Anche in un cantiere mi faccio inculare
di
Roby123
genere
gay
Finalmente ho fatto coming out coi miei genitori. Stranamente mi hanno accettato per quello che sono e mi supportano pienamente, mi permettono di andare in giro come voglio dichiarandomi anche agli occhi degli altri femboy.
Comunque, torniamo a ciò che è successo.
Sto continuando a stare sia con Matteo che con Luca non riuscendo a convincermi ancora pienamente su chi dovrei scegliere; intanto comunque mi sto facendo sbattere ancora da Giuseppe (vedere Quanto mi piace il cazzo maturo).
Allora, ieri ero andato con mio padre in cantiere. Mio padre è un imprenditore e ha dato inizio a questo cantiere per la costruzione di case che poi affitterà. Ero vestito molto femminile, proprio come piace a me; arrivammo e una volta lì iniziai a guardare che bei manzi c'erano: grossi, forti, virili, maschi veri; solo a guardarli mi veniva una voglia assurda.
Stranamente, cosa che mi rese molto dubbioso, era che mi guardavano ma non disgustati ma anzi sembrava che gli piacessi molto. Inizialmente pensavo che si comportassero così perché mi avevano scambiato per una ragazza ma si vedeva che comunque ero un ragazzo, forse mi ero vestito troppo provocante.
Rimanemmo lì un po', mio padre parlava col capo cantiere io rimasi lì a fare nulla.
"Ehi ciao!" Mi venne vicino un operaio. Ha 35 anni, si chiama Mattia, muscoloso, con la barba accennata, alto, molto alto; devo dire che era parecchio carino.
"Ciao." Risposi
"Sei il figlio del signor Bianchi (mio padre)?"
"Si"
"Come mai qui?"
"Così, mio padre aveva voglia di farmi vedere il cantiere, è divertente devo dire." Continuammo a parlare, doveva tornare a lavorare così lo seguii, avvisando ovviamente mio padre. Mentre lavorava mi parlava un po' di sé, non finiva di dirmi che ero molto carino.
"Scusa per la domanda, pura curiosità anche se sembra un po' ovvia, sei gay te?" Mi chiese molto gentilmente.
"Si. Beh si nota no?" Dissi ridendo "Non è un problema?"
"No no, certo che no. Anche io alla tua età ho avuto qualche esperienza con ragazzi, non dirlo a nessuno." Mi disse lui.
A questa affermazione, come al solito mi era venuta una voglia assurda, dovevo farmelo.
Gli feci qualche domanda su ciò, mi disse che ovviamente ha avuto rapporti come attivo e che certe volte gli passava per la testa di rifare qualcosa del genere.
Finimmo di parlare, si fermò un attimo perché stanco e mi guardò. Feci una faccia un po' 'furbetta', mi avvicinai a lui e gli sussurrai all'orecchio: "Rimani qui dopo la fine della giornata."
Dopo questa affermazione andai da mio padre e gli chiesi se fossi potuto rimanere fino alla chiusura, visto che doveva andare via, dicendogli che poi avrei preso i mezzi.
Arrivarono le 17:30, vidi Mattia che mi stava aspettando ancora dentro il cantiere, mi avvicinai a lui.
Eravamo in un posto coperto, avevano già costruito il tetto di una delle case, eravamo soli.
Iniziai subito a baciarlo. Gli infilai le mani sotto la maglia iniziando a palpargli il petto. Mia massaggiava il culo infilando una sua mano nei miei pantaloncini e nelle mie mutandine. Lo misi con la schiena contro il muro e mi inginocchiai iniziando a slacciargli i pantaloni. Gli tirai fuori il cazzo e vidi quanto era grosso, quasi come quello di Giuseppe. Subito me lo infilai in bocca iniziando a fargli un pompino. Mi staccai e dissi sensualmente tenendogli il cazzo in mano continuando a segarglielo: "Mi sa che il mio butt plug non riuscirà a dilatarmi abbastanza il culo per fare passare questa bestia."
Mi guardò e sorrise poi me lo riinfilai in bocca continuando a succhiarglielo.
Continuai poi mi tirò in piedi e mi baciò. Mi prese e mi piegò più o meno a novanta facendomi appoggiare le mani contro la parete.
"Apri bene le gambe." Mi disse arrapato, io ovviamente obbedii.
Mi tirò giù i pantaloncini e le mutandine mettendo in mostra il butt plug che avevo nel culo. Me lo estrasse e sputò sopra il mio buchino infilandoci due dita. Subito impugnò il suo cazzo e me lo infilò dentro. Iniziò a sbattermi, sempre più forte. Continuava e continuava, mi sculacciata e continuava a sputare sul suo cazzo e sul mio culo per lubrificare sempre di più. Stava aumentando tantissimo la velocità, io stavo gemendo sempre di più con la voce spezzata perché mi stava sbattendo molto forte. Iniziai a fare qualche urletto, andava sempre più veloce, mi prese la coscia e me la alzò facendomi appoggiare il ginocchio di quella gamba sul muro. Venni come non mai, e anche lui nel mio culo.
