Rossella - Capitolo 12
di
duke69
genere
dominazione
Sentite queste parole, Ettore continuò nella sua poderosa inculata, come volesse demolirla, spingendo tutti i centimetri del suo cazzo dentro le viscere di Rossella, che sbraitava e che finalmente raggiungeva l’orgasmo, urlando tutto il suo godimento:
“SIIIII!!!! UHHHHHH…SSSIIIIIII!!! ODDIO!!!”
Ettore sembrava instancabile, probabilmente era ricorso a qualche aiuto chimico…perché continuava con vigore a pompare il culo di Rossella e senza mostrare segni di cedimento.
“Forza: di al mio amico Leonardo dov’è il mio cazzone!!!?”
Rossella stravolta dalle bordate di Ettore e dal suo secondo orgasmo si volgeva verso Leonardo e con voce ansimante gli diceva:
“Nel culo!”
“A voce alta TROIA!!!”
“NEL CULOOO!!!”
Leonardo senza scomporsi si avvicinò a pochi centimetri dal viso di Rossella:
“E… ti piace il cazzo nel culo, troia?”
Rossella, che appariva esausta da quel continuo sbattimento, rispose quasi stesse piangendo, come fosse dispiaciuta nel dover ammettere che stava godendo come una cagna in calore.
“Siii! Cazzo sì! mi piace…oddio… sto per venire di nuovo!”
Leonardo attese che Rossella avesse un orgasmo e non appena aprì la bocca per emettere l’ennesimo urlo strozzato, le sputò in bocca con il chiaro intento di umiliarla.
“Sei una sudicia zoccola! ma devi imparare ancora molto”
Nonostante fosse stata una scena eccitante, quello sputo mi inquietò specialmente per l’umiliazione che Rossella aveva subito; godeva come non mai, ma quel gesto così umiliante ricevuto da un perfetto sconosciuto probabilmente non lo aveva gradito perché lo si leggeva nello sguardo.
Ettore aveva continuato a inculare Rossella con lo stesso ritmo martellante, poi la posizionò sul divano e continuò a scoparla alla missionaria, questa volta alternando la fica al culo. Quando si fermò per qualche minuto il suo uccello sembrava una scheggia rosso fuoco; era completamente sudato ma non ancora appagato dal piacere.
Durante la breve pausa, Rossella era rimasta sdraiata sul divano, evidentemente sfiancata, mentre Ettore era andato a prendere da bere. Quindi era ritornato da Rossella e presa per i capelli l’aveva trascinata nella stanza da letto adiacente.
Io e Leonardo proseguimmo nella nostra conversazione, mentre dall’altra stanza avevano ripreso ad udirsi gemiti sempre più forti: l’amplesso tra Rossella ed Ettore proseguiva a suon di schiaffi nel culo e urla di lei che veniva a ripetizione.
Ad un certo punto Ettore, la cui voce arrivava ancora forte e nitida, incalzava Rossella affinché si desse da fare per prendersi il suo randello:
“Forza scopati! Dai cazzo, più veloce! Te le faccio diventare di marmo quelle cazzo di cosce!”
Incuriositi da quanto sentivamo provenire dalla stanza, Leonardo ed io ci spostammo per vedere cosa combinavano: Ettore era sdraiato supino sul bordo del letto con le gambe piegate verso le sue spalle mentre Rossella era in piedi ai bordi del letto e squattava sull’uccello di Ettore. Lei aveva il culo rosso dalle manate di lui che la incitava ad andare più veloce; era evidente come quel movimento fosse devastante per le sue gambe e lei cominciasse a non farcela più dalla stanchezza.
“Dai sto per sborrare troia, continua a montarmi!”
Neanche un minuto dopo Ettore annunciò il suo orgasmo e con un forte schiaffo sulla natica di Rossella le ordinava di fermarsi e di sollevarsi liberando il suo cazzo:
“Prendilo in bocca troia! Voglio riempir…OH SIIIIII… SBORROOOO!!!”
