Le scarpe di mia zia
di
lm
genere
feticismo
M'intrufolo nella camera di mia zia dove tiene le sue scarpe.
Con una scusa dicendogli che andavo in bagno, mi dirigo nella sua stanza per annusare quelle bellezze.
Mia zia sapeva quanto mi potessero piacere i suoi piedi e l'odore che emanavano, ma tra di noi non c'era mai stato niente.
Di sicuro io non avevo fatto niente per farmi avanti perchè mi vergognavo.
Mi piaceva fare tutto di nascosto, proprio come stavo facendo ora.
Vidi dei sandali con la zeppa e l'impronta di mia zia che mi facevano capire che li aveva portati per molto tempo.
Tirandomi giù i pantaloni e le mutande, il mio pene diventa subito dritto e duro.
Annuso l'interno e sento tutto l'odore di mia zia che invade le mie narici.
Un profumo buonissimo di piedi che mi stava facendo quasi venire.
Leccai l'interno con la lingua immaginandomi mia zia che indossa queste meravigliose calzature.
Il mio pene implorava pietà mentre vidi le sue ciabattine aperte anch'elle usurate.
Non ce la facevo più. Credo che se avessi continuato per altri minuti avrei sborrato all'interno di quelle sue scarpe.
Annusavo. Annusavo a più non posso.
E senza accorgermi che mia zia stava salendo al piano di sopra per sapere se andava tutto bene, intravidi il suo sguardo mentre mi stava guardando.
Mi bloccai di colpo imbarazzato mentre cercai di nascondere la mia erezione.
Ma mia zia, incuriosita mentre mi guardava con sguardo sensuale e da vera porca, mi disse di continuare.
< Adesso caro nipote ti faccio annusare i miei piedi. Dimmi come sono. >
Appena mi mise un piede quasi in bocca, io inspiravo e godevo come un maiale inerme sotto di lei.
Mia zia mi disse subito di tirare fuori il mio pacco mentre con il suo piede destro mi stava tastando l'erezione.
< Tesoro, ti piace la mia puzza? Non li lavo da ieri sera. E tu sai quanto puzzano i miei piedi, vero? >
< Tantissimo, zia. Non fermarti. >
Mentre mia zia si spogliò e rimase completamente nuda, con un piede mi pigiava l'erezione e con l'altro glielo leccavo sentendo ancora la sua puzza.
Mia zia si stava masturbando e pensando al suo piacere, piombai dritto verso la sua vagina.
Fortunatamente eravamo soli e con ciò poteva gridare quanto gli pare.
< Oddio! Continua! Non fermarti! >
Leccavo con un forsennato mandando mia zia in paradiso facendola esplodere in un orgasmo.
< Adesso tocca a te. >
Mi stava segando piano mentre subito dopo se lo mise in bocca ciucciandomelo.
< Amore, dove ti piacerebbe sborrare? >
Avevo un sacco d'idee: nella sua bocca, sui suoi piedi o sulle sue tette.
Ma alla fine optai per i suoi sandali con la zeppa.
< Ti piacciono proprio, eh? Ho visto come li annusavi e leccavi. >
< Sì, zia. Mi immagino quando le indossi e quanto sei arrapante. >
Ero quasi al culmine per sparare tutto il liquido che avevo dentro di me,
E mia zia, accorgendosene, prese i suoi sandali facendo gocciolare il mio piacere all'interno di quelle scarpe.
Le ultime gocce lì succhio con la sua bocca per assaggiarmelo, mentre subito dopo indossò quelle zeppe zuppe di sperma e farmi vedere come gli stavano.
< Sei un incanto, zia. >
< Ti ringrazio replicò lei baciandomi e facendomelo tornare duro.
Avrei voluto farmi una sega con i piedi mentre gli sfilavo quelle zeppe, ma purtroppo mia zia doveva tornare al lavoro.
< Però vieni con me, tesoro. Non abbiamo ancora finito. >
Per fortuna abitavo vicino a dove lei lavorava e strappando un passaggio, potevo ancora ammirarla.
Accese l'auto mentre vidi che si era messa solo un vestito lungo e i sandali.
Non aveva reggiseno né mutandine.
Era tremendamente sexy.
Partendo con l'auto, vedevo quanto spingeva i pedali.
La sborra si era quasi asciutta ma non m'importava.
La fissavo come ipnotizzato e a mia zia piaceva.
< Ho solo dieci minuti. Pensi di farcela? >
Guidando il più lentamente possibile per guardarmi come mi masturbavo, alla fine mia zia si tolse le zeppe dicendomi se gli davo ancora un po' del mio liquido.
Guidava a piedi nudi e il suo smalto fucsia e la mia erezione che gridava pietà.
Pigiava sapientemente quei pedali mentre con il suo sorriso da porca mi guardava ogni tanto.
< Vieni per me, piccolo. So che puoi farlo > fece mia zia con tono sensuale mentre accellerava sapientemente.
Non ci misi molto a venire schizzando ancora su quelle scarpe.
Una volta arrivati dove lavorava, mia zia si rimise le zeppe emanando un gemito di piacere.
< Mi è molto piaciuto quando me l'hai leccata, sai? Nessuno mi aveva mai fatto provare questo. >
Ero contento di averla fatto godere ed ero felice che tra di noi ci sarebbe stato del sano sesso.
< Ci vediamo presto, tesoro. >
E uscendo dalla sua auto, la salutai dirigendomi verso casa mia.
