Inversione di ruoli (prima parte)
di
Sine Nomine
genere
dominazione
Inversione di ruoli (prima parte)
Racconto di fantasia
Londra, 1964. Le tre eleganti donne, tutte sui 40 anni, sono comodamente sedute nel salotto di Eloise, entra la giovane cameriera Janet con il carrello con the e pastìccini. “Grazie cara, lascia pure, faccio io” “Grazie signora, se ha bisogno di me sono al piano di sopra” . Fannie, una delle ospiti: “Veramente graziosa la tua cameriera, sei fortunata ad averla al tuo servizio” Henrietta, l’altra ospite :” si, anche una gran bella ragazza. Quanti anni ha” Eloise: “Solo 21, beata lei, si e’ al nostro servizio da pochi mesi e mi trovo molto bene”. Dopo il the ed i pasticcini le due ospiti si congedano, Eloise le accompagna alla porta e sale al piano superiore, entra nella sua stanza. Qui la giovane cameriera Juliet è seduta sul letto matrimoniale, le gambe accavallate. Eloise si prostra completamente ai piedi della sua dipendente. Juliet :”Allora, schiava, ti piace recitare la parte della gran signora con le tue amiche troie? Ho sentito come ti vantavi, io sarei al tuo servizio vero?” “Mi perdoni Padrona, e’ per mantenere le apparenze, mi scusi”, “Sai che ti costerà cara quest’ora di libertà? Comincia a dire qual’e’ il tuo posto” “Il mio posto e’ ai piedi della mia Dea e Padrona Juliet” “Più forte, cagna!” E rifila uno schiaffo alla sua datrice di lavoro” “Il mio posto e’ strisciare ai piedi della mia unica Dea e Padrona” “Allora leccameli, avanti” Eloise comincia leccare i piedi di Juliet. “Lecca con più foga, schiava, per oggi e’ l’unica parte del mio corpo che potrai leccare. Te lo scordi di avvicinare la tua lurida lingua alla mia figa”. “La supplico Padrona, almeno qualche leccata, non posso farne a meno” Juliet rifila due calci alla donna “ Uno per aver smesso di leccare senza permesso ed uno per osare mettere in discussione le mie decisioni “. La leccapiedi continua la sua opera fino a quanto viene interrotta da un altro calcio “Adesso basta, tra poco rientra quel coglione di tuo marito, vai a preparare la cena, non voglio che si lamenti della mia cucina… ahahah “. “
“Vado subito Padrona, grazie “.
Il marito di Eloise e’ il conte Archibald, per gli amici Archy, 45 anni ha sposato la donna, che ne ha 41, solo cinque anni prima. Il loro non e’ certo un matrimonio d’amore ma combinato dalle ricche famiglie. Eloise e’ infatti lesbica, la sua prima relazione risaie a quando aveva solo 18 anni, con una amica della madre, all’epoca cinquantenne, la passione per le cameriere l’ha sempre avuta, anche se il rigido ambiente nel quale ha vissuto ha tarpato per anni le sue inclinazioni. Con l’arrivo di Juliet il fuoco e’ riesploso e la giovane e senza scrupoli dipendente ha avuto gioco facile a sottometterla. Eloise e’ senza dubbio una bella donna, con tratti fini e nobili. Il marito Archy, invece ha altre passioni. Anche lui di bell’aspetto , e’ sessualmente poco dotato, al college ha avuto una relazione con un suo compagno di stanza, svolgendo un ruolo unicamente passivo. Proprio mentre stanno accadendo i fatti sopra riportati sta entrando in una discreta casa di appuntamenti, specializzata in servizi “particolari”. “Buona sera Madame”, la donna, una truccatissima sessantenne decisamente sovrappeso, risponde “Buonasera a lei, Conte, le sua richiesta è’ stata esaudita, le due ragazze, una africana, la aspettano nella solita stanza”. Il nobile entra nella stanza al primo piano, una volta dentro si inginocchia di fronte alle due ragazze “I miei omaggi stupende Dee” “Poche chiacchiere, schiavo, spogliati e striscia ai nostri piedi” “Non chiedo di meglio, Padrona”. L’uomo si denuda e comincia a leccare i piedi alla ragazza di colore, nel frattempo l’altra, indossato un cazzo finto, si pone alle sue spalle “ A novanta, verme” Archy esegue e la mistress mercenaria lo penetra senza pietà. Trascorrono due ore durante le quali il Conte viene lungamente sodomizzato ed umiliato in tutte le maniere. Poi Archy si riveste, saluta e si avvia verso casa. Qui li attende la moglie :” Bentornato caro, la cena e’ in tavola” trascorrono la serata come una normalissima coppia, cenando e parlando di banalità varie, poi si ritirano nella loro camera, indossano le camicie da notte, lui da un bacio sulla fronte alla moglie e si addormenta. Eloise pensa all’amata Juliet “La Padrona mi aveva ordinato di non avere rapporti con Archy, raccomandazione inutile, sono mesi che non mi sfiora con un dito, meglio così. Anche se mi piacessero gli uomini lui proprio non sarebbe in grado di darmi alcun piacere”. Si addormenta segnando i piedi della sua Dea e pregustando quello che capiterà il giorno seguente. Continua
