Mistress per caso - terza puntata
di
Sine Nomine
genere
dominazione
Mistress per caso - terza parte
Racconto di fantasia
E’ trascorso un anno da quando Antonella , 36enne divorziata, ha intrapreso la carriera di mistress, molte cose sono cambiate, prima di tutto con i molti soldi guadagnati si è potuta permettersi alcuni piccoli interventi estetici ed una continua cura del corpo, è diventata in effetti una gran bella donna. Inoltre ha preso in affitto un piccolo appartamento dove ricevere alcuni clienti mentre i più affezionati li riceve ancora a casa sua, visto che pagano per essere utilizzati come schiavi domestici. Ad alcuni di questi concede, come premio, di leccare la figa, ad altri solo i piedi od il culo. Ha dovuto , a grande richiesta, inserire lo strapon tra le sue offerte, molti uomini infatti amano essere sodomizzati, in particolare qualcuno abbigliato da sissy maid o da donna in generale. Insomma il repertorio si è ampliato ed anche il parco amanti, ragazzi scelti occasionalmente e senza impegno, ovviamente tra i maschi alpha e non tra i sottomessi. La donna ha anche continuato il lavoro come impiegata presso una agenzia di assicurazioni. Da un mese a questa parte però al vecchio titolare e’ subentrato un altro, un uomo di 42 anni molto arrogante e scortese. Tanto che Antonella sta pensando di licenziarsi per dedicarsi completamente al lavoro di mistress. Il suo nome, Lady Severa, circola sulle chat e sui forum web dedicati al femdom ed i nuovi clienti non mancano. Proprio per incontrare uno di questi, una sera dopo il lavoro, si reca ad un bar dove aveva dato appuntamento. L’uomo per farsi riconoscere deve indossare una cravatta rosa. Sorpresa! Chi passeggia nervosamente davanti all’ingresso del locale? Il suo severo ed odioso datore di lavoro .. e’ lui il cliente, non ci sono dubbi. Antonella fa retromarcia senza farsi vedere e manda al tizio un messaggio con il nick Lady Severa per disdire l’incontro inventando una scusa. La tentazione di mettere sotto i piedi il suo capo è fortissima però, seguirà un’altra via. Il giorno dopo si presenta al lavoro vestita da strafica con minigonna, calze nere e scarpe con tacco alto. L’uomo è visibilmente affascinato dal nuovo look, tanto che i suoi modi si ammorbidiscono decisamente, e’ tutto un “per favore Antonella” “Se non le spiace “ “Quando ha tempo”. A questo punto la donna sferra l’attacco, rimasti soli in ufficio tenta l’azzardo: “Giacomo (non aveva mai chiamato il capo con il nome di battesimo) io andrei ma prima mi andrebbe un caffè , devo finire una pratica, non le andrebbe di farmelo lei?” “Certo Antonella, glielo porto subito” “”Grazie, ah, che errore mettere queste scarpe , mi fanno un male i piedi dopo tutta la giornata “ “Però le stanno benissimo , come tutto il resto direi” “Adesso però le tolgo” badando di farsi vedere dall’uomo si sfila una scarpa, lasciandola però penzolare sul piede in modo estremamente provocatorio, Giacomo e’ in tilt completo, non riesce a togliere lo sguardo dai piedi della donna “ Ti piacciono i miei piedini Giacomo?” Senza nemmeno notare che la sua dipendente era passata al tu l’uomo risponde “ Sono divini, Signora Antonella” E’ il segnale atteso, è fatta “Ed allora in ginocchio e leccali! Svelto!” “Subito Signora…” . Quel giorno la cosa finisce lì, il giorno dopo i due fingono che nulla sia successo fino alle dieci, poi Antonella telefona internamente al suo datore di lavoro “Caffè, subito!” Tempo pochi minuti l’uomo è nell’ufficio di lei con un bicchiere di caffè , si inginocchia e lo porge ad Antonella che lo degusta lentamente. “Quando dico subito intendo tempo zero , ci hai messo 10 minuti” “Mi scusi Signora, non avevo moneta ed ho dovuto cercarla” “Non mi interessano le tue patetiche scuse, e poi Signora non mi piace, sa di vecchia, da adesso in privato mi chiamerai Padrona, per oggi posso perdonarti perché come schiavo sei alle prime armi, per dimostrarmi generosa ti concedo di leccarmi un piede per 30 secondi . Pronto? via !” Giacomo lecca avidamente, allo scadere del tempo “Stop adesso vattene e ti proibisco di andare in bagno a segarti, so benissimo che vorresti farlo “ “Mi perdoni Padrona, ma ho avuto una erezione e sono venuto mentre leccavo, mi scusi, so che non dovrei senza il suo permesso” “ahahah, tutto in 30 secondi? Ma sei proprio una mezza figura d’uomo, ahaha patetico, mi fai pena…. Alzati e vai a lavorare” “ Si Padrona, grazie” . Antonella era soddisfatta, altro che licenziarsi, in poche ore la situazione si era ribaltata, adesso aveva uno schiavo anche sul posto di lavoro ed era il suo capo.
