodino. Saranno due grammi abbondanti.
Preparo due righe e accantono l’altra.
E le sniffo. Mmmmmm si sì sì. Meglio ora.
Sono proprio una cartina del cazzo penso. Mi sale la libido a morte. Vampate di calore sul viso e le mani mi sudano.
Sniffo ancora una altra striscia.
Impazzisco di gioia mentre il cuore batte all’impazzata.
“No. Devo far qualcosa... devo esaudirmi”
Sniffo ancora e mi scolo la bottiglia. Barcollo seduta sul letto.
Non so come. Mi rendo conto di essere in macchina ubriaca e strafatta.
E non mi sono resa conto di niente.
Mi accendo una sigaretta. Si ho ripreso a fumare.
Mi rendo conto che mi sto dirigendo verso un noto viale dove si prostituiscono trans.
Sballata e vogliosa.
Mi guardo mentre guido su quel viale. Trafficato.
Cappotto rosso lungo. Non mi ricordo di essermi vestita. E vedo lo stivaletto di pelle
Nera ai piedi. Tacco a spillo. Devo sniffare. Giro su una stradina sotto dei palazzi. Accosto e spengo la macchina. Slaccio il cappotto e mentre preparo due strisce, le ultime due che sono enormi lo sguardo mi va sulle gambe. Ho solo le autoreggenti nere. Niente altro. Scoppio a ridere.
Sto proprio fuori di testa. I miei capezzoli esposti.
Sono tutta esposta. Mi inchino sul sedile e mentre sto per sniffare... se ti bussare sul vetro. Mi si gela il sangue. Alzo gli occhi e guardo fuori. Capelli celesti davanti al viso. Seni nudi sotto un giacchetto di pelle. “Freddo. Posso salire?”
E.... sposto il libricino con la coca sopra e lo metto sulle gambe.
“Sali”
Entra in macchina.
“Scusa ma ti ho vista ferma e avendo freddo sono salita. Grazie io sono Alejandra.
“Camilla.” Rido forte
“Accavalla le gambe. Jeans neri e tacco alto.
Occhi neri e labbra carnose con un rossetto rosso.
Io strafatta le dico “ gradisci? Coca”
“Magari così mi scaldo”
Mi guarda i seni e le gambe
“Come mai cosi... vestita?”
“Boooh. Ho bevuto e mi sono ritrovata così alla guida della macchina”
“Posso?”
“Prego” lei sniffa.
E poi lo faccio io.
“Sei gentile Camilla. E sei una bella donna. Sto solo qualche minuto per scaldarmi. Poi scendo.”
“Come vuoi Alejandra. Posso chiederti di dove sei?
“Sono colombiana. Ho 26 anni e tu?”
“39.”
Mi copro gambe e seni con il cappotto.
“Sposata?”
“No separata e senza figli anche”
“Ah ok... senti posso chiederti un favore? Vorrei bere qualcosa. Mi accompagni in un bar qui vicino?”
“Guarda qui” e dal sedile posteriore prendo una bottiglia di vino rosso.
“Gradisci questo? Va bene?”
“Perfetto. Posso attaccarmi alla bottiglia?”
“Eh si non vado mica in giro con i calici anche”
Ridiamo insieme. Di gusto.
E lei porta la bottiglia all’anno cane beve.
Me la passa. E io socchiudo le labbra e bevo piano. Guardandola. Poi sempre guardandola lecco il collo della bottiglia mentre delle piccole gocce di vino mi colano dal lato delle labbra. E sul mento.
Poi bevo a garganella.
“Me ne dai altro?”
“Prego” e le porgo la bottiglia. E lei beve sempre guardandomi.
Il mio indice raccoglie dal mento le goccine di vino e le Lecco via. Succhiandomi anche la punta del dito.
Lei apre la zip del giacchetto di pelle. E i suoi seni sembrano danzare.
“Sono impiantare in silicone giusto?” Tiro su con il naso.
“Si. Ti piacciono?” E le solleva da sotto con la mano a coppa mostrandomele.
“Sono una quarta vero?”
Le fa sobbalzare. “ si sì. Le tue invece sono naturali. Le ho viste prima dal finestrino.”
Mi scopro e gliele mostro. “Si sono una terza io”
Lei guarda e... i suoi capezzoli diventano come piccoli chiodini.
