Azzurra e le sue ballerine
di
lm
genere
feticismo
Eravamo ad una festa io e la mia amica Azzurra e ci stavamo divertendo un mondo.
Mi ero fatto accompagnare da lei visto che ho la mia macchina dal meccanico e non ho potuto fare a meno di vedere il suo corpo perfetto snello, una bella terza di seno, un culetto sodo, occhi grigi e un 38 di piedi.
Quella sera aveva una maglietta sbrilluccicosa, una minigonna , delle calze trasparenti e delle ballerine blu scure ai piedi.
Io che ero sempre stato attratto dai suoi piedi e dalle sue scarpe, non mi ero mai confessato, ma quella sera poteva essere il momento giusto.
Non avevamo bevuto molto, anche perchè lei guidava e io non volevo strafare.
E dopo aver ballato tutta la sera assieme, Azzurra si sentiva alquanto stanca.
< Ehi Lore, mi faresti un massaggino ai piedi? Non ce la faccio più a ballare e camminare. >
Non potevo crederci.
Lei che mi dice di fargli un massaggio ai piedi e subito mi fiondai su quelle estremità.
Una volta toltasi le ballerine, potevo ammirare i suoi piedi velati mentre il mio cazzo di stava indurendo sempre di più.
< Scusami per questa incombenza, ma stavo davvero soffrendo. >
< Non ti preoccupare. È un piacere per me. >
Si vedeva palesemente il mio sguardo soddisfatto e credo che anche Azzurra lo vide.
Palpavo i suoi dolci piedini mentre un odore di piedi attenuato invadeva le mie narici.
< Devono puzzare un pochettino, Lore. Le porto spesso perchè sono alcune delle mie poche scarpe con cui ci sto bene. >
< Neanche tanto, Azzurra. E poi mi piace questo odore. >
Non so come ma in un nano secondo confessai il mio feticismo e Azzurra replicò la mia frase sorridendo.
Dopo che i suoi piedi ebbero un po' di sollievo, tornammo a ballare finché non si fece tardi.
Azzurra era una ragazza sorridente ed io ci stavo davvero molto bene con lei.
E nel nostro tragitto di casa invasi dall'oscurità, vedevo i suoi piedi pigiare i pedali mentre i miei desideri più recogniti stavano avendo il sopravvento.
< Lore, tutto bene? >
< Sì. È solo che... mi piaci come guidi. >
< Davvero? Ma se sono alle prime armi. >
< Fa' lo stesso. Sei molto graziosa alla guida. >
< Grazie... Vorresti vedermi più da vicino? > mi domandò con tono sensuale
< E in che modo? >
Mentre stava guidando non troppo veloce, prese la mia testa e se la portò in mezzo alle gambe dove potevo vedere i suoi piedi all'opera.
Non sapevo il motivo per cui lo facesse, ma mi stava facendo impazzire.
Ma improvvisamente però, si distrasse alla guida e finimmo per sbandare fuori strada.
Io e Azzurra ci spaventammo lì per lì, ma poi vedemmo che la macchina e noi non c'eravamo fatti niente.
< Tutto bene? > gli domandai.
< Sì. Scusami. Mi sono distratta. >
< E' colpa mia. Non dovevo farti capire che mi piacciono i tuoi piedi e come guidi. >
< Ma no, non è vero. E poi mi intriga molto, sai? Voi saperne di più del tuo feticismo. >
Le sue parole sensuali mi causarono un alzabandiera che lei notò, ma fece finta di nulla per rimetterci in strada.
< Azzurra, sei una ragazza speciale. io... >
< Non parlare più. >
Improvvisamente, mi stampò un bacio con la lingua che fece perdere i miei freni inibitori.
Non immaginavo di piacere così tanto ad Azzurra e ne fui felicemente sorpreso.
Una volta che ci staccammo, Azzurra cercò di concentrarsi sulla guida.
< Azzurra... >
< Meglio andare. >
Accendendo l'auto, Azzurra ingranò la retromarcia per farci uscire dal fango.
Ma purtroppo le ruote slittavano e non riuscivamo ad uscire.
Azzurra fece vari tentativi con determinazione, ma la macchina faceva casino e schizzava fango dappertutto.
< Oh, andiamo. Fai la brava macchinina. Vedi di farci uscire. >
La sua disperazione per me era eccitazione e senza che pensavo lucidamente, iniziai a baciarla sul collo.
< Sei bravissima. Continua. >
Ma poi Azzurra si dovette fermare per non fondere il motore.
Avevo l'erezione al massimo e questo scaturì in Azzurra la voglia di scoprirmi.
Il mio pacco si vedeva attraverso i pantaloni e visto che dovevamo attendere, Azzurra mi fece levare i jeans e le mutande.
Il mio pacco svettava dinanzi a lei e il suo misto di sorpresa non passò inosservato.
