Rossella - Capitolo 7
di
duke69
genere
dominazione
Il caratteristico centro benessere (se così si può definire) del mio caro amico Ettore non era certamente da consigliare ai deboli di cuore; fino a quel momento io e Rossella avevamo vissuto un pomeriggio di sesso infuocato in balia di tre troie camuffate da massaggiatrici. Io mi trovavo in una saletta massaggi illuminata da luci soffuse e lei nella sala adiacente ben illuminata come fosse stato il palcoscenico di un teatro. A dividerci c’era una parete particolare che appariva come una vetrata dalla mia parte e come uno specchio dalla sua: io potevo vederla e sentirla, mentre lei no. Sonia proseguiva nel suo sontuoso pompino in modo continuo, lento e intenso: ero in estasi, sdraiato in quel lettino inclinato a 45 gradi per consentirmi di vedere la mia compagna, che godeva sotto le attenzioni della sua massaggiatrice. Intanto Carla, continuando a sculettare sensualmente, usciva dalla sala massaggi di Rossella per andare a cercare il “cazzo” promessole poco prima. Il desiderio di scopare Rossella era sublime! Attendevo l’ingresso di Carla nella mia saletta, convinto che mi stesse raggiungendo per portarmi da lei: ma il cazzo che cercava non sarebbe stato il mio, almeno in quella circostanza! Cazzo, che delusione!!! Tuttavia, ero ormai travolto da una goduria interminabile: Sonia succhiava con passione il mio uccello e Carmen che aveva liberato gli arti inferiori di Rossella dalla costrizione delle corde, aveva ripreso a masturbarla solo con il Magic Wand. Aveva rimosso l’ovetto vibrante dalla passera gonfia di Rossella per fare spazio a qualcosa di più grosso che stava per arrivare…
Rossella aveva il volto teso ad esprimere tutta la sua frustrazione di non poter raggiungere il piacere di essere sfondata a dovere; per i miei occhi era uno spettacolo, con la pelle lucida bagnata dal sudore e costantemente tormentata dal vibratore. Pochi minuti dopo Carla fece ritorno da Rossella con indosso uno strap-on di buone dimensioni che stava lubrificando con dell’olio.
“Eccolo tesoro: il cazzo è servito!”
Carla si avvicinò alla fica grondante di Rossella, stando attenta a non scivolare perché sul pavimento si era formata una pozza:
“Carmen, vai a prendere uno straccio che questa troia ha fatto un laghetto!”
Lasciarono che Rossella si prendesse 5 minuti di pausa.
“Oddio!! Sono sfiancata…siete delle autentiche sadiche porche!!! Non avevo mai goduto così tanto in vita mia e poi …in questo modo!”
“…e non è ancora finita, mia bella cagnetta! Ora che sei così sensibile ti faremo sborrare a ripetizione…”
Detto ciò, Carla infilò lentamente il dildo dentro la passera di Rossella, penetrandola centimetro dopo centimetro e strappando alla sua vittima un’esclamazione liberatoria che la lasciò andare come da tempo avevo desiderato di poter udire:
“OH Siii!!!”
Carla si sfilò completamente lasciando solo il glande all’interno della fica di Rossella, quindi prese entrambi i capezzoli irti e turgidi di Rossella tirandoli e torcendoli:
“Pregami troia: ti voglio più scurrile!”
“AHI… ti prego scopami… fottimi! sono la tua puttana! Scopami…
“NON HO SENTITO TROIA!!!”
“SCOPAMI!!! SFONDA QUESTA CAGNA!!!”
Da quel momento Carla iniziò a scoparla selvaggiamente senza sosta per almeno cinque minuti, durante in quali Rossella ebbe diversi orgasmi. Il modo in cui godeva era impressionante e nella mia testa si materializzavano tante idee perverse che l’avrebbero resa protagonista di orge e altre porcate.
Inutile dire che dopo cinque minuti riempii la bocca di Sonia
“OH SIII VENGOOO!!!! CAZZOOOO!!! Ohhhh!!!”
Quella porca di Sonia mi guardò con un’aria appagata:
“Buona! Mi è sempre piaciuto ingoiare la sborra, ma la tua è proprio speciale…”
“UHH!!! Che zoccola!”
Così mentre Sonia si prendeva una pausa ed io mi riprendevo dal secondo svuotamento di palle della giornata, il “film” al di la del vetro proseguiva. Rossella, a tratti, sembrava una invasata: Carla e Carmen lavoravano coordinate: non appena Carla levava completamente il dildo dalla passera di Rossella, Carmen massaggiava il suo clitoride con il vibratore strappandole nuovi schizzi e lasciandola in preda alle convulsioni dell’ennesimo orgasmo.