Rossella non fece in tempo ad avvicinare la bocca che il primo getto andò sui suoi capelli, il secondo si depositò sulla guancia e il terzo le colpì il naso, quindi imboccò il cazzo e strinse le labbra attorno raccogliendo le ultime gocce. Continuò a spompinarlo ancora per qualche secondo e poi lasciò colare sui seni quel poco di sperma e saliva che aveva accumulato nella bocca.
Entrambi apparivano sfiniti e rimasero sdraiati sul letto per diversi minuti fino a riprendere le forze quanto bastava per rimettersi in piedi.
“Bruno, non trovo le parole per ringraziarti, perché la tua donna è fantastica, scopa e succhia divinamente e poi …ha un culo bello e accogliente sebbene ancora un po’ stretto!”
Leonardo non mi fece intervenire che subito propose la sua collaborazione:
“Io potrei allargarla…potrei fare in modo che la nostra Rossella diventi una troia sfondata!”
Tutti facemmo una grassa risata mentre Rossella accennava ad un mezzo sorriso, quindi Ettore prima e Leonardo poi, espressero i loro pensieri come se lei non fosse presente. Rossella subiva senza avere la forza di proferire parola! In quel momento sentii il dovere di intervenire sia per ricordare che Rossella era ancora la mia donna e sia per ribadire che la scelta su quanto proposto da Leonardo spettava a lei:
“Che cosa ne pensi Rossella?”
“Io…veramente…non so… ci devo pensare…”
Rossella sembrava un po’ smarrita ma in realtà avrei capito solo più tardi quanto fosse irritata per come era stata trattata e soprattutto per come fosse rimasta delusa dal mio atteggiamento passivo. Rossella fece per riprendere intimo, camicetta e gonna ma Ettore la bloccò immediatamente:
“No! Rimani così, con te non ho ancora finito…ora vai a darti una rinfrescata, e abituati a rimanere nuda come un verme! Ricorda che qui sei la mia troia! I tuoi buchi devono rimanere sempre a disposizione del mio cazzone!”
Rossella, un po’ per la stanchezza, un po’ intimorita dalla durezza di Ettore, aveva ubbidito abbassando la testa; con il trascorrere del tempo Ettore stava assumendo un ruolo sempre più dominante nei confronti di Rossella che stava passando da una umiliazione all’altra.
Senza aggiungere altro Rossella si ricompose e andò verso il bagno, mentre noi tre rimanemmo lì a scambiarci le nostre impressioni relativamente alla sua risposta.
Era chiaro a tutti che Rossella non avesse preso bene quell’ultima umiliazione, soprattutto in considerazione dell’ultimo sguardo di fuoco che aveva lanciato quando ci era passata davanti per andare in bagno. Ettore sembrava un po’ scontento perché forse era convinto di avere già raggiunto il suo obiettivo, mentre Leonardo si mostrava più esperto perché sapeva che per queste cose ci voleva tempo e pazienza:
“…è del tutto normale: ora è combattuta dall’idea di dover scegliere, andare avanti o fermarsi?”
“Vabbè! Allora aspettiamo e vediamo che cosa deciderà… Comunque, Leonardo toglimi una curiosità: perché non ne hai approfittato e non te la sei scopata anche tu, quando me la stavo inculando per bene; era così eccitata che avremo potuto fare di tutto!”
“La tentazione è stata parecchia ma non soffro di mancanza di fica! ho già le mie schiave che mi soddisfano e poi trovo estremamente più eccitante quando una donna come Rossella si sottomette completamente e senza costrizioni: godo quando le fiche come lei pregano per avere il cazzo! Ed è a quel punto che mi piace andare oltre, fino a toglierle ogni briciolo di dignità!”
