Rossella - Capitolo 1

di
genere
etero

La mia storia con Francesca era arrivata al capolinea dopo 10 anni di un legame che in principio sembrava indissolubile. Ci eravamo sposati dopo tre anni di fidanzamento ed eravamo felici, però nonostante la nostra buona intesa, era venuta a mancare la passione e così il nostro interesse si era spostato su altre storie, altri partners e nuove eccitanti trasgressioni. E così, quel legame era andato via via indebolendosi fino a rompersi.
Io sono Bruno, capelli castani, occhi verdi, alto 177 cm, con un viso pulito, quello che si dice “da bravo ragazzo”, ormai arrivato alla soglia dei 50 anni, portati bene grazie alla mia attività podistica curata con attenzione attraverso palestra e corsa mattutina. Il mio fisico atletico e il mio aspetto attraente mi consentono di avere addosso ancora molti sguardi femminili e infatti durante le ultime crisi matrimoniali approfittavo della cosa trovando spesso una bella fica con cui divertirmi.
La mia, “ormai” ex moglie Francesca è quattro anni più piccola di me, è alta 173 cm, con capelli neri lisci a caschetto, un seno da terza misura e un bel sedere, alto e rotondo. Ciò che la ha sempre contraddistinta è il suo coinvolgente sorriso con il quale, anche lei durante la nostra crisi matrimoniale, ha sedotto diversi uomini scopandoseli senza troppi problemi di coscienza, bilanciando così i miei tradimenti.
Francesca ha una sorella minore, di nome Rossella, dal fisico più minuto: leggermente formosa, alta 160 cm, con capelli lunghi ondulati, color mogano e un viso rotondo con una espressione perennemente seria. E proprio questa sua serietà e timidezza l’ha sempre distinta dal carattere estroverso di Francesca. Rossella aveva avuto una importante storia d’amore dalla quale era uscita con le ossa rotte, in seguito a quella relazione decise di non voler più avere legami sentimentali.
Probabilmente la mancanza di sesso la rendeva ancor più vogliosa, e spesso mi era venuto il dubbio che avesse un debole per me: quando ancora stavo con Francesca mi sentivo spesso osservato e non di rado mi faceva i complimenti per come mi tenevo in forma. Tuttavia, talvolta quando incrociavo il suo sguardo sapendo di essere osservato, girava la testa diventando rossa dall’imbarazzo.
Ci fu però un episodio che segnò un cambiamento nella mia vita: era estate, io e Francesca ci trovavamo in una casa al mare, ospiti di una coppia di amici, Nunzia e Fabio, insieme a Rossella e un’altra coppia, Marta e Filippo. Francesca ed io stavamo ancora insieme ma vivevamo da separati in casa. Quella sera Francesca era andata a letto verso mezzanotte mentre noi ci divertivamo ai giochi da tavolo più disparati. Ad un certo punto Nunzia, che del gruppo era la più spudorata, propose il gioco della bottiglia, chiedendo che ognuno di noi preparasse dei biglietti anonimi su cui scrivere penitenze o azioni da compiere. Ripensandoci, sono quasi convinto che le cose più hot le abbiano scritte Nunzia e Fabio, che si vociferava fosse una coppia abbastanza aperta e anche disponibile agli scambi di coppia.
Quella notte ci divertimmo un sacco: flessioni, corse intorno alla casa e sopportazione al solletico rappresentavano la versione più soft del gioco. Quando Filippo estrasse un biglietto che lo invitava a succhiare la lingua di Nunzia davanti a tutti i presenti, capimmo che il gioco si sarebbe fatto stuzzicante. E di baci quella notte ce ne furono tanti, compreso quello che ci scambiammo io e Rossella per un intero minuto mostrando a tutti l’intreccio delle nostre lingue. Al termine di quel bacio intenso Rossella, che mi fece chiaramente percepire qualcosa di più di un gesto meccanico, era visibilmente rossa in volto dall’imbarazzo ma felicemente appagata. Più tardi, quasi con un senso di colpa si avvicinò a me come per giustificarsi:
“Senti Bruno, anche se si è trattato di un gioco…beh, un po’ mi vergogno e mi sento in colpa… sarei dispiaciuta se Francesca lo venisse a sapere…”
“Non preoccuparti, come hai detto tu ‘si trattava di un gioco’ e poi non abbiamo fatto niente di male. Diciamo che… anche qualche spritz ha contribuito a lasciarci andare…”
“Si certo, ma Francesca…?”
“Tra me e Francesca è praticamente finita, ormai da un po’ di tempo, e seppur convivendo o frequentando le stesse amicizie, conduciamo delle vite separate”
Il suo volto, illuminato dal lampione del giardino in cui ci trovavamo, si fece sorpreso e falsamente dispiaciuto, anche perché mi parve di scorgere un mezzo sorriso tra le sue labbra.
“Ah!! Non sapevo niente, Francesca non me ne ha parlato…mi dispiace!”
“Si, diciamo che è storia dell’ultimo mese e non abbiamo, per così dire, ufficializzato…”
In quel momento gli altri amici erano rientrati all’interno della casa, mentre io e Rossella eravamo fuori e continuavamo a chiacchierare, io appoggiato con il sedere su un muretto basso e lei di fronte a me. Mi piaceva metterla in difficoltà, dietro quella sua maschera di donna seria e senza peccato, ero convinto potesse nascondersi una potenziale maiala. Desideravo fortemente scoprire quel suo lato peccaminoso.
“Ti è piaciuto?”
“Co.…come??”
I suoi occhi si accesero, sembrava far finta di non aver capito ma il colore della sua pelle la smascherava.
“Il bacio! Ti è piaciuto baciarmi?”
