Campeggio nella pineta
di
onilad54
genere
esibizionismo
Ci stavamo crogiolando al sole pomeridiano di fine settembre, mia moglie stava leggendo un libro, la lettura era una delle sue passioni, io mi stavo rilassando dopo le parecchie ore di guida al volante del nostro camper.
Faceva ancora piuttosto caldo. La spiaggia non era molto affollata, del resto quella zona era poco conosciuta, eravamo in provincia di Ravenna, poco lontano da Marina Romea. C’erano delle bellissime dune, ancora allo stato naturale, La vegetazione, tipica dei litorali sabbiosi, si spingeva fino a pochi metri dal bagnasciuga. Era un piccolo gioiello, un tipico angolo di ambiente marino rimasto integro. Alcuni uccelli marini cercavano il cibo nelle secche lasciate dalla bassa marea. Alcuni aironi volavano bassi sull’acqua, cercando il punto giusto dove fermarsi per pescare.
Non c’erano stabilimenti balneari. C’erano pochi ombrelloni, i bagnanti erano tutti stesi sui teli da mare, o al massimo, qualche materassino. La maggior parte si riparavano con qualche tenda di fortuna, costruita con un po di inventiva. Qualcuno prendeva il sole nudo, le donne erano tutte, perlomeno, in topless. Qualche coppia, più libertina, dava spettacolo mentre altri guardavano, del resto quel tipo di spiagge era meno canonico di quelle più affollate e convenzionali della riviera romagnola. Qualche guardone se ne stava nella zona più addentrata delle dune, da dove poteva adocchiare la fonte del suo piacere senza dare troppo nell’occhio, ma, solitamente, non davano fastidio a nessuno, al massimo se lo smanettavano un po.
Anche mia moglie, non aveva il reggiseno, il suo tanga al limite della decenza, copriva appena il pube, lasciando un bel ciuffo di pelo spuntare dalla parte superiore dell’indumento, lo teneva abbassato ma non arricciato sul fianco, bensì tenuto con il cavallo abbassato, così facendo tra il tessuto e la passerina rimaneva uno spazio sufficiente per godersi uno bello spettacolo!
Era molto più arrapante così piuttosto che nuda. Evidentemente non lo pensavo solo io, visto che ogni tanto qualcuno si avvicinava ostentando indifferenza ma gettando fugaci sguardi verso la mia signora, lei con la scusa dell’abbronzatura teneva le gambe disunite, mostrando le sue delizie, malcelate, sotto alla esigua mutandina.
Poco prima mi aveva detto che non voleva togliersi il tanga perché si vergognava!
Io, invece, sapevo benissimo che era una troia esibizionista e che ben sapeva come far eccitare chi la guardava! Si spostò un po di lato, scivolando sull’asciugamano, la mutandina si spostò tutta da un lato lasciando tutto in bella vista, Naturalmente lei fece finta di non accorgersene! Ma il suo bel seno, con i grossi capezzoli turgidi, tradivano la sua eccitazione.
Le dissi:-“Cara ti stai scottando, forse è meglio che ti spalmi ancora un po di crema,” Lei mi guardò con gli occhi languidi e furbi:- “ Hai ragione amore,.…..Forse è meglio, in effetti il sole scotta, grazie, sei gentile.” Mi porse il tubetto di crema che era dalla sua parte, mi misi in ginocchio al suo fianco, lasciai cadere un po di lozione protettiva sui seni e sullo stomaco, gliela spalmai con tocco leggero, accarezzandogli le tette e giocando un pochino con i suoi capezzoli eretti. La sentii fremere, lasciai scivolare le mani sui fianchi, e frizionai il pancino, spingendo le mani fin sotto al costume, accarezzandole il pelo e sfiorandole la clitoride, lei ebbe un sussulto e mi disse:- Ti stai divertendo vero?…….Maiale!!……Ti piace palparmi mentre ci guardano…..Vero?
La guardai sorridendo e ironicamente le dissi:- “A tè invece dispiace….. Vero troietta?” Spinsi di nuovo le dita sulla clitoride: Lei sussultò e mi sorrise lubrica e divertita, si umettò le labbra:- “Continua porco…..” E poi ironicamente:-“ Spalmami bene la cremina dappertutto, altrimenti mi scotto!!!!” Passai alle gambe, le accarezzai le cosce salendo fino a toccare le piccole labbra della passera, che sporgevano, belle gonfie, dal suo sesso. Le sentii bagnate al tatto, abbondantemente irrorate dai suoi umori, che confermavano quanto fosse eccitata per la sua performance esibizionistica.
Mi disse sussurrando:- “Dai fallo ancora…..Adesso……Dai che ci stanno guardando!!” Alzai la testa, davanti a me, a fianco di Laura, a pochi metri, c’erano due ragazzi stesi su di un telo mare, sui venticinque anni, fisico scolpito, tutti e due nudi che stavano guardando i giochini tra me e la mia mogliettina. Mi sorrisero ed io ricambiai, sorridendo a mia volta e posando lo sguardo sui loro bei cazzi in erezione.
Io ripresi a massaggiare le gambe di Laura, le risali fino a toccare nuovamente la sua figa bagnata e pelosa, questa volta mi soffermai un po più a lungo, infilai due dita nella vagina allagata dall’eccitazione, lei ansimava e dimenava leggermente il bacino per il piacere che le procuravo: Alzai di nuovo lo sguardo: I giovani guardoni si stavano toccando i cazzi, eccitati dallo spettacolo che stavamo loro offrendo. Quello che sembrava il più giovane dei due allungò la mano per toccare la verga del compagno d’abbronzatura, il quale non si scompose ma si girò sorridendogli e accomodandosi in modo da agevolare l’iniziativa dell’amico che iniziò a smanettarlo con vigore.
Pensai che probabilmente non erano nuovi a simili comportamenti voyeuristici.
Mia moglie tremava tutta dall’eccitazione, mi chiese:- “Ci stanno ancora guardando?” Alla mia risposta affermativa mi prese la mano, che era posata sulla coscia e se la portò nuovamente sulla figa e mi disse:- “Tocca…. dai….Tocca,…. Fagli vedere quanto è troia la tua mogliettina!!!”
Cazzo era proprio una gran vaccona!!! La punta del cazzo mi uscì dal costume, da tanto ero eccitato. Laura se ne accorse e rise di gusto, sapendo che era lei la causa delle nostre erezioni.
Mi disse:- “Certo che a voi uomini vi basta vedere un po di pelo o un paio di tette che non capite più niente!!!”
Beh…. In effetti era vero.…Non ci voleva tanto a far eccitare un’uomo. Ma non è tanto quello che una donna mostra, ma come lo mostra ed in quale contesto lo fa: Laura era troia fin nel suo intimo più profondo ed aveva quasi una predisposizione naturale all’esibizionismo! Sembrava sempre che il suo esporsi fosse una cosa casuale e non premeditata, questo rendeva tutto più eccitante. Quello che guardava pensava di essere il predatore ed invece era l’ignara preda!!
Ormai, senza remore, sotto lo sguardo di altri bagnanti, stavo facendo un ditalino alla mia dolce metà che mi dimostrava tutto il suo piacere puntandosi con i piedi sulla sabbia, sollevando e roteando il bacino in sintonia con il mio fare. In pochi minuti venne sussultando e cercando di soffocare i gemiti. Mentre lei era scossa dagli ultimi spasmi dell’orgasmo, le tenni premuta la mano sulla clitoride, muovendola appena appena, come sapevo che a lei piaceva e la accompagnai fino alla fine del suo piacere.
Il guardone vicino a noi che stava facendosi segare dall’amico venne con dei potenti getti che in parte finirono per inzaccherare la mano di quest’ultimo, che con la mano sporca di sborra, si prese in mano la propria verga, cospargendola con lo sperma dell’amico, schizzando a sua volta dopo pochi colpi di sega, evidentemente era già molto eccitato, per il siparietto a cui aveva assistito, di cui noi, eravamo stati gli attori.
Si sono alzati, hanno accennato un saluto e a passo lesto, si sono diretti verso la pineta alle nostre spalle, probabilmente cercavano un posticino appartato, dove poter continuare con maggiore discrezione i loro giochi erotici.
Io, già molto eccitato dalle performance esibizionistiche di mia moglie, con lo spettacolo perverso di quei due porci, la mia libidine era arrivata al parossismo: Avevo bisogno di venire a mia volta.
Mi stesi a fianco di Laura, che si stava riprendendo dell’orgasmo di poco prima, gli presi la mano e me la portai sull’uccello che era durissimo, Lei mi guardò sorridente:- “Ti è piaciuto lo spettacolo di quei porci guardoni?…..Sono sicura che avresti succhiato volentieri uno di quei bei cazzi…. Vero?” Mi conosceva troppo bene quella porca!!! Gli dissi solamente:- “beh….Sai com’è…..del resto se sono diventato bisex lo devo a te!!!…….Adesso fammi una bella spugnetta, mia bella troiona!!!”