“Belle sono.” Me le guardo e anche i miei capezzoli diventano turgidi.
lei mi tocca il capezzolo destro.
“Ufffffff” sobbalzando.
“Bevo ancora” dice lei.
E poi mi porge la bottiglia.
Mi scosto di lato e appoggio la coscia sul sedile mentre l’altra rimane verso i pedali. Il cappotto si apre.
Bevo.
“Depilata vedo”
“Si. Suppongo anche tu!”
“Si diciamo che...me la depilo. Lascio sempre una strisciolona fina di pelo.”
Lei guarda sempre in basso. Occhi fissi sul mio pube.
Bevo ancora. Sono strafatta.
“Dai? Vedere vedere...” esclamo io con la voce da scema.
“Bevo ancora e lasciamene un goccio” mi dice lei mette slaccia la cinta del jeans. E tira giù là zip. Lentamente. Bevo e guardo.
Si intravede una strisciolina di pelo.
“ ma è è celeste anche lì.” Rido di gusto.
Abbassa ancora la zip.
Mi si bagna vagina.
Poi sollevando il bacino si abbassa i jeans a metà coscia. Gambe strette unite.
“Vedi? Azzurro cielo”
“Davvero bello. Mi piace.”
Ora sono davvero bagnata ed eccitata.
Lei adesso le gambe le allarga poco.
E vedo un lembo di carne tra gli interni delle sue cosce. Con delle piccole pieghette arricciate.
Io appoggio la mia mano sul mio interno coscia e tiro per mostrarmi di più.
Lei guarda e.... allarga ancora le sue gambe. E ne esce un bel pene. Moscio, largo e con il glande fuori. Circonciso.
“Oooohhhhhh” esclamo e mi infilo due punte delle dita tra le grandi labbra. E le allargo piano.
“Lei afferra il suo pene tra indice e pollice. E lo fa sbattere sulla coscia e poi sulla strisciolina.
Più volte. Poi mi guarda e mi dice “ saliamo dietro?”
Scendo e salgo sul sedile posteriore.
Lei salta tra i sedili e mi raggiunge.
Si siede accanto a me.
Si abbassa i jeans fino alle caviglie e comincia a masturbarsi....
Il pene è Mezzo moscio ancora ma prende forma.
Lei lo tira in basso con le dita e si ferma. Comincia a farlo pulsare. Il glande si gonfia e sgonfia ad ogni pulsazione. E una goccia di liquido trasparente esce dal prepuzio. E cola lenta.
Guardo.
Lei mi guarda io la fisso negli occhi...
Lei mormora “si” e lo scuote.
Io mi chino e aprendo la bocca lingua che esce e lecca il liquido.
Poi... succhiando lo prendo in bocca.
E tendendolo tra il palato e la lingua succhio avida.
Sento che quel glande si gonfia in bocca, rimanendo comunque mezzo moscio. Succhio respirando con il naso. Le labbra che toccano il ventre e i testicoli.
La sua mano sulla mia nuca. E spinge forte giù.... naso schiacciato sul suo inguine... succhio e giro la lingua intorno. Sapore di sperma.
E lei spingendomi la nuca più forte urla “ prendila tutta adesso. Che esceeeeeeee”
E getti caldissimii inondano la bocca. Serro le labbra intorno al pene moscio per non far uscire neanche una goccia.
Rimango così per alcuni interminabili secondi.
Lo sfilo dalla bocca labbra chiuse.
Mi alzo e..... ingioio tutto.
E guardandola le dico “andiamo da te o da me?”
Fine
Questo sabato è anormale. Samantha sta con il marito. La figlia dei vicini è fuori e io sto qui sola. A casa. Mi sono bevuta una bottiglia di rosso. Sul computer ho provato a vedere un film ma niente... non c’è verso di riprendere sonno.
Mi sono anche sditata. Anche infilandomi il ditino su per il buchino più stretto. Si ho avuto il mio orgasmo ma sono insoddisfattissima.
E mi presa voglia di avere un pene. Con cui giocare. Ma tanta voglia.
Ma adesso alle 3 di sabato notte come faccio? Cioè l’unica è... cavolo si sì sì.
È una idea davvero malsana ma è l’unica attuabile.
Allora prendo forza. Mi alzo dal letto.
Devo vestirmi. No no non mi va di uscire.