Finito tutto ciò ci rivestimmo e ce ne andammo.
Comunque, torniamo a ciò che è successo.
Sto continuando a stare sia con Matteo che con Luca non riuscendo a convincermi ancora pienamente su chi dovrei scegliere; intanto comunque mi sto facendo sbattere ancora da Giuseppe (vedere Quanto mi piace il cazzo maturo).
Allora, ieri ero andato con mio padre in cantiere. Mio padre è un imprenditore e ha dato inizio a questo cantiere per la costruzione di case che poi affitterà. Ero vestito molto femminile, proprio come piace a me; arrivammo e una volta lì iniziai a guardare che bei manzi c'erano: grossi, forti, virili, maschi veri; solo a guardarli mi veniva una voglia assurda.
Stranamente, cosa che mi rese molto dubbioso, era che mi guardavano ma non disgustati ma anzi sembrava che gli piacessi molto. Inizialmente pensavo che si comportassero così perché mi avevano scambiato per una ragazza ma si vedeva che comunque ero un ragazzo, forse mi ero vestito troppo provocante.
Rimanemmo lì un po', mio padre parlava col capo cantiere io rimasi lì a fare nulla.
"Ehi ciao!" Mi venne vicino un operaio. Ha 35 anni, si chiama Mattia, muscoloso, con la barba accennata, alto, molto alto; devo dire che era parecchio carino.
"Ciao." Risposi
"Sei il figlio del signor Bianchi (mio padre)?"
"Si"
"Come mai qui?"
"Così, mio padre aveva voglia di farmi vedere il cantiere, è divertente devo dire." Continuammo a parlare, doveva tornare a lavorare così lo seguii, avvisando ovviamente mio padre. Mentre lavorava mi parlava un po' di sé, non finiva di dirmi che ero molto carino.
"Scusa per la domanda, pura curiosità anche se sembra un po' ovvia, sei gay te?" Mi chiese molto gentilmente.
"Si. Beh si nota no?" Dissi ridendo "Non è un problema?"
"No no, certo che no. Anche io alla tua età ho avuto qualche esperienza con ragazzi, non dirlo a nessuno." Mi disse lui.
A questa affermazione, come al solito mi era venuta una voglia assurda, dovevo farmelo.
Gli feci qualche domanda su ciò, mi disse che ovviamente ha avuto rapporti come attivo e che certe volte gli passava per la testa di rifare qualcosa del genere.
Finimmo di parlare, si fermò un attimo perché stanco e mi guardò. Feci una faccia un po' 'furbetta', mi avvicinai a lui e gli sussurrai all'orecchio: "Rimani qui dopo la fine della giornata."
Dopo questa affermazione andai da mio padre e gli chiesi se fossi potuto rimanere fino alla chiusura, visto che doveva andare via, dicendogli che poi avrei preso i mezzi.
Arrivarono le 17:30, vidi Mattia che mi stava aspettando ancora dentro il cantiere, mi avvicinai a lui.
Eravamo in un posto coperto, avevano già costruito il tetto di una delle case, eravamo soli.
Iniziai subito a baciarlo. Gli infilai le mani sotto la maglia iniziando a palpargli il petto. Mia massaggiava il culo infilando una sua mano nei miei pantaloncini e nelle mie mutandine. Lo misi con la schiena contro il muro e mi inginocchiai iniziando a slacciargli i pantaloni. Gli tirai fuori il cazzo e vidi quanto era grosso, quasi come quello di Giuseppe. Subito me lo infilai in bocca iniziando a fargli un pompino. Mi staccai e dissi sensualmente tenendogli il cazzo in mano continuando a segarglielo: "Mi sa che il mio butt plug non riuscirà a dilatarmi abbastanza il culo per fare passare questa bestia."
Mi guardò e sorrise poi me lo riinfilai in bocca continuando a succhiarglielo.
Continuai poi mi tirò in piedi e mi baciò. Mi prese e mi piegò più o meno a novanta facendomi appoggiare le mani contro la parete.
"Apri bene le gambe." Mi disse arrapato, io ovviamente obbedii.
Mi tirò giù i pantaloncini e le mutandine mettendo in mostra il butt plug che avevo nel culo. Me lo estrasse e sputò sopra il mio buchino infilandoci due dita. Subito impugnò il suo cazzo e me lo infilò dentro. Iniziò a sbattermi, sempre più forte. Continuava e continuava, mi sculacciata e continuava a sputare sul suo cazzo e sul mio culo per lubrificare sempre di più. Stava aumentando tantissimo la velocità, io stavo gemendo sempre di più con la voce spezzata perché mi stava sbattendo molto forte. Iniziai a fare qualche urletto, andava sempre più veloce, mi prese la coscia e me la alzò facendomi appoggiare il ginocchio di quella gamba sul muro. Venni come non mai, e anche lui nel mio culo.
Finito tutto ciò ci rivestimmo e ce ne andammo.
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