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etero

Sono al computer, sto leggendo i commenti ai nostri racconti, si i racconti pubblicati sono stati scritti a quattro mani, io e lei, la mia complice compagna di giochi erotici e di più.
Una carezza sulla spalla mi avverte che è dietro di me pronta al nostro gioco di coppia.
Lei (psicologa)
- Allora mio scrittore che dicono dei racconti?
(Io, chirurgo)
- Niente di serio, solo stupidaggini dettate da desiderio represso ed immaginazione limitata.
Leggi questo commento.
- Mmmm, interessante, da come è scritto, la forma le parole utilizzate ed il contenuto mostra una persona insicura timida introversa che ha paura della vita e si rifugia nell'immaginario, ma nello stesso tempo si vergogna.
Il suo denigrare è l'unica forma di rivalsa che ha sugli altri.
- Hai ragione, un insoddisfatto della vita, solo e pieno di rancori.
Cambio racconto
- Leggi questo. - dico io.
- Assurdo, te lo immagini cercare e leggere tutto fino alla fine e poi fa pure l'indignato.
- Poveraccio, te lo immagini seduto davanti al computer nudo con la sinistra che scorre il racconto e la destra che lo tocca nella speranza di raggiungere l'erezione annuale che da tempo rincorre e poi deluso per la fine a sorpresa perde ogni eccitazione
- Che immagine orripilante, almeno lasciagli l'eccitazione.
Ride lei divertita
- Non se lo merita.
Ridiamo insieme.
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Io - Ecco il bacchettone bigotto.
Lei - Non ho parole, basta. Pensiamo cosa scrivere stasera, che genere facciamo? Etero,incesto, dominazione, sadomaso, pulp, trio?
- Ho un'idea, perchè non scriviamo una stessa cosa vista da te e da me separatamente?
- Carino. Vuol dire che della stessa cosa tu scrivi la tua versione vista come maschio ed io quella vista come femmina?
- Si, la stessa cosa raccontata da due prospettive.
- Ci sto, comincia tu, mi piace scrivere sulle tue parole.
- Ok, che cosa scriviamo?
- Scriviamo di noi due, del nostro primo incontro.
- Dell'hotel in Sicilia?
- Nooo, di quando mi hai tastato il culo all'aeroporto.
- Ahh, Ho capito, non credevo lo considerassi il primo incontro, procedo.
....
Sono in fila al Gate per prendere l'aereo che mi porterà in Sicilia per una settimana di vacanza dopo mesi di ospedale, sale operatorie, problemi vari, stress ecc.
Osservo distrattamente una coppia che, davanti a me, sta commentando il ritardo dell'apertura dell'imbarco, quando viene chiamata da un'altra coppia di amici vicina e la raggiungono.
Felice di aver guadagnato due posizioni spingo il trolley con il piede ed abbasso la sguardo per controllare.
L'immagine che si presenta mi esalta.
Un fondo schiena praticamente perfetto, da manuale, celato a malapena da un paio di leggins aderenti quel giusto che lascia immaginare particolari più attraenti e desiderabili.
La voglia di toccarlo, saggiarlo, palparlo è irrefernabile. Penso la rischio e mi trattengo.
Aprono il Gate e la fila si muove scomposta per riorganizzarsi in un ordine lineare e non a cuneo.
Nella calca del momento la mia mano si precipita sui desiderati glutei, li tocca li palpa sfacciatamente e rapida si ritrae afferrando il manico del trolley.
Lei si gira infuriata, lo sguardo fulminante, sta per parlare quando con un sorriso disarmante mi prodigo in scuse per l'incidente dovuto alla fretta di afferrare il trolley che stava cadendo a causa della calca, la mano è scattata senza controllo.
Mi risponde che sarebbe meglio legarla quella mano visti i movimenti incontrollati oppure tagliarla per evitare che faccia danni più gravi.
Tace e si gira, conversazione finita mentre dietro salgono proteste perchè sto bloccando la fila.
.....
- Vai, tocca a te.
- Ok, adesso la sistemo io la mano "incontrollata"
(Ridi divertita)
.....
Sono in fila per imbarcami sul volo che mi porterà in Sicilia, vacanza desiderata dopo un anno di terapie di gruppo e singole con pazienti stressati, angosciati, depressi, schizzati, deviati e tanto altro.
Ho bisogno del blu definito del cielo siciliano, della luce accecante del giorno, del caldo aggressivo stuprante che il sole provoca padrone del tuo corpo e che ti sconvolge l'anima.
Passo il tempo ad "analizzare" le persone intorno a me accalcate come un gregge in attesa del cane pastore e mi diverto ad immaginarne la psicologia (deviazione professionale).
Finalmente il Gate apre, immediatamente il gregge prende vita si muove come un'unica onda, le pecore cercano di raggiungere l'agognata uscita quando una presa decisa con tanto di palpamento mi scuote il sedere.
Infuriata mi giro con uno sguardo d'odio e pronta a ripagare l'affronto con uno schiaffo sul viso.
Lui è lì davanti a me con un sorriso disarmante uno sguardo da cane bastonato ed una voce supplicante che si scusava perchè la mano in un movimento "incontrollato" si era mossa per afferrare il trolley che stava per cadere.
E' talmente pietosa la scusa e comica la sua faccia che abbandono l'idea dello schiaffo e rispondo che sarebbe meglio legare quella mano prima che combini guai più seri da meritare di essere tagliata.
Mi giro mentre le persone dietro protestano perchè sto rallentando la fila.
.....
-Finito.
Mentre lo dice si alza toccandosi il lobo dell'orecchio, segnale che mette fine alla scrittura aprendo la strada di un altro gioco, la seguo pronto ad esaudire i suoi sogni erotici.
Alla prossima puntata, noi andiamo a concretizzare le nostre fantasie.
SirM e LadyS




di
scritto il
2023-05-11
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