Carla si divertiva a sottomettere Rossella, e la stuzzicava sapendo bene che in programma c’era ben altro…
“Ti basta CAGNA o ne vuoi ancora? Ti piacerebbe un altro CAZZO?”
“OH Siiii…bastarde! mmm…continua!!! Ne voglio ancora, ne voglio un altro…SBATTETEMI CAZZO!!!”
Carmen mordeva e succhiava i capezzoli di Rossella mentre Carla, riducendo l’intensità, la pompava più lentamente, quando ad un tratto la porta si aprì nuovamente e fece ingresso un ragazzone completamente nudo, alto circa 1,80, capelli quasi a zero, muscoloso, con dei tatuaggi tribali che coprivano interamente la parte destra del corpo dalla caviglia alla spalla. Sembrava un bronzo di Riace per la sua fisicità e per la qualità della sua abbronzatura, ma il pezzo forte era rappresentata da un pene di notevoli dimensioni, decisamente superiori a quelle del dildo che stava lavorando Rossella.
Carla lo accolse con un saluto, mettendo Rossella di fronte ad atto compiuto: erano già tre le persone che avevano profanato la sua intimità, e lui rappresentava il primo uomo che non fossi io.
“Buongiorno Alex! Ti presento questa troia che si chiama Rossella, le sta ribollendo la fica da quanto la stiamo masturbando e scopando… vuole godere di più ed ha bisogno di un altro cazzo…o meglio di uno vero…!”
“Buongiorno Carla e buongiorno Rossella!”
Rossella era rimasta come paralizzata nel vedere una terza persona, per giunta un uomo, che avrebbe certamente approfittato del suo corpo. Tuttavia fu sbloccata immediatamente dalle bordate che Carla aveva ripreso a darle aumentando l’energia quasi volesse realmente sfondarla. Dunque non riuscì a rispondere al saluto di Alex che, in men che non si dica, si era già impossessato dei suoi capezzoli, sostituendosi così a Carmen che aveva abbandonato la saletta.
Io non ero affatto geloso, anzi, l’idea di vederla con un altro uomo mi eccitava e il fatto che si trovasse in una situazione di sottomissione mi faceva impazzire. Ero sicuro che lo stato di profonda eccitazione e confusione in cui versava le avevano offuscato il concetto di tradimento che in quel momento si stava effettivamente perpetrando nei miei confronti, e su questo avrei fatto leva in seguito per sottometterla e umiliarla ulteriormente.
Intanto Alex aveva preso la mano di Rossella e l’aveva portata sul suo cazzo che pian piano si irrigidiva.
Esasperata dall’intenso ritmo copulatorio di Carla, Rossella masturbava l’uomo in maniera un po’ frenetica guardando l’uccello con una espressione sempre più carica di voglia. Non passò molto che Alex sostituì il proprio cazzo al dildo di Carla pompando subito con vigore Rossella fino a toglierle il fiato; l’intensità dei suoi affondi le stavano provocando l’ennesimo orgasmo:
“ODDIO SIII!!!! ANCORAAAA!!! CAZZO, SI SI SI, VENGOOO!!!”
Intanto Carla, uscendo dalla saletta continuava ad incalzare Rossella con altri insulti:
“Scopa questa troia! Falla sentire una vera cagna! Voglio che la prosciughi da ogni suo succo…!”
Quella immagine di Rossella unta fino alla punta dei piedi che sborrava sotto i colpi di cazzo di Alex mi sarebbe rimasta impressa per molto tempo…
Alex aveva dei modi di fare alquanto energici e Rossella sembrava che godesse di quel rude trattamento; ad un certo punto l’uomo la prese per i capelli e la tirò giù dal lettino, mettendola a pecorina con le mani appoggiate sullo specchio, proprio di fronte a me. La stava letteralmente sbattendo e dai colpi di bacino che le dava, a tratti sembrava la stesse sollevando da terrà: il viso di Rossella era una maschera a metà tra sofferenza e piacere!
Cazzo!!! Non avrei mai immaginato di vivere una esperienza così estrema, l’immagine di Rossella era da scoppia palle! guardava nella mia direzione non sapendo che mi trovassi dall’altra parte dello specchio e continuava a pisciare piacere. Intanto, Sonia e Carla erano tornate alla carica…
“Allora Sonia com’è la sborra del nostro ospite?”
“Uhh mi è proprio piaciuta…ma dimmi un po’ tu che hai assaggiato la prima razione…non dirmi che hai versato tutto nella bocca di quella zoccola della sua fidanzatina?”
