Sono ninfomane? No! Sono proprio troia! 6 - Mia madre gravida di chi?🤰
di
Andrea2022
genere
incesti
-Mentre io vado a svegliare Luca, tu vai da papà ma stai attenta che lui quando si sveglia ce l'ha duro più di un paletto di legno.
Non ho mai capito perché, ma al suo risveglio è più grosso e gonfio del solito e con le vene violacee che sembrano scoppiare.-
Mi aveva detto mia madre mentre andavamo a svegliare i nostri maschi:
-Credo che sia proprio un fatto di famiglia!
Sai mamma, anche Luca quando si sveglia ce l'ha durissimo e talmente gonfio che la pelle è tanto tesa e liscia da sembrare trasparente.
Anche la cappella è diversa e di un rosa più scuro forse perché congestionato dal sangue.-
-Se sei d'accordo ti proporrei una gara.-
-Quale.. che gara?-
-Vediamo chi di noi due riesce a farli venire per prima con la bocca.-
Aveva concluso ridacchiando la mia mamma.
-Non c'è gara mamma!
Sicuramente vinci tu per diversi motivi: Sei la sua mamma e dunque una succosa novità.
Sei più esperta di me e poi al mattino Luca è talmente arrapato che se ne viene appena glielo prendo in bocca.. non che mi dispiaccia come aperitivo della colazione, però....-
In effetti, quando mia madre era apparsa davanti alla porta della sua camera da letto, io ero ancora china sul bacino di mio padre che con le mani dietro la testa guidava i movimenti che mi procuravano conati di vomito col suo arnese completamente conficcato nella mia bocca sino in gola.
Dalla mia postura non potevo vederla mentre con gesti di vittoria, si era avvicinata a mio padre e con la bocca ancora piena dello sperma del figlio (mio fratello) lo aveva baciato in bocca provocandogli come reazione una immediata sborrata spruzzata direttamente nel mio esofago sino allo stomaco.
Quando mi ero alzata completamente paonazza in viso, cogli occhi e le gote rigate di lacrime e la bocca dalla quale colavano filamenti di saliva e sborra, l'avevo guardata e mentre tossivo ero riuscita a dirle: "Te l'avevo detto che avresti vinto!"
Si era fatto davvero tardi per la colazione e dopo un caffè, ci siamo vestiti tutti e siamo andati a mangiare come una comune famigliola, in una trattoria vicino casa.
Ne sono seguiti mesi meravigliosi segnati da una intesa ed una promiscuità assolutamente fantastici.
Ogni occasione, ogni ora ed ogni luogo era adatto a soddisfare le nostre voglie che potevano scaturire anche improvvise, anche tra la gente o in macchina e sempre eravamo in grado di fornire una copertura alla coppia arrapata di quel momento.
Spesso andavo a trovare mio padre in ufficio dove mi piaceva fargli i pompini in ginocchio sotto la sua scrivania.
Il tavolo era coperto sul davanti e questo ci permetteva di "giocare" anche in presenza di altre persone.
Ovviamente, entravo non vista, dalla porta posteriore.
Che meraviglia!
Un giorno ero riuscita persino a fargli un pompino e farlo sborrare mentre era impegnato in un incontro con la sua segretaria e due clienti.. una goduria impagabile.. ingoiavo, mi leccavo le labbra e mi sgrillettavo furiosamente col rischio di essere scoperti!
Lei (Mia madre) riusciva a farsi chiavare, già senza mutande, anche in pizzeria sedendosi su di lui col cazzo già fuori dai pantaloni mentre mangiavamo.
talvolta, mentre loro chiavavano, io facevo una sega a mio padre da sotto la tovaglia e quando ci riusciva, anche lui mi sgrillettava.
Le mutande a dire il vero non le indossavamo più ne io ne mia madre per essere sempre pronte ad ogni esplosione di libidine.
In verità anch'io e mio fratello non eravamo da meno e ci piaceva andare a prendere l'autobus al capolinea nell'ora di punta per poter trovare il posto e spostarci per farmi impalare su di lui quando il bus era pieno come un uovo.. mamma mia che goduria e che sborrate!
Eravamo tutti talmente presi dal nostro tran tran incestuoso che la mamma e papà avevano persino smesso di andare a cercare piacere trasgressivo nei club privé o altri locali di scambi di coppia.
I racconti che ci facevano delle loro "avventure" erano talmente arrapanti che si finiva regolarmente a fare delle ammucchiate in cui era davvero difficile distinguerci in quell'intreccio di corpi.