Nel fine settimana la donna continuava a ricevere i suoi clienti, prima però li incontrava, in una occasione arrivo’ prima lei, il segno di riconoscimento era un cappello giallo, seduta al tavolo del bar vede arrivare una ragazza che appunto lo indossa e che le si avvicina timidamente. E’ una biondina di 25 anni, minuta ma molto carina. “Mi scusi, Lady? Sono Andrea the sub” “Ma sei una ragazza? Altro che Andrea…” “Si Lady, mi chiamo Andreina, sono una ragazza, e’ un problema per lei ? Mi scusi se le ho fatto perdere tempo Madame, me ne vado subito “ “No, no, siediti, adesso sono curiosa, raccontami tutto” Andreina lavorava come praticante nello studio legale di una avvocatessa, una bella ed autoritaria signora di 38 anni. La ragazza era lesbica e portata da sempre alla sottomissione, anche se nelle rare relazioni saffiche avute non era mai riuscita a trovare l’amante alla quale donarsi anima e corpo, si era perdutamente innamorata dell’avvocatessa e cercava in Antonella perlomeno un occasionale surrogato a quello che riteneva un amore impossibile. Lady Severa prese a cuore la cosa e promise non solo di offrire ad Andreina qualche sessione di dominazione ma anche di aiutarla, per quanto possibile a realizzare il suo sogno, inoltre non si sarebbe fatta pagare ma solo offrire qualche cena. In fondo era una brava persona e poi voleva scoprire se una lingua femminile era più piacevole ed appagante di una maschile . Continua
Racconto di fantasia
E’ trascorso un anno da quando Antonella , 36enne divorziata, ha intrapreso la carriera di mistress, molte cose sono cambiate, prima di tutto con i molti soldi guadagnati si è potuta permettersi alcuni piccoli interventi estetici ed una continua cura del corpo, è diventata in effetti una gran bella donna. Inoltre ha preso in affitto un piccolo appartamento dove ricevere alcuni clienti mentre i più affezionati li riceve ancora a casa sua, visto che pagano per essere utilizzati come schiavi domestici. Ad alcuni di questi concede, come premio, di leccare la figa, ad altri solo i piedi od il culo. Ha dovuto , a grande richiesta, inserire lo strapon tra le sue offerte, molti uomini infatti amano essere sodomizzati, in particolare qualcuno abbigliato da sissy maid o da donna in generale. Insomma il repertorio si è ampliato ed anche il parco amanti, ragazzi scelti occasionalmente e senza impegno, ovviamente tra i maschi alpha e non tra i sottomessi. La donna ha anche continuato il lavoro come impiegata presso una agenzia di assicurazioni. Da un mese a questa parte però al vecchio titolare e’ subentrato un altro, un uomo di 42 anni molto arrogante e scortese. Tanto che Antonella sta pensando di licenziarsi per dedicarsi completamente al lavoro di mistress. Il suo nome, Lady Severa, circola sulle chat e sui forum web dedicati al femdom ed i nuovi clienti non mancano. Proprio per incontrare uno di questi, una sera dopo il lavoro, si reca ad un bar dove aveva dato appuntamento. L’uomo per farsi riconoscere deve indossare una cravatta rosa. Sorpresa! Chi passeggia nervosamente davanti all’ingresso del locale? Il suo severo ed odioso datore di lavoro .. e’ lui il cliente, non ci sono dubbi. Antonella fa retromarcia senza farsi vedere e manda al tizio un messaggio con il nick Lady Severa per disdire l’incontro inventando una scusa. La tentazione di mettere sotto i piedi il suo capo è fortissima però, seguirà un’altra via. Il giorno dopo si presenta al lavoro vestita da strafica con minigonna, calze nere e scarpe con tacco alto. L’uomo è visibilmente affascinato dal nuovo look, tanto che i suoi modi si ammorbidiscono decisamente, e’ tutto un “per favore Antonella” “Se non le spiace “ “Quando ha tempo”. A questo punto la donna sferra l’attacco, rimasti soli in ufficio tenta l’azzardo: “Giacomo (non aveva