Fa troppo freddo dai.
Dai mi apro una altra bottiglia di rosso. Mi ubriaco forte e svengo sul letto.
Apro la
Bottiglia e mi attacco come alcolista. Bevo a garganella e torno in camera bottiglia in mano. Che appoggio sul comodino. Mi rimetto sotto le coperte e mi tolgo il pigiama. Sono nuda adesso prendo il piccolo vibratore a comando interno e mi faccio passare la voglia di pene.
Apro l’intimo cassetto del comodino e... aperta all’interno la scatolina dei desideri.
E dentro accanto alla cannuccia... mi brillano gli occhi. Un bel sassolino di bianca. Sotto una carta plastificata per schiacciarla.
“Siiiiiiiiiiiiiiiiii”
Schiaccio il sasso sul comodino. Saranno due grammi abbondanti.
Preparo due righe e accantono l’altra.
E le sniffo. Mmmmmm si sì sì. Meglio ora.
Sono proprio una cartina del cazzo penso. Mi sale la libido a morte. Vampate di calore sul viso e le mani mi sudano.
Sniffo ancora una altra striscia.
Impazzisco di gioia mentre il cuore batte all’impazzata.
“No. Devo far qualcosa... devo esaudirmi”
Sniffo ancora e mi scolo la bottiglia. Barcollo seduta sul letto.
Non so come. Mi rendo conto di essere in macchina ubriaca e strafatta.
E non mi sono resa conto di niente.
Mi accendo una sigaretta. Si ho ripreso a fumare.
Mi rendo conto che mi sto dirigendo verso un noto viale dove si prostituiscono trans.
Sballata e vogliosa.
Mi guardo mentre guido su quel viale. Trafficato.
Cappotto rosso lungo. Non mi ricordo di essermi vestita. E vedo lo stivaletto di pelle
Nera ai piedi. Tacco a spillo. Devo sniffare. Giro su una stradina sotto dei palazzi. Accosto e spengo la macchina. Slaccio il cappotto e mentre preparo due strisce, le ultime due che sono enormi lo sguardo mi va sulle gambe. Ho solo le autoreggenti nere. Niente altro. Scoppio a ridere.
Sto proprio fuori di testa. I miei capezzoli esposti.
Sono tutta esposta. Mi inchino sul sedile e mentre sto per sniffare... se ti bussare sul vetro. Mi si gela il sangue. Alzo gli occhi e guardo fuori. Capelli celesti davanti al viso. Seni nudi sotto un giacchetto di pelle. “Freddo. Posso salire?”
E.... sposto il libricino con la coca sopra e lo metto sulle gambe.
“Sali”
Entra in macchina.
“Scusa ma ti ho vista ferma e avendo freddo sono salita. Grazie io sono Alejandra.
“Camilla.” Rido forte
“Accavalla le gambe. Jeans neri e tacco alto.
Occhi neri e labbra carnose con un rossetto rosso.
Io strafatta le dico “ gradisci? Coca”
“Magari così mi scaldo”
Mi guarda i seni e le gambe
“Come mai cosi... vestita?”
“Boooh. Ho bevuto e mi sono ritrovata così alla guida della macchina”
“Posso?”
“Prego” lei sniffa.
E poi lo faccio io.
“Sei gentile Camilla. E sei una bella donna. Sto solo qualche minuto per scaldarmi. Poi scendo.”
“Come vuoi Alejandra. Posso chiederti di dove sei?
“Sono colombiana. Ho 26 anni e tu?”
“39.”
Mi copro gambe e seni con il cappotto.
“Sposata?”
“No separata e senza figli anche”
“Ah ok... senti posso chiederti un favore? Vorrei bere qualcosa. Mi accompagni in un bar qui vicino?”
“Guarda qui” e dal sedile posteriore prendo una bottiglia di vino rosso.
“Gradisci questo? Va bene?”
“Perfetto. Posso attaccarmi alla bottiglia?”
“Eh si non vado mica in giro con i calici anche”
Ridiamo insieme. Di gusto.
E lei porta la bottiglia all’anno cane beve.
Me la passa. E io socchiudo le labbra e bevo piano. Guardandola. Poi sempre guardandola lecco il collo della bottiglia mentre delle piccole gocce di vino mi colano dal lato delle labbra. E sul mento.
Poi bevo a garganella.