Mi guardò divertita e mi abbassò lo slip ad iniziò una sega stupenda: Ora accarezzandomi le palle, ora passandomi il pollice sul glande bagnato, ed infine masturbandomi con devozione ed amore come sapeva fare lei. Nel frattempo, che me lo smanettava, io mi portai le dita con cui l’avevo sditalinata poco prima al naso, sapevano di troia in calore oltre che un vago sentore di piscio, l’odore per me era una parte essenziale del sesso.
Si guardò attorno e visto che vicino a noi non c’era nessuno, si piegò sul cazzo per suggere le gocce incolori che stillavano dal meato urinario. Le sue labbra calde e leggere mi facevano impazzire!! Mi baciò piano la punta, leccandomela con piccoli colpi di lingua. Quando si allontanò dal glande, dei filamenti di pre sborra si staccarono dalle labbra! Me lo riprese in mano e riprese la sega con vigore. Sentii l’orgasmo montare. Quando lei avvertì che mancava poco, chiuse la mano a pugno, imprigionandomi il glande e facendosi eiaculare sul palmo. Dopo che ero venuto, contorcendomi dal piacere, me lo accarezzò piano , distribuendomi la sborra che aveva in mano lugo tutta la verga. Poi si portò la dita al naso annusandole rumorosamente per poi spalmarsi la sborra sul viso, infine, allargò le estremità della mano, se le portò alle labbra succhiandole una ad una ripulendole dallo sperma. Che vacca!!!!… La baciai in bocca cercando con la lingua i residui del mio stesso sperma.
Ci riprendemmo, ormai il sole stava scendendo basso sull’orizzonte, tingendo il cielo leggermente di rosa.
Io mi misi una maglietta, mia moglie, invece, rimase com’era: Tette al vento e tanga minuscolo. Prendemmo le nostre poche cose e ci avviammo verso il punto dove avevamo parcheggiato il camper. Arrivammo al parcheggio, che in realtà era solamente una piccola radura nella pineta, ovviamente c’è n’erano altre sparse lungo la stradina di accesso alla spiaggia, non c’era nessun tipo servizio, c’era solo un chiosco fatiscente che vendeva bibite e gelati.
Salutammo i nostri unici vicini di caravan, che avevamo conosciuto quando erravamo arrivati, nella tarda mattinata. Erano marito e moglie sui quarant’anni, con un figlio diciassettenne. Lei, Silvia, era una bella gnocca, un po rotondetta, capelli castani, occhi scuri e curiosi, un bel seno di una terza abbondante, vestiva di una semplice maglietta bianca che le arrivava appena a coprire l’inguine, sotto si indovinava l’assenza del reggiseno per come, i capezzoli, sembravano voler bucare il tessuto, la leggera trasparenza dell’indumento ci permetteva di intravvedere le belle e ampie aureole scure.
Suo marito, Giorgio, ostentava una bella abbronzatura, aveva uno slip da bagno nero, con una vistosa protuberanza invitante sul davanti, era castano di capelli ed aveva un bel fisico tonico e muscoloso.
Il ragazzino, Mauro, non c’era, probabilmente era nel loro minuscolo camper, che era poco più di un van, non so come facessero a starci in tre.
La coppia di nuovi amici valutò con uno sguardo l’inesistente abbigliamento di Laura, vidi gli occhi di lei soffermarsi sui seni ed il pube più di quanto l’avesse fatto suo marito.
Ci fermammo a fare quattro chiacchiere, ci dissero che dovevano trovare il modo di cuocersi la cena, visto che il loro fornello da campeggio li aveva lasciati a piedi. Io e mia moglie ci guardammo e ci mettemmo un attimo a decidere, lei disse:-“Se vi va possiamo cenare tutti assieme, a noi farebbe piacere avere un po di compagnia. Loro accettarono di buon grado ringraziandoci.
Noi eravamo abbastanza attrezzati, ma cercavamo di consumare meno acqua possibile, perché eravamo lontani da un qualsiasi punto di appovvigionamento ed in più una volta riempita la vasca biologica ci si poneva il problema di dove scaricarla. Quindi dovevamo razionare l’acqua, certo avremmo potuto lavarci in mare, ma avremmo dovuto tenerci addosso l’agressività della salsedine per almeno dieci o dodici giorni filati. Optammo per passarci il corpo con delle spugne imbevute, non era il massimo dell’igiene ma ci dovevamo addattare.
Dopo la toilet, pensammo ad imbastire la cena. Noi per quella sera decidemmo per delle lasagne, preparate a casa da mia moglie, conservate sotto vuoto nel frigo del caravan, pronte da scaldare nel forno alimentato dal generatore del camper. I nostri vicini, accompagnati dal figlio, portarono delle zuppe in scatola già pronte da scaldare, ma dopo qualche reticenza accettarono anche loro le più appetibili lasagne. Il chiosco era in chiusura ma in extremis, riuscimmo a farci vendere due bottiglie di sangiovese, giusto per innaffiare la modesta cena.
I nostri ospiti fecero i complimenti alla mia signora per il cibo. Facemmo onore al vino scolandocene una bottiglia.
Faceva frescolino, ma dopo una giornata così calda non ci pareva vero di rinfrescarci un pochino, infatti eravamo tutti vestiti come poco prima, solo mia moglie aveva messo una canotta, le cui spalline le copriva appena i capezzoli.
Ci mettemmo comodi togliendo il tavolo, e mettendo le sedie da campeggio in cerchio, potei così notare che Silvia, sotto alla maglietta, non indossava una mutandina da spiaggia, ma un micro tanga infilato nella figa depilata. Lei si accorse dov’era caduto il mio sguardo e mi guardò, sorridendo in maniera maliziosa senza chiudere le gambe. Mi accorsi che anche Mauro, sbirciava tra le cosce della madre ma, sopratutto, vidi che era attratto da Laura, d’altronde ogni volta che lei si muoveva i capezzoli facevano capolino tra le spalline della canottiera e lo spettacolo tra le cosce non era da meno di quello di Silvia, la quale, sembrava a sua volta interessata dalle meraviglie esposte da mia moglie.
Mauro disse che era stanco e che sarebbe andato a dormire, probabilmente voleva solo farsi una sega pensando alla figa e le tette di Laura!
Mi venne spontaneo chiedere al padre:- “Ma come fate a dormire in tre in così poco spazio?”
Giorgio rispose che si arrangiavano in qualche maniera, ma si rendevano conto di aver sopravvalutato lo spazio interno del mezzo.
Intervenne Laura:- “ Scusa ma noi abbiamo un sacco di posto nel nostro mezzo,……Se volete Mauro puoi dormire da noi.”
Prima che uno dei genitori potesse intervenire, il ragazzino, felice della proposta, disse:- “Grazie infinite Laura, sei molto gentile, accetto volentieri”
Mia moglie gli sorrise e gli disse:- “ Non devi ringraziarmi lo faccio volentieri….. Vieni ti mostro il letto.” Entrarono nel camper.
Giorgio li seguì con lo sguardo, posandolo sul culo di mia moglie, che la canotta non riusciva a coprire, l’unica nota di pudore, era il filo interdentale del tanga che spariva tra le sue chiappe. Mi disse:-“Tua moglie è molto bella!” Io guardai Silvia, che mi sorrise, non sembrava risentita per la constatazione di suo marito. Le sue gambe erano sempre più aperte e non era possibile che suo marito non si fosse accorto di quello che sua moglie mi stava mostrando!
Risposi a Giorgio:- “Si è vero…..E’ una bella donna…. ed è anche un po troia!!!”
Giorgio mi guardò e sorridendomi, confermando i miei sospetti disse:- “Beh….Non solo la tua…..Guarda solamente come è seduta la mia…. va beh che siamo al mare…però….!!!
Scoppiammo tutti e tre a ridere. Giorgio mi disse che loro frequentavano spesso delle spiagge naturiste e trasgressive di mezza Europa. Passammo alcuni minuti a parlare delle località dove erano stati.
Mia moglie uscì dal camper, era stata dentro per una ventina di minuti buoni. La guardai, aveva la canotta con delle evidenti macchie umide sul davanti. Era ancora più porca di quanto pensassi, chissà cosa aveva combinato con il ragazzino, li dentro!
Finimmo la seconda bottiglia di vino, eravamo tutti piuttosto sull’alticcio andante.
Le donne ridevano in maniera sguaiata e non si preoccupavano più di salvare le apparenze, visto che erano completamente scosciate!