Non vi dico che passai tutto il pomeriggio a segarmi, a pensare a mia zia e quando ci saremo rivisti.
Con una scusa dicendogli che andavo in bagno, mi dirigo nella sua stanza per annusare quelle bellezze.
Mia zia sapeva quanto mi potessero piacere i suoi piedi e l'odore che emanavano, ma tra di noi non c'era mai stato niente.
Di sicuro io non avevo fatto niente per farmi avanti perchè mi vergognavo.
Mi piaceva fare tutto di nascosto, proprio come stavo facendo ora.
Vidi dei sandali con la zeppa e l'impronta di mia zia che mi facevano capire che li aveva portati per molto tempo.
Tirandomi giù i pantaloni e le mutande, il mio pene diventa subito dritto e duro.
Annuso l'interno e sento tutto l'odore di mia zia che invade le mie narici.
Un profumo buonissimo di piedi che mi stava facendo quasi venire.
Leccai l'interno con la lingua immaginandomi mia zia che indossa queste meravigliose calzature.
Il mio pene implorava pietà mentre vidi le sue ciabattine aperte anch'elle usurate.
Non ce la facevo più. Credo che se avessi continuato per altri minuti avrei sborrato all'interno di quelle sue scarpe.
Annusavo. Annusavo a più non posso.
E senza accorgermi che mia zia stava salendo al piano di sopra per sapere se andava tutto bene, intravidi il suo sguardo mentre mi stava guardando.
Mi bloccai di colpo imbarazzato mentre cercai di nascondere la mia erezione.
Ma mia zia, incuriosita mentre mi guardava con sguardo sensuale e da vera porca, mi disse di continuare.
< Adesso caro nipote ti faccio annusare i miei piedi. Dimmi come sono. >
Appena mi mise un piede quasi in bocca, io inspiravo e godevo come un maiale inerme sotto di lei.
Mia zia mi disse subito di tirare fuori il mio pacco mentre con il suo piede destro mi stava tastando l'erezione.
< Tesoro, ti piace la mia puzza? Non li lavo da ieri sera. E tu sai quanto puzzano i miei piedi, vero? >
< Tantissimo, zia. Non fermarti. >
Mentre mia zia si spogliò e rimase completamente nuda, con un piede mi pigiava l'erezione e con l'altro glielo leccavo sentendo ancora la sua puzza.
Mia zia si stava masturbando e pensando al suo piacere, piombai dritto verso la sua vagina.
Fortunatamente eravamo soli e con ciò poteva gridare quanto gli pare.
< Oddio! Continua! Non fermarti! >
Leccavo con un forsennato mandando mia zia in paradiso facendola esplodere in un orgasmo.
< Adesso tocca a te. >
Mi stava segando piano mentre subito dopo se lo mise in bocca ciucciandomelo.
< Amore, dove ti piacerebbe sborrare? >
Avevo un sacco d'idee: nella sua bocca, sui suoi piedi o sulle sue tette.
Ma alla fine optai per i suoi sandali con la zeppa.
< Ti piacciono proprio, eh? Ho visto come li annusavi e leccavi. >
< Sì, zia. Mi immagino quando le indossi e quanto sei arrapante. >
Ero quasi al culmine per sparare tutto il liquido che avevo dentro di me,
E mia zia, accorgendosene, prese i suoi sandali facendo gocciolare il mio piacere all'interno di quelle scarpe.
Le ultime gocce lì succhio con la sua bocca per assaggiarmelo, mentre subito dopo indossò quelle zeppe zuppe di sperma e farmi vedere come gli stavano.
< Sei un incanto, zia. >
< Ti ringrazio replicò lei baciandomi e facendomelo tornare duro.
Avrei voluto farmi una sega con i piedi mentre gli sfilavo quelle zeppe, ma purtroppo mia zia doveva tornare al lavoro.
< Però vieni con me, tesoro. Non abbiamo ancora finito. >
Per fortuna abitavo vicino a dove lei lavorava e strappando un passaggio, potevo ancora ammirarla.
Accese l'auto mentre vidi che si era messa solo un vestito lungo e i sandali.
Non aveva reggiseno né mutandine.
Era tremendamente sexy.
Partendo con l'auto, vedevo quanto spingeva i pedali.
La sborra si era quasi asciutta ma non m'importava.
La fissavo come ipnotizzato e a mia zia piaceva.
< Ho solo dieci minuti. Pensi di farcela? >
Guidando il più lentamente possibile per guardarmi come mi masturbavo, alla fine mia zia si tolse le zeppe dicendomi se gli davo ancora un po' del mio liquido.
Guidava a piedi nudi e il suo smalto fucsia e la mia erezione che gridava pietà.
Pigiava sapientemente quei pedali mentre con il suo sorriso da porca mi guardava ogni tanto.
< Vieni per me, piccolo. So che puoi farlo > fece mia zia con tono sensuale mentre accellerava sapientemente.
Non ci misi molto a venire schizzando ancora su quelle scarpe.
Una volta arrivati dove lavorava, mia zia si rimise le zeppe emanando un gemito di piacere.
< Mi è molto piaciuto quando me l'hai leccata, sai? Nessuno mi aveva mai fatto provare questo. >
Ero contento di averla fatto godere ed ero felice che tra di noi ci sarebbe stato del sano sesso.
< Ci vediamo presto, tesoro. >
E uscendo dalla sua auto, la salutai dirigendomi verso casa mia.
Non vi dico che passai tutto il pomeriggio a segarmi, a pensare a mia zia e quando ci saremo rivisti.
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