Amore nostrum
di
SirM
genere
incesti
AMORE NOSTRUM
Stai danzando sul palco del locale, movimenti lenti calibrati armoniosi accompagnati da una musica sensuale che si insinua nella mente creando immagini di amplessi profondi intimi, di amanti senza tempo.
Via il primo guanto, la mano, liberata, mostra con orgoglio le dita lunghe affusolate delicate che si librano in aria come la brina catturata dalla brezza mattutina.
Via il secondo guanto, l'altra mano compete con la prima in bellezza ed erotismo.
Insieme ti slacciano il corsetto dal basso, bottone dopo bottone. L'ombelico si mostra in tutta la sua perfezione, tondo, un impercettibile forellino che adorna come una gemma preziosa il tuo ventre liscio e teso come un tamburo.
Ti fermi per dare il tempo a noi miseri guardoni di abituarci a tale visione.
Via il corsetto, il busto esplode nella sua bellezza e risplende alla luce del faro che illumina solo te.
Porti le mani dietro in basso ed inizi a muovere quel gonnellino di tulle che tenta inutilmente di celare le tue gambe.
Nessuno vede cadere in terra il tulle gli occhi sono solo sulle tue magnifiche cosce che lunghe affusolate e morbide sostengono i glutei con la leggerezza di una farfalla.
Slacci il top ed anche i sospiri tacciono, il tuo seno sodo e giovane si erge prepotente ed orgoglioso di aver sconfitto la gravità.
I capezzoli turgidi e duri sfidano le bocche fameliche promettendo il dolce latte della passione.
La musica guida le tue mani sugli slip, ultimo baluardo alla tua nudità.
Ne afferri il bordo e tiri verso l'alto, il pube si mostra impudico, pronto al piacere.
Tutto accade in un attimo e gli slip cadono ai tuoi piedi.
Il tuo sesso è lì, esposto come il trofeo del vincitore.
La fessura delle grandi labbra lascia intravedere il segreto che cela, umido e desideroso di piacere.
Mi fai cenno con la mano, invito a raggiungerti sul palco a condividere con te questi attimi eterni.
Ti raggiungo invidiato prescelto tra tutti gli astanti, la bocca secca il cuore che pulsa senza controllo.
Dolcemente afferro la tua mano la alzo e la bacio, profuma di te, del tuo essere femmina vera forte indipendente padrona della tua sessualità.
Sfili la giacca che cade ai tuoi piedi, la camicia segue lo stesso destino.
Accarezzi i miei capezzoli, un brivido nella schiena che si ripercuote agitando il mio sesso.
La tua mano scende sulla zip dei pantaloni, una carezza lieve e scopri che sono pronto.
Mi liberi dell'inutile stoffa, sono tuo.
Le tue dita scorrono lentamente lungo la mia erezione, lo stringi lo soppesi lo tasti con sapienza per capire se è degno di te, del tuo ventre.
Ti chini e scompare nelle tue labbra, una sensazione di calore mi avvolge, no è fuoco puro, dolore e piacere si mescolano in una emozione irripetibile.
L'eccitazione bagna la tua fessura che ora reclama il suo piacere.
Ti alzi e ti offri inarcando la schiena, le mie labbra assaporano il nettare che bagna il tuo sesso promettendo ben altre vette.
Il clitoride si mostra in tutta la sua potenza e virilità.
Ti volti e chinandoti esponi la tua intimità pronta a ricevere il desiderato compenso.
Decido che non è ancora tempo, ti volto ed il tuo maxi clitoride scompare nella mia bocca.
Gemi di piacere, la tua eccitazione aumenta e con lei il gonfiore del clitoride che raggiunge il massimo del turgore come un pene duro e voglioso.
Poi con uno scatto mi afferri i fianchi mi giri ed entri in me,
improvvisa violenta padrona del mio corpo e della mia libido.
Mi offro a te mi sento tuo voglio essere tuo.
Ti muovi sempre più veloce eccitata dal potere dato dalla penetrazione.
Il tuo corpo vibra trema e sussulta liberando il piacere, ti calmi.
E' il mio turno.
Ti sollevo dalle ascelle, apri le gambe e calandoti dolcemente ti penetro.
La tua vagina si apre accogliente bagnata e desiderosa di essere riempita.
Lentamente ti muovo su e giù cadenzando vuoto e pieno del tuo ventre; gemi vuoi di più, no non ancora, ora sono io il padrone del tuo piacere.
Continuo con lo stesso ritmo finché la tua fessura non si trasforma in una cascata di umori.
Hai lo sguardo eccitato e furioso, non ti basta.
Il tuo bacino inizia a danzare sempre più velocemente e si spinge verso di me con violenza, rapido cattivo prepotente.
Assecondo la tua danza, il tuo clitoride è schiacciato dai nostri pubi sempre più forte e velocemente.
Ansimi, il respiro è rapido irregolare affannoso poi si blocca in un silenzio surreale, sospeso nel limbo dell'attesa del piacere assoluto.
Un urlo animalesco annuncia la tua totale soddisfazione mentre il mio piacere ti riempie.
Il tuo corpo si svuota e mollemente si abbandona tra le mie braccia.
La gente applaude in piedi eccitata, ti desidera, vuole il tuo corpo, vuole vivere lo stesso piacere con te, urla ti chiama.
Mi guardi, ti guardo.
In quello sguardo il nostro mondo unico intimo privato, la nostra sessualità proibita folle complice ed esibizionista che ci ha portato a vivere in pubblico i nostri amplessi incestuosi.
Mi sussurri: ti amo papà.