I discorsi finirono presto nel sesso, alzando un po il livello della libidine che già aleggiava nell’aria.
Ad un certo punto della discussone, Silvia chiese a Laura se aveva mai fatto sesso con una donna.
Laura rimase un po spiazzata, mentre noi ridevamo del suo imbarazzo, si riprese e disse che le sarebbe piaciuto provare ma che non ne aveva mai avuto l’occasione.
Silvia si alzò e sotto lo sguardo attonito mio e di Giorgio si diresse verso mia moglie, le si inginocchiò davanti, le aprì le gambe, la guardò in viso e le disse:-“Questo è il momento giusto per provare.
Laura, confusa, non seppe cosa rispondere, la sua nuova amica mise la faccia in mezzo alle sue cosce ed annusò con piacere le mutandine a contatto con la passera:- “Cazzo che buon odore!!!…L’odore della figa mi fa impazzire!!!…..Vedrai…. Ti farò toccare il cielo dal piacere!” Spostò le mutandine di Laura e introdusse la lingua nella fessura della sua passerina ed iniziò lentamente a leccare passando la lingua dal basso verso l’alto. Mia moglie travolta dalle circostanze, si allungò sulla sedia, aprì ancora di più le gambe, si prese il bordo inferiore della canottiera, la tirò verso il basso, e coprì la testa di Silvia, quasi a voler imprigionare quel nuovo piacere e volerlo tutto per sé!
A me e a Giorgio ci si presentò uno spettacolo di una oscenità e libidine incredibile: Mia moglie a gambe larghe con la testa della sua amante tra le cosce, si faceva leccare la figa, mentre le tette le uscivano dai lati delle spalline della canotta.
Era una scena irresistibilmente lussuriosa, Giorgio si strizzava l’uccello e io lo imitai, mentre con gli occhi fuori dalle orbite guardavamo quelle due stupende troie lesbiche.
Laura si era presa le gambe sotto le ginocchia e se le era sollevate fino a toccarsi il petto con le ginocchia, aprendosi totalmente al fare di Silvia, che con lunghe slinguate percorreva la figa dell’amica per tutta la lunghezza della fessura: Dal buco del culo, alla clitoride che prendeva tra le labbra succhiandola. Laura godeva impazzita, dimenandosi, gemendo e scuotendo la testa.
Silvia le infilò tre dita nella vagina, le estrasse piene di sbroda filamentosa, che portò sui capezzoli di mia moglie, stuzzicandoli e pizzicandoli.
Laura era in estasi, rivolse il viso al cielo, con la bocca aperta in un muto grido di piacere. Non avevo mai visto mia moglie godere così tanto, poche volte l’avevo vista raggiungere così alte vette di piacere in così poco tempo. I suoi spasmi di goduria ed i suoi sussulti pre orgasmici stuzzicavano la libido mia e di Giorgio eccitandoci all’inverosimile, avevamo estratto i nostri cazzi dalle mutande e ci stavamo smanettando con gli occhi puntati sulle due troie.
Silvia fece alzare in piedi Laura, scivolò sotto di lei, sedendosi per terra, puntellandosi con le braccia si portò con la bocca esattamente sotto la figa della mia dolce metà, la quale si abbassò un po sulle ginocchia per agevolare il lavoro di lingua della troia sotto di sé, mia moglie le prese la testa tra mani tenendola premuta sul suo sesso. Silvia la leccava infilandole la lingua sulla vagina e lasciandosi scendere in bocca i suoi abbondanti e succosi sbrodolamenti.
Silvia in breve la portò all’orgasmo e finì di dissetarsi di tutti suoi umori che ingoiava con ingordigia, stimolata dal piacere che le trasmetteva Laura, che in quel momento era in paradiso.
Dopo aver regalato tanto piacere alla sua amica, si alzò e prese la faccia sfigurata dal piacere, di mia moglie e la baciò in un estenuante lingua in bocca. Per un attimo si chinò ad annusare la canottiera di Laura. La guardò negli occhi e le disse:- “Sei una troia!!!” Silvia aveva gli occhi luccicanti dalla libidine, si baciarono di nuovo, slinguandosi ancora a vicenda. “Dì la verità……E’ vero che te la lecco molto meglio io di Luca, tuo marito?” Laura assentì stordita. Io ero troppo sconvolto ed eccitato per sentirmi offeso.
Silvia alzò la maglietta, mise un piede sul bordo della sedia di mia moglie, sposto di lato la coscia allargando la gamba e tirò la faccia di Laura sulle sue mutande sozze, indossate già da qualche giorno:- “Annusa porca…….senti come è buono l’odore di una troia!!!” La mia mogliettina, eccitatissima, annusava con piacere il forte odore della figa dell’amica, la quale per farsela annusare meglio spostò il tanga di lato.
Silvia continuò:-“Prima i nostri due maritini hanno detto che siamo due troie…….Ebbene adesso avranno l’occasione di vedere quanto lo siamo!!!”
“A proposito di troie….. prima sei scesa dal camper con la maglia macchiata dalla sborra di mio figlio, un attimo fa ne ho sentito l’odore che conosco molto bene, per averlo assaporato più di una volta” Sorrise maliziosa e chiese curiosa:- “Spiegami cosa avete fatto!!!” Laura, forse per non rispondere, infilò la lingua tra le piccole labbra che stava annusando, provocando in Silvia dei gemiti di piacere, la quale per meglio assaporare la leccata si allargò la figa con le mani.
Cazzo!!!…. Dall’ultima frase di Silvia Capii che quella troia si scopava anche suo figlio!!!!
Non capivo più niente, Mi girai verso Giorgio che si stava smanettando, ci guardammo negli occhi, gli guardai il cazzo, lui mi diede il suo tacito consenso: Senza pensarci un attimo mi fiondai sul suo uccello, lo presi in mano e me lo portai al naso, odorava di sudore, sborra, ed un forte odore di piscio che divenne più forte quando lo scapellai.
Lui eccitatissimo mi lasciò fare, prendendo a sua volta in mano la mia verga. Lo ingoiai, facendomelo arrivare fino in gola e ritornando poi a succhiargli la punta per gustarmi tutti i sapori forti di cui era impregnato il glande.
Non era la prima volta che succhiavo un bel cazzo, ogni tanto lo succhiavo ai miei amici quando si scopavano Laura.
Mi inginocchiai davanti a lui, ed iniziai un godurioso pompino, il mio amante mi prese per i capelli per darmi il ritmo, praticamente mi stava scopando in bocca! Mi disse:- Ti piace il cazzo……vero troia?…… Ho visto prima come mi guardavi il pacco!
A quanto pare, in quanto bisex eravamo in ottima compagnia!
Sentirmi chiamare troia mi mandò in visibilio!! Gli infilai un dito nel buco del culo, che scoprii bello spanato, entrando con la mano nelle mutande da dietro. Continuavo a succhiare con gusto ed, a quanto pare, dai suoi gemiti e incitamenti, con un ottimo risultati.
Con la coda dell’occhio, vidi mia moglie impegnata in un fantastico sessantanove, con Silvia: Avevano tutte e due la testa affondata l’una tra le cosce dell’altra, si stringevano tenendosi per le anche, muovendo i fianchi in modo convulso, si vedeva che si stavano gustando con piacere il reciproco nettare. Devo dire che Laura per non aver mai leccato una figa prima, se la cavava niente male! D’altronde aveva trovato un’ottima maestre di “libidinologia”!!
Silvia si allungò di qualche centimetro, andando a leccare il culo della mia signora: Da come le infilava la lingua nel buco, sembrava che cercasse qualcosa che aveva perso. Considerando la scarsa igiene a cui eravamo costretti giocoforza, direi che doveva essere molto saporita la zona esplorata!!!
Giorgio mi disse che che stava per venire, non volevo che uscisse dalla mia bocca, unii la mia mano quella che già tenevo nel suo culo e lo tenni ben stretto a me, con la bocca creai un vuoto per aspirare il suo succo: Si svuotò in me mentre si muoveva convulsamente, inveendomi con tutti i peggio epiteti, tenendomi per i capelli e spingendo verso di me il bacino, facendomi ingoiare l’uccello fino alle palle, sentivo il suo glande che mi spruzzava direttamente in gola. Con un po di forza lo allontanai leggermente per farmi schizzare sulla lingua gli ultimi getti di sperma e poter gustare bene il suo sapore. Si abbassò per baciarmi ed assaporare i residui di seme che ancora avevo in bocca, mi disse che neanche sua moglie gli faceva dei pompini così, gli sorrisi, mi alzai e lo baciai incrociando di nuovo la mia lingua con la sua.