Carla rispose abbassando il tono di voce ma facendo in modo che potessi sentire:
“Beh, in realtà ne ho assaporato qualche grumo e ne ho ingoiato un pochino…!”
“Che puttana!!!”
Parlavano come se non fossi stato presente:
“Ehi! Se il vostro obbiettivo è quello di farmi caricare nuovamente le palle, sappiate che ci state riuscendo!”
Entrambe fecero una risata, quindi Carla sputò oscenamente sulla cappella e iniziò a masturbarmi lentamente con la mano. Nel frattempo Sonia si era levata i pochi indumenti rimasti e aveva cominciato a masturbarsi:
“Ti voglio scopare Signor Bruno! Voglio sfondarmi la fica sul tuo cazzo…Carla, lo voglio bello duro!”
“Non ti preoccupare…te lo cucino per benino…ma dobbiamo fare in modo che il caro signor Bruno con si perda neanche una porcata della sua Rossella, quindi aiutami a ruotare leggermente il lettino…Brava così! Ora va meglio! così mentre noi ti consumiamo l’uccello cavalcandoti fino a farti sborrare pure l’anima, tu non staccherai gli occhi di dosso da quella vaccona della tua donna!!!”
Poco dopo mi ritrovai Sonia che sedutami sopra con la faccia rivolta verso di me, saliva e scendeva sul mio uccello stuzzicandomi continuamente:
“Dai! Raccontaci che cosa sta facendo quella puttana di Rossella!”
Il suo ritmo stava diventando massacrante e se non fosse stato per i due orgasmi precedenti sarei già venuto!
Anche perché i miei occhi continuavano a riempirsi di eccitazione, specialmente quando Alex si fermò con la cappella a solleticare la passera di Rossella, sempre messa a pecorina, con la guancia schiacciata sullo specchio.
“Che cosa vuoi puttana! Vuoi ancora del mio cazzo?”
“SIIII!!! Ti prego…scopami!”
“Vuoi essere la mia troia?”
“Oh si! sono la tua TROIA!!!”
Alex, rimaneva fermo e sputava sul viso di Rossella: la saliva bagnava la sua guancia e si depositava sullo specchio:
“Allora LECCA TROIA!!!”
Rossella leccava e deglutiva, quindi, quasi con rabbia, supplicava Alex di continuare:
“Ti prego scopami! SCOPAMI!!! S C O P A M I I I!!!”
La trasformazione di Rossella si stava compiendo, ormai Alex la stava trascinando nella lussuria più totale; aveva ripreso a martellarla in modo energico, dapprima con movimenti lenti, sfilando quasi tutta l’asta, e poi con bordate tremende, velocizzando l’andirivieni, ma sempre in modo violento.
Sonia aveva cambiato posizione e questa volta mi cavalcava di spalle, mentre Carla mi slinguava in bocca e mi leccava dietro l’orecchio, sussurrandomi continue porcate riferite soprattutto a Rossella:
“…mi sa che tra non molto farà la battona da marciapiede…”
Mi stavano sfinendo!
Continua… … (per eventuali commenti o suggerimenti - dukeduke1069@yahoo.com)
Rossella aveva il volto teso ad esprimere tutta la sua frustrazione di non poter raggiungere il piacere di essere sfondata a dovere; per i miei occhi era uno spettacolo, con la pelle lucida bagnata dal sudore e costantemente tormentata dal vibratore. Pochi minuti dopo Carla fece ritorno da Rossella con indosso uno strap-on di buone dimensioni che stava lubrificando con dell’olio.
“Eccolo tesoro: il cazzo è servito!”
Carla si avvicinò alla fica grondante di Rossella, stando attenta a non scivolare perché sul pavimento si era formata una pozza:
“Carmen, vai a prendere uno straccio che questa troia ha fatto un laghetto!”
Lasciarono che Rossella si prendesse 5 minuti di pausa.
“Oddio!! Sono sfiancata…siete delle autentiche sadiche porche!!! Non avevo mai goduto così tanto in vita mia e poi …in questo modo!”
“…e non è ancora finita, mia bella cagnetta! Ora che sei così sensibile ti faremo sborrare a ripetizione…”
Detto ciò, Carla infilò lentamente il dildo dentro la passera di Rossella, penetrandola centimetro dopo centimetro e strappando alla sua vittima un’esclamazione liberatoria che la lasciò andare come da tempo avevo desiderato di poter udire:
“OH Siii!!!”