Poco tempo dopo Ettore raggiunse Rossella in bagno: per almeno un’ora si sentirono spesso i gemiti di lei e le urla di lui che la trattava come una zoccola insultandola pesantemente. Ad un certo punto, quando gli animi si accesero ulteriormente, la curiosità mia e quella di Leonardo ci spinsero ad avvicinarci e a fare la parte dei voyeur. Stare dietro alla porta produceva una grande eccitazione, e poi era da un po’ che mi prudeva il cazzo perché inevitabilmente voleva la sua parte e la voglia di farmela cresceva esponenzialmente con il numero degli orgasmi di Rossella. Normalmente non sono affatto geloso e onestamente devo ammettere che un pizzico di gelosia si stava impossessando di me. Tuttavia l’eccitazione superava la gelosia e il desiderio di voler vedere di più mi fece aprire la porta. La scena che si presentò era da capogiro: Rossella si trovava in ginocchio con la testa dentro il wc, mentre Ettore la inculava sfilando completamente l’uccello e infilandolo di forza fino alle palle.
“Ti riempio il culo di sborra vacca…uh… sono al limite cazzo! Ti gonfio di sborra TROIAAA!!!” SIII!!! CAZZO STO SBORRANDOOO!!! OHH SIII !!!”
Mentre Ettore si accasciava sopra Rossella e tirava lo sciacquone, Leonardo sghignazzava:
“Eh sì…! La ragazza ha delle potenzialità! Potremo ottenere parecchio!”
Nel frattempo Ettore arretrava esausto, andando a poggiare la schiena contro il muro, ed io, preso da una inarrestabile voglia di montarla ma probabilmente più da una inconscia voglia di punirla, mi levai i pantaloni e andai a dare il cambio a Ettore.
“Stai giù cagna che ora ti raddoppio la dose di sborra così facciamo un mix con quella di Ettore!”
Afferrando Rossella per i capelli e costringendola a tenere giù la testa, ficcai il mio cazzo durissimo dentro il suo secondo canale ancora ben aperto e abbondantemente lubrificato dall’inculata subita a più riprese da Ettore.
Una volta raggiunto un buon ritmo mentre la inculavo con forza facendo sempre scorrere tutta l’asta sino a tenere solo la cappella all’interno, strattonai la testa di Rossella tirandola per i capelli e costringendola a sollevare lo sguardo di lato dove Leonardo guardava con aria estasiata:
“Dillo! che cosa sei?”
Rossella che aveva raggiunto un nuovo orgasmo e tremava come una foglia, presa dalla forte eccitazione non aveva più freni inibitori, e ormai parlava senza filtri:
“Sono la vostra troia! Inculami più forte…PIU’ FORTE!!!”
Leonardo si era avvicinato a Rossella e dopo averle sputato ancora in faccia le disse:
“Che troia!!! E dimmi: dove la vuoi la sborra? La vorresti ingoiare?”
Leonardo sapeva bene che forse quella richiesta sarebbe caduta nel vuoto, ma voleva stuzzicarla.
“La voglio nel culo, riempimi il culo porco!”
Solo sentire quelle parole uscire dalla bocca di Rossella mi aveva provocato un brivido lungo la schiena e avevano portato il livello di godimento al massimo: stavo per esplodere! Ma la botta finale me la diede Leonardo quando si avvicinò nuovamente all’orecchio di Rossella:
“Ti farei ingoiare tanta di quella sborra da farti sembrare incinta!”
Quindi una forte manata sulla natica di Rossella fu praticamente il mio via libera per l’orgasmo: mi bloccai con l’uccello ben in fondo al suo culo, quindi sentii partire tre getti in rapida successione. In quel momento ebbi l’impressione di non aver mai goduto così tanto! Dopo una rapida doccia andammo a bere qualcosa per riprenderci; per tutto quel tempo Rossella rimase in silenzio visibilmente irritata.
“Beh, si è fatto proprio tardi e io e Rossella dovremmo rientrare anche perché abbiamo un po’ di strada da fare e a quest’ora c’è traffico!”
“Ma perché non rimanete a dormire, vi ospito io!”