In quelle situazioni mia madre si scatenava ed a mio padre piaceva assumere diverse posizioni in una specie di gioco di ruolo.
A volte si presentava come stallone pronto a soddisfare tutte le mogli dei cornuti presenti.
A volte nel ruolo di cornuto lui stesso, gli piaceva vedere la moglie sbattuta da altri maschi.
Il suo record, diceva con orgoglio mia madre, era di 10 maschi che avevano goduto di lei in ogni buco mentre il marito seduto in un angolo si toccava.
Quella volta, anche mio padre l'aveva chiavata ma per ultimo trovandola piena di sperma e col corpo completamente bagnato persino sul viso e sui capelli.
La mamma ci raccontava quelle cose per eccitare con quei ricordi il marito ed al tempo stesso coinvolgere noi figli in quelle per noi, incredibili scoperte.
Forse io e mio fratello eravamo troppo impegnati nell'esplorazione dei nostri corpi e nella scoperta dei piaceri che ne avremmo tratto per osservare con occhi critici ciò che facevano mamma e papà.. veri porcelli complici e pervertiti!
Erano passati quasi due anni volati senza che neanche ce ne ne accorgessimo immersi come eravamo in quella specie di limbo abitato solo da noi quattro.
I rapporti col mondo esterno procedevano come sempre con la loro noiosa routine: Le ragazze che corteggiavano mio fratello senza cavarne la minima attenzione.
L'università in cui sia io che Luca avevamo buoni riscontri.
Il lavoro di papà sempre pieno di nuovi successi e gratificazioni economiche.
Io mi ero finalmente decisa a fidanzarmi con un amico d'infanzia che frequentava il mio stesso corso di studi e che non aveva mai smesso di corteggiarmi.
Con l'aiuto della mamma, la sua complicità ed il ricorso a metodi antichi di cui lei aveva memoria, avevamo deciso che mi sarei fatta "sverginare" da lui prima del fidanzamento ufficiale.
La procedura era la stessa delle nostre nonne la prima notte di nozze e dunque:
Mia madre, mio padre e mio fratello si erano assentati per un giorno lasciandomi completamente libera la casa.
Avevo già avvisato Antonio che avremmo avuto la casa libera e che avevo deciso "finalmente" di fare l'amore con lui e donargli la mia illibatezza.
Avevo scelto per l'occasione il giorno in cui non ero sicuramente fertile.
La mia mamma: "Che troia la mia mamma!"
Per l'occasione aveva preparato un cocktail fatto di succo di pomodoro, sperma del marito e umori della sua vagina che io, col pretesto di farmi il bidet prima del "fatto" mi ero infilata in profondità nella fica.
Ovviamente, quando Antonio me lo stava spingendo dentro avevo gridato ed alla fine quando lui ansimando mi aveva detto "Vengo" gli avevo risposto "Vieni amore vieni.. sono tutta tua e non rischio di rimanere incinta!
Come mi fai godere.. godi.. godi anche tu vieni vieniiii!"
Mai in vita mia, ne prima ne dopo quel momento, mi ero sentita così stronza, ipocrita e troia!
D'altra parte ero coinvolta in quel gioco e dovevo giocare!
La mia voglia di cazzo era oramai fuori controllo e senza un marito, avrei messo a repentaglio tutta la mia esistenza.
Il tempo di coinvolgere anche lui sarebbe venuto in caso contrario, gli avrei fatto crescere le corna come un cervo.
Eravamo già fidanzati quando mio padre mi aveva proposto di andare una settimana in crociera con lui da soli e la stessa cosa aveva proposto ma su un'altra nave (con la stessa rotta e gli stessi scali) a mia madre e mio fratello.
Naturalmente, avevamo scelto un'offerta "eccezionale" in una settimana in cui il mio ragazzo era fuori Italia per lavoro.
Così avevamo giustificato con lui quella vacanza in mare.
Durante la navigazione mio padre si presentava come un facoltoso uomo d'affari in compagnia della sua amichetta.
La navigazione era durata sei giorni e sei notti durante i quali credo di non essere mai rimasta senza un cazzo che si occupasse di soddisfare le necessità della mia passerina, della mia rosellina tra le chiappe e dell'arsura che pretendeva di essere placata da caldi fiotti di sborra nella mia bocca.
In tutto questo, mio padre mi era stato totalmente complice scegliendo per me i maschi che avrebbero placato i miei bollori e le cerbiatte bisognose di intimità.