< Adesso mi tolgo le ballerine. Così ti tasto meglio. >
Avevo i suoi piedi velati che inizialmente mi stavano massaggiando il cazzo e subito dopo lo prese tra le piante facendomi una sega con i piedi.
Non sarei resistito per molto e per sentire meglio i suoi piedi, il mio istinto mi fece prendere il suo piede strappandogli la calza.
Azzurra era profondamente eccitata e non ci badò molto.
Subito dopo ero io che manovravo la situazione, infilai il cazzo tra la calza strappata e il suo piede.
< Adesso premimi con il tuo piede così da sborrarti forte e riempirti di sperma. >
Sentendo il suo piede sul mio cazzo come non mi era mai successo, Azzurra prese una sua ballerina e me la piantò sotto il naso.
< Visto che ti piace la mia puzza di piedi, ti aiuterò a venire. >
Respiravo a pieni polmoni mentre Azzurra mi premeva con il suo piede sinistro.
Purtroppo non ce la feci più ed esplosi all'interno della sua calza con vigore.
Non so quanti schizzi feci ma le bagnai tutta la calza.
Avrei voluto venire ancora, ma la mia eccitazione giunse all'apice.
Vidi anche che Azzurra era bagnata in mezzo alle gambe e la sua eccitazione non poteva finire così.
Fu così che da sotto le calze leccai lì in mezzo mentre Azzurra gridava di piacere.
< Oddio Lore. Oh mio Dio. >
Dopo poco i suoi umori fuoriuscirono fermate solo dalle calze e il nostro piacere comune era finalmente esploso.
< E' stato bellissimo. Ti ringrazio, Azzurra. >
< Grazie a te. E poi non abbiamo ancora finito. Dobbiamo ancora uscire dal fango. >
< Hai ragione. E come pensi di fare? >
< Con il piede ricoperto dal tuo sperma posso tutto. Stai a vedere. >
Rimettendo in moto l'auto, Azzurra spingeva i pedali a piedi nudi.
Il suo piede destro pieno di sperma scivolava ogni tanto ma alla fine riuscì a non perdere il controllo.
< Ancora poco. Ci siamo quasi macchinina. >
Una volta usciti dal fango, Azzurra si fece prendere dalla fretta.
< Adesso non vedo l'ora di rimanere da sola a casa mia. Voglio scoparti. >
Evitando stavolta di uscire di strada, io e Azzurra scopammo tutta la notte una volta arrivati a casa sua.
La adoro. È la ragazza più maiala che io conosca e non me la farò certo sfuggire.
Mi ero fatto accompagnare da lei visto che ho la mia macchina dal meccanico e non ho potuto fare a meno di vedere il suo corpo perfetto snello, una bella terza di seno, un culetto sodo, occhi grigi e un 38 di piedi.
Quella sera aveva una maglietta sbrilluccicosa, una minigonna , delle calze trasparenti e delle ballerine blu scure ai piedi.
Io che ero sempre stato attratto dai suoi piedi e dalle sue scarpe, non mi ero mai confessato, ma quella sera poteva essere il momento giusto.
Non avevamo bevuto molto, anche perchè lei guidava e io non volevo strafare.
E dopo aver ballato tutta la sera assieme, Azzurra si sentiva alquanto stanca.
< Ehi Lore, mi faresti un massaggino ai piedi? Non ce la faccio più a ballare e camminare. >
Non potevo crederci.
Lei che mi dice di fargli un massaggio ai piedi e subito mi fiondai su quelle estremità.
Una volta toltasi le ballerine, potevo ammirare i suoi piedi velati mentre il mio cazzo di stava indurendo sempre di più.
< Scusami per questa incombenza, ma stavo davvero soffrendo. >
< Non ti preoccupare. È un piacere per me. >
Si vedeva palesemente il mio sguardo soddisfatto e credo che anche Azzurra lo vide.
Palpavo i suoi dolci piedini mentre un odore di piedi attenuato invadeva le mie narici.
< Devono puzzare un pochettino, Lore. Le porto spesso perchè sono alcune delle mie poche scarpe con cui ci sto bene. >
< Neanche tanto, Azzurra. E poi mi piace questo odore. >
Non so come ma in un nano secondo confessai il mio feticismo e Azzurra replicò la mia frase sorridendo.
Dopo che i suoi piedi ebbero un po' di sollievo, tornammo a ballare finché non si fece tardi.
Azzurra era una ragazza sorridente ed io ci stavo davvero molto bene con lei.
E nel nostro tragitto di casa invasi dall'oscurità, vedevo i suoi piedi pigiare i pedali mentre i miei desideri più recogniti stavano avendo il sopravvento.