“Grazie Ettore, sei sempre molto gentile ma devo finire del lavoro per domani mattina e poi anche Rossella ha bisogno di riposare”
“Ok! Effettivamente ti abbiamo proprio pompato per bene cara Rossella…hai un culo fantastico e non vedo l’ora di riaprirtelo!”
Leonardo ne approfittò per ribadire la sua disponibilità ad un addestramento mirato presso la sua fattoria:
“Pensate alla mia proposta e poi datemi risposta.”
Rossella non disse molto a parte salutare e dire che era stata una esperienza nuova ed eccitante ma senza troppa enfasi.
Nel viaggio di ritorno dopo averla incalzata per comprendere quale fosse il suo reale stato d’animo, finalmente Rossella sputò il rospo:
“…vaffanculo Bruno!!! mi avete trattato come uno straccio!”
“Cazzo! ma lo sapevi! Sapevi quale fosse il motivo per cui andavamo da Ettore, perché ora ti incazzi?”
“Perché Ettore mi piaceva e pensavo si trattasse di lui e forse di Alex ma non mi aspettavo di ritrovarmi quel…Leonardo e poi…mi hai come abbandonata, come se non ti importasse nulla di me”
“ok, dovevi stare al gioco ed io pure…”
“…e il tuo ruolo era quello del cornuto?”
“Beh in parte sì, ma lo scopo era quello di farti provare che potevi e puoi osare ancora di più, la presenza di Leonardo doveva spingerti ad andare oltre i tuoi limiti, ma probabilmente non è quello che vuoi!”
“…quindi tu sai quello che voglio? ...ok allora vedrai di che cosa sono capace ma ne devi restare fuori almeno finché io non deciderò il contrario…”
La conversazione si fece più animata, continuammo a discutere per un po’ quindi rimanemmo in silenzio per il resto del viaggio. Nelle due settimane successive ci sentimmo poco e niente, e solo attraverso brevi messaggi WhatsApp un po’ per impegni di lavoro di entrambi e un po’ per conseguenza della nostra discussione in auto.
Quello che accadde successivamente fu imprevedibile: un sabato mattina ricevetti un messaggio da Ettore.
Continua…
“SIIIII!!!! UHHHHHH…SSSIIIIIII!!! ODDIO!!!”
Ettore sembrava instancabile, probabilmente era ricorso a qualche aiuto chimico…perché continuava con vigore a pompare il culo di Rossella e senza mostrare segni di cedimento.
“Forza: di al mio amico Leonardo dov’è il mio cazzone!!!?”
Rossella stravolta dalle bordate di Ettore e dal suo secondo orgasmo si volgeva verso Leonardo e con voce ansimante gli diceva:
“Nel culo!”
“A voce alta TROIA!!!”
“NEL CULOOO!!!”
Leonardo senza scomporsi si avvicinò a pochi centimetri dal viso di Rossella:
“E… ti piace il cazzo nel culo, troia?”
Rossella, che appariva esausta da quel continuo sbattimento, rispose quasi stesse piangendo, come fosse dispiaciuta nel dover ammettere che stava godendo come una cagna in calore.
“Siii! Cazzo sì! mi piace…oddio… sto per venire di nuovo!”
Leonardo attese che Rossella avesse un orgasmo e non appena aprì la bocca per emettere l’ennesimo urlo strozzato, le sputò in bocca con il chiaro intento di umiliarla.
“Sei una sudicia zoccola! ma devi imparare ancora molto”
Nonostante fosse stata una scena eccitante, quello sputo mi inquietò specialmente per l’umiliazione che Rossella aveva subito; godeva come non mai, ma quel gesto così umiliante ricevuto da un perfetto sconosciuto probabilmente non lo aveva gradito perché lo si leggeva nello sguardo.
Ettore aveva continuato a inculare Rossella con lo stesso ritmo martellante, poi la posizionò sul divano e continuò a scoparla alla missionaria, questa volta alternando la fica al culo. Quando si fermò per qualche minuto il suo uccello sembrava una scheggia rosso fuoco; era completamente sudato ma non ancora appagato dal piacere.
