Rossella - Capitolo 9

di
genere
dominazione

In quelle poche ore trascorse al ristorante con Rossella ed Ettore si era venuta a creare una atmosfera talmente carica di erotismo, che per me fu come essere travolto da una serie di onde adrenaliniche. Ma c’era una cosa che mi stava come incantando: l’umiliazione di Rossella. Ne traevo vero piacere! era come un sogno che si avverava e stare al gioco di Ettore non faceva che aumentare il mio stato di eccitazione. Avevo già ottenuto tanto da Rossella portandola a trasgredire in più occasioni e costringendola a rimuovere quella sua corazza pudica, ma mai mi sarei aspettato di vederla così sottomessa e soprattutto con il coinvolgimento di una terza persona.
Con il volto rosso dalla vergogna e fortemente intimorita, come se sapesse che non ci sarebbero state altre possibilità che obbedire, Rossella si lasciò andare ad un sussurro:
“Ma…oddio…siete impazziti?”
Ettore le diede una seconda sculacciata che fece voltare i commensali seduti al tavolino più vicino; il viso di Rossella si fece ancora più rosso, lo stesso colore delle cinque dita stampate sul suo culo, parzialmente visibili visto che la gonna era salita ancora più su, fino a metà natica. Subito dopo Ettore ringhiò su di lei:
“Levale qui, ORA!!!”
Rossella si chinò per soddisfare l’ordine imposto da Ettore che le specificò di farlo senza piegare le ginocchia. In tal modo il movimento avrebbe indotto il tubino a salire ulteriormente fino alla vita e la avrebbe esposta maggiormente allo sguardo dei presenti in sala. Il suo gesto fu velocissimo ed Ettore prese il perizoma dalle sue mani.
Ettore iniziò a penetrarla con le dita sempre intimandole di stare immobile. Il respiro di Rossella si fece più pesante e intenso, cominciava a sentirsi lo sciaquettio delle dita di Ettore che entravano e uscivano dalla sua passera.
“Allarga di più le gambe troia! …uhh, cazzo come stai colando ... Bruno, guarda quanto è troia la tua donna e quanto lo diventerà se mi consentirai di lavorarla…”
Quel bastardo di Ettore mi conosceva bene, aveva capito che mi scoppiavano le palle:
“…credo che tu abbia voglia di sborrare, amico mio…se vuoi puoi pure masturbarti sotto il tavolo”
Cazzo se mi conosceva…! se mi fossi masturbato in quel momento sarei venuto in breve tempo!
“Oh cazzo, certo che si! Mi sta esplodendo la cappella!”
Spostai la sedia avvicinandomi a Rossella ed Ettore, aprii la braghetta e, tirato fuori l’uccello ormai perfettamente in tiro, iniziai a segarmi.
“Aiutalo Rossella! Sputaci sopra come fanno le puttane…ma non muovere le gambe da questa posizione, allunga il busto e sputa dall’alto”
Rossella fece colare la saliva che finì sulla mia mano, subito la portai sulla cappella andando a velocizzare il movimento circolare e facendo scorrere la mano su tutta l’asta. Intanto Ettore mi consegnava il perizoma di Rossella:
“…tienilo tu, senti l’odore dei suoi succhi, sono la prova materiale che gode ad essere trattata come una troia!”
Le presi in mano e constatai quanto fossero umide, quindi le portai al naso e avvertii il suo inebriante odore di cagna in calore!
Ormai eravamo rimasti solo noi in sala e Rossella si era lasciata andare, gemendo senza freni.
“Bruno: quando sei al limite sborra sopra il perizoma!”
Porca vacca ero proprio al limite! Era un po’ che avevo il cazzo di marmo, tutta la situazione non aveva fatto altro che incrementare la mia eccitazione: i gemiti di Rossella, l’odore del suo perizoma, il rumore dello sciaquettio della sua passera ed il movimento del braccio di Ettore che faceva viaggiare le sue dita a velocità sempre più sostenuta.