Racconto di fantasia
Londra, 1964. Le tre eleganti donne, tutte sui 40 anni, sono comodamente sedute nel salotto di Eloise, entra la giovane cameriera Janet con il carrello con the e pastìccini. “Grazie cara, lascia pure, faccio io” “Grazie signora, se ha bisogno di me sono al piano di sopra” . Fannie, una delle ospiti: “Veramente graziosa la tua cameriera, sei fortunata ad averla al tuo servizio” Henrietta, l’altra ospite :” si, anche una gran bella ragazza. Quanti anni ha” Eloise: “Solo 21, beata lei, si e’ al nostro servizio da pochi mesi e mi trovo molto bene”. Dopo il the ed i pasticcini le due ospiti si congedano, Eloise le accompagna alla porta e sale al piano superiore, entra nella sua stanza. Qui la giovane cameriera Juliet è seduta sul letto matrimoniale, le gambe accavallate. Eloise si prostra completamente ai piedi della sua dipendente. Juliet :”Allora, schiava, ti piace recitare la parte della gran signora con le tue amiche troie? Ho sentito come ti vantavi, io sarei al tuo servizio vero?” “Mi perdoni Padrona, e’ per mantenere le apparenze, mi scusi”, “Sai che ti costerà cara quest’ora di libertà? Comincia a dire qual’e’ il tuo posto” “Il mio posto e’ ai piedi della mia Dea e Padrona Juliet” “Più forte, cagna!” E rifila uno schiaffo alla sua datrice di lavoro” “Il mio posto e’ strisciare ai piedi della mia unica Dea e Padrona” “Allora leccameli, avanti” Eloise comincia leccare i piedi di Juliet. “Lecca con più foga, schiava, per oggi e’ l’unica parte del mio corpo che potrai leccare. Te lo scordi di avvicinare la tua lurida lingua alla mia figa”. “La supplico Padrona, almeno qualche leccata, non posso farne a meno” Juliet rifila due calci alla donna “ Uno per aver smesso di leccare senza permesso ed uno per osare mettere in discussione le mie decisioni “. La leccapiedi continua la sua opera fino a quanto viene interrotta da un altro calcio “Adesso basta, tra poco rientra quel coglione di tuo marito, vai a preparare la cena, non voglio che si lamenti della mia cucina… ahahah “. “
“Vado subito Padrona, grazie “.
Il marito di Eloise e’ il conte Archibald, per gli amici Archy, 45 anni ha sposato la donna, che ne ha 41, solo cinque anni prima. Il loro non e’ certo un matrimonio d’amore ma combinato dalle ricche famiglie. Eloise e’ infatti lesbica, la sua prima relazione risaie a quando aveva solo 18 anni, con una amica della madre, all’epoca cinquantenne, la passione per le cameriere l’ha sempre avuta, anche se il rigido ambiente nel quale ha vissuto ha tarpato per anni le sue inclinazioni. Con l’arrivo di Juliet il fuoco e’ riesploso e la giovane e senza scrupoli dipendente ha avuto gioco facile a sottometterla. Eloise e’ senza dubbio una bella donna, con tratti fini e nobili. Il marito Archy, invece ha altre passioni. Anche lui di bell’aspetto , e’ sessualmente poco dotato, al college ha avuto una relazione con un suo compagno di stanza, svolgendo un ruolo unicamente passivo. Proprio mentre stanno accadendo i fatti sopra riportati sta entrando in una discreta casa di appuntamenti, specializzata in servizi “particolari”. “Buona sera Madame”, la donna, una truccatissima sessantenne decisamente sovrappeso, risponde “Buonasera a lei, Conte, le sua richiesta è’ stata esaudita, le due ragazze, una africana, la aspettano nella solita stanza”. Il nobile entra nella stanza al primo piano, una volta dentro si inginocchia di fronte alle due ragazze “I miei omaggi stupende Dee” “Poche chiacchiere, schiavo, spogliati e striscia ai nostri piedi” “Non chiedo di meglio, Padrona”. L’uomo si denuda e comincia a leccare i piedi alla ragazza di colore, nel frattempo l’altra, indossato un cazzo finto, si pone alle sue spalle “ A novanta, verme” Archy esegue e la mistress mercenaria lo penetra senza pietà. Trascorrono due ore durante le quali il Conte viene lungamente sodomizzato ed umiliato in tutte le maniere. Poi Archy si riveste, saluta e si avvia verso casa. Qui li attende la moglie :” Bentornato caro, la cena e’ in tavola” trascorrono la serata come una normalissima coppia, cenando e parlando di banalità varie, poi si ritirano nella loro camera, indossano le camicie da notte, lui da un bacio sulla fronte alla moglie e si addormenta. Eloise pensa all’amata Juliet “La Padrona mi aveva ordinato di non avere rapporti con Archy, raccomandazione inutile, sono mesi che non mi sfiora con un dito, meglio così. Anche se mi piacessero gli uomini lui proprio non sarebbe in grado di darmi alcun piacere”. Si addormenta segnando i piedi della sua Dea e pregustando quello che capiterà il giorno seguente. Continua
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