Durante la breve pausa, Rossella era rimasta sdraiata sul divano, evidentemente sfiancata, mentre Ettore era andato a prendere da bere. Quindi era ritornato da Rossella e presa per i capelli l’aveva trascinata nella stanza da letto adiacente.
Io e Leonardo proseguimmo nella nostra conversazione, mentre dall’altra stanza avevano ripreso ad udirsi gemiti sempre più forti: l’amplesso tra Rossella ed Ettore proseguiva a suon di schiaffi nel culo e urla di lei che veniva a ripetizione.
Ad un certo punto Ettore, la cui voce arrivava ancora forte e nitida, incalzava Rossella affinché si desse da fare per prendersi il suo randello:
“Forza scopati! Dai cazzo, più veloce! Te le faccio diventare di marmo quelle cazzo di cosce!”
Incuriositi da quanto sentivamo provenire dalla stanza, Leonardo ed io ci spostammo per vedere cosa combinavano: Ettore era sdraiato supino sul bordo del letto con le gambe piegate verso le sue spalle mentre Rossella era in piedi ai bordi del letto e squattava sull’uccello di Ettore. Lei aveva il culo rosso dalle manate di lui che la incitava ad andare più veloce; era evidente come quel movimento fosse devastante per le sue gambe e lei cominciasse a non farcela più dalla stanchezza.
“Dai sto per sborrare troia, continua a montarmi!”
Neanche un minuto dopo Ettore annunciò il suo orgasmo e con un forte schiaffo sulla natica di Rossella le ordinava di fermarsi e di sollevarsi liberando il suo cazzo:
“Prendilo in bocca troia! Voglio riempir…OH SIIIIII… SBORROOOO!!!”
Rossella non fece in tempo ad avvicinare la bocca che il primo getto andò sui suoi capelli, il secondo si depositò sulla guancia e il terzo le colpì il naso, quindi imboccò il cazzo e strinse le labbra attorno raccogliendo le ultime gocce. Continuò a spompinarlo ancora per qualche secondo e poi lasciò colare sui seni quel poco di sperma e saliva che aveva accumulato nella bocca.
Entrambi apparivano sfiniti e rimasero sdraiati sul letto per diversi minuti fino a riprendere le forze quanto bastava per rimettersi in piedi.
“Bruno, non trovo le parole per ringraziarti, perché la tua donna è fantastica, scopa e succhia divinamente e poi …ha un culo bello e accogliente sebbene ancora un po’ stretto!”
Leonardo non mi fece intervenire che subito propose la sua collaborazione:
“Io potrei allargarla…potrei fare in modo che la nostra Rossella diventi una troia sfondata!”
Tutti facemmo una grassa risata mentre Rossella accennava ad un mezzo sorriso, quindi Ettore prima e Leonardo poi, espressero i loro pensieri come se lei non fosse presente. Rossella subiva senza avere la forza di proferire parola! In quel momento sentii il dovere di intervenire sia per ricordare che Rossella era ancora la mia donna e sia per ribadire che la scelta su quanto proposto da Leonardo spettava a lei:
“Che cosa ne pensi Rossella?”
“Io…veramente…non so… ci devo pensare…”
Rossella sembrava un po’ smarrita ma in realtà avrei capito solo più tardi quanto fosse irritata per come era stata trattata e soprattutto per come fosse rimasta delusa dal mio atteggiamento passivo. Rossella fece per riprendere intimo, camicetta e gonna ma Ettore la bloccò immediatamente:
“No! Rimani così, con te non ho ancora finito…ora vai a darti una rinfrescata, e abituati a rimanere nuda come un verme! Ricorda che qui sei la mia troia! I tuoi buchi devono rimanere sempre a disposizione del mio cazzone!”