Esplosi in un incredibile orgasmo e indirizzai tutti i sei getti di sperma nel perizoma che riempiva la mia mano.
Non avevo capito fino a dove Ettore volesse arrivare, fin quando estrasse la mano zuppa degli umori di Rossella e fece colare anch’essi sopra il perizoma. Quindi ci sputò sopra.
“Infilaglielo in bocca!”
Se non fossi stato seduto sarei cascato per terra sorpreso dal gesto e dalle parole di Ettore, mentre Rossella, ansimante e ancora scossa dall’orgasmo procurato dal sapiente lavoro di mano di Ettore, mi sembrò come paralizzata e quindi incapace di reagire o comprendere esattamente quello che stava accadendo.
Mi sollevai dalla sedia e appallottolai per bene il perizoma di Rossella, mischiando l’abbondante razione del mio sperma con i restanti liquidi che Ettore aveva depositato sopra, impregnandolo ulteriormente.
“Apri la bocca troia!”
Sarà stato per il profondo stato di eccitazione in cui versava, ma Rossella aprì immediatamente la bocca e la richiuse riempiendola con il suo intimo inzuppato di un mix di sperma e saliva.
Subito dopo Rossella si rese conto di quale mix schifoso avesse messo in bocca e a quel punto Ettore le intimò di tenerlo dentro e di non sputarlo fuori, altrimenti la avrebbe spellata a suon di sculacciate.
“Succhia e ingoia! Questo è il sapore a cui dovrai abituarti: lo sperma del tuo uomo è prezioso! …e se me lo concederà, ti abituerai anche alla mia sborra e a quella di tanti altri cazzi: ti ci faremo nuotare nella sborra perché sei una lurida troia e ne prenderai sempre più coscienza.”
Io annuivo e sorridevo alle parole di Ettore mentre Rossella, in preda a continui conati di vomito, riuscì a resistere tenendo chiusa la bocca. Aveva gli occhi lucidi e una lacrima le solcava lungo il viso: si sentiva umiliata ed era costretta a fare qualcosa che aveva sempre reputato essere un atto disgustoso. Man mano che scorreva il tempo quel sapore nauseante permeava la sua bocca e il suo stomaco si riempiva di quell’intruglio. Mi chiedevo che cosa la trattenesse dallo sputare tutto e scappare via da lì: probabilmente la volontà di non deludermi una seconda volta oppure la paura della reazione di Ettore, o forse tutte e due le cose insieme. Ma in fondo in fondo le piaceva: doveva solo rendersene conto.
“Ora puoi sederti, ma devi continuare a succhiare e masticare come fosse un chewing-gum!”
Mezzora! Questo fu il tempo interminabile durante il quale fu costretta a tenere il suo perizoma in bocca, mentre i suoi succhi che erano colati lungo le cosce si stavano asciugando e incrostando sulla pelle.
Nel frattempo io ed Ettore sorseggiammo un amaro e chiacchierammo come se Rossella non fosse stata presente.
“Apri la bocca troia!”
Rossella levò rapidamente il perizoma dalla bocca tirando un sospiro di sollievo e respirando a pieni polmoni come a disintossicarsi dal quel veleno.
“Ora indossale!!!”
Rossella apparve come disorientata dalla richiesta, ma dopo quello che aveva appena subito le sembrò un comando, per quanto assurdo, più semplice da eseguire.
“Bruno, ti dispiace se mi svuoto sulla tua cagna? mi ha fatto riempire per bene i coglioni!”
“Ma certo Ettore, la mia donna è la tua troia…è la troia di tutti e due! E poi ti devo essere grato perché hai rotto un tabù, fino ad oggi non mi aveva mai consentito di sborrarle in bocca”
Ettore si alzò dalla sedia e tirò fuori il suo uccello: era enorme, grosso quasi come il diametro di una lattina di coca cola. Si avvicinò al volto di Rossella che guardava in basso umiliata e sottomessa al volere di quello che aveva dimostrato a fatti e parole di essere il suo padrone.