Carla si sfilò completamente lasciando solo il glande all’interno della fica di Rossella, quindi prese entrambi i capezzoli irti e turgidi di Rossella tirandoli e torcendoli:
“Pregami troia: ti voglio più scurrile!”
“AHI… ti prego scopami… fottimi! sono la tua puttana! Scopami…
“NON HO SENTITO TROIA!!!”
“SCOPAMI!!! SFONDA QUESTA CAGNA!!!”
Da quel momento Carla iniziò a scoparla selvaggiamente senza sosta per almeno cinque minuti, durante in quali Rossella ebbe diversi orgasmi. Il modo in cui godeva era impressionante e nella mia testa si materializzavano tante idee perverse che l’avrebbero resa protagonista di orge e altre porcate.
Inutile dire che dopo cinque minuti riempii la bocca di Sonia
“OH SIII VENGOOO!!!! CAZZOOOO!!! Ohhhh!!!”
Quella porca di Sonia mi guardò con un’aria appagata:
“Buona! Mi è sempre piaciuto ingoiare la sborra, ma la tua è proprio speciale…”
“UHH!!! Che zoccola!”
Così mentre Sonia si prendeva una pausa ed io mi riprendevo dal secondo svuotamento di palle della giornata, il “film” al di la del vetro proseguiva. Rossella, a tratti, sembrava una invasata: Carla e Carmen lavoravano coordinate: non appena Carla levava completamente il dildo dalla passera di Rossella, Carmen massaggiava il suo clitoride con il vibratore strappandole nuovi schizzi e lasciandola in preda alle convulsioni dell’ennesimo orgasmo.
Carla si divertiva a sottomettere Rossella, e la stuzzicava sapendo bene che in programma c’era ben altro…
“Ti basta CAGNA o ne vuoi ancora? Ti piacerebbe un altro CAZZO?”
“OH Siiii…bastarde! mmm…continua!!! Ne voglio ancora, ne voglio un altro…SBATTETEMI CAZZO!!!”
Carmen mordeva e succhiava i capezzoli di Rossella mentre Carla, riducendo l’intensità, la pompava più lentamente, quando ad un tratto la porta si aprì nuovamente e fece ingresso un ragazzone completamente nudo, alto circa 1,80, capelli quasi a zero, muscoloso, con dei tatuaggi tribali che coprivano interamente la parte destra del corpo dalla caviglia alla spalla. Sembrava un bronzo di Riace per la sua fisicità e per la qualità della sua abbronzatura, ma il pezzo forte era rappresentata da un pene di notevoli dimensioni, decisamente superiori a quelle del dildo che stava lavorando Rossella.
Carla lo accolse con un saluto, mettendo Rossella di fronte ad atto compiuto: erano già tre le persone che avevano profanato la sua intimità, e lui rappresentava il primo uomo che non fossi io.
“Buongiorno Alex! Ti presento questa troia che si chiama Rossella, le sta ribollendo la fica da quanto la stiamo masturbando e scopando… vuole godere di più ed ha bisogno di un altro cazzo…o meglio di uno vero…!”
“Buongiorno Carla e buongiorno Rossella!”
Rossella era rimasta come paralizzata nel vedere una terza persona, per giunta un uomo, che avrebbe certamente approfittato del suo corpo. Tuttavia fu sbloccata immediatamente dalle bordate che Carla aveva ripreso a darle aumentando l’energia quasi volesse realmente sfondarla. Dunque non riuscì a rispondere al saluto di Alex che, in men che non si dica, si era già impossessato dei suoi capezzoli, sostituendosi così a Carmen che aveva abbandonato la saletta.
Io non ero affatto geloso, anzi, l’idea di vederla con un altro uomo mi eccitava e il fatto che si trovasse in una situazione di sottomissione mi faceva impazzire. Ero sicuro che lo stato di profonda eccitazione e confusione in cui versava le avevano offuscato il concetto di tradimento che in quel momento si stava effettivamente perpetrando nei miei confronti, e su questo avrei fatto leva in seguito per sottometterla e umiliarla ulteriormente.
Intanto Alex aveva preso la mano di Rossella e l’aveva portata sul suo cazzo che pian piano si irrigidiva.
Esasperata dall’intenso ritmo copulatorio di Carla, Rossella masturbava l’uomo in maniera un po’ frenetica guardando l’uccello con una espressione sempre più carica di voglia. Non passò molto che Alex sostituì il proprio cazzo al dildo di Carla pompando subito con vigore Rossella fino a toglierle il fiato; l’intensità dei suoi affondi le stavano provocando l’ennesimo orgasmo:
“ODDIO SIII!!!! ANCORAAAA!!! CAZZO, SI SI SI, VENGOOO!!!”