Rossella, un po’ per la stanchezza, un po’ intimorita dalla durezza di Ettore, aveva ubbidito abbassando la testa; con il trascorrere del tempo Ettore stava assumendo un ruolo sempre più dominante nei confronti di Rossella che stava passando da una umiliazione all’altra.
Senza aggiungere altro Rossella si ricompose e andò verso il bagno, mentre noi tre rimanemmo lì a scambiarci le nostre impressioni relativamente alla sua risposta.
Era chiaro a tutti che Rossella non avesse preso bene quell’ultima umiliazione, soprattutto in considerazione dell’ultimo sguardo di fuoco che aveva lanciato quando ci era passata davanti per andare in bagno. Ettore sembrava un po’ scontento perché forse era convinto di avere già raggiunto il suo obiettivo, mentre Leonardo si mostrava più esperto perché sapeva che per queste cose ci voleva tempo e pazienza:
“…è del tutto normale: ora è combattuta dall’idea di dover scegliere, andare avanti o fermarsi?”
“Vabbè! Allora aspettiamo e vediamo che cosa deciderà… Comunque, Leonardo toglimi una curiosità: perché non ne hai approfittato e non te la sei scopata anche tu, quando me la stavo inculando per bene; era così eccitata che avremo potuto fare di tutto!”
“La tentazione è stata parecchia ma non soffro di mancanza di fica! ho già le mie schiave che mi soddisfano e poi trovo estremamente più eccitante quando una donna come Rossella si sottomette completamente e senza costrizioni: godo quando le fiche come lei pregano per avere il cazzo! Ed è a quel punto che mi piace andare oltre, fino a toglierle ogni briciolo di dignità!”
Poco tempo dopo Ettore raggiunse Rossella in bagno: per almeno un’ora si sentirono spesso i gemiti di lei e le urla di lui che la trattava come una zoccola insultandola pesantemente. Ad un certo punto, quando gli animi si accesero ulteriormente, la curiosità mia e quella di Leonardo ci spinsero ad avvicinarci e a fare la parte dei voyeur. Stare dietro alla porta produceva una grande eccitazione, e poi era da un po’ che mi prudeva il cazzo perché inevitabilmente voleva la sua parte e la voglia di farmela cresceva esponenzialmente con il numero degli orgasmi di Rossella. Normalmente non sono affatto geloso e onestamente devo ammettere che un pizzico di gelosia si stava impossessando di me. Tuttavia l’eccitazione superava la gelosia e il desiderio di voler vedere di più mi fece aprire la porta. La scena che si presentò era da capogiro: Rossella si trovava in ginocchio con la testa dentro il wc, mentre Ettore la inculava sfilando completamente l’uccello e infilandolo di forza fino alle palle.
“Ti riempio il culo di sborra vacca…uh… sono al limite cazzo! Ti gonfio di sborra TROIAAA!!!” SIII!!! CAZZO STO SBORRANDOOO!!! OHH SIII !!!”
Mentre Ettore si accasciava sopra Rossella e tirava lo sciacquone, Leonardo sghignazzava:
“Eh sì…! La ragazza ha delle potenzialità! Potremo ottenere parecchio!”
Nel frattempo Ettore arretrava esausto, andando a poggiare la schiena contro il muro, ed io, preso da una inarrestabile voglia di montarla ma probabilmente più da una inconscia voglia di punirla, mi levai i pantaloni e andai a dare il cambio a Ettore.
“Stai giù cagna che ora ti raddoppio la dose di sborra così facciamo un mix con quella di Ettore!”
Afferrando Rossella per i capelli e costringendola a tenere giù la testa, ficcai il mio cazzo durissimo dentro il suo secondo canale ancora ben aperto e abbondantemente lubrificato dall’inculata subita a più riprese da Ettore.
Una volta raggiunto un buon ritmo mentre la inculavo con forza facendo sempre scorrere tutta l’asta sino a tenere solo la cappella all’interno, strattonai la testa di Rossella tirandola per i capelli e costringendola a sollevare lo sguardo di lato dove Leonardo guardava con aria estasiata:
“Dillo! che cosa sei?”