mai chiamato il capo con il nome di battesimo) io andrei ma prima mi andrebbe un caffè , devo finire una pratica, non le andrebbe di farmelo lei?” “Certo Antonella, glielo porto subito” “”Grazie, ah, che errore mettere queste scarpe , mi fanno un male i piedi dopo tutta la giornata “ “Però le stanno benissimo , come tutto il resto direi” “Adesso però le tolgo” badando di farsi vedere dall’uomo si sfila una scarpa, lasciandola però penzolare sul piede in modo estremamente provocatorio, Giacomo e’ in tilt completo, non riesce a togliere lo sguardo dai piedi della donna “ Ti piacciono i miei piedini Giacomo?” Senza nemmeno notare che la sua dipendente era passata al tu l’uomo risponde “ Sono divini, Signora Antonella” E’ il segnale atteso, è fatta “Ed allora in ginocchio e leccali! Svelto!” “Subito Signora…” . Quel giorno la cosa finisce lì, il giorno dopo i due fingono che nulla sia successo fino alle dieci, poi Antonella telefona internamente al suo datore di lavoro “Caffè, subito!” Tempo pochi minuti l’uomo è nell’ufficio di lei con un bicchiere di caffè , si inginocchia e lo porge ad Antonella che lo degusta lentamente. “Quando dico subito intendo tempo zero , ci hai messo 10 minuti” “Mi scusi Signora, non avevo moneta ed ho dovuto cercarla” “Non mi interessano le tue patetiche scuse, e poi Signora non mi piace, sa di vecchia, da adesso in privato mi chiamerai Padrona, per oggi posso perdonarti perché come schiavo sei alle prime armi, per dimostrarmi generosa ti concedo di leccarmi un piede per 30 secondi . Pronto? via !” Giacomo lecca avidamente, allo scadere del tempo “Stop adesso vattene e ti proibisco di andare in bagno a segarti, so benissimo che vorresti farlo “ “Mi perdoni Padrona, ma ho avuto una erezione e sono venuto mentre leccavo, mi scusi, so che non dovrei senza il suo permesso” “ahahah, tutto in 30 secondi? Ma sei proprio una mezza figura d’uomo, ahaha patetico, mi fai pena…. Alzati e vai a lavorare” “ Si Padrona, grazie” . Antonella era soddisfatta, altro che licenziarsi, in poche ore la situazione si era ribaltata, adesso aveva uno schiavo anche sul posto di lavoro ed era il suo capo.
Nel fine settimana la donna continuava a ricevere i suoi clienti, prima però li incontrava, in una occasione arrivo’ prima lei, il segno di riconoscimento era un cappello giallo, seduta al tavolo del bar vede arrivare una ragazza che appunto lo indossa e che le si avvicina timidamente. E’ una biondina di 25 anni, minuta ma molto carina. “Mi scusi, Lady? Sono Andrea the sub” “Ma sei una ragazza? Altro che Andrea…” “Si Lady, mi chiamo Andreina, sono una ragazza, e’ un problema per lei ? Mi scusi se le ho fatto perdere tempo Madame, me ne vado subito “ “No, no, siediti, adesso sono curiosa, raccontami tutto” Andreina lavorava come praticante nello studio legale di una avvocatessa, una bella ed autoritaria signora di 38 anni. La ragazza era lesbica e portata da sempre alla sottomissione, anche se nelle rare relazioni saffiche avute non era mai riuscita a trovare l’amante alla quale donarsi anima e corpo, si era perdutamente innamorata dell’avvocatessa e cercava in Antonella perlomeno un occasionale surrogato a quello che riteneva un amore impossibile. Lady Severa prese a cuore la cosa e promise non solo di offrire ad Andreina qualche sessione di dominazione ma anche di aiutarla, per quanto possibile a realizzare il suo sogno, inoltre non si sarebbe fatta pagare ma solo offrire qualche cena. In fondo era una brava persona e poi voleva scoprire se una lingua femminile era più piacevole ed appagante di una maschile . Continua
2
voti
voti
valutazione
3.5
3.5
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Mistress per caso - seconda parteracconto sucessivo
Mistress per caso - quarta puntata
Commenti dei lettori al racconto erotico