Poi mi disse:-“Fammelo assaggiare” Si abbassò sul mio cazzo, prese in bocca la punta della verga e fece volteggiare la lingua sul mio glande scappellato assaggiando:- “Mmm……Buono,……..Bello odoroso….. come piace a me!!! Sembrava che avessimo gli stessi gusti!
Fummo distratti dai gemiti delle due lesbicone, ci girammo nell’istante in cui le due troie stavano per venire per l’ennesima volta, tenendosi avvinchiate ancora nella posizione del 69, l’una nella passera dell’altra. Erano bellissime. Laura venne per prima, mentre teneva la faccia tra le labbra della figa di Silvia che teneva aperte con le mani, ululava dal piacere.
La moglie di Giorgio, si mise seduta con la figa sopra alla bocca di Laura e venne scuotendo il bacino, urlava:- “Lecca troia……Dai che sto venendo……Cazzo come lecchi bene!!!” Si accasciarono l’una sopra l’altra sfinite ed appagate.
Ci rilassammo un attimo sorridendoci complici, Silvia sembrò ricordarsi di qualcosa, si avvicinò a me che avevo il cazzo che era un palo da quanto mi tirava! Mi disse:- “Ma tu non sei ancora venuto!?……poverino…..Quel porco di mio marito è sempre il solito egoista……..Adesso ci penso io a te!…..Dove vuoi metterlo, in figa, nel culo o vuoi farti fare un pompino?” Me lo chiese toccandosi tutte le parti che aveva elencato di volta in volta, con un sorriso da troia libidinosa. Era veramente una grandissima vacca!!! Le dissi che glielo avrei messo nel culo. Si appoggiò contro il van, messa a pecora e con le gambe larghe, Mi spronò:-“ Dai!……… cosa aspetti!?……Tra poco viene buio….. Non farmi fare notte quà!! Infoiato da quelle parole le spinsi il cazzo sù per il culo, penetrandola fino in fondo, con un unico e violento colpo di reni, senza che lei battesse ciglio:-“Ecco bravo!……..E’ così così che si trattano le puttane” Continuai a tampinarla con violenza, tenendola per le reni e facendola oscillare con forza sotto i miei colpi.
In breve le venni nel condotto intestinale, rimasi ancora un po con la verga piantata nel culo, mi piaceva sentirlo ammosciare dentro di lei. Dopo un attimo di relax con il cazzo ancora piantato nel retto, si girò facendoselo uscire.
Mi guardò e disse:-“ E adesso come fai a lavarti?” Prima che avessi il tempo di rispondere, si inginocchiò ai miei piedi. me lo prese in mano e mi disse:-“A quanto pare tocca sempre a me toglierti dagli impicci”
Me lo prese in bocca, moscio com’era, ripulendolo tutto per bene.
Silvia si alzò mi sorrise e mi disse:- “Adesso tocca a te fare le pulizie.” Allargò le gambe e tenendole diritte, si abbassò in avanti fino a quando le sue mani toccarono terra e mi intimò:- “ Cosa aspetti…..Dai …..Quà acqua ne abbiamo poca e se non ci aiutiamo tra di noi….” Lasciò la frase in sospeso, mi abbassai dietro di lei e le pulii il rivolo di sperma che usciva dal culo e si perdeva tra le labbra della figa.
La mia troia di mogliettina e Giorgio stavano pareggiando i conti.
Laura se lo stava scopando: Lui era steso a terra sulla schiena e lei seduta su di lui, con il cazzo infilato nella figa. Giorgio le palpava le tette mentre lei si muoveva sinuosa sopra di lui, muoveva il bacino che sembrava una danzatrice del ventre.
Silvia si alzò e mi disse:-“Devo pisciare.” La fece lì, senza spostarsi da dove si trovava, semplicemente allargò le gambe, si abbassò un poco sulle ginocchia sporgendosi leggermente indietro con il culo e pisciò in piedi mentre la guardavo, dall’uretra sgorgò uno scrosciante torrente di urina, che in parte le scorreva lungo le gambe fino a terra, il fiotto di biondo liquido non si fermava più. Prima che smettesse mi inginocchiai dietro a lei, sulla pozza di piscio ai suoi piedi, e mentre ancora stavano sgorgando gli ultimi schizzi di liquido dorato, appoggiai la mia bocca sulla sua uretra e ingoiai gli ultimi, abbondanti, sorsi di quel biondo liquido speziato e caldo che ingoiai con ingordigia, ma nonostante i miei sforzi non riuscii a non farmene colare una parte lungo il collo e sul petto. Avevo la bocca sulla sua figa pisciata e il naso infilato nel culo!
Fantastico!!
Quando smise di pisciare la asciugai con la lingua, il suo sapore di pipì fresca era leggero ed aromatico. Silvia, quando mi alzai, si girò, ci baciammo, lei mi mulinava la lingua in bocca assaggiando il sapore salato della sua pipì. Si abbassò, passando con lunghe slinguate il petto, aspirando i residui di piscia a mo di aspira liquidi. Quando riprese la sua posizione eretta, mi guardò con i suoi occhi carichi di lussuria, si passò la lingua sulle labbra per raccogliere le ultime gocce dell’ambrato liquido:-“Buona la mia piscia……Vero?”
Le risposi:-“Sei la troia più grande che io abbia mai conosciuto!!!”
Si avvicinò con le labbra a sfiorare le mie:-“Dimmelo ancora…..Porco!!!….che mi piace!” E mi baciò di nuovo.
Laura e Giorgio avevano finito di scopare.
Erano seduti a rilassarsi e si erano gustati lo spettacolo da noi generosamente offerto. Ci sedemmo con loro, eravamo tutti nudi, la temperatura si era abbassata ulteriormente ma prima eravamo troppo presi per rendercene conto, ce ne accorgevamo solo ora. Giorgio entrò nel van e ritornò con una bella bottiglia brandy e un paio di plaid.
Fantastico!!!
Ci sedemmo vicini, dividendoci le copertine in coppie, ci scolammo un po di liquore passandoci la bottiglia dall’uno all’altro, prima di andare a dormire.
Ci demmo la buona notte con reciproci baci e qualche palpatina scherzosa, senza problemi di genere.
Io e Laura ci demmo una veloce ripulita. Non ci dispiacevano gli aromi di cui eravamo impregnati, ma sentivamo la necessità di un minino di igiene.
Ci rimettemmo gli indumenti di prima e salimmo sul camper.
Mauro era steso sul suo giaciglio ma aveva gli occhi aperti, era sveglio!
Cazzo! Ci eravamo dimenticati di lui! Con tutto quel casino che avevamo fatto non avrebbe potuto dormire in ogni caso!
Mi appoggiai alla parete del camper con la schiena.
Laura si avvicinò a lui con un sorriso dolce e gentile, gli accarezzò i suoi biondi capelli, gli chiese:- “Hai visto tutto?” Il ragazzino la guardò sorridendo ed assentì con un cenno del capo:- “Tu e mia madre siete delle gran troie” Mia moglie gli sorrise, infilò la mano sotto alle coperte a cercare il giovane cazzo di Mauro, lo trovò bello duro ed eccitato. Sentii il giovane dire a mia moglie:-“Mi fai quello che mi hai fatto prima?”
Dunque avevo visto giusto, quella troia di laura aveva usato le sue doti seduttive anche con Mauro!
Lei fece scivolare via le coperte dal corpo nudo del ragazzino. lui mi guardò senza il minimo imbarazzo. D’altronde dopo tutto quello ci aveva visto fare, forse eravamo noi a doverci sentire in imbarazzo!
Laura gli prese in mano il cazzo ed iniziò una lenta sega, nel mentre si abbassò sul petto di mauro e gli prese i capezzoli tra le labbra, serrando leggermente. Poi con la lingua iniziò a leccargli il petto e a dargli qualche leggero succhiotto sul collo.
Nella mia neo veste di guardone mi ritrovai a toccarmi cazzo, che iniziava a risvegliarsi!
L’impertinente allungò una mano sulla figa di mia moglie, la quale gli fece posto allargando le gambe.
Io mi stavo smanettando alla grande, eccitato dalla mia dolce metà in veste di nave scuola.
Mauro venne, riversando una notevole quantità di sborra nel proprio petto e centrando con vari schizzi la faccia di Laura, la quale si piegò sull’uccello del ragazzo e lo imboccò poppando le ultime gocce di sperma che fuoriuscivano dal meato e ripulì tutto il glande.
Venni anch’io smanettandomi in piedi, mia moglie mi sorrise lussuriosa, si girò e finì di pulire leccando il petto di mauro.
Quando finì, gli diede un dolcissimo bacio sulle labbra e poi gli rimboccò le coperte, augurandogli la buona notte con una nuova carezza sui capelli.