Rossella che aveva raggiunto un nuovo orgasmo e tremava come una foglia, presa dalla forte eccitazione non aveva più freni inibitori, e ormai parlava senza filtri:
“Sono la vostra troia! Inculami più forte…PIU’ FORTE!!!”
Leonardo si era avvicinato a Rossella e dopo averle sputato ancora in faccia le disse:
“Che troia!!! E dimmi: dove la vuoi la sborra? La vorresti ingoiare?”
Leonardo sapeva bene che forse quella richiesta sarebbe caduta nel vuoto, ma voleva stuzzicarla.
“La voglio nel culo, riempimi il culo porco!”
Solo sentire quelle parole uscire dalla bocca di Rossella mi aveva provocato un brivido lungo la schiena e avevano portato il livello di godimento al massimo: stavo per esplodere! Ma la botta finale me la diede Leonardo quando si avvicinò nuovamente all’orecchio di Rossella:
“Ti farei ingoiare tanta di quella sborra da farti sembrare incinta!”
Quindi una forte manata sulla natica di Rossella fu praticamente il mio via libera per l’orgasmo: mi bloccai con l’uccello ben in fondo al suo culo, quindi sentii partire tre getti in rapida successione. In quel momento ebbi l’impressione di non aver mai goduto così tanto! Dopo una rapida doccia andammo a bere qualcosa per riprenderci; per tutto quel tempo Rossella rimase in silenzio visibilmente irritata.
“Beh, si è fatto proprio tardi e io e Rossella dovremmo rientrare anche perché abbiamo un po’ di strada da fare e a quest’ora c’è traffico!”
“Ma perché non rimanete a dormire, vi ospito io!”
“Grazie Ettore, sei sempre molto gentile ma devo finire del lavoro per domani mattina e poi anche Rossella ha bisogno di riposare”
“Ok! Effettivamente ti abbiamo proprio pompato per bene cara Rossella…hai un culo fantastico e non vedo l’ora di riaprirtelo!”
Leonardo ne approfittò per ribadire la sua disponibilità ad un addestramento mirato presso la sua fattoria:
“Pensate alla mia proposta e poi datemi risposta.”
Rossella non disse molto a parte salutare e dire che era stata una esperienza nuova ed eccitante ma senza troppa enfasi.
Nel viaggio di ritorno dopo averla incalzata per comprendere quale fosse il suo reale stato d’animo, finalmente Rossella sputò il rospo:
“…vaffanculo Bruno!!! mi avete trattato come uno straccio!”
“Cazzo! ma lo sapevi! Sapevi quale fosse il motivo per cui andavamo da Ettore, perché ora ti incazzi?”
“Perché Ettore mi piaceva e pensavo si trattasse di lui e forse di Alex ma non mi aspettavo di ritrovarmi quel…Leonardo e poi…mi hai come abbandonata, come se non ti importasse nulla di me”
“ok, dovevi stare al gioco ed io pure…”
“…e il tuo ruolo era quello del cornuto?”
“Beh in parte sì, ma lo scopo era quello di farti provare che potevi e puoi osare ancora di più, la presenza di Leonardo doveva spingerti ad andare oltre i tuoi limiti, ma probabilmente non è quello che vuoi!”
“…quindi tu sai quello che voglio? ...ok allora vedrai di che cosa sono capace ma ne devi restare fuori almeno finché io non deciderò il contrario…”
La conversazione si fece più animata, continuammo a discutere per un po’ quindi rimanemmo in silenzio per il resto del viaggio. Nelle due settimane successive ci sentimmo poco e niente, e solo attraverso brevi messaggi WhatsApp un po’ per impegni di lavoro di entrambi e un po’ per conseguenza della nostra discussione in auto.
Quello che accadde successivamente fu imprevedibile: un sabato mattina ricevetti un messaggio da Ettore.
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