“Guarda il mio cazzone troia! Lo prenderai ovunque…e adesso apri la bocca perché ho proprio una gran voglia di riempirtela…oggi ti accontenterai di berla direttamente dalla fonte ma vedrai che ci saranno mille altri modi di ingoiarla!”
Mentre fantasticavo su come Ettore avrebbe usato Rossella, lui si sollevava dalla sedia la prendeva per i capelli spingendola verso il basso:
“In ginocchio troia e non distogliere il tuo sguardo dal buco del mio uccello, perché ti voglio pronta a raccogliere tutto! ...ora dimmi che hai capito e che sei la mia troia mangia-sborra!!”
“…s…sì ho capito…so...sono la tua troia ma…ma…ma...”
Un forte ceffone sul viso sbloccò Rossella che continuava a manifestare una certa riluttanza anche a proferire quella parola; immediatamente dopo, e a denti stretti, urlò in faccia ad Ettore:
“SONO LA TUA TROIA MANGIASBORRA!!!”
Ettore, che effettivamente non ce la faceva più, si masturbò a pochi centimetri dal viso di Rossella che attendeva in ginocchio come una assetata aspettava l’acqua. Poco dopo scaricò una bella razione di sperma dentro la bocca di Rossella:
“Tieni la bocca aperta troia! Sto …ohh STO SBORRR…UHHH CAZZO SIII”
Rossella era rimasta in ginocchio, immobile, con la bocca aperta e con gli occhi sgranati, consapevole di quello che sarebbe accaduto nei successivi istanti:
“Ingoia zoccola!”
Rossella impiegò una ventina di secondi per soddisfare la richiesta di Ettore, ma lo mandò giù tutto! La faccia di Rossella era disgustata e il ripetersi di qualche conato di vomito confermò la sua avversione verso l’ingestione del seme maschile.
Ettore si ricompose ed aiutò Rossella a tirarsi su, quindi le sorrise e l’abbracciò:
“Sei stata fantastica!”
Mi sentivo uno spettatore che guardava un film dal finale a sorpresa, l’atteggiamento di Ettore era cambiato o meglio era ritornato ad essere quello dell’Ettore di inizio pranzo. Ma rimasi stupito anche dalla successiva espressione di Rossella: sembrava come appagata!
“Questo è quello che desideri maggiormente, vero Rossella?”
“Non lo so, forse sì…ora mi sento un po’ confusa!”
“Certo, hai bisogno di tempo e …di un bel massaggio rivitalizzante!”
Andammo tutti e tre a usufruire dei servizi del centro: doccia e massaggio rilassante! quindi ci ritrovammo nell’atrio antistante le sale di trattamento. Effettivamente era quello che ci voleva: un’ora di totale relax.
Al termine di quell’ora, minuto più minuto meno, ci ritrovammo tutti e tre dove stabilito.
“Che ne dite di andare a farci un drink? e… più tardi ci sarà una sorpresa!”
Trascorremmo una ventina di minuti al bar sorseggiando una birra fresca e chiacchierando del più e del meno. Rossella, in preda all’eccitazione di chi deve scartare un pacco regalo, cercava di estorcere ad Ettore informazioni in merito alla sorpresa annunciata, ma lui glissava sempre. Conoscendolo, sapevo che aveva preparato qualcosa di perversamente erotico.
Successivamente, Ettore ci riaccompagnò in camera:
“Mi piacerebbe che tu e Rossella godreste di tutti gli sfizi sessuali presenti nella vostra camera speciale, ma prima mi sembra giusto che Rossella ci mostri qualcosa dal vivo di ciò che ha fatto nel pomeriggio di ieri…”
di
scritto il
2023-12-20
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