Mistress per caso
di
Sine Nomine
genere
dominazione
Mistress per caso
Racconto di fantasia
Antonella, 35 anni, separata da un anno dopo 7 anni di matrimonio. La crisi del settimo anno non c’entra, in realtà l’uomo l’ha lasciata dopo aver scoperto che non poteva avere figli. Non e’ certo una donna che gli uomini si voltano a guardare per strada, tuttavia non si può assolutamente definire una racchia, anzi. Mora, alta 1,65, fisico asciutto, insomma una ragazza cine tante. Da quando è’ ritornata single vive nell’appartamento che aveva acquistato con l’ex marito, ancora con 12 anni di mutuo da pagare. Lavora come impiegata in una assicurazione, non ha grossi problemi economici però non naviga certi nell’oro. Anzi. Insomma una persona come tante altre e come tante altre passa parte del suo tempo sui social, bazzicando qua e là magari alla ricerca di qualche notizia curiosa o divertente. Una sera incappa in una discussione su un post che proponeva una intervista ad una dominatrice di professione, la professionista spiegava come moltissimi uomini siano disposti a pagare per farsi sottomettere ed umiliare da una donna. Inutile dire che il post ha molti commenti, quasi tutti ironici, Antonella, così per scherzo commenta “Se qualcuno vuole venire a pulirmi casa, ho un gatto a nove code e posso diventare severissima” . Naturalmente, a parte la casa da pulire, non c’è nulla di vero. Poi si dimentica quasi della cosa e se ne va tranquillamente a dormire. Il mattino seguente, di corsa per andare a lavorare e poi impegnata a sbrigare pratiche, non guarda il cellulare fino alla pausa pranzo, e qui una sorpresa: 35 messaggi sulla messaggeria del social! Incuriosita li legge , un paio sono di amici, tre di utenti che rispondono con evidente ironia al suo commento della sera prima ma almeno 30 di uomini, con nickname anonimi o di fantasia, che si offrono come domestici o schiavi, frasi del tipo “Buonasera Dea, mi offro per pulire la sua casa sotto i suoi severi ordini” , “Padrona, o bisogno di essere educato “ (evidentemente qualcuno ha bisogno anche di imparare la grammatica), “Sogno di passare lo straccio sul suo pavimento nudo ed in ginocchio”, “La supplico di farmi leccare i suoi divini piedini” , “Mistress lei è’ fantastica ed io chiedo l’onore di strisciare ai suoi piedi” e così via. Ora, Antonella non era certo una santarellina od una pudica, sul suo profilo abbondavano le foto in costume da bagno ad esempio e prima del matrimonio aveva avuto diverse avventure, tutte però rigidamente nei canoni classici, o forse no? In realtà a 22 anni aveva avuto, per alcuni mesi, una storia con un coetaneo della sua città di origine, prima di sposarsi e trasferirsi in una grande città del nord viveva in un piccolo capoluogo di provincia, il ragazzo chiedeva sempre con insistenza di poter praticare il cunnilingus ed inoltre era particolarmente disposto a far decidere a lei molte su come gestire le loro relazione, la storia era finita perché lui l’aveva lasciata per mettersi con una di dieci anni più vecchia, non aveva lasciato molto rammarico in Antonella perché il giovane, Gabriele, non era granché dotato, lingua a parte ovviamente, con quella era instancabile. L’aveva anche rivisto qualche volta, lui era in compagnia dell’altra donna che, pensandoci bene, lo trattava proprio come una pezza da piedi. Adesso era chiaro, ovviamente Gabriele era della stessa “razza” dei tipi dei messaggi: un sottomesso di natura. Antonella non rispose ai messaggi ma neppure li cancello’, ne erano arrivati altri nel corso della giornata. Rientrata a casa, dopo aver fatto la spesa, si ritrovò a pensare che sarebbe stato gradevole se uno schiavetto avesse provveduto alle commissioni al posto suo e magari le avesse anche sbrigato i lavori domestici. Cerco’ di schiacciare il pensiero dalla testa ma ormai era diventato un chiodo fisso, anzi la cosa la eccitava, tanto che una volta a letto si masturbo’ ed ebbe un orgasmo che non provava da tempo. Cosa aveva da perdere? Non aveva molte relazioni sociali in quella grande città ed in vita c’era solo la madre che viveva lontano, non era più nemmeno un reato se uno veniva a casa tua a farti il bucato. L’unica remora era il timore di portarsi in casa un pazzo pericoloso, avrebbe dovuto prendere delle precauzioni. Ma intanto le decisione era presa, si prese un paio di giorni per informarsi sul web delle pratiche di dominazione, scoprendo un mondo di cose e poi rispose ad uno dei messaggi, quello che a naso le sembrava il più innocuo e fisso’ un appuntamento per il sabato seguente in un bar del centro . Il tizio arrivo’ puntualissimo, era un tipo gracilino sui 50, quasi calvo e con un po’ di pancia. Assolutamente sembrava inoffensivo. “Buongiorno Signora, sono schiavetto72” Antonella noto’ che l’uomo rimase in piedi fino a quando non gli disse di sedersi inoltre continuo’ a rivolgersi a lei dandole del lei e chiamandola Signora. Si accordarono per il giorno dopo, domenica , alle 10. Naturalmente fu ancora puntualissimo, entrato in casa si prostro ai piedi di Antonella che, per l’occasione, indossava un body di pizzo nero ed una vestaglia di seta (regalo dell’ex marito). Per due ore il tizio esegui i lavori di casa con Antonella che lo comandava a bacchetta, pur essendo alle prime armi come mistress la donna se la cavo’ benissimo , anzi quando ordino’ all’uomo di spogliarsi completamente noto’ che questi non aspettava altro, come pure sembro’ gradire i commenti dispregiativi sulle piccole dimensioni del suo pene. Alla fine Antonella lo congedo’ non prima di concedere al tizio una leccata di piedi ed una sega come premio. L’uomo esegui e prima di andarsene lascio’ 100 euro sul mobiletto all’ingresso. “Come prima volta è’ andata bene mi sembra” penso’ Antonella “ Adesso mi merito un bel pranzetto… ma che stupida, potevo farmi servire a tavola dal mio schiavetto…bhe sarà per la prossima volta…”.
Racconto di fantasia
Antonella, 35 anni, separata da un anno dopo 7 anni di matrimonio. La crisi del settimo anno non c’entra, in realtà l’uomo l’ha lasciata dopo aver scoperto che non poteva avere figli. Non e’ certo una donna che gli uomini si voltano a guardare per strada, tuttavia non si può assolutamente definire una racchia, anzi. Mora, alta 1,65, fisico asciutto, insomma una ragazza cine tante. Da quando è’ ritornata single vive nell’appartamento che aveva acquistato con l’ex marito, ancora con 12 anni di mutuo da pagare. Lavora come impiegata in una assicurazione, non ha grossi problemi economici però non naviga certi nell’oro. Anzi. Insomma una persona come tante altre e come tante altre passa parte del suo tempo sui social, bazzicando qua e là magari alla ricerca di qualche notizia curiosa o divertente. Una sera incappa in una discussione su un post che proponeva una intervista ad una dominatrice di professione, la professionista spiegava come moltissimi uomini siano disposti a pagare per farsi sottomettere ed umiliare da una donna. Inutile dire che il post ha molti commenti, quasi tutti ironici, Antonella, così per scherzo commenta “Se qualcuno vuole venire a pulirmi casa, ho un gatto a nove code e posso diventare severissima” . Naturalmente, a parte la casa da pulire, non c’è nulla di vero. Poi si dimentica quasi della cosa e se ne va tranquillamente a dormire. Il mattino seguente, di corsa per andare a lavorare e poi impegnata a sbrigare pratiche, non guarda il cellulare fino alla pausa pranzo, e qui una sorpresa: 35 messaggi sulla messaggeria del social! Incuriosita li legge , un paio sono di amici, tre di utenti che rispondono con evidente ironia al suo commento della sera prima ma almeno 30 di uomini, con nickname anonimi o di fantasia, che si offrono come domestici o schiavi, frasi del tipo “Buonasera Dea, mi offro per pulire la sua casa sotto i suoi severi ordini” , “Padrona, o bisogno di essere educato “ (evidentemente qualcuno ha bisogno anche di imparare la grammatica), “Sogno di passare lo straccio sul suo pavimento nudo ed in ginocchio”, “La supplico di farmi leccare i suoi divini piedini” , “Mistress lei è’ fantastica ed io chiedo l’onore di strisciare ai suoi piedi” e così via. Ora, Antonella non era certo una santarellina od una pudica, sul suo profilo abbondavano le foto in costume da bagno ad esempio e prima del matrimonio aveva avuto diverse avventure, tutte però rigidamente nei canoni classici, o forse no? In realtà a 22 anni aveva avuto, per alcuni mesi, una storia con un coetaneo della sua città di origine, prima di sposarsi e trasferirsi in una grande città del nord viveva in un piccolo capoluogo di provincia, il ragazzo chiedeva sempre con insistenza di poter praticare il cunnilingus ed inoltre era particolarmente disposto a far decidere a lei molte su come gestire le loro relazione, la storia era finita perché lui l’aveva lasciata per mettersi con una di dieci anni più vecchia, non aveva lasciato molto rammarico in Antonella perché il giovane, Gabriele, non era granché dotato, lingua a parte ovviamente, con quella era instancabile. L’aveva anche rivisto qualche volta, lui era in compagnia dell’altra donna che, pensandoci bene, lo trattava proprio come una pezza da piedi. Adesso era chiaro, ovviamente Gabriele era della stessa “razza” dei tipi dei messaggi: un sottomesso di natura. Antonella non rispose ai messaggi ma neppure li cancello’, ne erano arrivati altri nel corso della giornata. Rientrata a casa, dopo aver fatto la spesa, si ritrovò a pensare che sarebbe stato gradevole se uno schiavetto avesse provveduto alle commissioni al posto suo e magari le avesse anche sbrigato i lavori domestici. Cerco’ di schiacciare il pensiero dalla testa ma ormai era diventato un chiodo fisso, anzi la cosa la eccitava, tanto che una volta a letto si masturbo’ ed ebbe un orgasmo che non provava da tempo. Cosa aveva da perdere? Non aveva molte relazioni sociali in quella grande città ed in vita c’era solo la madre che viveva lontano, non era più nemmeno un reato se uno veniva a casa tua a farti il bucato. L’unica remora era il timore di portarsi in casa un pazzo pericoloso, avrebbe dovuto prendere delle precauzioni. Ma intanto le decisione era presa, si prese un paio di giorni per informarsi sul web delle pratiche di dominazione, scoprendo un mondo di cose e poi rispose ad uno dei messaggi, quello che a naso le sembrava il più innocuo e fisso’ un appuntamento per il sabato seguente in un bar del centro . Il tizio arrivo’ puntualissimo, era un tipo gracilino sui 50, quasi calvo e con un po’ di pancia. Assolutamente sembrava inoffensivo. “Buongiorno Signora, sono schiavetto72” Antonella noto’ che l’uomo rimase in piedi fino a quando non gli disse di sedersi inoltre continuo’ a rivolgersi a lei dandole del lei e chiamandola Signora. Si accordarono per il giorno dopo, domenica , alle 10. Naturalmente fu ancora puntualissimo, entrato in casa si prostro ai piedi di Antonella che, per l’occasione, indossava un body di pizzo nero ed una vestaglia di seta (regalo dell’ex marito). Per due ore il tizio esegui i lavori di casa con Antonella che lo comandava a bacchetta, pur essendo alle prime armi come mistress la donna se la cavo’ benissimo , anzi quando ordino’ all’uomo di spogliarsi completamente noto’ che questi non aspettava altro, come pure sembro’ gradire i commenti dispregiativi sulle piccole dimensioni del suo pene. Alla fine Antonella lo congedo’ non prima di concedere al tizio una leccata di piedi ed una sega come premio. L’uomo esegui e prima di andarsene lascio’ 100 euro sul mobiletto all’ingresso. “Come prima volta è’ andata bene mi sembra” penso’ Antonella “ Adesso mi merito un bel pranzetto… ma che stupida, potevo farmi servire a tavola dal mio schiavetto…bhe sarà per la prossima volta…”.
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