Intanto Carla, uscendo dalla saletta continuava ad incalzare Rossella con altri insulti:
“Scopa questa troia! Falla sentire una vera cagna! Voglio che la prosciughi da ogni suo succo…!”
Quella immagine di Rossella unta fino alla punta dei piedi che sborrava sotto i colpi di cazzo di Alex mi sarebbe rimasta impressa per molto tempo…
Alex aveva dei modi di fare alquanto energici e Rossella sembrava che godesse di quel rude trattamento; ad un certo punto l’uomo la prese per i capelli e la tirò giù dal lettino, mettendola a pecorina con le mani appoggiate sullo specchio, proprio di fronte a me. La stava letteralmente sbattendo e dai colpi di bacino che le dava, a tratti sembrava la stesse sollevando da terrà: il viso di Rossella era una maschera a metà tra sofferenza e piacere!
Cazzo!!! Non avrei mai immaginato di vivere una esperienza così estrema, l’immagine di Rossella era da scoppia palle! guardava nella mia direzione non sapendo che mi trovassi dall’altra parte dello specchio e continuava a pisciare piacere. Intanto, Sonia e Carla erano tornate alla carica…
“Allora Sonia com’è la sborra del nostro ospite?”
“Uhh mi è proprio piaciuta…ma dimmi un po’ tu che hai assaggiato la prima razione…non dirmi che hai versato tutto nella bocca di quella zoccola della sua fidanzatina?”
Carla rispose abbassando il tono di voce ma facendo in modo che potessi sentire:
“Beh, in realtà ne ho assaporato qualche grumo e ne ho ingoiato un pochino…!”
“Che puttana!!!”
Parlavano come se non fossi stato presente:
“Ehi! Se il vostro obbiettivo è quello di farmi caricare nuovamente le palle, sappiate che ci state riuscendo!”
Entrambe fecero una risata, quindi Carla sputò oscenamente sulla cappella e iniziò a masturbarmi lentamente con la mano. Nel frattempo Sonia si era levata i pochi indumenti rimasti e aveva cominciato a masturbarsi:
“Ti voglio scopare Signor Bruno! Voglio sfondarmi la fica sul tuo cazzo…Carla, lo voglio bello duro!”
“Non ti preoccupare…te lo cucino per benino…ma dobbiamo fare in modo che il caro signor Bruno con si perda neanche una porcata della sua Rossella, quindi aiutami a ruotare leggermente il lettino…Brava così! Ora va meglio! così mentre noi ti consumiamo l’uccello cavalcandoti fino a farti sborrare pure l’anima, tu non staccherai gli occhi di dosso da quella vaccona della tua donna!!!”
Poco dopo mi ritrovai Sonia che sedutami sopra con la faccia rivolta verso di me, saliva e scendeva sul mio uccello stuzzicandomi continuamente:
“Dai! Raccontaci che cosa sta facendo quella puttana di Rossella!”
Il suo ritmo stava diventando massacrante e se non fosse stato per i due orgasmi precedenti sarei già venuto!
Anche perché i miei occhi continuavano a riempirsi di eccitazione, specialmente quando Alex si fermò con la cappella a solleticare la passera di Rossella, sempre messa a pecorina, con la guancia schiacciata sullo specchio.
“Che cosa vuoi puttana! Vuoi ancora del mio cazzo?”
“SIIII!!! Ti prego…scopami!”
“Vuoi essere la mia troia?”
“Oh si! sono la tua TROIA!!!”
Alex, rimaneva fermo e sputava sul viso di Rossella: la saliva bagnava la sua guancia e si depositava sullo specchio:
“Allora LECCA TROIA!!!”
Rossella leccava e deglutiva, quindi, quasi con rabbia, supplicava Alex di continuare:
“Ti prego scopami! SCOPAMI!!! S C O P A M I I I!!!”
La trasformazione di Rossella si stava compiendo, ormai Alex la stava trascinando nella lussuria più totale; aveva ripreso a martellarla in modo energico, dapprima con movimenti lenti, sfilando quasi tutta l’asta, e poi con bordate tremende, velocizzando l’andirivieni, ma sempre in modo violento.
Sonia aveva cambiato posizione e questa volta mi cavalcava di spalle, mentre Carla mi slinguava in bocca e mi leccava dietro l’orecchio, sussurrandomi continue porcate riferite soprattutto a Rossella:
“…mi sa che tra non molto farà la battona da marciapiede…”
Mi stavano sfinendo!
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