Tutto comunque si concludeva appena dopo mezzanotte momento in cui, diventavo proprietà assoluta del mio amato papà, perverso cornuto e insostituibile complice.
Certo in quei 6 giorni, nel turn-over di maschi e di lesbiche, non mi ero mai fatta mancare la razione di Omar un nero dalla mazza mostruosa e del suo amico gay che mi leccava e mi faceva godere come una vera troia.
Mia madre e mio fratello facevano la stessa cosa sull'altra nave e nei veloci incontri che facevamo nei porti tra una escursione e l'altra, ci raccontavamo ogni cosa giocando con le mani o qualcosa di più quando si poteva.
Erano passati due anni esatti dall'inizio della nostra tresca incestuosa quando mia madre una sera a cena, ci aveva detto: "Ragazzi" Sono incinta!" "Incinta?!" avevamo risposto all'unisono io, mio padre e mio fratello.
-Incinta di chi?-
Aveva subito chiesto mio padre seguito da me e da mio fratello.
-Calma.. calma ragazzi!
Non è sicuramente una tragedia!
Tutto quello che ho fatto fuori dalla famiglia (La crociera, qualche scappatella estemporanea e qualche pompino in spiaggia l'estate scorsa)l'ho fatto nella massima protezione.
Poi una sera mi sono chiesta:" Sono ancora giovane, nel pieno delle forze e perfettamente fertile, perché non fare una sorpresa ai miei maschietti ed alla mia bambina regalandole un fratellino?!"
Detto fatto!
Tre settimane fa ho interrotto la pillola e da quel momento l'ho data (La fica!)solo a mio marito e mio figlio facendoli godere sempre e solo dentro la vagina.
Ovviamente, l'ho data anche a mia figlia ma notoriamente, lei non mi può ingravidare.
Certo, voi non ve ne siete accorti porcelli e arrapati come eravate ma io, nei nostri rapporti delle ultime settimane non ho mai perso una goccia del vostro seme, tutto rigorosamente accolto dal mio utero voglioso e fertile.
La creatura che ho in pancia dunque, non può che essere di mio marito o mio figlio e la cosa, compreso il dubbio la trovo assolutamente meravigliosa!-
Alla fine di quel racconto, io, mio padre e mio fratello ci eravamo alzati dalla sedia per abbracciare mia madre e coprirla di baci come meritava la situazione.
segue
Non ho mai capito perché, ma al suo risveglio è più grosso e gonfio del solito e con le vene violacee che sembrano scoppiare.-
Mi aveva detto mia madre mentre andavamo a svegliare i nostri maschi:
-Credo che sia proprio un fatto di famiglia!
Sai mamma, anche Luca quando si sveglia ce l'ha durissimo e talmente gonfio che la pelle è tanto tesa e liscia da sembrare trasparente.
Anche la cappella è diversa e di un rosa più scuro forse perché congestionato dal sangue.-
-Se sei d'accordo ti proporrei una gara.-
-Quale.. che gara?-
-Vediamo chi di noi due riesce a farli venire per prima con la bocca.-
Aveva concluso ridacchiando la mia mamma.
-Non c'è gara mamma!
Sicuramente vinci tu per diversi motivi: Sei la sua mamma e dunque una succosa novità.
Sei più esperta di me e poi al mattino Luca è talmente arrapato che se ne viene appena glielo prendo in bocca.. non che mi dispiaccia come aperitivo della colazione, però....-
In effetti, quando mia madre era apparsa davanti alla porta della sua camera da letto, io ero ancora china sul bacino di mio padre che con le mani dietro la testa guidava i movimenti che mi procuravano conati di vomito col suo arnese completamente conficcato nella mia bocca sino in gola.
Dalla mia postura non potevo vederla mentre con gesti di vittoria, si era avvicinata a mio padre e con la bocca ancora piena dello sperma del figlio (mio fratello) lo aveva baciato in bocca provocandogli come reazione una immediata sborrata spruzzata direttamente nel mio esofago sino allo stomaco.
Quando mi ero alzata completamente paonazza in viso, cogli occhi e le gote rigate di lacrime e la bocca dalla quale colavano filamenti di saliva e sborra, l'avevo guardata e mentre tossivo ero riuscita a dirle: "Te l'avevo detto che avresti vinto!"
Si era fatto davvero tardi per la colazione e dopo un caffè, ci siamo vestiti tutti e siamo andati a mangiare come una comune famigliola, in una trattoria vicino casa.