Mi raggiunse, si abbassò in ginocchio e mi pulì anche il mio uccello!
Ci abbracciammo felici e ci coricammo.
Buonanotte e sogni d’oro!
Faceva ancora piuttosto caldo. La spiaggia non era molto affollata, del resto quella zona era poco conosciuta, eravamo in provincia di Ravenna, poco lontano da Marina Romea. C’erano delle bellissime dune, ancora allo stato naturale, La vegetazione, tipica dei litorali sabbiosi, si spingeva fino a pochi metri dal bagnasciuga. Era un piccolo gioiello, un tipico angolo di ambiente marino rimasto integro. Alcuni uccelli marini cercavano il cibo nelle secche lasciate dalla bassa marea. Alcuni aironi volavano bassi sull’acqua, cercando il punto giusto dove fermarsi per pescare.
Non c’erano stabilimenti balneari. C’erano pochi ombrelloni, i bagnanti erano tutti stesi sui teli da mare, o al massimo, qualche materassino. La maggior parte si riparavano con qualche tenda di fortuna, costruita con un po di inventiva. Qualcuno prendeva il sole nudo, le donne erano tutte, perlomeno, in topless. Qualche coppia, più libertina, dava spettacolo mentre altri guardavano, del resto quel tipo di spiagge era meno canonico di quelle più affollate e convenzionali della riviera romagnola. Qualche guardone se ne stava nella zona più addentrata delle dune, da dove poteva adocchiare la fonte del suo piacere senza dare troppo nell’occhio, ma, solitamente, non davano fastidio a nessuno, al massimo se lo smanettavano un po.
Anche mia moglie, non aveva il reggiseno, il suo tanga al limite della decenza, copriva appena il pube, lasciando un bel ciuffo di pelo spuntare dalla parte superiore dell’indumento, lo teneva abbassato ma non arricciato sul fianco, bensì tenuto con il cavallo abbassato, così facendo tra il tessuto e la passerina rimaneva uno spazio sufficiente per godersi uno bello spettacolo!
Era molto più arrapante così piuttosto che nuda. Evidentemente non lo pensavo solo io, visto che ogni tanto qualcuno si avvicinava ostentando indifferenza ma gettando fugaci sguardi verso la mia signora, lei con la scusa dell’abbronzatura teneva le gambe disunite, mostrando le sue delizie, malcelate, sotto alla esigua mutandina.
Poco prima mi aveva detto che non voleva togliersi il tanga perché si vergognava!
Io, invece, sapevo benissimo che era una troia esibizionista e che ben sapeva come far eccitare chi la guardava! Si spostò un po di lato, scivolando sull’asciugamano, la mutandina si spostò tutta da un lato lasciando tutto in bella vista, Naturalmente lei fece finta di non accorgersene! Ma il suo bel seno, con i grossi capezzoli turgidi, tradivano la sua eccitazione.
Le dissi:-“Cara ti stai scottando, forse è meglio che ti spalmi ancora un po di crema,” Lei mi guardò con gli occhi languidi e furbi:- “ Hai ragione amore,.…..Forse è meglio, in effetti il sole scotta, grazie, sei gentile.” Mi porse il tubetto di crema che era dalla sua parte, mi misi in ginocchio al suo fianco, lasciai cadere un po di lozione protettiva sui seni e sullo stomaco, gliela spalmai con tocco leggero, accarezzandogli le tette e giocando un pochino con i suoi capezzoli eretti. La sentii fremere, lasciai scivolare le mani sui fianchi, e frizionai il pancino, spingendo le mani fin sotto al costume, accarezzandole il pelo e sfiorandole la clitoride, lei ebbe un sussulto e mi disse:- Ti stai divertendo vero?…….Maiale!!……Ti piace palparmi mentre ci guardano…..Vero?
La guardai sorridendo e ironicamente le dissi:- “A tè invece dispiace….. Vero troietta?” Spinsi di nuovo le dita sulla clitoride: Lei sussultò e mi sorrise lubrica e divertita, si umettò le labbra:- “Continua porco…..” E poi ironicamente:-“ Spalmami bene la cremina dappertutto, altrimenti mi scotto!!!!” Passai alle gambe, le accarezzai le cosce salendo fino a toccare le piccole labbra della passera, che sporgevano, belle gonfie, dal suo sesso. Le sentii bagnate al tatto, abbondantemente irrorate dai suoi umori, che confermavano quanto fosse eccitata per la sua performance esibizionistica.
Mi disse sussurrando:- “Dai fallo ancora…..Adesso……Dai che ci stanno guardando!!” Alzai la testa, davanti a me, a fianco di Laura, a pochi metri, c’erano due ragazzi stesi su di un telo mare, sui venticinque anni, fisico scolpito, tutti e due nudi che stavano guardando i giochini tra me e la mia mogliettina. Mi sorrisero ed io ricambiai, sorridendo a mia volta e posando lo sguardo sui loro bei cazzi in erezione.
Io ripresi a massaggiare le gambe di Laura, le risali fino a toccare nuovamente la sua figa bagnata e pelosa, questa volta mi soffermai un po più a lungo, infilai due dita nella vagina allagata dall’eccitazione, lei ansimava e dimenava leggermente il bacino per il piacere che le procuravo: Alzai di nuovo lo sguardo: I giovani guardoni si stavano toccando i cazzi, eccitati dallo spettacolo che stavamo loro offrendo. Quello che sembrava il più giovane dei due allungò la mano per toccare la verga del compagno d’abbronzatura, il quale non si scompose ma si girò sorridendogli e accomodandosi in modo da agevolare l’iniziativa dell’amico che iniziò a smanettarlo con vigore.
Pensai che probabilmente non erano nuovi a simili comportamenti voyeuristici.
Mia moglie tremava tutta dall’eccitazione, mi chiese:- “Ci stanno ancora guardando?” Alla mia risposta affermativa mi prese la mano, che era posata sulla coscia e se la portò nuovamente sulla figa e mi disse:- “Tocca…. dai….Tocca,…. Fagli vedere quanto è troia la tua mogliettina!!!”
Cazzo era proprio una gran vaccona!!! La punta del cazzo mi uscì dal costume, da tanto ero eccitato. Laura se ne accorse e rise di gusto, sapendo che era lei la causa delle nostre erezioni.
Mi disse:- “Certo che a voi uomini vi basta vedere un po di pelo o un paio di tette che non capite più niente!!!”
Beh…. In effetti era vero.…Non ci voleva tanto a far eccitare un’uomo. Ma non è tanto quello che una donna mostra, ma come lo mostra ed in quale contesto lo fa: Laura era troia fin nel suo intimo più profondo ed aveva quasi una predisposizione naturale all’esibizionismo! Sembrava sempre che il suo esporsi fosse una cosa casuale e non premeditata, questo rendeva tutto più eccitante. Quello che guardava pensava di essere il predatore ed invece era l’ignara preda!!
Ormai, senza remore, sotto lo sguardo di altri bagnanti, stavo facendo un ditalino alla mia dolce metà che mi dimostrava tutto il suo piacere puntandosi con i piedi sulla sabbia, sollevando e roteando il bacino in sintonia con il mio fare. In pochi minuti venne sussultando e cercando di soffocare i gemiti. Mentre lei era scossa dagli ultimi spasmi dell’orgasmo, le tenni premuta la mano sulla clitoride, muovendola appena appena, come sapevo che a lei piaceva e la accompagnai fino alla fine del suo piacere.
Il guardone vicino a noi che stava facendosi segare dall’amico venne con dei potenti getti che in parte finirono per inzaccherare la mano di quest’ultimo, che con la mano sporca di sborra, si prese in mano la propria verga, cospargendola con lo sperma dell’amico, schizzando a sua volta dopo pochi colpi di sega, evidentemente era già molto eccitato, per il siparietto a cui aveva assistito, di cui noi, eravamo stati gli attori.
Si sono alzati, hanno accennato un saluto e a passo lesto, si sono diretti verso la pineta alle nostre spalle, probabilmente cercavano un posticino appartato, dove poter continuare con maggiore discrezione i loro giochi erotici.
Io, già molto eccitato dalle performance esibizionistiche di mia moglie, con lo spettacolo perverso di quei due porci, la mia libidine era arrivata al parossismo: Avevo bisogno di venire a mia volta.
Mi stesi a fianco di Laura, che si stava riprendendo dell’orgasmo di poco prima, gli presi la mano e me la portai sull’uccello che era durissimo, Lei mi guardò sorridente:- “Ti è piaciuto lo spettacolo di quei porci guardoni?…..Sono sicura che avresti succhiato volentieri uno di quei bei cazzi…. Vero?” Mi conosceva troppo bene quella porca!!! Gli dissi solamente:- “beh….Sai com’è…..del resto se sono diventato bisex lo devo a te!!!…….Adesso fammi una bella spugnetta, mia bella troiona!!!”