Ti sussurro: ti amo figlia mia.
Stai danzando sul palco del locale, movimenti lenti calibrati armoniosi accompagnati da una musica sensuale che si insinua nella mente creando immagini di amplessi profondi intimi, di amanti senza tempo.
Via il primo guanto, la mano, liberata, mostra con orgoglio le dita lunghe affusolate delicate che si librano in aria come la brina catturata dalla brezza mattutina.
Via il secondo guanto, l'altra mano compete con la prima in bellezza ed erotismo.
Insieme ti slacciano il corsetto dal basso, bottone dopo bottone. L'ombelico si mostra in tutta la sua perfezione, tondo, un impercettibile forellino che adorna come una gemma preziosa il tuo ventre liscio e teso come un tamburo.
Ti fermi per dare il tempo a noi miseri guardoni di abituarci a tale visione.
Via il corsetto, il busto esplode nella sua bellezza e risplende alla luce del faro che illumina solo te.
Porti le mani dietro in basso ed inizi a muovere quel gonnellino di tulle che tenta inutilmente di celare le tue gambe.
Nessuno vede cadere in terra il tulle gli occhi sono solo sulle tue magnifiche cosce che lunghe affusolate e morbide sostengono i glutei con la leggerezza di una farfalla.
Slacci il top ed anche i sospiri tacciono, il tuo seno sodo e giovane si erge prepotente ed orgoglioso di aver sconfitto la gravità.
I capezzoli turgidi e duri sfidano le bocche fameliche promettendo il dolce latte della passione.
La musica guida le tue mani sugli slip, ultimo baluardo alla tua nudità.
Ne afferri il bordo e tiri verso l'alto, il pube si mostra impudico, pronto al piacere.
Tutto accade in un attimo e gli slip cadono ai tuoi piedi.
Il tuo sesso è lì, esposto come il trofeo del vincitore.
La fessura delle grandi labbra lascia intravedere il segreto che cela, umido e desideroso di piacere.
Mi fai cenno con la mano, invito a raggiungerti sul palco a condividere con te questi attimi eterni.
Ti raggiungo invidiato prescelto tra tutti gli astanti, la bocca secca il cuore che pulsa senza controllo.
Dolcemente afferro la tua mano la alzo e la bacio, profuma di te, del tuo essere femmina vera forte indipendente padrona della tua sessualità.
Sfili la giacca che cade ai tuoi piedi, la camicia segue lo stesso destino.
Accarezzi i miei capezzoli, un brivido nella schiena che si ripercuote agitando il mio sesso.
La tua mano scende sulla zip dei pantaloni, una carezza lieve e scopri che sono pronto.
Mi liberi dell'inutile stoffa, sono tuo.
Le tue dita scorrono lentamente lungo la mia erezione, lo stringi lo soppesi lo tasti con sapienza per capire se è degno di te, del tuo ventre.
Ti chini e scompare nelle tue labbra, una sensazione di calore mi avvolge, no è fuoco puro, dolore e piacere si mescolano in una emozione irripetibile.
L'eccitazione bagna la tua fessura che ora reclama il suo piacere.
Ti alzi e ti offri inarcando la schiena, le mie labbra assaporano il nettare che bagna il tuo sesso promettendo ben altre vette.
Il clitoride si mostra in tutta la sua potenza e virilità.
Ti volti e chinandoti esponi la tua intimità pronta a ricevere il desiderato compenso.
Decido che non è ancora tempo, ti volto ed il tuo maxi clitoride scompare nella mia bocca.
Gemi di piacere, la tua eccitazione aumenta e con lei il gonfiore del clitoride che raggiunge il massimo del turgore come un pene duro e voglioso.
Poi con uno scatto mi afferri i fianchi mi giri ed entri in me,
improvvisa violenta padrona del mio corpo e della mia libido.
Mi offro a te mi sento tuo voglio essere tuo.
Ti muovi sempre più veloce eccitata dal potere dato dalla penetrazione.
Il tuo corpo vibra trema e sussulta liberando il piacere, ti calmi.
E' il mio turno.
Ti sollevo dalle ascelle, apri le gambe e calandoti dolcemente ti penetro.
La tua vagina si apre accogliente bagnata e desiderosa di essere riempita.
Lentamente ti muovo su e giù cadenzando vuoto e pieno del tuo ventre; gemi vuoi di più, no non ancora, ora sono io il padrone del tuo piacere.
Continuo con lo stesso ritmo finché la tua fessura non si trasforma in una cascata di umori.
Hai lo sguardo eccitato e furioso, non ti basta.
Il tuo bacino inizia a danzare sempre più velocemente e si spinge verso di me con violenza, rapido cattivo prepotente.
Assecondo la tua danza, il tuo clitoride è schiacciato dai nostri pubi sempre più forte e velocemente.
Ansimi, il respiro è rapido irregolare affannoso poi si blocca in un silenzio surreale, sospeso nel limbo dell'attesa del piacere assoluto.
Un urlo animalesco annuncia la tua totale soddisfazione mentre il mio piacere ti riempie.
Il tuo corpo si svuota e mollemente si abbandona tra le mie braccia.
La gente applaude in piedi eccitata, ti desidera, vuole il tuo corpo, vuole vivere lo stesso piacere con te, urla ti chiama.
Mi guardi, ti guardo.
In quello sguardo il nostro mondo unico intimo privato, la nostra sessualità proibita folle complice ed esibizionista che ci ha portato a vivere in pubblico i nostri amplessi incestuosi.
Mi sussurri: ti amo papà.
Ti sussurro: ti amo figlia mia.
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