Ne sono seguiti mesi meravigliosi segnati da una intesa ed una promiscuità assolutamente fantastici.
Ogni occasione, ogni ora ed ogni luogo era adatto a soddisfare le nostre voglie che potevano scaturire anche improvvise, anche tra la gente o in macchina e sempre eravamo in grado di fornire una copertura alla coppia arrapata di quel momento.
Spesso andavo a trovare mio padre in ufficio dove mi piaceva fargli i pompini in ginocchio sotto la sua scrivania.
Il tavolo era coperto sul davanti e questo ci permetteva di "giocare" anche in presenza di altre persone.
Ovviamente, entravo non vista, dalla porta posteriore.
Che meraviglia!
Un giorno ero riuscita persino a fargli un pompino e farlo sborrare mentre era impegnato in un incontro con la sua segretaria e due clienti.. una goduria impagabile.. ingoiavo, mi leccavo le labbra e mi sgrillettavo furiosamente col rischio di essere scoperti!
Lei (Mia madre) riusciva a farsi chiavare, già senza mutande, anche in pizzeria sedendosi su di lui col cazzo già fuori dai pantaloni mentre mangiavamo.
talvolta, mentre loro chiavavano, io facevo una sega a mio padre da sotto la tovaglia e quando ci riusciva, anche lui mi sgrillettava.
Le mutande a dire il vero non le indossavamo più ne io ne mia madre per essere sempre pronte ad ogni esplosione di libidine.
In verità anch'io e mio fratello non eravamo da meno e ci piaceva andare a prendere l'autobus al capolinea nell'ora di punta per poter trovare il posto e spostarci per farmi impalare su di lui quando il bus era pieno come un uovo.. mamma mia che goduria e che sborrate!
Eravamo tutti talmente presi dal nostro tran tran incestuoso che la mamma e papà avevano persino smesso di andare a cercare piacere trasgressivo nei club privé o altri locali di scambi di coppia.
I racconti che ci facevano delle loro "avventure" erano talmente arrapanti che si finiva regolarmente a fare delle ammucchiate in cui era davvero difficile distinguerci in quell'intreccio di corpi.
In quelle situazioni mia madre si scatenava ed a mio padre piaceva assumere diverse posizioni in una specie di gioco di ruolo.
A volte si presentava come stallone pronto a soddisfare tutte le mogli dei cornuti presenti.
A volte nel ruolo di cornuto lui stesso, gli piaceva vedere la moglie sbattuta da altri maschi.
Il suo record, diceva con orgoglio mia madre, era di 10 maschi che avevano goduto di lei in ogni buco mentre il marito seduto in un angolo si toccava.
Quella volta, anche mio padre l'aveva chiavata ma per ultimo trovandola piena di sperma e col corpo completamente bagnato persino sul viso e sui capelli.
La mamma ci raccontava quelle cose per eccitare con quei ricordi il marito ed al tempo stesso coinvolgere noi figli in quelle per noi, incredibili scoperte.
Forse io e mio fratello eravamo troppo impegnati nell'esplorazione dei nostri corpi e nella scoperta dei piaceri che ne avremmo tratto per osservare con occhi critici ciò che facevano mamma e papà.. veri porcelli complici e pervertiti!
Erano passati quasi due anni volati senza che neanche ce ne ne accorgessimo immersi come eravamo in quella specie di limbo abitato solo da noi quattro.
I rapporti col mondo esterno procedevano come sempre con la loro noiosa routine: Le ragazze che corteggiavano mio fratello senza cavarne la minima attenzione.
L'università in cui sia io che Luca avevamo buoni riscontri.
Il lavoro di papà sempre pieno di nuovi successi e gratificazioni economiche.
Io mi ero finalmente decisa a fidanzarmi con un amico d'infanzia che frequentava il mio stesso corso di studi e che non aveva mai smesso di corteggiarmi.
Con l'aiuto della mamma, la sua complicità ed il ricorso a metodi antichi di cui lei aveva memoria, avevamo deciso che mi sarei fatta "sverginare" da lui prima del fidanzamento ufficiale.
La procedura era la stessa delle nostre nonne la prima notte di nozze e dunque:
Mia madre, mio padre e mio fratello si erano assentati per un giorno lasciandomi completamente libera la casa.
Avevo già avvisato Antonio che avremmo avuto la casa libera e che avevo deciso "finalmente" di fare l'amore con lui e donargli la mia illibatezza.