Mi guardò divertita e mi abbassò lo slip ad iniziò una sega stupenda: Ora accarezzandomi le palle, ora passandomi il pollice sul glande bagnato, ed infine masturbandomi con devozione ed amore come sapeva fare lei. Nel frattempo, che me lo smanettava, io mi portai le dita con cui l’avevo sditalinata poco prima al naso, sapevano di troia in calore oltre che un vago sentore di piscio, l’odore per me era una parte essenziale del sesso.
Si guardò attorno e visto che vicino a noi non c’era nessuno, si piegò sul cazzo per suggere le gocce incolori che stillavano dal meato urinario. Le sue labbra calde e leggere mi facevano impazzire!! Mi baciò piano la punta, leccandomela con piccoli colpi di lingua. Quando si allontanò dal glande, dei filamenti di pre sborra si staccarono dalle labbra! Me lo riprese in mano e riprese la sega con vigore. Sentii l’orgasmo montare. Quando lei avvertì che mancava poco, chiuse la mano a pugno, imprigionandomi il glande e facendosi eiaculare sul palmo. Dopo che ero venuto, contorcendomi dal piacere, me lo accarezzò piano , distribuendomi la sborra che aveva in mano lugo tutta la verga. Poi si portò la dita al naso annusandole rumorosamente per poi spalmarsi la sborra sul viso, infine, allargò le estremità della mano, se le portò alle labbra succhiandole una ad una ripulendole dallo sperma. Che vacca!!!!… La baciai in bocca cercando con la lingua i residui del mio stesso sperma.
Ci riprendemmo, ormai il sole stava scendendo basso sull’orizzonte, tingendo il cielo leggermente di rosa.
Io mi misi una maglietta, mia moglie, invece, rimase com’era: Tette al vento e tanga minuscolo. Prendemmo le nostre poche cose e ci avviammo verso il punto dove avevamo parcheggiato il camper. Arrivammo al parcheggio, che in realtà era solamente una piccola radura nella pineta, ovviamente c’è n’erano altre sparse lungo la stradina di accesso alla spiaggia, non c’era nessun tipo servizio, c’era solo un chiosco fatiscente che vendeva bibite e gelati.
Salutammo i nostri unici vicini di caravan, che avevamo conosciuto quando erravamo arrivati, nella tarda mattinata. Erano marito e moglie sui quarant’anni, con un figlio diciassettenne. Lei, Silvia, era una bella gnocca, un po rotondetta, capelli castani, occhi scuri e curiosi, un bel seno di una terza abbondante, vestiva di una semplice maglietta bianca che le arrivava appena a coprire l’inguine, sotto si indovinava l’assenza del reggiseno per come, i capezzoli, sembravano voler bucare il tessuto, la leggera trasparenza dell’indumento ci permetteva di intravvedere le belle e ampie aureole scure.
Suo marito, Giorgio, ostentava una bella abbronzatura, aveva uno slip da bagno nero, con una vistosa protuberanza invitante sul davanti, era castano di capelli ed aveva un bel fisico tonico e muscoloso.
Il ragazzino, Mauro, non c’era, probabilmente era nel loro minuscolo camper, che era poco più di un van, non so come facessero a starci in tre.
La coppia di nuovi amici valutò con uno sguardo l’inesistente abbigliamento di Laura, vidi gli occhi di lei soffermarsi sui seni ed il pube più di quanto l’avesse fatto suo marito.
Ci fermammo a fare quattro chiacchiere, ci dissero che dovevano trovare il modo di cuocersi la cena, visto che il loro fornello da campeggio li aveva lasciati a piedi. Io e mia moglie ci guardammo e ci mettemmo un attimo a decidere, lei disse:-“Se vi va possiamo cenare tutti assieme, a noi farebbe piacere avere un po di compagnia. Loro accettarono di buon grado ringraziandoci.
Noi eravamo abbastanza attrezzati, ma cercavamo di consumare meno acqua possibile, perché eravamo lontani da un qualsiasi punto di appovvigionamento ed in più una volta riempita la vasca biologica ci si poneva il problema di dove scaricarla. Quindi dovevamo razionare l’acqua, certo avremmo potuto lavarci in mare, ma avremmo dovuto tenerci addosso l’agressività della salsedine per almeno dieci o dodici giorni filati. Optammo per passarci il corpo con delle spugne imbevute, non era il massimo dell’igiene ma ci dovevamo addattare.
Dopo la toilet, pensammo ad imbastire la cena. Noi per quella sera decidemmo per delle lasagne, preparate a casa da mia moglie, conservate sotto vuoto nel frigo del caravan, pronte da scaldare nel forno alimentato dal generatore del camper. I nostri vicini, accompagnati dal figlio, portarono delle zuppe in scatola già pronte da scaldare, ma dopo qualche reticenza accettarono anche loro le più appetibili lasagne. Il chiosco era in chiusura ma in extremis, riuscimmo a farci vendere due bottiglie di sangiovese, giusto per innaffiare la modesta cena.
I nostri ospiti fecero i complimenti alla mia signora per il cibo. Facemmo onore al vino scolandocene una bottiglia.
Faceva frescolino, ma dopo una giornata così calda non ci pareva vero di rinfrescarci un pochino, infatti eravamo tutti vestiti come poco prima, solo mia moglie aveva messo una canotta, le cui spalline le copriva appena i capezzoli.
Ci mettemmo comodi togliendo il tavolo, e mettendo le sedie da campeggio in cerchio, potei così notare che Silvia, sotto alla maglietta, non indossava una mutandina da spiaggia, ma un micro tanga infilato nella figa depilata. Lei si accorse dov’era caduto il mio sguardo e mi guardò, sorridendo in maniera maliziosa senza chiudere le gambe. Mi accorsi che anche Mauro, sbirciava tra le cosce della madre ma, sopratutto, vidi che era attratto da Laura, d’altronde ogni volta che lei si muoveva i capezzoli facevano capolino tra le spalline della canottiera e lo spettacolo tra le cosce non era da meno di quello di Silvia, la quale, sembrava a sua volta interessata dalle meraviglie esposte da mia moglie.
Mauro disse che era stanco e che sarebbe andato a dormire, probabilmente voleva solo farsi una sega pensando alla figa e le tette di Laura!
Mi venne spontaneo chiedere al padre:- “Ma come fate a dormire in tre in così poco spazio?”
Giorgio rispose che si arrangiavano in qualche maniera, ma si rendevano conto di aver sopravvalutato lo spazio interno del mezzo.
Intervenne Laura:- “ Scusa ma noi abbiamo un sacco di posto nel nostro mezzo,……Se volete Mauro puoi dormire da noi.”
Prima che uno dei genitori potesse intervenire, il ragazzino, felice della proposta, disse:- “Grazie infinite Laura, sei molto gentile, accetto volentieri”
Mia moglie gli sorrise e gli disse:- “ Non devi ringraziarmi lo faccio volentieri….. Vieni ti mostro il letto.” Entrarono nel camper.
Giorgio li seguì con lo sguardo, posandolo sul culo di mia moglie, che la canotta non riusciva a coprire, l’unica nota di pudore, era il filo interdentale del tanga che spariva tra le sue chiappe. Mi disse:-“Tua moglie è molto bella!” Io guardai Silvia, che mi sorrise, non sembrava risentita per la constatazione di suo marito. Le sue gambe erano sempre più aperte e non era possibile che suo marito non si fosse accorto di quello che sua moglie mi stava mostrando!
Risposi a Giorgio:- “Si è vero…..E’ una bella donna…. ed è anche un po troia!!!”
Giorgio mi guardò e sorridendomi, confermando i miei sospetti disse:- “Beh….Non solo la tua…..Guarda solamente come è seduta la mia…. va beh che siamo al mare…però….!!!
Scoppiammo tutti e tre a ridere. Giorgio mi disse che loro frequentavano spesso delle spiagge naturiste e trasgressive di mezza Europa. Passammo alcuni minuti a parlare delle località dove erano stati.
Mia moglie uscì dal camper, era stata dentro per una ventina di minuti buoni. La guardai, aveva la canotta con delle evidenti macchie umide sul davanti. Era ancora più porca di quanto pensassi, chissà cosa aveva combinato con il ragazzino, li dentro!
Finimmo la seconda bottiglia di vino, eravamo tutti piuttosto sull’alticcio andante.
Le donne ridevano in maniera sguaiata e non si preoccupavano più di salvare le apparenze, visto che erano completamente scosciate!
I discorsi finirono presto nel sesso, alzando un po il livello della libidine che già aleggiava nell’aria.