< Lore, tutto bene? >
< Sì. È solo che... mi piaci come guidi. >
< Davvero? Ma se sono alle prime armi. >
< Fa' lo stesso. Sei molto graziosa alla guida. >
< Grazie... Vorresti vedermi più da vicino? > mi domandò con tono sensuale
< E in che modo? >
Mentre stava guidando non troppo veloce, prese la mia testa e se la portò in mezzo alle gambe dove potevo vedere i suoi piedi all'opera.
Non sapevo il motivo per cui lo facesse, ma mi stava facendo impazzire.
Ma improvvisamente però, si distrasse alla guida e finimmo per sbandare fuori strada.
Io e Azzurra ci spaventammo lì per lì, ma poi vedemmo che la macchina e noi non c'eravamo fatti niente.
< Tutto bene? > gli domandai.
< Sì. Scusami. Mi sono distratta. >
< E' colpa mia. Non dovevo farti capire che mi piacciono i tuoi piedi e come guidi. >
< Ma no, non è vero. E poi mi intriga molto, sai? Voi saperne di più del tuo feticismo. >
Le sue parole sensuali mi causarono un alzabandiera che lei notò, ma fece finta di nulla per rimetterci in strada.
< Azzurra, sei una ragazza speciale. io... >
< Non parlare più. >
Improvvisamente, mi stampò un bacio con la lingua che fece perdere i miei freni inibitori.
Non immaginavo di piacere così tanto ad Azzurra e ne fui felicemente sorpreso.
Una volta che ci staccammo, Azzurra cercò di concentrarsi sulla guida.
< Azzurra... >
< Meglio andare. >
Accendendo l'auto, Azzurra ingranò la retromarcia per farci uscire dal fango.
Ma purtroppo le ruote slittavano e non riuscivamo ad uscire.
Azzurra fece vari tentativi con determinazione, ma la macchina faceva casino e schizzava fango dappertutto.
< Oh, andiamo. Fai la brava macchinina. Vedi di farci uscire. >
La sua disperazione per me era eccitazione e senza che pensavo lucidamente, iniziai a baciarla sul collo.
< Sei bravissima. Continua. >
Ma poi Azzurra si dovette fermare per non fondere il motore.
Avevo l'erezione al massimo e questo scaturì in Azzurra la voglia di scoprirmi.
Il mio pacco si vedeva attraverso i pantaloni e visto che dovevamo attendere, Azzurra mi fece levare i jeans e le mutande.
Il mio pacco svettava dinanzi a lei e il suo misto di sorpresa non passò inosservato.
< Adesso mi tolgo le ballerine. Così ti tasto meglio. >
Avevo i suoi piedi velati che inizialmente mi stavano massaggiando il cazzo e subito dopo lo prese tra le piante facendomi una sega con i piedi.
Non sarei resistito per molto e per sentire meglio i suoi piedi, il mio istinto mi fece prendere il suo piede strappandogli la calza.
Azzurra era profondamente eccitata e non ci badò molto.
Subito dopo ero io che manovravo la situazione, infilai il cazzo tra la calza strappata e il suo piede.
< Adesso premimi con il tuo piede così da sborrarti forte e riempirti di sperma. >
Sentendo il suo piede sul mio cazzo come non mi era mai successo, Azzurra prese una sua ballerina e me la piantò sotto il naso.
< Visto che ti piace la mia puzza di piedi, ti aiuterò a venire. >
Respiravo a pieni polmoni mentre Azzurra mi premeva con il suo piede sinistro.
Purtroppo non ce la feci più ed esplosi all'interno della sua calza con vigore.
Non so quanti schizzi feci ma le bagnai tutta la calza.
Avrei voluto venire ancora, ma la mia eccitazione giunse all'apice.
Vidi anche che Azzurra era bagnata in mezzo alle gambe e la sua eccitazione non poteva finire così.
Fu così che da sotto le calze leccai lì in mezzo mentre Azzurra gridava di piacere.
< Oddio Lore. Oh mio Dio. >
Dopo poco i suoi umori fuoriuscirono fermate solo dalle calze e il nostro piacere comune era finalmente esploso.
< E' stato bellissimo. Ti ringrazio, Azzurra. >
< Grazie a te. E poi non abbiamo ancora finito. Dobbiamo ancora uscire dal fango. >
< Hai ragione. E come pensi di fare? >
< Con il piede ricoperto dal tuo sperma posso tutto. Stai a vedere. >
Rimettendo in moto l'auto, Azzurra spingeva i pedali a piedi nudi.
Il suo piede destro pieno di sperma scivolava ogni tanto ma alla fine riuscì a non perdere il controllo.
< Ancora poco. Ci siamo quasi macchinina. >
Una volta usciti dal fango, Azzurra si fece prendere dalla fretta.
< Adesso non vedo l'ora di rimanere da sola a casa mia. Voglio scoparti. >
Evitando stavolta di uscire di strada, io e Azzurra scopammo tutta la notte una volta arrivati a casa sua.
La adoro. È la ragazza più maiala che io conosca e non me la farò certo sfuggire.
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