“ehm…si, ho chiuso gli occhi e mi sono lasciata andare…e comunque era una penitenza!”
“Certo! Solo una penitenza… lo so che ti sono sempre piaciuto e ora che sono praticamente single sono anche disponibile…”
“ehm…si…oddio!! Bruno, tutto questo è imbarazzante, forse abbiamo bevuto un po’ troppo e credo sia opportuno rientrare in casa”
“Come vuoi Rossella, ma ti consiglio di essere sincera almeno con te stessa e ricorda che quando vuoi …hai il mio numero”
Pronunciate queste parole, mentre si accingeva a darmi le spalle, la presi per un braccio, la tirai a me e le stampai un bacio sulle labbra. Il suo sguardo era smarrito ma anche voglioso, così ripresi a baciarla ma questa volta con maggiore ardore; la sua lingua era una saetta che entrava e usciva dalla mia bocca per un tempo che non terminava mai. Forse durò un paio di minuti, durante i quali la strinsi a me prendendola per le chiappe e facendole sentire il mio pacco premere sul suo ventre. Poi mi staccai da lei e mi avviai dentro casa lasciandola come un palo in mezzo al prato:
“Pensaci su …sai dove trovarmi!”
Trascorsa la notte, al mattino successivo mi alzai presto e lasciai la casa senza incontrarla di nuovo.
Qualche settimana dopo ricevetti un messaggio su Whatsapp:
“Ciao Bruno, ho sentito Francesca, mi ha confermato quanto mi hai riferito quella notte…pensavo che potremmo uscire una di queste sere…così per bere qualcosa e chiacchierare…”
“Ciao Rossella! venerdì prossimo! Passo a prenderti alle 21.00, fatti trovare pronta!”
Non le chiesi se fosse disponibile per quella sera: se davvero voleva uscire con me doveva liberarsi da qualsiasi impegno! Mi chiedevo come si sarebbe vestita… pensavo a qualcosa di sexy ma non troppo considerata la sua pudicizia.
Quella sera arrivai dieci minuti prima delle 21.00, ma attesi in auto poco distante dalla palazzina in cui abitava per osservarne il comportamento nell’attesa che mi facessi vivo. Sembrava impaziente e un po’ agitata mentre camminava sul marciapiede avanti e indietro sotto l’insegna di una tabaccheria; indossava un maxi maglione monospalla con collo largo, che le cadeva su un lato, lasciandole una spalla scoperta e dandole un’alta carica erotica. La maglia, di colore rosso, scendeva fino a metà sedere a coprire parzialmente dei provocanti pantaloni in pelle nera. Mi aveva spiazzato pensavo osasse di meno, tuttavia sarebbe stato ben poco a confronto con quanto avrei preteso da lei in seguito. Un bel paio di stivaletti neri con un tacco da 10 centimetri la slanciavano alla grande facendola apparire come una gran fica!
Decisi di non farla attendere oltre e quindi mi accostai con l’auto:
“Rossella!”
“Ciao Bruno!”
Mi avvicinai e le diedi un bacio sulla guancia, percepii subito che la sua aspettativa fosse un'altra, così andai a lambire il suo orecchio con la mia lingua:
“Sei uno spettacolo! Fai venire una certa voglia …!”
In tre secondi il suo viso divenne bourdeaux e non disse nulla se non un incerto “grazie”.
Trascorremmo il resto della serata in tranquillità, ci recammo in un pub del centro dove potemmo sorseggiare della birra, ascoltare un po’ di musica e mangiare qualche stuzzichino, quindi verso l’una la riaccompagnai a casa. Sul portone di casa la baciai in modo appassionato replicando quel bacio dato un mese prima nel giardino della villetta al mare; probabilmente si aspettava che le chiedessi di accompagnarla fino al suo appartamento, ma non lo feci e sul suo viso comparve un velo di delusione: la volevo far rodere un poco, doveva desiderarmi ardentemente e le avrei chiesto più di quello che pensava di darmi. In sostanza, non volevo forzare i tempi ben certo che presto sarebbe venuta lei da me. Rimase dunque a bocca asciutta e forse un po’ anch’io… tuttavia avevo gettato l’esca, perché dopo quel giorno fu un susseguirsi di messaggi e telefonate, sempre più frequenti, lunghe e intense.
Poco tempo dopo mi fece un invito:
“Ciao Bruno, ti andrebbe di uscire domani sera? Devo partecipare ad un meeting e terminerò tardi per cui vorrei andare a mangiare fuori…fammi sapere, un bacio!”
Non feci in tempo a leggere il messaggio che pochi minuti dopo ne arrivò un secondo:
“…ti desidero…è una sensazione che da tempo non mi capitava e… non riesco a levarmi dalla testa il tuo profumo.”
Wow! Si era lasciata andare! Probabilmente, rileggendolo, si doveva essere già pentita di aver scritto quell’ultimo messaggio anche perché subito dopo lo cancellò. Peccato che lo avessi già letto! Le risposi un’oretta dopo:
“Ciao bella, ok, domani non ho impegni, chiamami non appena finisci e ti raggiungo.”
Non appena la vidi mi eccitai non poco: aveva un maglioncino rosso, attillato e a collo alto, stretto in vita e aderente sul busto tanto da mettere in mostra la pienezza dei suoi seni. La maglia arrivava fino a metà sedere, nascondendo il suo culetto che gli strettissimi leggings neri avevano sagomato perfettamente come fosse nuda. Ero quasi certo che sotto indossasse un completo intimo adatto all’occasione, uno di quelli da effetto “scopami!”
Continua… … (per eventuali commenti o suggerimenti - dukeduke1069@yahoo.com)
di
scritto il
2023-05-19
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