“Me ne dai altro?”
“Prego” e le porgo la bottiglia. E lei beve sempre guardandomi.
Il mio indice raccoglie dal mento le goccine di vino e le Lecco via. Succhiandomi anche la punta del dito.
Lei apre la zip del giacchetto di pelle. E i suoi seni sembrano danzare.
“Sono impiantare in silicone giusto?” Tiro su con il naso.
“Si. Ti piacciono?” E le solleva da sotto con la mano a coppa mostrandomele.
“Sono una quarta vero?”
Le fa sobbalzare. “ si sì. Le tue invece sono naturali. Le ho viste prima dal finestrino.”
Mi scopro e gliele mostro. “Si sono una terza io”
Lei guarda e... i suoi capezzoli diventano come piccoli chiodini.
“Belle sono.” Me le guardo e anche i miei capezzoli diventano turgidi.
lei mi tocca il capezzolo destro.
“Ufffffff” sobbalzando.
“Bevo ancora” dice lei.
E poi mi porge la bottiglia.
Mi scosto di lato e appoggio la coscia sul sedile mentre l’altra rimane verso i pedali. Il cappotto si apre.
Bevo.
“Depilata vedo”
“Si. Suppongo anche tu!”
“Si diciamo che...me la depilo. Lascio sempre una strisciolona fina di pelo.”
Lei guarda sempre in basso. Occhi fissi sul mio pube.
Bevo ancora. Sono strafatta.
“Dai? Vedere vedere...” esclamo io con la voce da scema.
“Bevo ancora e lasciamene un goccio” mi dice lei mette slaccia la cinta del jeans. E tira giù là zip. Lentamente. Bevo e guardo.
Si intravede una strisciolina di pelo.
“ ma è è celeste anche lì.” Rido di gusto.
Abbassa ancora la zip.
Mi si bagna vagina.
Poi sollevando il bacino si abbassa i jeans a metà coscia. Gambe strette unite.
“Vedi? Azzurro cielo”
“Davvero bello. Mi piace.”
Ora sono davvero bagnata ed eccitata.
Lei adesso le gambe le allarga poco.
E vedo un lembo di carne tra gli interni delle sue cosce. Con delle piccole pieghette arricciate.
Io appoggio la mia mano sul mio interno coscia e tiro per mostrarmi di più.
Lei guarda e.... allarga ancora le sue gambe. E ne esce un bel pene. Moscio, largo e con il glande fuori. Circonciso.
“Oooohhhhhh” esclamo e mi infilo due punte delle dita tra le grandi labbra. E le allargo piano.
“Lei afferra il suo pene tra indice e pollice. E lo fa sbattere sulla coscia e poi sulla strisciolina.
Più volte. Poi mi guarda e mi dice “ saliamo dietro?”
Scendo e salgo sul sedile posteriore.
Lei salta tra i sedili e mi raggiunge.
Si siede accanto a me.
Si abbassa i jeans fino alle caviglie e comincia a masturbarsi....
Il pene è Mezzo moscio ancora ma prende forma.
Lei lo tira in basso con le dita e si ferma. Comincia a farlo pulsare. Il glande si gonfia e sgonfia ad ogni pulsazione. E una goccia di liquido trasparente esce dal prepuzio. E cola lenta.
Guardo.
Lei mi guarda io la fisso negli occhi...
Lei mormora “si” e lo scuote.
Io mi chino e aprendo la bocca lingua che esce e lecca il liquido.
Poi... succhiando lo prendo in bocca.
E tendendolo tra il palato e la lingua succhio avida.
Sento che quel glande si gonfia in bocca, rimanendo comunque mezzo moscio. Succhio respirando con il naso. Le labbra che toccano il ventre e i testicoli.
La sua mano sulla mia nuca. E spinge forte giù.... naso schiacciato sul suo inguine... succhio e giro la lingua intorno. Sapore di sperma.
E lei spingendomi la nuca più forte urla “ prendila tutta adesso. Che esceeeeeeee”
E getti caldissimii inondano la bocca. Serro le labbra intorno al pene moscio per non far uscire neanche una goccia.
Rimango così per alcuni interminabili secondi.
Lo sfilo dalla bocca labbra chiuse.
Mi alzo e..... ingioio tutto.
E guardandola le dico “andiamo da te o da me?”
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