Avevo scelto per l'occasione il giorno in cui non ero sicuramente fertile.
La mia mamma: "Che troia la mia mamma!"
Per l'occasione aveva preparato un cocktail fatto di succo di pomodoro, sperma del marito e umori della sua vagina che io, col pretesto di farmi il bidet prima del "fatto" mi ero infilata in profondità nella fica.
Ovviamente, quando Antonio me lo stava spingendo dentro avevo gridato ed alla fine quando lui ansimando mi aveva detto "Vengo" gli avevo risposto "Vieni amore vieni.. sono tutta tua e non rischio di rimanere incinta!
Come mi fai godere.. godi.. godi anche tu vieni vieniiii!"
Mai in vita mia, ne prima ne dopo quel momento, mi ero sentita così stronza, ipocrita e troia!
D'altra parte ero coinvolta in quel gioco e dovevo giocare!
La mia voglia di cazzo era oramai fuori controllo e senza un marito, avrei messo a repentaglio tutta la mia esistenza.
Il tempo di coinvolgere anche lui sarebbe venuto in caso contrario, gli avrei fatto crescere le corna come un cervo.
Eravamo già fidanzati quando mio padre mi aveva proposto di andare una settimana in crociera con lui da soli e la stessa cosa aveva proposto ma su un'altra nave (con la stessa rotta e gli stessi scali) a mia madre e mio fratello.
Naturalmente, avevamo scelto un'offerta "eccezionale" in una settimana in cui il mio ragazzo era fuori Italia per lavoro.
Così avevamo giustificato con lui quella vacanza in mare.
Durante la navigazione mio padre si presentava come un facoltoso uomo d'affari in compagnia della sua amichetta.
La navigazione era durata sei giorni e sei notti durante i quali credo di non essere mai rimasta senza un cazzo che si occupasse di soddisfare le necessità della mia passerina, della mia rosellina tra le chiappe e dell'arsura che pretendeva di essere placata da caldi fiotti di sborra nella mia bocca.
In tutto questo, mio padre mi era stato totalmente complice scegliendo per me i maschi che avrebbero placato i miei bollori e le cerbiatte bisognose di intimità.
Tutto comunque si concludeva appena dopo mezzanotte momento in cui, diventavo proprietà assoluta del mio amato papà, perverso cornuto e insostituibile complice.
Certo in quei 6 giorni, nel turn-over di maschi e di lesbiche, non mi ero mai fatta mancare la razione di Omar un nero dalla mazza mostruosa e del suo amico gay che mi leccava e mi faceva godere come una vera troia.
Mia madre e mio fratello facevano la stessa cosa sull'altra nave e nei veloci incontri che facevamo nei porti tra una escursione e l'altra, ci raccontavamo ogni cosa giocando con le mani o qualcosa di più quando si poteva.
Erano passati due anni esatti dall'inizio della nostra tresca incestuosa quando mia madre una sera a cena, ci aveva detto: "Ragazzi" Sono incinta!" "Incinta?!" avevamo risposto all'unisono io, mio padre e mio fratello.
-Incinta di chi?-
Aveva subito chiesto mio padre seguito da me e da mio fratello.
-Calma.. calma ragazzi!
Non è sicuramente una tragedia!
Tutto quello che ho fatto fuori dalla famiglia (La crociera, qualche scappatella estemporanea e qualche pompino in spiaggia l'estate scorsa)l'ho fatto nella massima protezione.
Poi una sera mi sono chiesta:" Sono ancora giovane, nel pieno delle forze e perfettamente fertile, perché non fare una sorpresa ai miei maschietti ed alla mia bambina regalandole un fratellino?!"
Detto fatto!
Tre settimane fa ho interrotto la pillola e da quel momento l'ho data (La fica!)solo a mio marito e mio figlio facendoli godere sempre e solo dentro la vagina.
Ovviamente, l'ho data anche a mia figlia ma notoriamente, lei non mi può ingravidare.
Certo, voi non ve ne siete accorti porcelli e arrapati come eravate ma io, nei nostri rapporti delle ultime settimane non ho mai perso una goccia del vostro seme, tutto rigorosamente accolto dal mio utero voglioso e fertile.
La creatura che ho in pancia dunque, non può che essere di mio marito o mio figlio e la cosa, compreso il dubbio la trovo assolutamente meravigliosa!-
Alla fine di quel racconto, io, mio padre e mio fratello ci eravamo alzati dalla sedia per abbracciare mia madre e coprirla di baci come meritava la situazione.
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