Ad un certo punto della discussone, Silvia chiese a Laura se aveva mai fatto sesso con una donna.
Laura rimase un po spiazzata, mentre noi ridevamo del suo imbarazzo, si riprese e disse che le sarebbe piaciuto provare ma che non ne aveva mai avuto l’occasione.
Silvia si alzò e sotto lo sguardo attonito mio e di Giorgio si diresse verso mia moglie, le si inginocchiò davanti, le aprì le gambe, la guardò in viso e le disse:-“Questo è il momento giusto per provare.
Laura, confusa, non seppe cosa rispondere, la sua nuova amica mise la faccia in mezzo alle sue cosce ed annusò con piacere le mutandine a contatto con la passera:- “Cazzo che buon odore!!!…L’odore della figa mi fa impazzire!!!…..Vedrai…. Ti farò toccare il cielo dal piacere!” Spostò le mutandine di Laura e introdusse la lingua nella fessura della sua passerina ed iniziò lentamente a leccare passando la lingua dal basso verso l’alto. Mia moglie travolta dalle circostanze, si allungò sulla sedia, aprì ancora di più le gambe, si prese il bordo inferiore della canottiera, la tirò verso il basso, e coprì la testa di Silvia, quasi a voler imprigionare quel nuovo piacere e volerlo tutto per sé!
A me e a Giorgio ci si presentò uno spettacolo di una oscenità e libidine incredibile: Mia moglie a gambe larghe con la testa della sua amante tra le cosce, si faceva leccare la figa, mentre le tette le uscivano dai lati delle spalline della canotta.
Era una scena irresistibilmente lussuriosa, Giorgio si strizzava l’uccello e io lo imitai, mentre con gli occhi fuori dalle orbite guardavamo quelle due stupende troie lesbiche.
Laura si era presa le gambe sotto le ginocchia e se le era sollevate fino a toccarsi il petto con le ginocchia, aprendosi totalmente al fare di Silvia, che con lunghe slinguate percorreva la figa dell’amica per tutta la lunghezza della fessura: Dal buco del culo, alla clitoride che prendeva tra le labbra succhiandola. Laura godeva impazzita, dimenandosi, gemendo e scuotendo la testa.
Silvia le infilò tre dita nella vagina, le estrasse piene di sbroda filamentosa, che portò sui capezzoli di mia moglie, stuzzicandoli e pizzicandoli.
Laura era in estasi, rivolse il viso al cielo, con la bocca aperta in un muto grido di piacere. Non avevo mai visto mia moglie godere così tanto, poche volte l’avevo vista raggiungere così alte vette di piacere in così poco tempo. I suoi spasmi di goduria ed i suoi sussulti pre orgasmici stuzzicavano la libido mia e di Giorgio eccitandoci all’inverosimile, avevamo estratto i nostri cazzi dalle mutande e ci stavamo smanettando con gli occhi puntati sulle due troie.
Silvia fece alzare in piedi Laura, scivolò sotto di lei, sedendosi per terra, puntellandosi con le braccia si portò con la bocca esattamente sotto la figa della mia dolce metà, la quale si abbassò un po sulle ginocchia per agevolare il lavoro di lingua della troia sotto di sé, mia moglie le prese la testa tra mani tenendola premuta sul suo sesso. Silvia la leccava infilandole la lingua sulla vagina e lasciandosi scendere in bocca i suoi abbondanti e succosi sbrodolamenti.
Silvia in breve la portò all’orgasmo e finì di dissetarsi di tutti suoi umori che ingoiava con ingordigia, stimolata dal piacere che le trasmetteva Laura, che in quel momento era in paradiso.
Dopo aver regalato tanto piacere alla sua amica, si alzò e prese la faccia sfigurata dal piacere, di mia moglie e la baciò in un estenuante lingua in bocca. Per un attimo si chinò ad annusare la canottiera di Laura. La guardò negli occhi e le disse:- “Sei una troia!!!” Silvia aveva gli occhi luccicanti dalla libidine, si baciarono di nuovo, slinguandosi ancora a vicenda. “Dì la verità……E’ vero che te la lecco molto meglio io di Luca, tuo marito?” Laura assentì stordita. Io ero troppo sconvolto ed eccitato per sentirmi offeso.
Silvia alzò la maglietta, mise un piede sul bordo della sedia di mia moglie, sposto di lato la coscia allargando la gamba e tirò la faccia di Laura sulle sue mutande sozze, indossate già da qualche giorno:- “Annusa porca…….senti come è buono l’odore di una troia!!!” La mia mogliettina, eccitatissima, annusava con piacere il forte odore della figa dell’amica, la quale per farsela annusare meglio spostò il tanga di lato.
Silvia continuò:-“Prima i nostri due maritini hanno detto che siamo due troie…….Ebbene adesso avranno l’occasione di vedere quanto lo siamo!!!”
“A proposito di troie….. prima sei scesa dal camper con la maglia macchiata dalla sborra di mio figlio, un attimo fa ne ho sentito l’odore che conosco molto bene, per averlo assaporato più di una volta” Sorrise maliziosa e chiese curiosa:- “Spiegami cosa avete fatto!!!” Laura, forse per non rispondere, infilò la lingua tra le piccole labbra che stava annusando, provocando in Silvia dei gemiti di piacere, la quale per meglio assaporare la leccata si allargò la figa con le mani.
Cazzo!!!…. Dall’ultima frase di Silvia Capii che quella troia si scopava anche suo figlio!!!!
Non capivo più niente, Mi girai verso Giorgio che si stava smanettando, ci guardammo negli occhi, gli guardai il cazzo, lui mi diede il suo tacito consenso: Senza pensarci un attimo mi fiondai sul suo uccello, lo presi in mano e me lo portai al naso, odorava di sudore, sborra, ed un forte odore di piscio che divenne più forte quando lo scapellai.
Lui eccitatissimo mi lasciò fare, prendendo a sua volta in mano la mia verga. Lo ingoiai, facendomelo arrivare fino in gola e ritornando poi a succhiargli la punta per gustarmi tutti i sapori forti di cui era impregnato il glande.
Non era la prima volta che succhiavo un bel cazzo, ogni tanto lo succhiavo ai miei amici quando si scopavano Laura.
Mi inginocchiai davanti a lui, ed iniziai un godurioso pompino, il mio amante mi prese per i capelli per darmi il ritmo, praticamente mi stava scopando in bocca! Mi disse:- Ti piace il cazzo……vero troia?…… Ho visto prima come mi guardavi il pacco!
A quanto pare, in quanto bisex eravamo in ottima compagnia!
Sentirmi chiamare troia mi mandò in visibilio!! Gli infilai un dito nel buco del culo, che scoprii bello spanato, entrando con la mano nelle mutande da dietro. Continuavo a succhiare con gusto ed, a quanto pare, dai suoi gemiti e incitamenti, con un ottimo risultati.
Con la coda dell’occhio, vidi mia moglie impegnata in un fantastico sessantanove, con Silvia: Avevano tutte e due la testa affondata l’una tra le cosce dell’altra, si stringevano tenendosi per le anche, muovendo i fianchi in modo convulso, si vedeva che si stavano gustando con piacere il reciproco nettare. Devo dire che Laura per non aver mai leccato una figa prima, se la cavava niente male! D’altronde aveva trovato un’ottima maestre di “libidinologia”!!
Silvia si allungò di qualche centimetro, andando a leccare il culo della mia signora: Da come le infilava la lingua nel buco, sembrava che cercasse qualcosa che aveva perso. Considerando la scarsa igiene a cui eravamo costretti giocoforza, direi che doveva essere molto saporita la zona esplorata!!!
Giorgio mi disse che che stava per venire, non volevo che uscisse dalla mia bocca, unii la mia mano quella che già tenevo nel suo culo e lo tenni ben stretto a me, con la bocca creai un vuoto per aspirare il suo succo: Si svuotò in me mentre si muoveva convulsamente, inveendomi con tutti i peggio epiteti, tenendomi per i capelli e spingendo verso di me il bacino, facendomi ingoiare l’uccello fino alle palle, sentivo il suo glande che mi spruzzava direttamente in gola. Con un po di forza lo allontanai leggermente per farmi schizzare sulla lingua gli ultimi getti di sperma e poter gustare bene il suo sapore. Si abbassò per baciarmi ed assaporare i residui di seme che ancora avevo in bocca, mi disse che neanche sua moglie gli faceva dei pompini così, gli sorrisi, mi alzai e lo baciai incrociando di nuovo la mia lingua con la sua.
Poi mi disse:-“Fammelo assaggiare” Si abbassò sul mio cazzo, prese in bocca la punta della verga e fece volteggiare la lingua sul mio glande scappellato assaggiando:- “Mmm……Buono,……..Bello odoroso….. come piace a me!!! Sembrava che avessimo gli stessi gusti!
Fummo distratti dai gemiti delle due lesbicone, ci girammo nell’istante in cui le due troie stavano per venire per l’ennesima volta, tenendosi avvinchiate ancora nella posizione del 69, l’una nella passera dell’altra. Erano bellissime. Laura venne per prima, mentre teneva la faccia tra le labbra della figa di Silvia che teneva aperte con le mani, ululava dal piacere.
La moglie di Giorgio, si mise seduta con la figa sopra alla bocca di Laura e venne scuotendo il bacino, urlava:- “Lecca troia……Dai che sto venendo……Cazzo come lecchi bene!!!” Si accasciarono l’una sopra l’altra sfinite ed appagate.
Ci rilassammo un attimo sorridendoci complici, Silvia sembrò ricordarsi di qualcosa, si avvicinò a me che avevo il cazzo che era un palo da quanto mi tirava! Mi disse:- “Ma tu non sei ancora venuto!?……poverino…..Quel porco di mio marito è sempre il solito egoista……..Adesso ci penso io a te!…..Dove vuoi metterlo, in figa, nel culo o vuoi farti fare un pompino?” Me lo chiese toccandosi tutte le parti che aveva elencato di volta in volta, con un sorriso da troia libidinosa. Era veramente una grandissima vacca!!! Le dissi che glielo avrei messo nel culo. Si appoggiò contro il van, messa a pecora e con le gambe larghe, Mi spronò:-“ Dai!……… cosa aspetti!?……Tra poco viene buio….. Non farmi fare notte quà!! Infoiato da quelle parole le spinsi il cazzo sù per il culo, penetrandola fino in fondo, con un unico e violento colpo di reni, senza che lei battesse ciglio:-“Ecco bravo!……..E’ così così che si trattano le puttane” Continuai a tampinarla con violenza, tenendola per le reni e facendola oscillare con forza sotto i miei colpi.
In breve le venni nel condotto intestinale, rimasi ancora un po con la verga piantata nel culo, mi piaceva sentirlo ammosciare dentro di lei. Dopo un attimo di relax con il cazzo ancora piantato nel retto, si girò facendoselo uscire.
Mi guardò e disse:-“ E adesso come fai a lavarti?” Prima che avessi il tempo di rispondere, si inginocchiò ai miei piedi. me lo prese in mano e mi disse:-“A quanto pare tocca sempre a me toglierti dagli impicci”
Me lo prese in bocca, moscio com’era, ripulendolo tutto per bene.
Silvia si alzò mi sorrise e mi disse:- “Adesso tocca a te fare le pulizie.” Allargò le gambe e tenendole diritte, si abbassò in avanti fino a quando le sue mani toccarono terra e mi intimò:- “ Cosa aspetti…..Dai …..Quà acqua ne abbiamo poca e se non ci aiutiamo tra di noi….” Lasciò la frase in sospeso, mi abbassai dietro di lei e le pulii il rivolo di sperma che usciva dal culo e si perdeva tra le labbra della figa.
La mia troia di mogliettina e Giorgio stavano pareggiando i conti.
Laura se lo stava scopando: Lui era steso a terra sulla schiena e lei seduta su di lui, con il cazzo infilato nella figa. Giorgio le palpava le tette mentre lei si muoveva sinuosa sopra di lui, muoveva il bacino che sembrava una danzatrice del ventre.
Silvia si alzò e mi disse:-“Devo pisciare.” La fece lì, senza spostarsi da dove si trovava, semplicemente allargò le gambe, si abbassò un poco sulle ginocchia sporgendosi leggermente indietro con il culo e pisciò in piedi mentre la guardavo, dall’uretra sgorgò uno scrosciante torrente di urina, che in parte le scorreva lungo le gambe fino a terra, il fiotto di biondo liquido non si fermava più. Prima che smettesse mi inginocchiai dietro a lei, sulla pozza di piscio ai suoi piedi, e mentre ancora stavano sgorgando gli ultimi schizzi di liquido dorato, appoggiai la mia bocca sulla sua uretra e ingoiai gli ultimi, abbondanti, sorsi di quel biondo liquido speziato e caldo che ingoiai con ingordigia, ma nonostante i miei sforzi non riuscii a non farmene colare una parte lungo il collo e sul petto. Avevo la bocca sulla sua figa pisciata e il naso infilato nel culo!
Fantastico!!
Quando smise di pisciare la asciugai con la lingua, il suo sapore di pipì fresca era leggero ed aromatico. Silvia, quando mi alzai, si girò, ci baciammo, lei mi mulinava la lingua in bocca assaggiando il sapore salato della sua pipì. Si abbassò, passando con lunghe slinguate il petto, aspirando i residui di piscia a mo di aspira liquidi. Quando riprese la sua posizione eretta, mi guardò con i suoi occhi carichi di lussuria, si passò la lingua sulle labbra per raccogliere le ultime gocce dell’ambrato liquido:-“Buona la mia piscia……Vero?”
Le risposi:-“Sei la troia più grande che io abbia mai conosciuto!!!”
Si avvicinò con le labbra a sfiorare le mie:-“Dimmelo ancora…..Porco!!!….che mi piace!” E mi baciò di nuovo.
Laura e Giorgio avevano finito di scopare.
Erano seduti a rilassarsi e si erano gustati lo spettacolo da noi generosamente offerto. Ci sedemmo con loro, eravamo tutti nudi, la temperatura si era abbassata ulteriormente ma prima eravamo troppo presi per rendercene conto, ce ne accorgevamo solo ora. Giorgio entrò nel van e ritornò con una bella bottiglia brandy e un paio di plaid.
Fantastico!!!
Ci sedemmo vicini, dividendoci le copertine in coppie, ci scolammo un po di liquore passandoci la bottiglia dall’uno all’altro, prima di andare a dormire.
Ci demmo la buona notte con reciproci baci e qualche palpatina scherzosa, senza problemi di genere.
Io e Laura ci demmo una veloce ripulita. Non ci dispiacevano gli aromi di cui eravamo impregnati, ma sentivamo la necessità di un minino di igiene.
Ci rimettemmo gli indumenti di prima e salimmo sul camper.
Mauro era steso sul suo giaciglio ma aveva gli occhi aperti, era sveglio!
Cazzo! Ci eravamo dimenticati di lui! Con tutto quel casino che avevamo fatto non avrebbe potuto dormire in ogni caso!
Mi appoggiai alla parete del camper con la schiena.
Laura si avvicinò a lui con un sorriso dolce e gentile, gli accarezzò i suoi biondi capelli, gli chiese:- “Hai visto tutto?” Il ragazzino la guardò sorridendo ed assentì con un cenno del capo:- “Tu e mia madre siete delle gran troie” Mia moglie gli sorrise, infilò la mano sotto alle coperte a cercare il giovane cazzo di Mauro, lo trovò bello duro ed eccitato. Sentii il giovane dire a mia moglie:-“Mi fai quello che mi hai fatto prima?”
Dunque avevo visto giusto, quella troia di laura aveva usato le sue doti seduttive anche con Mauro!
Lei fece scivolare via le coperte dal corpo nudo del ragazzino. lui mi guardò senza il minimo imbarazzo. D’altronde dopo tutto quello ci aveva visto fare, forse eravamo noi a doverci sentire in imbarazzo!
Laura gli prese in mano il cazzo ed iniziò una lenta sega, nel mentre si abbassò sul petto di mauro e gli prese i capezzoli tra le labbra, serrando leggermente. Poi con la lingua iniziò a leccargli il petto e a dargli qualche leggero succhiotto sul collo.
Nella mia neo veste di guardone mi ritrovai a toccarmi cazzo, che iniziava a risvegliarsi!
L’impertinente allungò una mano sulla figa di mia moglie, la quale gli fece posto allargando le gambe.
Io mi stavo smanettando alla grande, eccitato dalla mia dolce metà in veste di nave scuola.
Mauro venne, riversando una notevole quantità di sborra nel proprio petto e centrando con vari schizzi la faccia di Laura, la quale si piegò sull’uccello del ragazzo e lo imboccò poppando le ultime gocce di sperma che fuoriuscivano dal meato e ripulì tutto il glande.
Venni anch’io smanettandomi in piedi, mia moglie mi sorrise lussuriosa, si girò e finì di pulire leccando il petto di mauro.
Quando finì, gli diede un dolcissimo bacio sulle labbra e poi gli rimboccò le coperte, augurandogli la buona notte con una nuova carezza sui capelli.
Mi raggiunse, si abbassò in ginocchio e mi pulì anche il mio uccello!
Ci abbracciammo felici e ci coricammo.
Buonanotte e sogni d’oro!
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